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    Inchiesta SantaTecla, tutti e 86 a giudizio tranne Sindaco Straface

     

     

    Inchiesta SantaTecla, tutti e 86 a giudizio tranne Sindaco Straface

    22 apr 11 La DDa di Catanzaro ha chiuso l'inchiesta Santa Tecla che ha definitoi gli affari del locale di ndrangheta di Corigliano rinviando a giudizio tutti gli 86 arrestati tranne il sindaco Pasqualina Straface, sorella dei due imprenditori arrestati nell'inchiesta, la cui posizione e' stata momentaneamente stralciata in attesa degli esiti della Commissione d'accesso della Prefettura di Cosenza attualmente al lavoro nel Comune dell'alto ionio. L'udienza preliminare, che si terra' a Catanzaro, dovrebbe tenersi per la fine di maggio. Così come accaduto ieri nel sequestro dei beni alla cosca dei Pesce anche a Corigliano il locale di ndrangheta gestiva la squadra di calcio dello Schiavonea attraverso "sponsorizzazioni", che altro non erano che una sorta di pizzo da pagare, peraltro, fatturate. Un controllo capillare dei territorio che non faceva passare nulla di inosservato al boss Barillari, assieme a Mollo morto suicida recentemente nel carcere di l'Aquila. Dal turismo al commercio degli agrumi, dagli appalti, alle estorsioni, dalle spedizioni punitive a chi sgarrava a finire al traffico della cocaina, tutto veniva tenuto sotto controllo dall'organizzazioen criminale svelata dal PM delal Distrettuale Antimafia, Vincenzo Luberto che da anni sta ricostruendo, tra l'altro, le fitte e perverse trame del malaffare che affliggono l'alto tirreno cosentino. Tra le ditte sotto inchiesta che avevano i favori del locale di ndrangheta le imprese di Fabio Barillari, fratello del boss Maurizio e l'impresa dei fratelli Straface, la cui sorella guida l'amministrazione comunale. Nell'ambito dell'inchiest ae' stato divelato anche le via del narcotraffico che puntavano in Lombardia, alle citta' di Milano, Rosarno, Trezzo d'Adda, al Venezuela, alla Spagna, all'Albania. Traffisci svelati da Carmine ALfano, cognato di Maurizio Barillari, che ha raccontato tutti i traffici delal cosca.

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