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Prima Messa Crismale per Mons. Bonanno a San Marco Argentano
Prima Messa Crismale per Mons. Bonanno a San Marco Argentano 21 apr 11 Il vescovo di San Marco Argentano – Scalea, monsignor Leonardo Bonanno ha presieduto questa mattina in cattedrale di San Marco Argentano la Messa Crismale durante la quale ha benedetto gli oli santi. Il rito è stato concelebrato da numerosi sacerdoti diocesani e dal vescovo emerito monsignor Augusto Lauro. La comunità di Fagnano Castello ha offerto l’Olio per il Crisma, e per gli oli degli Infermi e dei Catecumeni. Presente alla cerimonia tra le altre autorità anche il sindaco di Fagnano Castello. Nell’omelia pronunciata durante la solenne concelebrazione Eucaristica il Presule ha sottolineato come la Chiesa di San Marco Argentano – Scalea «si presenta così davanti al Signore nella ricchezza e varietà dei suoi membri, con me chiamato da poco ad essere Apostolo». Rivolgendosi ai suoi sacerdoti, monsignor Leonardo Bonanno ha offerto alla riflessione del clero il vero senso del vivere il sacerdozio: «C’è spazio nelle nostre comunità per i doni elargiti dal Signore? Sappiamo riconoscerli, valorizzarli, mettendo in risalto la valenza profetica per noi e per il mondo?» Per esempio: «Ci esercitiamo nella carità fraterna oppure preferiamo rimanere in una sorta di “aurea mediocritas” che mortifica la nostra dignità umana prima che sacerdotale?» «Questa celebrazione della messa crismale ed i riti del solenne Triduo – ha affermato il Vescovo - obbligano noi presbiteri a ripensare il ruolo di guide delle nostre comunità. Siamo partecipi del sacerdozio ministeriale di Cristo e ciò deve connotare la nostra esistenza sempre ed ovunque. Essa, pur partendo dall’intimo della nostra vita deve trasparire nei comportamenti quotidiani, nei giorni festivi e in quelli feriali. In caso contrario, il mondo ci rifiuta, nel senso che non ha bisogno di chi, assumendo forme ed atteggiamenti mondani, ritiene di rispondere così alle profonde domande di senso che provengono dall’uomo oggi». Il vescovo ha invitato i Sacerdoti a «volare alto, come aquile, non rimanendo impigliati nelle paludi più diverse che costituiscono un serio pericolo anche per la nostra vita. Alimentiamoci alle sorgenti della grazia, sentiamo viva accanto a noi la presenza materna di Maria madre di Cristo sacerdote e di tutti i sacerdoti, apprezziamo il cuore buono del nostro popolo, che ancora una volta ringrazio per la bella accoglienza riservata non tanto alla mia persona quanto alla figura del Vescovo». Un ricordo particolare è stato rivolto nella solenne al «nostro grande papa Giovanni Paolo II, che fra giorni sarà annoverato tra i Beati, nella sua esortazione post sinodale sul ministero dei Vescovi Pastores Gregis, ricorda appunto ai Vescovi, ma vale anche per i Presbiteri: «Duc in altum» nell’ambito dei Munera per mezzo dei quali si esercita il ministero Sacerdotale, e cioè: «Duc in docendo, duc in santificando, duc in regendo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "
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