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    Bimbo di 7 anni, aggredito da due coetanei Rom a Catanzaro

     

     

    Bimbo di 7 anni, aggredito da due coetanei Rom a Catanzaro, operato in ospedale

    20 apr 11 Sono gravi, ma stazionarie le condizioni di Cristian, il bambino di sette anni aggredito a scuola, a Catanzaro, da due coetanei. Il bambino si trova ricoverato nell'ospedale Pugliese dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per un'emorragia interna. I medici si riservano ancora la prognosi ma, secondo quanto si è appreso, il bambino non è in pericolo di vita

    A soli sette anni si trova ricoverato in ospedale in gravi condizioni per un pestaggio subito a scuola da due coetanei di etnia rom, avvenuto senza che nessuno se ne accorgesse o, quantomeno, intervenisse. E' la vicenda che vede per protagonista Cristian, un bambino di Catanzaro come tanti, la cui unica colpa è quella di andare in una scuola frequentata da ragazzi "difficili" che vivono in un contesto in cui l'illegalità la fa da padrona. Contro la scuola, l'istituto comprensivo Casalinuovo, che si sono scagliati i genitori di Cristian, Giuseppe, titolare di un autolavaggio, e Adele, casalinga, che tramite l'avv. Gianpiero Mellea hanno presentato un esposto alla Procura chiedendo che vengano individuati e puniti i responsabili dell'omessa vigilanza. Su questo aspetto stanno indagando gli investigatori della squadra mobile che per tutta la giornata hanno sentito i genitori e gli insegnanti per mettere insieme le tessere di un mosaico ancora non chiaro del tutto. L'aggressione a Cristian, secondo la ricostruzione della polizia è avvenuta giovedì mattina durante una pausa delle lezioni in una scuola alla periferia sud della città. Una zona con una forte presenza di cittadini di etnia rom ma italiani da decenni. Una convivenza difficile quella tra rom e catanzaresi nei quartieri Aranceto e Corvo, trasformati in veri e propri centri di spaccio all'aperto e dove anche per le forze dell'ordine è stato per lungo tempo pericolo addentrarsi. Tanto che, nel novembre scorso, quando la polizia ha condotto un'imponente operazione antidroga, questa è stata ribattezzata "Rinascita" perché, spiegò all'epoca il questore Vincenzo Roca, quei quartieri "sono tornati nelle mani dello Stato". Cristian ha raccontato alla madre che al momento del fatto l'insegnante non c'era. In due lo hanno affrontato e dopo una lite di cui neanche la piccola vittima ha saputo spiegare i motivi, lo hanno colpito con dei calci. "Percosse - dice il legale della famiglia - durate a lungo. C'é chiaramente una colpa in vigilando della scuola". Non è di questo avviso Elisa Celia Magno, fiduciaria della scuola elementare, secondo la quale "il fatto è avvenuto alla presenza dell'insegnante e nell'incidente sono coinvolti due minori non soliti ad episodi di violenza se non nella misura dei loro stessi coetanei. Quanto accaduto è solo una lite fra ragazzi, non esiste nessun branco e l'accaduto è solo un incidente che avrebbe potuto capitare a chiunque e in qualunque contesto vista la vivacità dei bambini". Venerdì e sabato, poi, secondo la ricostruzione degli investigatori, il bambino è andato a scuola (il legale, invece, sostiene di no) e nel pomeriggio Cristian ha accusato dolori all'addome che hanno indotto i genitori a portarlo in ospedale dove è stato operato d'urgenza per un'emorragia e ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni sono stazionarie e non sarebbe in pericolo di vita. La polizia, però, è venuta a conoscenza del fatto solo nel pomeriggio di ieri ed ha iniziato ad indagare, anche se da un punto di vista penale le conseguenze saranno praticamente nulle. I due autori dell'aggressione, vista l'età inferiore ai 14 anni, non sono imputabili, così come i loro genitori, già noti alle forze dell'ordine per furti e fatti di droga, visto che la responsabilità penale è personale. Tutt'al più rischiano una denuncia per abbandono scolastico visto che uno dei due bambini frequenta la scuola saltuariamente. Un'ipotesi possibile che vengano attivati i servizi sociali. La vicenda, ovviamente, ha provocato una serie di reazioni. C'é chi, come il candidato indipendente al Consiglio comunale nella lista Alleanza di centro, Roberto Rizza, ed il sindacato autonomo di polizia Coisp hanno paragonato i voti dei rom a quelli della 'ndrangheta chiedendo alla politica di rinunciarvi, e chi, come il sociologo Antonio Marziale, ha sostenuto che il problema non sono i rom ma l'eccesso di violenza dei giovani. Il candidato sindaco del centrodestra Michele Traversa, ha invitato a riflettere sullo stato di disagio sociale e di degrado dei quartieri sud, mentre il sindaco del centrosinistra Rosario Olivo, dopo avere visitato Cristian in ospedale, ha ribadito le iniziative portate avanti dalla sua Amministrazione per sostenere "lo sforzo difficile, ma importante, della scuola nell'opera di educazione alla legalità".

    Ad aggredirlo due coetanei Rom: Sono due bimbi di etnia rom gli aggressori di Cristian, il piccolo di 7 anni ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale di Catanzaro. I due bambini sono stati identificati dalla squadra mobile che adesso sta risalendo ai genitori. Del fatto, la polizia è stata informata solo nella serata di ieri e le indagini sono appena all'inizio. Anche la dinamica dell'aggressione al momento non è chiara. Dalle prime indicazioni si parla di una lite tra i tre bambini che in un primo momento non sembrava avere prodotto conseguenze. tanto che Cristian il giorno successivo, sabato scorso, è tornato regolarmente a scuola. Solo nel pomeriggio poi, ha avvertito dei dolori addominali che hanno indotto i genitori a portarlo in ospedale. I medici gli hanno riscontrato una emorragia interna che i medici hanno trattato chirurgicamente. Adesso uno degli obiettivi della squadra mobile è stabilire se vi sia un nesso causale tra l'emorragia e la lite, se del fatto ne fosse venuto a conoscenza un adulto e se, di conseguenza, la lesione sia stata trattata tempestivamente. La squadra mobile, per stamani, ha in programma di sentire i genitori di Cristian, i medici e, una volta identificati, i genitori degli altri due bambini. Da un punto di vista penale, tuttavia, non potranno esserci conseguenze. I due minori, infatti, vista l'età non sono imputabili. Ma anche i genitori, secondo quanto riferito dalla polizia, non possono essere perseguiti per quanto fatto dai figli, anche se ciò costituisse reato.

    Pregiudicati i genitori dei ragazzini. Sono pregiudicati per vari reati i genitori dei due bambini di etnia rom di 7 anni che hanno aggredito un loro coetaneo, Cristian, durante una pausa delle lezioni in una scuola elementare della zona sud di Catanzaro. E' quanto hanno accertato gli investigatori della squadra mobile che stanno anche cercando di ricostruire i motivi del gesto. Uno dei due bambini, inoltre, frequenta la scuola solo saltuariamente. Nella zona sud di Catanzaro vive una folta comunità di persone di etnia rom e nel corso del tempo molti hanno acquisito la cittadinanza italiana. Gli investigatori hanno sentito la madre del bambino ferito che ha riferito quanto le ha detto il figlio, e le insegnanti. Dai racconti è emersa una discordanza sul giorno in cui l'aggressione è avvenuta sulla quale gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza. Secondo quanto riferito dalla maestra l'aggressione potrebbe essere avvenuta giovedì scorso, mentre dal racconto della madre sembrerebbe sia avvenuta il venerdì. Il ricovero di Cristian è avvenuto sabato. Il padre di Cristian, Giuseppe, ha un autolavaggio, mentre la madre, Adele, è casalinga.

    Marziale “Fenomenologia globale non etnica”. “Il problema non risiede nel fatto che gli aggressori siano di etnia rom, ma nell’eccesso di violenza che caratterizza l’agire odierno dei soggetti in età evolutiva sin da piccoli”: così il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’infanzia, sugli accadimenti di Catanzaro, dove un bimbo piccolo di 7 anni è ricoverato in gravi condizioni dopo avere subito una brutale aggressione da alcuni suoi coetanei. Marziale evidenzia: “Nelle stesse ore in cui il piccolo catanzarese veniva aggredito dai compagni, alla Ross Elementary School di Houston (USA) tre bimbi, due di sei anni ed una di cinque, sono rimasti feriti da un colpo di arma da fuoco partito accidentalmente da una pistola che era stata portata da casa da uno dei tre piccoli. La lettura dei due casi induce a riflettere sulla portata globale della fenomenologia, sullo sfondo che vede quasi sempre la scuola quale teatro degli accadimenti e sull’insufficienza di controllo da parte di quanti sono invece preposti alla cura dei piccolini”. Il presidente dell’Osservatorio si dice: “Convinto che la ragione di così elevata efferatezza sia da ricercarsi essenzialmente nel rapporto che i bimbi hanno con i moderni giocattoli tecnologici, dove per vincere è necessario picchiare duro gli avversari fino ad ucciderli. Il gioco è un elemento fondamentale nel processo di sviluppo cognitivo, molto più incisivo delle teorie didattiche, pertanto l’incitamento e l’assuefazione alla violenza virtuale producono una vera e propria anestesia rispetto alla violenza reale. Se a questa dinamica – sottolinea il sociologo – aggiungiamo anche la corposa violenza urbana e quella respirata in ambiente domestico, allora ecco che il prodotto non può essere che un bimbo estremamente violento”. Per Marziale: “E’ comunque inconcepibile che penalmente i genitori non debbano rispondere dei danni alla persona cagionati dai propri figli, segno che anche il codice penale minorile ha fatto il suo tempo e abbisogna di qualche adeguamento alle nuove esigenze”.

    Napoli: Denunciai tempo fa rischi, Traversa mi aggredì. "Quando tempo fa denunciai la necessità di dedicare la giusta attenzione a quella zona della città dove il gruppo dei rom aveva assunto il volto delle organizzazioni criminali mentre il governo deviava risorse verso altre zone del paese, proprio l'attuale candidato a sindaco Michele Traversa mi aggredì sulla stampa rimproverandomi perché mi ero permessa di segnalare le disattenzioni dell'esecutivo nazionale". Lo ha detto Angela Napoli, coordinatrice di Fli, in riferimento alla situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico nella zona della città dove si é verificato il pestaggio del piccolo Cristian da parte di alcuni coetanei rom. "La politica locale e di governo - ha aggiunto Napoli - ha sottovalutato l'emergenza che oggi si è venuta riproporre in modo drammatico portando alla ribalta nazionale la città capoluogo di regione. Oggi, anche per queste disattenzioni, siamo chiamati ad occuparci di una realtà che colloca i rom della zona sud di Catanzaro all'interno delle relazioni della Dia e della Dna. All'epoca feci una denuncia pesante sul comportamento negativo del governo che aveva preferito deviare finanziamenti verso località non calabresi trascurando questa realtà"

    UGL: Basta tagli a polizia. "Ciò che è successo nei giorni scorsi in uno dei quartieri sud della nostra città, e ci riferiamo all'episodio di violenza nei confronti del bambino di 6 anni aggredito e pestato da alcuni coetanei di etnia rom, evidenzia il disagio sociale in cui versano le nostre periferie". E' quanto sostiene la segreteria provinciale di Catanzaro dell'Ugl Polizia. "Di fronte ad episodi del genere - prosegue la nota - non si può continuare con una politica indiscriminata di tagli alle risorse delle forze di polizia che di fatto va ad incidere sul contrasto alla criminalità e pregiudica la sicurezza dei cittadini. C'é la necessità di garantire maggiori fondi per la sicurezza ed occorre denunciare la scure dei tagli alla che dal 2008 si sta abbattendo sulle forze di polizia. I tagli sul comparto sicurezza degli ultimi anni incidono pesantemente sull'operatività di chi deve garantire l'ordine e la sicurezza pubblica e i poliziotti catanzaresi operano da anni in un territorio complesso, senza risorse adeguate". "Questa organizzazione sindacale, rivolgendosi alle Istituzioni e alle amministrazioni locali - conclude la nota - chiede una maggiore attenzione verso il lavoro che quotidianamente i poliziotti svolgono per la sicurezza dei cittadini ed un maggiore impegno per quei quartieri della nostra città in cui la sicurezza è sempre più compromessa".

    Rizza: "Politica non chieda voti ai Rom". "La politica non chieda voti alla comunità rom dopo l'episodio accaduto alla scuola elementare del quartiere Corvo". Lo afferma, in una nota, il candidato indipendente al Consiglio comunale Roberto Rizza nella lista di Alleanza di Centro. "In questi giorni di campagna elettorale - prosegue Rizza - sempre più gente ci chiede di garantire sicurezza. E noi, che abbiamo sempre pensato a Catanzaro come ad un'isola felice, all'inizio credevamo che ci fosse una tendenza ad esagerare alcune problematiche. L'episodio che ha avuto come vittima e come carnefici tre bambini di sei anni ci porta a confrontarci con una brusca realtà. Non accetteremo nessuna minimizzazione dell'episodio, non vogliamo sentir parlare di lite tra bambini e contestualmente non vogliamo neanche mettere sulla croce dei minori che, per quanto siano stati carnefici, sono le prime vittime di un contesto degradante che usa la violenza per farsi le proprie ragioni". "Rifuggiamo - sostiene ancora Rizza - anche qualunque strumentalizzazione del fatto, ma chiediamo a noi stessi in quanto persone che hanno voluto mettersi in gioco per il governo di questa città, e a tutti gli altri che in questi giorni stanno giocando la loro partita in campagna elettorale, di fare un passo indietro rispetto ai numeri e reagire a tale situazione rinunciando in primo luogo all'appoggio che arriva da quella comunità. "La periferia di Catanzaro - conclude Rizza - non può continuare a essere il tappeto sotto il quale nascondere la polvere ma deve diventare modello propulsore per lo sviluppo organico dell'intera città"

    Coisp "Voti dei rom al pari dei voti mafiosi". "I voti dei rom, al pari dei voti dei mafiosi, sono da ritenersi fuori legge essere eletti con le preferenze oceaniche che arrivano da quel bacino ben definito significa radicare ancor di più un sistema criminale che un giorno farà male anche ai nostri figli innocenti. La gente per bene che abita nei quartieri a rischio ha il diritto di essere difesa, ha il diritto di riappropriarsi del territorio, far scendere in strada i figli a giocare, mandarli a scuola con serenità". Lo dice il Coisp di Catanzaro. "L'episodio del piccolo Cristian sia da monito a chi oggi si candida, a destra e sinistra o al centro, a governare la città perché è evidente - conclude la Segreteria Provinciale del Sindacato Indipendente di Polizia - che una parte di questa debba essere liberata da una morsa stringente e non con dei rastrellamenti del momento che servirebbero a poco ma partendo da un'azione più penetrante e che duri nel tempo, anche se questo dovesse significare prendere qualche voto in meno"

    Traversa "Riflettere su disagio periferie". "L'episodio di violenza tra bambini avvenuto in una scuola del quartiere Corvo talmente grave e doloroso da non ammettere speculazioni o strumentalizzazioni politiche. Ci induce per ancora una volta a riflettere sullo stato di disagio sociale e di degrado in cui versano i quartieri sud della città". E' quanto afferma il candidato sindaco di Catanzaro del centrodestra Michele Traversa. "Agglomerati urbani abbandonati a se stessi, soffocati dalla criminalità - prosegue la nota - in cui i tanti cittadini perbene, le associazioni, le istituzioni educative, faticano a costruire qualunque possibilità di crescita e di riscatto, e in cui ha strada facile l'affermazione di quella sottocultura della violenza, della prepotenza e della sopraffazione cui, purtroppo, non sfuggono neppure i bambini. Oggi non è il momento delle riflessioni, delle analisi e della ricerca di responsabilità. Oggi tutta la città deve stringere in un forte abbraccio la piccola vittima di una violenza così brutale, perché possa guarire presto, ed essere vicina ad una famiglia costretta, senza alcuna ragione, a confrontarsi con i sentimenti della paura e della disperazione. Ma la solidarietà non basta. La politica deve smettere di parlare dei problemi, e assumere impegni precisi per risolverli". "Perché i cittadini del Corvo, così come quelli di Pistoia, dell'Aranceto, di Fortuna, di Santa Maria - sostiene ancora Traversa - hanno il diritto, al pari degli altri catanzaresi, di sentirsi sicuri nell'intimità delle proprie case, sicuri nelle strade, sicuri di mandare i propri figli a scuola e di vederli rientrare a casa con il sorriso. La sicurezza nei quartieri il mio primo impegno: metteremo in campo una guerra senza precedenti contro la criminalità, le diffuse illegalità, il degrado, il disagio sociale. Lavoreremo fin dal primo giorno per liberare i quartieri sud dalla paura".

    "Un grave episodio di violenza che va certamente condannato e che merita una riflessione attenta e profonda da parte di tutti. Ciò che sento di fare in questo momento è stringermi attorno alla famiglia del piccolo ed esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza. Spero di vederlo tornare prestissimo tra i banchi di scuola e riprendere il suo percorso di studi". Questo il messaggio che Salvatore Scalzo, candidato sindaco del centro-sinistra, ha indirizzato alla famiglia del bambino vittima di un pestaggio da parte di altri due coetanei di etnia rom in una scuola del quartiere Corvo. "Nei quartieri periferici - ha spiegato Scalzo - è necessario aumentare i livelli di sicurezza e lavorare su politiche socio-culturali in grado di scongiurare in futuro episodi simili. Bisogna rilanciare con forza il concetto del rispetto dell'altro e investire nella scuola e nell'istruzione dei nostri ragazzi".

    Sidnaco Olivo va in ospedale a trovarlo. In relazione alla vicenda che ha comportato il ricovero di un bambino in ospedale dopo un litigio con dei compagni di classe, il sindaco Rosario Olivo ha promosso un incontro con l'assessore alla Politiche Sociali, Nicola Sabatino Ventura, l'assessore alla Sicurezza, Raffaele Salerno, l'assessore alla Pubblica Istruzione Danilo Gatto, l'assessore alla Legalità, Aldo Stigliano Messuti e il comandante della Polizia Municipale Giuseppe Antonio Salerno. L'assessore Gatto ha riferito di aver contattato il dirigente scolastico della scuola in questione che ha chiarito e ridimensionato l'accaduto. Sindaco e assessori, quindi, si sono recati all'ospedale Pugliese, dove è ricoverato il piccolo, per esprimergli gli auguri di pronta guarigione e ai famigliari la piena solidarietà. La delegazione, della quale hanno fatto parte anche alcuni esponenti del corpo dei Vigili urbani, si è intrattenuta pure con i sanitari i quali non sono apparsi particolarmente preoccupati per le condizioni del bambino. L'occasione è servita per ribadire le iniziative portate avanti dall'Amministrazione stessa per sostenere lo sforzo difficile, ma importante, della scuola catanzarese nell'opera di educazione alla legalità. Tra queste, alcuni sussidi didattici inviati alle scuole a cura del sindaco Olivo e dell'onorevole Simona Dalla Chiesa e diversi dibattiti tenuti in numerosi plessi scolastici. Sempre nell'ambito dell'educazione alla legalità, il Primo cittadino ha ricordato l'impegno dell'assessorato alle Politiche sociali attraverso molte iniziative, tra cui quella portata avanti dalla cooperativa "Chiosei" in partenariato con "Telefono azzurro" e finalizzata a combattere il bullismo. Nell'ambito della prevenzione sull'uso di sostanze stupefacenti, inoltre, tante sono stati i progetti svolti con l'ausilio del Centro calabrese di solidarietà. Su questo stesso tema e grazie al Pon Sicurezza, si sta per indire la gara d'appalto per i lavori di ristrutturazione e per l'avviamento dell'ex centro sociale dell'Aranceto che diverrà un luogo di aggregazione per i giovani. Altra iniziativa prevista è l'istituzione di un polo della legalità nella zona sud del capoluogo, esattamente nel quartiere Pistoia, presso uno stabile di proprietà comunale che sarà ceduto alle forze dell'ordine. Il sindaco ha anche ricordato che è stato presentato un progetto al Ministero dell'Interno, ancora nell'ambito del Pon sicurezza e per contrastare e prevenire l'uso di droghe anche attraverso lo sport, che prevede la costruzione di un centro polifunzionale sportivo coperto in località Cavita, gravitante nel quartiere Gagliano. Nella stessa zona della città, inoltre, sempre attraverso il Pon sicurezza, si sta ristrutturando un immobile confiscato a famiglie mafiose e che sarà utilizzato dal centro calabrese di solidarietà di Don Mimmo Battaglia.

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