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    Cure sanitarie, il sud emigra 4 volte piu' del nord

     

     

    Cure sanitarie, il sud emigra 4 volte piu' del nord

    07 apr 11 Per curarsi si emigra soprattutto dal sud al centro-nord, e viceversa in misura decisamente minore. Quasi 197 mila meridionali, infatti, sono emigrati verso il centro o il settentrione d'Italia contro i 49 mila che hanno fatto il viaggio in senso inverso. E' quanto emerge dallo studio di Federico Pica e Salvatore Villani sui costi standard della sanita' pubblicato sulla Rivista Economica del Mezzogiorno, trimestrale della Svimez. In testa alla classifica delle migrazioni sanitarie la Calabria, in coda la Lombardia. Mentre secondo la Svimez occorre definire chi debba pagare il maggior costo che deriva dalle cure fuori sede: se lo Stato o il cittadino. Riguardo ai ricoveri ordinari, Lombardia ed Emilia Romagna registrano gli indici piu' elevati (con immigrazioni di pazienti nettamente superiori alle emigrazioni), pari a 2,27 e 2,18, seguiti dalla provincia di Bolzano (1,69), da Toscana(1,60), Veneto (1,45) e Friuli Venezia Giulia (1,32). Liguria, Piemonte, provincia di Trento, Valle d'Aosta e Marche si attestano su indici compresi tra 0 e 1 (cioe' con piu' emigrazioni che immigrazioni di pazienti). Situazione capovolta nel Mezzogiorno: a parte le performances positive di Abruzzo (1,1) e Molise (1,36), gli indici sono tutti prossimi allo 0, dallo 0,54 della Basilicata allo 0,20 della Calabria. Passando al day hospital, la situazione appare ancora piu' accentuata: l'indice del Mezzogiorno e' fermo a 0,22 contro il 4,60 del Centro-Nord. La Sicilia registra un indice dello 0,58, ma va decisamente peggio per la Campania (0,31), la Puglia (0,26), la Sardegna (0,18). Ancora ultima la Calabria (0,13). E' evidente, si legge nello studio, che ognuno ha il diritto di ricercare il luogo del trattamento sanitario che ritenga piu' efficace; il problema e' stabilire se il maggior costo derivante dalla scelta sia a carico dello Stato o del cittadino. La palla, rileva la Svimez, passa quindi allo Stato. "Con due ipotesi: se lo Stato - conclude - ritiene che i maggiori costi nella Regione di emigrazione rientrino nei livelli essenziali delle prestazioni, i Lep, devono essere coperti con risorse aggiuntive dallo Stato stesso. Se invece lo Stato ritiene che tali costi siano extra LEP, saranno a carico del cittadino che ha scelto di migrare".

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