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    CGIL Flai: No ai campi di accoglienza abitativa per gli immigrati

     

     

    CGIL Flai: No ai campi di accoglienza abitativa per gli immigrati

    04 apr 11 ''Passare dall'emergenza dei campi ad un piano di accoglienza abitativa diffusa''. A chiederlo sono la Cgil e la Flai-Cgil. ''Gli effetti dello sgombero dei giorni scorsi dei 25 ragazzi africani di Rosarno - sostengono Renato Fida, segretario generale Flai-Cgil e Antonino Calogero, segretario generale Cgil in una nota congiunta - sono la tristezza, la paura, l'insicurezza. Confidiamo che un uguale sentimento, all'atto della firma dell'ordinanza, abbia attraversato l'animo del Sindaco di Rosarno che sin dalla sua elezione si e' impegnata in un difficile lavoro di ricomposizione della frattura verificatisi piu' di un anno fa, dimostrando sempre grande sensibilita' umana''. ''Quello della firma dell'ordinanza di sgombero va guardato, purtroppo - proseguono - nella logica di un atto dovuto che deriva dalla perentorieta' dell'applicazione della legge che ancora una volta va a colpire le persone piu' deboli e indifese perche', nei fatti, li priva dell'unico, se pur precario, tetto che erano riusciti a guadagnarsi. La legge produce altri effetti discriminatori. Il destino degli 'sfrattati' non e' per tutti uguale, si penalizza chi sta peggio. Infatti la sorte e il destino dei 25 ragazzi varia tanto che gli 'irregolari' sono stati identificati e 'scacciati' mentre i 'regolari' sono stati accompagnati al campo container. Un'azione 'cruda' che poteva essere mediata con il coinvolgimento delle organizzazione sociali e dell'associazionismo''. ''Da subito, invece - proseguono i due sindacalisti - serve avviare un processo culturale nuovo che non possa passare solo attraverso campi container o tendopoli che sono come le discariche nel ciclo integrato dei rifiuti, servono solo a superare l'emergenza e non aiutano a gettare le basi per una nuova vera accoglienza ed integrazione. Emerge la necessita' di migliorare le condizioni strutturali dell'economia del territorio, a partire da quella agricola. Ugualmente serve affrontare con coraggio il tema dell'accoglienza, puntando al recupero delle tante abitazioni presenti nei nostri centri, chiuse da anni per effetto dello spopolamento, rendendole fruibili attraverso un intervento di regia istituzionale''

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