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    La Corte d'Appello riconosce l'ingiusta detenzione per Pacenza

     

     

    La Corte d'Appello riconosce l'ingiusta detenzione per Pacenza

    15 ott 10 La Corte di Appello di Catanzaro ha accolto il ricorso proposto dall'ex capogruppo dei Ds nel Consiglio regionale della Calabria, Franco Pacenza, attraverso i suoi legali, Franco Sammarco e Andrea Onofrio, per l'ottenimento della riparazione per l'ingiusta detenzione subita dopo l'arresto eseguito nei suoi confronti il 16 agosto del 2006. I giudici hanno ravvisato ''l'ingiustizia della detenzione subita da Pacenza'' e la sussistenza di ''tutti i presupposti oggettivi e soggettivi per il riconoscimento del diritto alla riparazione per il periodo di privazione della liberta' personale''. La Corte d'appello, inoltre, ''accogliendo le argomentazioni addotte dai difensori - e' detto in una nota - e corroborate da copiosa documentazione anche giornalistica'', hanno rilevato come ''gli effetti pregiudizievoli subiti da Franco Pacenza siano andati al di la' della mera detenzione e abbiano inciso profondamente, oltre che sulla vita personale e familiare dell'uomo, anche sulla sua attivita' politica e istituzionale. La Corte ha, infatti, condiviso - riferiscono ancora i difensori di Pacenza - che persino l'imminente nomina ad assessore regionale alla Sanita', prevista per i primi giorni di settembre del 2006, venne congelata dall'inopinata iniziativa giudiziaria assunta dalla Procura della Repubblica di Cosenza e dal Gip del medesimo Tribunale''. Il procedimento penale nell'ambito del quale fu arrestato Pacenza si concluse presso il Tribunale di Rossano, ritenuto, successivamente, competente territorialmente, con un provvedimento di archiviazione per insussistenza dei fatti addebitati. Per tali ragioni, la Corte d'appello, in accoglimento della domanda, ha condannato il Ministero dell'Economia e delle Finanze al pagamento in favore di Franco Pacenza di oltre dodicimila euro a titolo di riparazione per ingiusta detenzione. ''V'e' da dire - affermano gli avvocati Sammarco e Onofrio - che si tratta di un indennizzo di assoluto rilievo anche in termini quantitativi, in relazione ai giorni di detenzione subiti da Pacenza (sei in carcere e otto agli arresti domiciliari) e all'entita' degli indennizzi medi riconosciuti in situazioni del genere''

     

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