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    Va a caccia di cinghiali nel Pollino e mette foto su facebook: denunciato

     

     

    Va a caccia di cinghiali nel Pollino e mette foto su facebook: denunciato

    31 mag 10 Esibiva su facebook imprese e trofei della sua attività venatoria illegale, così è stato scoperto dagli agenti del Comando Stazione Forestale di San Sosti (CS) un bracconiere della provincia di Cosenza. L’attività di indagine risale già ad alcuni mesi, quando il personale del Comando Stazione Forestale di San Sosti, CTA del Parco Nazionale del Pollino coordinati dal Vice Questore Aggiunto Forestale Francesco Alberti comandante del CTA, provvedeva ad attuare nei confronti di una persona particolare attività di polizia giudiziaria, motivata dalla forte dedizione del medesimo all’attività venatoria, ritenuta tra l’altro motivo di vanto e di prevalsa rispetto ad altri cacciatori. Le accurate e attente indagini conoscitive conducevano gli investigatori del C.F.S. ad effettuare controlli telematici sul sito internet Social Network Facebook allo scopo di verificare se il suo accanimento alla caccia lo portasse incautamente a pubblicare foto ricordo da esibizionista. L’uomo era già da mesi al centro di investigazioni da parte dei Forestali attraverso delle indagini telematiche mirate a verificare se l’indagato avesse pubblicato incautamente sul noto social network foto che potessero testimoniare la sua attività venatoria illecita. Tra i tanti album pubblicati in materia di caccia ce n’era addirittura uno dal titolo “Giornata indimenticabile” con oltre trenta immagini che raffiguravano l’uomo in un ambiente naturale innevato, con un fucile in spalla, un fuoristrada e tre cani per la caccia al cinghiale. Gli investigatori sono riusciti a risalire al giorno, all’ora e al luogo in cui le foto erano state scattate e hanno potuto accertare che l’uomo aveva cacciato dall’alba al tramonto all’interno del Parco Nazionale del Pollino, area protetta e interdetta all’attività venatoria. Il bracconiere è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per esercizio venatorio in periodo di divieto generale e in area protetta, introduzione non autorizzata di armi e disturbo della fauna selvatica nel Parco. A seguito proposta del Comando Stazione Forestale di San Sosti, Sua Eccellenza Prefetto di Cosenza, emetteva a carico della persona “Decreto di divieto detenzione di armi, munizioni e materiali esplodenti”.

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