Sindaco di Lamezia firma per referendum per acqua pubblica

Sindaco Lamezia firma referendum per acqua pubblica

24 mag 10 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha firmato per il referendum sull’acqua pubblica e ha espresso parole di apprezzamento per la produttiva ed efficace campagna di sensibilizzazione messa in moto dal comitato promotore di Lamezia Terme. Il 19 novembre 2009, il governo Berlusconi ha votato la legge Ronchi, che privatizza i rubinetti d’Italia. La privatizzazione dell’acqua peserà sulle tasche dei cittadini e in maniera particolare sulle classi più deboli che avranno maggiori difficoltà a pagare le bollette con l’aumento delle tariffe e colpisce in maniera negativa i poveri del Sud del mondo per i milioni di morti di sete. Il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua pubblica, ha lanciato, quindi, il Referendum abrogativo della Legge Ronchi, che dovrà raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme. Non sarà un referendum solo abrogativo, ma una vera e propria consultazione popolare su un tema molto chiaro: o la privatizzazione dell’acqua o il suo affidamento ad un soggetto di diritto pubblico. Secondo padre Alex Zanotelli “è la sconfitta della politica, è la vittoria dei potentati economico-finanziari, del mercato, la mercificazione della «creatura» più sacra che abbiamo: sorella acqua. Per me è criminale – ha sottolineato padre Zanotelli – affidare alle multinazionali «l’oro blu», bene che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici sia per l’incremento demografico. L’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai Comuni a totale capitale pubblico, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile”. “Il referendum per l’acqua pubblica – ha detto il sindaco Speranza – deve essere una battaglia culturale di tutti, impegnati insieme per fare di una risorsa diventata merce un bene comune. Firmare per il referendum – ha concluso Speranza – significa difendere l’acqua, il bene più prezioso che abbiamo, che non è di rilevanza economica ma è innanzitutto un bene sociale ed umano”.