Il Sindaco di Lamezia ad Acri per il "No mafia Day"- Nuova Cosenza Quotidiano Digitale

Il Sindaco di Lamezia ad Acri per il "No mafia Day"

21 mag 10 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha partecipato questa mattina al “No mafia day”, una giornata in memoria dei giudici Falcone e Borsellino organizzata dal liceo classico e scientifico di Acri “V. Julia” e dalla Fondazione Padula. Speranza è stato invitato per un incontro-dibattito con gli studenti che si è tenuto nella sala consiliare del Comune; hanno partecipato pure il sindaco di Acri, il senatore Gino Trematerra e il dirigente scolastico del liceo Luigi Aiello. Al sindaco di Lamezia Terme, i giovani di Acri hanno posto domande importanti sulla mafia. “Lei viveva sotto scorta, ne vale la pena?”, e ancora: “Che rapporto c’è tra mafia e politica?”, “Perché i mafiosi entrano ed escono dal carcere?”, “Come possiamo fare per sconfiggere la mafia?”, “C’è un collegamento con la questione meridionale?” “Sono tornato ad Acri dopo 25 anni con molto piacere, – ha detto Speranza rivolgendosi agli studenti liceali – sono felice che mi abbiate invitato per parlare di un tema così importante e per raccontarvi dell’esperienza amministrativa di questi ultimi cinque anni. Nel pomeriggio incontrerete un mio concittadino, il giudice Romano De Grazia, che vi spiegherà la sua proposta di legge per impedire che soggetti appartenenti ad associazioni mafiose e sorvegliati speciali svolgano la campagna elettorale”. Gli studenti di Acri, che alle pareti della sala consiliare hanno appeso le fotografie di personaggi che si sono distinti nella lotta alla mafia, nonché la fotografia del corteo dei ragazzi di Lamezia in una storica manifestazione per la legalità nell’ottobre 2006, hanno ascoltato con grandissima attenzione. Il sindaco ha raccontato che per tre anni ha avuto una forma di tutela della Guardia di Finanza, ha parlato dell’incendio del portone dell’aula consiliare a poche ore dalla sua elezione e delle minacce di morte giunte a Palazzo Maddamme dopo 15 giorni dal suo insediamento. I ragazzi hanno dimostrato molta sensibilità e un grande interesse e hanno continuato a porre domande. “Mi chiedete se ne vale la pena? Sicuramente è un’esperienza umana straordinariamente difficile ma molto bella. Fare una buona politica e una buona amministrazione è una cosa che vale la pena di fare per voi, per il futuro”. Il sindaco di Lamezia ha anche raccontato che il Comune è stato sciolto due volte per infiltrazioni mafiose, ma che Lamezia è anche la città dove gli imprenditori si sono riuniti in una associazione Antiracket, dove il Comune si è costituito parte civile nei processi di mafia, ottenendo il risarcimento di 5 milioni di euro con una sentenza di primo grado. “Lamezia – ha detto ancora – è la città dove un imprenditore, per la prima volta, ha puntato il dito contro il suo estorsore in un’aula di tribunale”. Infine, Speranza ha parlato dell’ultima campagna elettorale “caratterizzata tragicamente da una serie di intimidazioni. Ho detto con chiarezza che non volevo i voti di nessuna cosca e di nessun ambiente ‘grigio’, non volevo nessuna cambiale da pagare, voglio essere libero di aiutare i cittadini meglio che posso. Sono stato attento alle liste che mi hanno appoggiato e ho spedito tutti i nomi alla Commissione parlamentare antimafia. La mia esperienza di questi cinque anni – ha concluso – dimostra che si può governare bene, nella logica della trasparenza e della legalità. Nella mia città c’è una coscienza civile che si sta rafforzando, ed è straordinario che Tano Grasso abbia accettato la mia proposta di fare l’assessore comunale alla Cultura”.