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    Federcoopesca a convegno su restrizioni dei regolamenti UE

     

     

    Federcoopesca a convegno su restrizioni dei regolamenti UE

    17 mag 10 Gli effetti dei regolamenti comunitari sulla pesca del Mediterraneo e la crisi del comparto ittico, ma nello stesso tempo il ruolo del governo regionale per la gestione dei fondi FEP attraverso i Piani di gestione e la necessità di adeguare la nostra pesca alle nuove regole. È questa la complessa matassa che gli autorevoli relatori hanno affrontato davanti ad una nutrita rappresentanza di cooperative del settore durante l’Assemblea regionale di Federcoopesca che si è svolta a Schiavonea di Corigliano (CS) presso la sala riunioni del Mercato ittico. Al tavolo dei lavori, presieduto da Katia Stancato, presidente regionale di Confcooperative e vice presidente nazionale di Federcoopesca, sono intervenuti il presidente nazionale di Federcoopesca, Massimo Coccia; l’Assessore regionale all’Agricoltura, On. Michele Trematerra; il direttore nazionale di Federcoopesca, Gilberto Ferrara; il sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface; il direttore di Confcooperative Calabria, Piero Mendicino; il prof. Mario Ferretti, tecnologo della pesca e consulente scientifico del CIRSPE e Gerardo Calabria, componente della segreteria provinciale FAI della Cisl. “La pesca calabrese - spiega il presidente Katia Stancato – protesa, nella sua parte più efficiente, moderna e redditizia, alla cattura dei grandi pelagici, si trova nella impossibilità di continuare proficuamente questa sua attività. Gli effetti sulla piccola pesca, non sono meno gravosi. Siamo in attesa dell’approvazione del Piano di Gestione che permetterà, ad esempio, di continuare a pescare il bianchetto anche nella prossima stagione invernale, ma la precarietà sulla sorte di questa pesca tradizionale delle nostre marinerie, che investe anche il lavoro sapiente delle donne dei pescatori nella fase di conservazione, non ci permette di strutturare un reticolato di imprese artigianali che potrebbero sostenere l’integrazione al reddito dei pescatori”. “Così come l’art. 14 del Regolamento Mediterraneo - precisa Katia Stancato – dal 31 maggio 2010 rende obbligatorio l’uso di sacchi con maglia armate al quadrato per le reti a strascico che com’è intuibile limita la quantità delle catture. Su tutto graverà l’impatto significativo del regolamento controllo, che introduce adempimenti ed attrezzature che spesso richiedono competenze che i nostri pescatori non hanno o che una volta installati comportano spese aggiuntive per la manutenzione, l’assistenza tecnica ed il traffico relativo all’invio delle informazioni, oltre alla licenza a punti che diventa il nuovo strumento di controllo: con la decurtazione dei punti per ogni infrazione, l’ammenda ed il ritiro della stessa licenza”. “Siamo consapevoli - continua il presidente Stancato – che il nostro Paese non è pronto e che una deroga che, rimanda, certo il problema non lo risolve, in questo momento di grave crisi è fondamentale. Siamo anche coscienti, che l’enorme difficoltà che il settore vive è imputabile anche alla mancanza di sostegno e di programmazione della politica di Governo italiano ai diversi livelli regionali e di responsabilità: non si può investire tutto sulla riduzione dello sforzo di pesca, sull’inasprimento dei controlli, sull’interpretazione cervellotica dei regolamenti e poi trascurare lo snellimento delle procedure burocratiche per l’accesso alle forme di incentivazione che pure l’Unione Europea ha predisposto per la modernizzazione del settore, senza investire su una seria politica delle infrastrutture portuali e di commercializzazione per il settore della pesca, senza preoccuparsi dell’impoverimento e quel che è peggio dell’invecchiamento del settore, che nell’ultimo ventennio ha espulso 40% delle forze più giovani che ha compensato con uno scarso 8% di forze immigrate”. Una nuova politica di sinergia che coinvolga tutti i settori produttivi e che integri gli sforzi che a livello nazionale le associazioni di categoria stanno portando avanti. Questa, secondo l’On. Michele Trematerra, assessore regionale all’Agricoltura, la linea che la Regione Calabria intende seguire per salvare il settore della pesca dalla profonda crisi che esso sta attraversando, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. Una crisi che non deriva solamente dallo stato dell’economia mondiale ma che discende direttamente dalle politiche che l’Unione Europea sta attuando nei confronti del Mediterraneo e che si esplica attraverso i regolamenti del Mediterraneo, sui controlli e sulla pesca illegale. I nuovi regolamenti entreranno in vigore il 1° giungo 2010 e non sarà più possibile derogare o aggirare le nuove misure restrittive la cui applicazione ha già causato sulle nostre coste interventi delle autorità marittime. Il dott. Gilberto Ferrara si è soffermato infatti sui controlli, spiegando le novità in materia, portando inoltre in assemblea i motivi ed i punti del ricorso che è stato presentato presso la Corte europea contro il regolamento “Mediterraneo”, che Federcoopesca ha impugnato proprio per evitare che la pesca dei nostri mari venga distrutta.

     

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