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    Sequestro di beni per 20 mln ad opera della Finanza tra Roma e Reggio

     

     

    Sequestro di beni per 20 mln ad opera della Finanza tra Roma e Reggio

    12 mag 10 I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con lo S.C.I.C.O. di Roma stanno seseguendo una operazione, ribattezzata in codice "Matrioska", di sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di circa 20 milioni di euro. I beni sono riconducibili ad esponenti della cosca Alvaro di Sinopoli, conosciuta come “Carni i cani”. I provvedimenti, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, sono in corso di esecuzione a Roma ed in vari comuni della provincia di Reggio Calabria e riguardano l’intero nucleo familiare di Carmine Alvaro, 57 anni, capo dell’omonimo gruppo. Quest'ultimo, considerato il capo carismatico dell'omonimo clan, e' da tempo in carcere dove sta scontando diverse condanne per associazione mafiosa, riciclaggio e altri delitti.

    I complimenti di Maroni. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in una telefonata si e' congratulato con il procuratore capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, per l'operazione che ha portato al sequestro di beni alla cosca Alvaro della 'ndrangheta per un valore di 20 milioni di euro. ''Come sottolinea Pignatone - ha osservato il ministro - l'azione di aggressione ai beni mafiosi e' uno dei pilastri fondamentali di contrasto alla 'ndrangheta ed alla mafia in genere. Per questo il governo ne ha fatto la sua priorita' nella lotta contro la criminalita' organizzata''.

    I provvedimenti di sequestro – emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria – Dott. Giuseppe PIGNATONE hanno riguardato, nel loro complesso, tutti i sodali della Cosca ALVARO condannati, il 7 Aprile u.s., dal Tribunale di Reggio Calabria a pesanti pene in seguito all’operazione “Virus”, condotta dall’Arma dei Carabinieri nel corso del 2009 e coordinata dal Sostituto Procuratore Roberto DI PALMA. Un contributo importante è derivato anche dal riascolto delle intercettazioni telefoniche eseguite dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria in ordine alla cattura di Carmine ALVARO avvenuta nel 2005. Con i medesimi provvedimenti è stato disposto, altresì, il sequestro di conti correnti bancari, postali e di prodotti assicurativi intestati allo stesso boss Carmine ALVARO, nonché ad ALVARO Domenico, 73 anni, ROMEO Felice Antonio 58 anni, GRILLONE Maurizio 38 anni ed ai rispettivi familiari conviventi. L’ingente patrimonio sequestrato, costituito complessivamente da numerosi terreni (per lo più uliveti, estesi per oltre 40 ettari) situati a ridosso dei comuni di Roma, Sinopoli e Seminara, 9 fabbricati ubicati in Reggio Calabria, Sant’Eufemia d’Aspromonte e Roma, 2 autovetture di grossa cilindrata (tra cui una un’Audi A3 V6 3.0 di recente immatricolazione) ed una azienda olivicola, è stato individuato grazie a complesse indagini di natura economico-patrimoniale che hanno consentito di svelare i reali proprietari della ricchezza, a fronte di intestazioni fittizie a soggetti terzi. Particolare non trascurabile è l’attenzione, da sempre, dedicata al possesso del terreno da parte della ‘ndrangheta. Terreni che spesso sono stati sottratti ai vecchi latifondisti attraverso l’intimidazione e senza il pagamento di alcun corrispettivo ovvero acquistati a prezzi bassissimi anche avvalendosi di contributi all’agricoltura nell’ambito della Politica Agricola Comune. Le investigazioni – avviate a partire dalla ricostruzione storica dei nuclei familiari degli ALVARO e proseguite poi con la disamina di centinaia di negozi giuridici e di altrettanti atti giudiziari che hanno riguardato, nell’ultimo decennio, la stessa consorteria criminale – hanno evidenziato la assoluta sproporzione tra i redditi dichiarati nell’ultimo ventennio dal boss Carmine ALVARO, dai suoi familiari e dagli altri soggetti coinvolti nell’operazione, rappresentati da modesti emolumenti percepiti, sino alla fine degli anni ’90, dall’AFOR e dall’INPS, ed il cospicuo patrimonio immobiliare rinvenuto. Evidentissima la posizione del figlio di Carmine, Domenico 33 anni – attualmente recluso presso la Casa Circondariale di Padova – che seppur in “totale assenza di redditi”, è risultato, di fatto, proprietario, nel comune di Roma, di un intero edificio, costituito da 3 piani fuori terra (ciascun piano esteso per oltre 300 mq), totalmente “abusivo”, nel frattempo, divenuto di proprietà del Comune di Roma a seguito di espropriazione forzosa. Si tratta, più nel dettaglio, di un fabbricato costruito su un terreno, sito nella periferia est di Roma, formalmente acquistato nei primi anni ’90 da una anziana parente di CUTRI’ Domenico 38 anni , (marito di Grazia, figlia del boss ALVARO Carmine), balzato alle cronache nazionali nell’autunno del 2008 allorquando fu ucciso, all’età di 38 anni, nei pressi del cimitero di Sinopoli da un giovane compaesano, probabilmente per motivazioni banali. Proprio in tale tragica circostanza emerse nuovamente la forza criminale degli ALVARO considerato che il giovane assassino del genero di Carmine ALVARO, resosi latitante, fu rinvenuto morto per colpi di arma da fuoco nella campagna romana poche ore dopo il barbaro omicidio. Proprio Domenico Cutrì sembrava essere stato destinato dal suocero, già prima di convolare a nozze con la figlia del boss, alla gestione degli affari patrimoniali della famiglia. Infatti, in una conversazione registrata nel gennaio del 1997 all’interno di un’autovettura uno dei figli di Carmine Alvaro parlando con un cugino diceva testualmente, riferendosi a Domenico Cutrì, “…lui invece può fare…per tutta la famiglia…lui è mio cognato, mio padre gli da la terra a lui…perché lui non ha precedenti, non ha niente, …fra due tre mesi si sposa…” Anche GRILLONE Maurizio – commercialista di Reggio Calabria, ritenuto la “mente” finanziaria della cosca ALVARO – “CARNI I CANI” – ha manifestato un’eccessivo dinamismo nelle acquisizioni immobiliari, risultando proprietario, in netto contrasto, per evidente sproporzione, rispetto alla condizione reddituale propria e dei suoi familiari, di quattro prestigiosi appartamenti nel capoluogo reggino (quartiere di Santa Caterina, via De Nava e via Rausei). Gli sforzi sinergicamente condotti dalla magistratura e dalla Guardia di Finanza per giungere all’operazione di oggi riaffermano, ancora una volta, l’importanza dell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dalla criminalità organizzata, quale arma efficace per contrastarne il potere e tutelare il fragile tessuto economico reggino.

    DESCRIZIONE DEI BENI SEQUESTRATI:

    BENE 1: NR. 32 APPEZZAMENTI DI TERRENI, COLTIVATI AD ULIVETO, SITI IN SINOPOLI (RC);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: SINOPOLI (RC);

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO CARMINE.

    BENE 2: NR. 1 TERRENO SITO IN ROMA;

    LUOGO DEL SEQUESTRO: ROMA;

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO CARMINE.

    BENE 3: NR. 2 TERRENI SITI IN ROMA;

    LUOGO DEL SEQUESTRO: ROMA;

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO CARMINE.

    BENE 4: NR. 1 TERRENO SITO IN ROMA, CON SOVRASTANTE FABBRICATO MULTIPIANO ABUSIVO;

    LUOGO DEL SEQUESTRO: ROMA;

    SOGGETTI TITOLARI DEI BENI: COMUNE DI ROMA;

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO CARMINE.

    BENE 5: NR. 1 FABBRICATO SITO IN SANT’EUFEMIA D’ASPROMONTE (RC);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: SANT’EUFEMIA D’ASPROMONTE (RC);

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO CARMINE.

    BENE 6: NR. 1 AUTOVETTURA DI GROSSA CILINDRATA (AUDI A6 V6 3.0);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: SINOPOLI (RC);

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO CARMINE.

    BENE 7: NR. 1 AZIENDA OLIVICOLA SITA IN SINOPOLI (RC);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: SINOPOLI (RC);

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO CARMINE.

    BENE 8: NR. 3 TERRENI, COLTIVATI AD ULIVETO, SITI IN SEMINARA (RC);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: SEMINARA (RC);

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO DOMENICO .

    BENE 9: NR. 6 TERRENI, COLTIVATI AD ULIVETO, SITI IN MELICUCCA’ (RC);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: MELICUCCA’ (RC);

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO DOMENICO .

    BENE 10: NR. 3 TERRENI, COLTIVATI AD ULIVETO, SITI IN MELICUCCA’ (RC);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: MELICUCCA’ (RC);

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ALVARO DOMENICO .

    BENE 11: NR. 1 IMMOBILE SITO IN REGGIO CALABRIA;

    LUOGO DEL SEQUESTRO: REGGIO CALABRIA;

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ROMEO FELICE ANTONIO.

    BENE 12: NR. 1 AUTOVETTURA DI GROSSA CILINDRATA (BMW SERIE 5);

    LUOGO DEL SEQUESTRO: REGGIO CALABRIA;

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: ROMEO FELICE ANTONIO.

    BENE 13: NR. 5 IMMOBILI, ADIBITI A CIVILE ABITAZIONE, SITI IN REGGIO CALABRIA;

    LUOGO DEL SEQUESTRO: REGGIO CALABRIA;

    SOGGETTI A CUI I BENI SONO RICONDUCIBILI: GRILLONE MAURIZIO.

     

     

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