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    Ad Altomonte trionfa il pane

     

     

    Ad Altomonte trionfa il pane

    10 mag Il verdetto è stato inequivocabile: la merendina industriale è stata “bandita dalle tavole e dalle famiglie italiane e condannata all’isolamento alimentare perpetuo e a rendere trasparenti le conseguenze del suo consumo quotidiano”. Questo è stato, dopo la riunione in camera di consiglio, il dispositivo della sentenza pronunciata “in nome del Popolo Goloso Italiano” e “in rappresentanza di tutti coloro che sono a rischio di obesità, di coloro che sono cresciuti con il profumo del pane appena sfornato e di coloro che non hanno conosciuto la gioia di prepararsi un piccolo spuntino veloce” dal Tribunale della Pubblica Alimentazione presieduto dalla dott.ssa Antonella Blois (nella vita avvocato, assistita dal giudice a latere Mario Gaeta e dal Cancelliere Enzo Barbieri), affiancato da un Giuria Popolare composta dagli alunni della Scuola Elementare di Altomonte Centro, riunitosi ieri mattina (venerdì 7 maggio) nella suggestiva cornice di Salone Razetti per celebrare nell’ambito della 4° edizione della “Gran Festa del Pane”, il “Processo alla Merendina”. A seguito del procedimento penale che la ha vista imputata, la Merendina è stata, inoltre, “affidata in prova, a scopo di redenzione, a fornai attenti per la verifica degli ingredienti, con successivo esame per riscontrare l’avvenuta riabilitazione”. Infine, nel dispositivo della sentenza (immediatamente esecutiva), un’ulteriore avvertenza: “Si consiglia cospicua attività sportiva e motoria a coloro che ne facciano uso” La difesa delle imputate “Merendine”, rappresentata dall'Avv. Antonio De Nuccio del Foro dell’Alimentazione Industriale (avvocato nella realtà appartenente al Foro di Palmi) nulla ha potuto contro le accuse formulate dalla Dott.ssa Titty Grillo, rappresentante la pubblica accusa, e alle istanze avanzate dal Comune di Altomonte, costituitosi come Parte civile e rappresentato dall’Avv. Francesco Greco. Al termine di un vero e proprio dibattimento, con tanto di prove ammesse e escussione dei testimoni di tutte le parti in causa (il panettiere Enzo Perna, il medico nutrizionista Titti Curti, l’analista sensoriale Walter Cricrì per la pubblica accusa; il goloso Sig. Mimmo e la mamma, Francesca Gaeta, per la difesa; il dott.D’Ingianna per la parte civile), per la Merendina finita alla sbarra sono stati confermati tutti i capi di imputazione: da quella di “attentato all’integrità della specie umana” (per la induzione di obesità, assuefazione e malattie cardiovascolari) a quella di “aggressione alle papille gustative e di compromettere la capacità di individuare i sapori dell’alimentazione naturale”; dalla “induzione all’obesità” alle “interferenze illecite nella vita privata” (per indurre, con pubblicità ingannevole, il consumatore e, in particolare, le mamme, a ad acquistare tali prodotti); dalla “associazione a delinquere con bibite gassate alla “corruzione delle abitudini alimentari”. Questo originale processo (fortemente voluto dagli ideatori della Gran Festa del Pane: l’agronomo ed esperto in analisi sensoriale Walter Cricrì, il noto imprenditore, nonché assessore al Turismo del comune dell’Esaro, Vincenzo Barbieri, e Antonio Blandi dell’Officina delle Idee), che ha dato il via ad un importante momento di riflessione alimentare e in qualche modo ha messo in chiaro da che parte sta la “giustizia” in merito ad una diatriba che dura ormai da decenni, è un evento che si inserisce perfettamente nella politica sanitaria portata avanti da alcuni anni dal comune di Altomonte, già promotore dell’importante progetto “Altomonte 2000: Città della Prevenzione” (vincitore, nel 2006, del prestigioso Premio Alesini), finalizzato a incentivare nelle nuove generazioni un comportamento orientato alla prevenzione dei fattori di malattia, che ha il suo punto di partenza proprio nella rilevazione dello stile di vita e, in particolare, delle abitudini alimentari dei giovani. La risposta alla domanda se il messaggio che si voleva lanciare con questo tipo di appuntamento abbia raggiunto o meno i suoi destinatari è assolutamente positiva, tanto che i numerosi bimbi presenti in sala, messi alla fine del processo di fronte alla scelta tra il “principe della tavola” e brioche di ogni genere, hanno lasciato le merendine sul banco degli imputati, mangiando con gusto delle gran fette di pane caserecce condite con pomodoro!

     

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