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    Primo maggio a Rosarno

     

     

    Primo maggio a Rosarno, in 15.000 in piazza

    01 mag 10 A Rosarno in 15.000 nel corteo organizzato per la manifestazione nazionale del Primo maggio di Cgil, Cisl e Uil che ha pecorso tutto il paese in un fiume di gente e di colori tra il suono delle bande e i pupazzi colorati e sopratutto con tanti immigrati che hanno sfilato a fianco dei calabresi. Il corteo è partito dall'ex Rognetta, la fabbrica che fino a gennaio scorso ospitava gli immigrati africani allontanati dopo la rivolta del gennaio scorso e la successiva reazione di una parte degli abitanti del paese, con pestaggi e ferimenti ai danni degli extracomunitari. Il corteo, alla fine del suo percorso è arrivato in piazza Giuseppe Valarioti, dove ci sono stati gli interventi dei segretario generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. A sfilare anche il Questore di Reggio Calabria Carmelo Casabona: "Abbiamo impiegato circa 200 uomini, non ne occorrono di più, questa è una cittadina pacifica come d'altronde lo è anche questa manifestazione. I fatti di Rosarno dello scorso gennaio non sono riconducibili ad un fattore raziale, ma di integrazione"

    Negozi aperti. Sono quasi tutti aperti, malgrado la festivita' del Primo Maggio, i negozi a Rosarno, dove e' in corso la manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Dal Comune, che e' sotto gestione commissariale dopo lo scioglimento del 2008 per infiltrazioni mafiose, secondo quanto ha spiegato il titolare di un esercizio commerciale, non e' giunta alcuna indicazione riguardo l'obbligo di chiusura o di apertura. ''E cosi' - ha spiegato lo stesso commerciante - ognuno ha ritenuto di regolarsi come ha voluto''. Ai titolari dei supermercati e dei bar il commissario straordinario, Domenico Bagnato, ha fatto notificare un'ordinanza con cui vieta la distribuzione di bevande alcoliche nel corso della manifestazione e degli spettacoli musicali che si svolgeranno successivamente.

    Presidente Napolitano. "I fenomeni di sfruttamento schiavistico del lavoro degli immigrati, di ostentata e violenta illegalità a fini di manipolazioni per il mercato del lavoro sono intollerabili in un Paese civile, nell'Italia democratica, e vanno stroncati con ogni energia", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riferendosi, in particolare, ai fatti di Rosarno aggiungendo che nulla "può giustificare violazioni evidenti delle leggi e dei diritti dei lavoratori, neppure la più critica delle congiunture economiche".

    Ministro Maroni soddisfatto. La manifestazione indetta dai sindacati unitari a Rosarno in occasione del Primo Maggio ''rafforza la nostra posizione di contrasto totale alla illegalita' e allo sfruttamento dei lavoratori''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. ''Abbiamo arrestato a Rosarno - dice Maroni - 31 persone che sfruttavano i lavoratori, in particolare gli extracomunitari. E' stata una operazione importante, perche' era necessario riaffermare la legalita' soprattutto nel campo del lavoro per garantire a tutti gli stessi diritti. Abbiamo voluto dare un segnale molto forte, lo abbiamo dato e oggi la manifestazione sindacale a Rosarno rafforza la nostra posizione di contrasto totale alla illegalita' e allo sfruttamento dei lavoratori''.

    Bande e pupazzi come in una festa. Ha anche le caratteristiche di una festa la manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil a Rosarno per il Primo Maggio. Nel corteo, che si e' mosso da poco, insieme ai manifestanti ed ad esponenti politici e di varie associazioni, sfilano due bande che stanno eseguendo brani della tradizione popolare. Mescolati ai manifestanti partecipano anche gli attivisti di una associazione, I Giganti, che stanno sfilando all'interno di grandi sagome di cartapesta su trampoli, creando momenti di animazione e folclore. Il clima e' di festa e di grande partecipazione, con gli abitanti delle case, che si affacciano sulle strade lungo le quali sta sfilando il corteo, che salutano i manifestanti dai balconi e dalle finestre.

    Mafiosi andate via. ''Siamo qui perche' la legalita' rappresenta il nostro futuro. Mafiosi, andate via da Rosarno e dalla Calabria''. Lo dice Maria, 16 anni, una dei tanti studenti (un centinaio circa) che ha partecipato alla manifestazione nazionale per il Primo Maggio, organizzata a Rosarno da Cgil, Cisl e Uil. ''Odiamo la mafia - dice ancora Maria - e sappiamo che non potra' ami rappresentare il nostro futuro. Chi viola la legge e non e' dalla parte della legalita' non potra' mai essere il nostro interlocutore. Ai mafiosi diciamo soltanto 'lasciate la Calabria perche' ormai il vostro tempo e' finito. E la nostra presenza qui stamattina lo dimostra in pieno'''.

    Commissario comune chiede attenzione. ''I fatti accaduti a gennaio potranno verificarsi ancora fino a quando non ci sara' chiarezza completa sulle politiche di integrazione''. Lo ha detto il commissario straordinario del Comune di Rosarno, Domenico Bagnato, parlando con i giornalisti, a margine della manifestazione nazionale per il Primo Maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil. ''Il Governo - ha aggiunto Bagnato - sta dimostrando nei confronti di Rosarno una grande attenzione con il suo interessamento sul piano sociale e l'azione repressiva che sta conducendo''. Bagnato ha anche rivolto un ringraziamento a Cgil, Cisl e Uil per la manifestazione di oggi. ''Si tratta - ha detto - di un grande segnale di attenzione per un territorio martoriato da tanti problemi che non sono soltanto il lavoro e l'integrazione ma anche la criminalita' organizzata. I fatti di Rosarno hanno dato una visione negativa della citta', ma possono rappresentare un importante lente di ingrandimento sulle sue problematiche avviando un'azione concreta per la loro risoluzione''

    Immigrati: in autunno torneremo qui. ''In autunno torneremo a Rosarno per la raccolta degli agrumi perche' abbiamo bisogno di lavorare''. Non hanno tutti paura gli immigrati africani che a gennaio erano a Rosarno e si sono poi allontanati dopo la rivolta e la reazione violenta di un gruppo di abitanti. E tra chi vuole tornare c'e' anche Jimmeh, 23 anni, del Gambia, che stamattina e' venuto a Rosarno per parteciapre alla manifestazione nazionale per il Primo Maggio, organizzata da Cgil, Cisl e Uil. ''I problemi cha abbiamo vissuto a Rosarno - dice Jimmeh - possono essere superati se ci sara' da parte della popolazione un atteggiamento diverso. Noi vogliamo avere buoni rapporti con tutti. Chi ha dato vita la rivolta di gennaio ha sbagliato e, in ogni caso, si e' trattato soltanto di un episodio. Noi vogliamo vivere qui e lavorare in un clima di pace e di fratellanza''. Jimmeh torna ai fatti di gennaio e li analizza anche ammettendo che ''c'e' stata qualche responsabilita' da parte degli immigrati. Devo dire che c'e' stata qualche incomprensione che pero' puo' essere superata con il contributo di tutti. Torneremo in autunno e speriamo di poterlo fare in condizioni diverse, ospitati in case dignitose e non nelle indegne strutture di ricovero in cui eravamo prima. Cio' che vorremmo e' che anche a coloro ai quali non viene concesso il permesso di soggiorno, venga consentito di prendere in affitto una casa. Questo e' un problema che deve essere superato se si vuole una vera integrazione. Tutti devono impegnarsi per aiutarci a costruire il nostro futuro''

    Immmigrato "ho paura c'è razzismo". 'Ho ancora paura di venire a Rosarno dopo quello che e' successo a gennaio, ma stamattina ho deciso di esserci perche' mi sembrava importante''. Chi parla e' Amehd, marocchino, che era a Rosarno quando c'e' stata la rivolta degli immigrati seguita dalla reazione violenta da parte di un gruppo di abitanti. Amehd sta partecipando alla manifestazione nazionale organizzata a Rosarno per il Primo Maggio da Cgil, Cisl e Uil, ma ha deciso di tenersi in disparte, mischiandosi con altri immigrati. ''Ho paura - dice - che qualcuno mi riconosca e temo di subire violenze, anche se il clima stamattina mi sembra tranquillo. In ogni caso e' meglio essere cauti perche' dopo quello che e' successo a gennaio la paura e' ancora forte''. Amehd, dopo i fatti di gennaio, e' rimasto in provincia di Reggio Calabria ma non vive piu' a Rosarno ma a Polistena, un altro centro della Piana di Gioia Tauro. ''Li' - afferma - sto piu' tranquillo anche perche' ancora oggi a Rosarno l'atmosfera nei nostri confronti non e' delle migliori. Il razzismo c'e' anche se a volte non si vede. Ma io sono voluto rimanere in Calabria perche' qui riesco a guadagnare qualcosa, mentre in Marocco morirei di fame.''. Amehd fa parte dello sparuto gruppo di immigrati che era a Rosarno a gennaio e che stamattina ha deciso di partecipare alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil. ''Quasi tutti gli immigrati che erano qui a gennaio - spiega Samir Elghouari, coordinatore dell'Anolf, l'Associazione Nazionale Oltre le Frontiere - stamattina non sono venuti perche' hanno ancora timore di subire violenze. Chi sta partecipando ha avuto molto coraggio ma per fortuna adesso a Rosarno la situazione e' relativamente tranquilla''. ''Come Anolf - dice ancora Elghouari - ci stiamo battendo per il riconoscimento della cittadinanza agli immigrati di seconda generazione, come sono io, figli cioe' di extracomunitari che sono venuti qui tanti anni fa e che ancora non hanno avuto riconosciuto questo diritto. Il nostro impegno e' anche per favorire lo sviluppo economico di questa zona anche con il nostro contributo e combattendo qualsiasi forma di razzismo, latente o evidente''

    Angeletti - UIL

    Fisco e tagli ai costi della politica.Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, incalza il governo chiedendo di ''cominciare a fare sul serio le riforme''che devono riguardare il fisco e il costo eccessivo della politica. Parlando mentre sfila al corteo dei sindacati per il Primo maggio a Rosarno, il sindacalista ha sottolineato le ''due anomalie'' del nostro paese: l'elevata evasione fiscale ed il costo eccessivo della politica. ''Da li' - ha detto - bisogna cominciare a fare le riforme. Bisogna spendere - ha insistito - per il funzionamento della politica''.

    Il lavoro nero lo si combatte uniti. E' la convinzione del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, il quale, nel suo intervento a conclusione della manifestazione a Rosarno per il Primo Maggio, ha rilevato come la questione riguardi tutti noi. Per questo, ha aggiunto, ''non possiamo girare la testa dall'altro lato''. Per il sindacalista, il problema del lavoro nero ''non lo risolve solo lo stato''. ''Bisogna mettersi insieme - ha aggiunto - imprenditori e politici armati di buona volonta' che hanno capito che bisogna migliorare e cambiare''.

    Bonanni - CISL

    Senza immigrati l'italia si fermerebbe. ''Se dovessimo dividerci dai tanti amici immigrati, l'Italia si fermerebbe''. Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, alla testa del corteo che ha appena cominciato a sfilare Rosarno, dove si svolge la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per celebrare il Primo maggio. ''L'Italia e' piu' forte se riesce a far vivere l'integrazione come fatto positivo: una energia importante per uscire dalla crisi''. Bonanni ha quindi ringraziato le forze di polizia ''per aver assicurato alla giustizia alcuni mercanti di braccia: un forte esempio che chi trasgredisce la legge deve essere punito. Attraverso la solidarieta' e la legalita', il lavoro per tutti non potra' che prosperare''

    Bonus a imprese per assumere.Un bonus alle imprese per le assunzioni di giovani, donne e ultracinquantenni. E' la proposta del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il quale ha chiesto al Governo centrale, alle Regioni e ai Comuni uno ''sforzo inusuale'' sui temi dell'occupazione. Il sindacalista, in particolare, ha chiesto che nei prossimi giorni si svolga una riunione con i presidenti delle Regioni per una verifica sulla situazione del Meridione. Andra' quindi fatta, per Bonanni, una verifica con il Governo centrale ''per vedere il da farsi, come superare le lentezze burocratiche''

    Epifani - CGIL

    Tante Rosarno anche al nord. ''Rosarno e' una, ma in Italia ci sono tante Rosarno, non solo nel Mezzogiorno ma anche al nord''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, mentre sta sfilando al corteo della manifestazione nazionale che si svolge nella cittadina calabrese. ''Rosarno e' diventata una citta' simbolo del bisogno di lavoro e dei diritti di chi lavora, e del rapporto tra la criminalita' organizzata e lo sfruttamento del lavoro''.

    Governo non cancelli il sud. ''Il governo la smetta cancellare il Mezzogiorno dai propri interessi, scelte e politiche''. Cosi' il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, e' tornato dal palco nel corso del suo intervento, a chiedere un ''vero e proprio piano per il lavoro e la disoccupazione''. ''Ci sono tante aziende che chiudono nel nord, al centro e nel sud - ha detto - ma quando chiude un'azienda al sud non e' facile trovare un'azienda che riaprira'. Chiediamo al governo di fare di piu' perche' questa e' una crisi difficile che durera'''. Il segretario della Cgil ha chiesto anche che ai lavoratori immigrati sia consentito di restare in Italia finche' percepiscono gli ammortizzatori sociali e non siano costretti a tornare alla clandestinita'. Epifani ha anche giudicato ''privo di umanita' mandare via dalle scuole e dagli asili bambini perche' i genitori non ce la fanno a pagare le rette''

    Bambini sfruttati come schiavi. Ci sono tante periferie delle citta' industriali del nord dove i bambini ''sono costretti a lavorare in schiavitu'''. Cosi' il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, per sottolineare che il fenomeno non appartiene solo a Rosarno. ''Siamo stati a Foggia, a Bari, a Castelvolturno per parlare contro la schiavitu' - ha sottolineato - ma non si pensi che riguardi solo il Mezzogiorno''

    Mafie soffocano libertà e diritti. Le mafie ''soffocano le liberta' e i diritti: liberarsi dalle mafie significa liberare la dignita' di chi lavora''. Parole scandito dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel comizio al termine della manifestazione nazionale per celebrare il Primo maggio. ''Oggi siamo a Rosarno - ha detto - per dare un segno di speranza e ce la possiamo fare. Noi non vogliamo lasciare solo nessuno. Rosarno non e' un'altra Italia, e' l'Italia; non e' un'altra Europa, e' l'Europa. La battaglia la vinciamo insieme e la si vince a Napoli e a Torino, a Rosarno e a Milano''

    Sui grandi temi sindacati uniti. ''Ancora una volta il sindacato italiano ritrova unita' sui grandi temi: lavoro, diritti, precarieta' e disoccupazione. Se ci si batte insieme siamo piu' forti''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, aggiungendo: ''ripartiamo, non fermiamoci a Rosarno''. Per Epifani, e' questa una richiesta che viene ''dalla piazza, dai lavoratori e dai giovani. Viva il movimento unitario delle lavoratrici e dei lavoratori italiani'', ha concluso terminando il comizio.

    Colonna (Uilm). ''Tante bandiere della Uil ed una grande partecipazione dei lavoratori calabresi''. E' soddisfatto Luca Colonna, Segretario nazionale Uilm presente a Rosarno alla manifestazione di Cgil, Cisl Uil. ''E' bene - ha aggiunto - che anche da questa regione si determini una rinascita industriale. Il Paese ha la necessita' di riprendersi dopo anni difficilissimi dal punto di vista della congiuntura economica ed il comparto manifatturiero deve confermarsi l'asse portante di questa ripresa che al momento ancora non mostra concreti segnali''. ''In corteo ed al comizio finale - ha concluso - le bandiere portate dai lavoratori dell'Ansaldo Breda di Reggio Calabria e da quelli del Nuovo Pignone di Vibo Valentia. Insieme a loro i metalmeccanici delle molte aziende di installazione impianti''.

    Genco CGIL: ''La scelta di svolgere a Rosarno la manifestazione nazionale per il Primo Maggio e' stata felice perche' la citta' ha dimostrato, con una partecipazione concreta, di essere con noi''. Lo ha detto parlando con i giornalisti a Rosarno, il segretario generale della Cgil della Calabria, Sergio Genco. ''Abbiamo registrato - ha aggiunto - una grande sensibilita' e reazione positiva da parte della popolazione di Rosarno e dell'intera Piana di Gioia Tauro. I grandi progetti per lo sviluppo, il lavoro, la legalita' e l'integrazione possono essere realizzati solo se c'e' una condivisione e partecipazione a livello popolare. E stamattina c'e' stata. Stesso discorso vale per la legalita', che e' la premessa indispensabile per la crescita del territorio. E come sindacato, stamattina, abbiamo raggiunto l'obiettivo di realizzarla facendone una componente fondamentale della manifestazione di stamattina''

    Tramonti (CISL). ''La celebrazione della Festa del Lavoro a Rosarno rappresenta un evento straordinario per la nostra Regione e per quanti hanno a cuore le sorti della Calabria, che oltretutto viene a cadere in un momento del tutto particolare per le note e perduranti difficolta' a livello economico e sociale che affliggono le nostre comunita'''. Ad affermarlo e' il Segretario Generale della CISL Calabria, Paolo Tramonti. ''La massiccia partecipazione alle tante iniziative che si sono svolte negli ultimi giorni da parte di lavoratori, disoccupati e pensionati - dice Tramonti - dimostra, ancora una volta, la grande sensibilita' della popolazione calabrese sui temi del lavoro e dell'occupazione cui si aggiungono, nella fattispecie, quelli dell'accoglienza, della solidarieta' e della legalita'''. ''Le azioni di contrasto e repressione, portate avanti con successo in queste ore da parte delle forze dell'ordine e della magistratura - aggiunge Tramonti - vanno incoraggiate e sostenute senza esitazioni, perche' fino a quando nei nostri territori non verranno ripristinate condizioni di sicurezza e legalita' si rischia che a prevalere siano le piu' bieche forme di sfruttamento e oppressione con conseguenti negazioni dei piu' elementari diritti e tutele''. Allo stesso tempo, pero', per la CISL, ''vanno messe in campo politiche di piu' ampio respiro, mirate a favorire processi di crescita e di sviluppo in grado di garantire certezze e prospettive di lavoro a favore dei tanti giovani della nostra Regione che, scoraggiati, in numero sempre maggiore, stanno abbandonando la nostra terra per cercare altrove un futuro migliore. La celebrazione della Festa del Lavoro a Rosarno rappresenta un'occasione unica per mettere in luce nel panorama nazionale un'altra Calabria, quella ampiamente maggioritaria, degli onesti e delle tante forze sane che quotidianamente si battono per costruire un futuro migliore''.

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