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    Crolla l'economia calabrese: calano Pil, occupazione e fatturato imprese

     

     

    Crolla l'economia calabrese: calano Pil, occupazione e fatturato imprese

    28 giu 10 Calo del prodotto interno lordo accompagnato da una contrazione dell'occupazione e del fatturato delle imprese. Sono questi i dati salienti della relazione sull'economia della Calabria elaborata dalla Banca d'Italia, presentata nel pomeriggio a Reggio Calabria e anticipata alla stampa questa mattina a Catanzaro dai vertici regionalid ell'istituto d'emissione. Secondo quanto emerso, il prodotto interno lordo e' sceso, nel 2009, del 5,5% secondo Prometeia e del 3,3% secondo Svimez; il fatturato delle imprese ha perso l'11,2%, mentre l'occupazione l'1,5%. "La crisi economica e finanziaria - si legge nello studio di Bankitalia - ha continuato a produrre effetti rilevanti sull'economia regionale, con la fase recessiva iniziata l'anno precedente che ha raggiunto il suo apice nella prima meta' dell'anno e ha riguardato tutti i settori produttivi". "Riteniamo che diffondendo questi dati possano essere utili anche al cittadino, il quale potra' essere piu' consapevole della situazione economica reale" ha detto il vice direttore della sede regionale della Banca d'Italia, Lucio Colluce. "Nello specifico, nell'industria il settore manifatturiero ha subito la fase piu' acuta della crisi nel primo trimestre dell'anno, mentre il livello degli ordini e della produzione e' lievemente migliorato nei mesi successivi. "Il grado di utilizzo degli impianti si e' notevolmente ridotto e gli investimenti sono diminuiti. Anche il settore delle costruzioni - ha evidenziato Giuseppe Marinelli del nucleo interno di Banca d'Italia che ha redatto lo studio - ha risentito in maniera accentuata della avversa congiuntura economica, soprattutto con una forte contrazione del livello di attivita' del mercato immobiliare e delle opere pubbliche". Nel terziario il valore delle vendite del commercio al dettaglio e' diminuito, in particolare per effetto del calo della distribuzione alimentare. Anche le presenze turistiche hanno registrato una contrazione, con un meno 1%, che ha riguardato principalmente i vacanzieri italiani. Nel settore dei trasporti tiene un segno positivo l'aeroporto di Lamezia Terme (+9,5%) con perdite per quelli di Reggio Calabria (-42,1%) e Crotone (-5%), cosi' come si e' registrato un notevole arresto per l'attivita' di transhipment del porto di Gioia Tauro. Scende anche l'andamento del settore agricolo, con una forte contrazione delle produzioni di olive e cereali. Complessivamente, il 74,3% delle imprese ha diminuito gli investimenti nel corso del 2009, con una tendenza simile nella prima parte dell'anno in corso. Rispetto al mercato del lavoro, il tasso di occupazione in eta' lavorativa si e' ulteriormente ridotto. L'occupazione, sostiene Banca d'Italia, "e' diminuita a causa della contrazione nei settori dei servizi non commerciali e delle costruzioni". Il calo piu' sensibile ha riguardato la componente del lavoro autonomo, ammortizzato da un maggiore ricorso alla Cassa integrazione. Diminuiscono anche le persone in cerca di occupazione, soprattutto si e' accentuata l'uscita di soggetti dal mercato del lavoro, con un divario con la media nazionale, nell'ambito della partecipazione al mercato del lavoro, che e' particolarmente ampio tra i giovani e per le donne. Resta tra le piu' elevate in Italia, la quota di lavoro sommerso. In un periodo di crisi economica mondiale, nel corso del 2009 i prestiti erogati dagli intermediari bancari hanno ulteriormente rallentato rispetto all'anno precedente, ma hanno mantenuto un tasso di crescita superiore alla media nazionale. "Nei primi mesi del 2010 - ha dichiarato Marinelli - il ritmo di espansione dei prestiti si e' attestato su livelli analoghi a quelli della fini dell'anno precedente". Il credito erogato alle imprese e' diminuito a causa sia della minore domanda di finanziamenti sia della maggiore cautela delle banche nell'erogazione del credito. Secondo le risposte degli intermediari rilevati nell'indagine della Banca d'Italia, "la contrazione della domanda e' riconducibile al forte ridimensionamento dell'attivita' di investimento da parte delle aziende". La contrazione della spesa per il consumo di beni durevoli e dell'attivita' nel mercato immobiliare ha influito sulla domanda di prestiti da parte delle famiglie. Nonostante questo, li prestiti alle famiglie, pur avendo decelerato per tutto il 2009, sono cresciuti a ritmi piu' sostenuti rispetto alla media nazionale e hanno invertito la tendenza decrescente negli ultimi mesi dell'anno. "La qualita' del credito - ha concluso Marinelli - gia' peggiore delle media nazionale, si e' sensibilmente deteriorata nel 2009 in tutti i rami produttivi ma soprattutto nel settore delle costruzioni e, in minor misura, in quello dei servizi, mentre per il manifatturiero la rischiosita' e' diminuita"

    Carosio "Mezzogiorno in difficoltà". ''Il Mezzogiorno e' un'area in difficolta' in un Paese in difficolta'''. Lo ha sostenuto il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Giovanni Carosio, intervenuto a Reggio Calabria alla presentazione del rapporto sull'economia della Calabria 2009. ''La recessione - ha aggiunto - ha investito con forza l'economia italiana in tutte le sue ripartizioni territoriali. Ha investito in particolar modo il Mezzogiorno e gli effetti della crisi sono stati particolarmente accentuati nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione nelle regioni meridionali ha raggiunto il 12,5%, oltre il doppio del centro-nord. Tuttavia si registrano segnali di recupero dalla meta' dello scorso anno dell'attivita' produttiva che sono proseguiti anche nella prima meta' dell'anno in corso. Pero' i tempi di recupero dei livelli precedenti alla crisi non sembrano brevi. Il 42% delle imprese meridionali che hanno segnalato un calo di fatturato nel periodo 2007-2009 ritiene di non portare ai livelli pre-crisi prima del 2012''. Dopo aver sottolineato l'intervento dell'Unione Europea per la soluzione dei problemi strutturali di alcuni paesi, Carosio si e' soffermato sul tema dell'accesso al credito nel Mezzogiorno. ''I divari nella capacita' di accesso al credito e nel costo di finanziamenti tra centro-nord e mezzogiorno sono significati e persistenti'', ha detto Carosio parlando di un 10,6% contro il 6,5% di imprese del mezzogiorno contro quelle del centro-nord che non hanno ottenuto il credito desiderato. ''Anche il tasso di interesse richiesto dalle banche sui finanziamenti a breve termine e' superiore nel meridione di 1.4 punti (6,4 contro il 5% del centronord). Alla base di questi divari ci sono diversi motivi - ha segnalato Carosio - soprattutto la debolezza della struttura finanziaria delle imprese meridionali, ma anche una serie di fattori a carattere ambientale, il lavoro sommerso, i tempi della giustizia civile piu' lunghi, illeciti di natura economica piu' frequenti''. Tra le soluzioni prospettate da Carosio un piu' diffuso ricorso delle imprese meridionali alle garanzie dei Confidi ''che potrebbe contribuire ad attenuare le differenze nel costo del credito. Nostre analisi indicano che le imprese i cui prestiti sono garantiti dai consorzi Fidi ottengono finanziamenti a breve termine a tassi mediamente inferiori di 30 punti base rispetto ad imprese simili, ma prive di garanzia mutualistica. L'operativita' dei Confidi appare tuttavia piu' contenuta nel meridione, questo perche' l'operativita' dei Confidi meridionali e' piu' frammentata''. Altro aspetto segnalato da Carosio nella sua relazione e' l'informazione finanziaria. ''I divari tra nord e sud - ha detto - riguardano anche le conoscenze finanziarie delle famiglie con maggiori divari in corrispondenza di livelli di scolarita' inferiori nelle classi di reddito piu' basse. Da qui l'attenzione di Bankitalia per promuovere un'adeguata educazione finanziaria perche' rappresenta un importante strumento di autotutela dei risparmiatori consentendo loro di valutare rischi e opportunita' del mercato. Bankitalia ha intrapreso un progetto di formazione nelle scuole siglato con il Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, ma e' anche intensa la collaborazione della Banca d'Italia con altre autorita' come Consob, Isvap, Covip e Agcm''. ''E' la cultura lo strumento attraverso il quale e' possibile rafforzare democrazia e legalita'''. Lo ha detto il rettore dell'Universita' Mediterranea, Massimo Giovannini, aprendo nell'aula magna della facolta' di Architettura la presentazione del rapporto di Bankitalia sull'economia della Calabria. ''Noi facciamo buoni ricercatori - ha aggiunto - che spesso vanno a lavorare all'estero e paradossalmente contribuiscono essi stessi ad aumentare il gap tra il nostro Paese e quello dove lavorano. Ecco perche' e' piu' che mai necessario cercare di mantenere i giovani piu' qualificati all'interno della nostra terra''. Francesco Pierro, direttore della filiale Bankitalia di Catanzaro ha sostenuto che ''occorre domandarsi come mai a 150 dall'unita' d'Italia il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese rimane costante. Un divario che tocchiamo ogni giorno con mano. La grande importanza che Bankitalia riserva alla ricerca scientifica''. Pierro ha parlato di effetti rilevanti sull'economia regionale che ha registrato un calo del Pil di circa 5,6%.

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