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    Esami, la ricerca della felicità, traccia più scelta

     

     

    Esami, la ricerca della felicità, traccia più scelta. Gli studenti "Foibe e Levi mai studiati"

    22 giu 10 Sarà stato l'effetto Muccino o il fatto che le altre proposte sono sembrate più ostiche, certo è che alla Maturità 2010 la traccia sulla ricerca della felicità ha ottenuto un successone. Secondo i primi dati rilevati dal ministero dell'Istruzione, la traccia che più è piaciuta agli studenti che oggi hanno affrontato la prima prova dell'Esame di maturità è stato, infatti, il saggio breve di ambito socio-economico che proponeva il titolo "La ricerca della felicità". Lo ha scelto il 36,9% dei ragazzi, quasi quattro su dieci. Al secondo posto, con il 25,3% tra le preferenze dei maturandi, si è piazzato il tema di ordine generale dedicato a "Scopi e usi della musica nella società contemporaneà, argomento molto vicino alla sensibilità dei giovani. Segue il saggio breve tecnico-scientifico "Siamo soli?", quello che semplicisticamente è stato battezzato sul web e sulle chat come 'il tema sugli Ufo' che è finito al terzo posto con il 19% delle preferenze. Pochi i ragazzi che hanno scelto di cimentarsi con il Piacere. Soltanto il 9,2% degli studenti ha scelto il saggio breve di ambito artistico-letterario "Piacere e piaceri". E ancor meno - il 4,7% - i candidati che hanno affrontato l'analisi del testo della Prefazione de "La ricerca delle radici. Antologia personale" di Primo Levi. Il saggio breve storico-politico "Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader" - il preferito dal ministro Gelmini che se avesse dovuto conseguire quest'anno il diploma non avrebbe avuto dubbi nello sceglierlo - è stato affrontato dal 4,3% dei ragazzi. Decisamente negletto il tema storico sulle foibe che se ha entusiasmato gli esponenti del centrodestra, non ha trovato altrettanto consenso tra i maturandi: lo ha scelto appena lo 0,6% di loro.

    Foibe e Levi mai studiati. Mai come quest'anno il tam tam mediatico li ha "traditi" (nessuno dei pronostici è stato azzeccato), ma i maturandi 2010 non sembrano essersi persi d'animo e, nonostante l'effetto sorpresa, se la sono cavata. Almeno a sentire i commenti colti fuori dalle scuole al termine della temuta prova. Al liceo classico Berchet di Milano la traccia più gettonata é stata il saggio breve sulla ricerca della felicità. "E' quello che mi ispirava di più - spiega Francesca Lezzi della terza A - anche perché altre tracce erano difficili visto che con i programmi non ci eravamo arrivati". Altro argomento preferito da tanti candidati è stato la musica. Scartati, invece, i temi storico e l'analisi del testo. "Tracce facili", a parere degli studenti della Capitale. E' uscito sereno, accendendosi una sigaretta soddisfatto di essere tra i primi ad aver consegnato il tema. Michele Orlandi, 18 anni, della III C del liceo Classico Tasso, ha svolto il saggio breve su 'Piacere e piaceri'. "L'articolo di giornale per il saggio breve non era difficile", ha spiegato. "La prima prova, soprattutto l'analisi del testo su Primo Levi, era abbastanza facile e scontata e in molti si sono 'buttati' su questa", hanno raccontato all'uscita Valerio e Lorenzo della III C. Nel complesso le tracce erano "fattibili e belle". Questa l'opinione di alcuni studenti del Liceo classico Umberto di Napoli.

    Secondo molti maturandi i temi proposti erano del tutto inaspettati ma abbordabili. "Quasi tutti abbiamo scelto la traccia sulla ricerca della felicità- dice Alessandra P. prima studentessa ad avere concluso la prova di italiano al Liceo Umberto, storica scuola della città frequentata in gioventù anche da Napolitano. "Primo Levi ci è sembrato ridicolo e banale, è una cosa che si studia alle medie". "Ho scelto la ricerca della felicità - dice Francesco Russo - era una bella traccia, molto vicina ai giovani della nostra età e al periodo in cui viviamo. I temi erano interessanti, tranne Primo Levi". Clima sereno e volti distesi tra i ragazzi del Liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo, uno dei licei "storici" della città. La traccia relativa alla ricerca della felicità sembra essere quella più gettonata. "Il toto argomenti della vigilia é stato smentito - dice Vittorio Damiani - non ci aspettavamo di certo Primo Levi e le Foibe. Io ho preferito puntare su un tema che non passa mai di moda come la ricerca della felicità". Un suo compagno di classe, Davide Alessandra, ha scelto invece la traccia sugli Ufo: "Se ne parla tanto ogni giorno, mi è parso l'argomento più semplice". Gli studenti del liceo palermitano spiegano che all'inizio c'era grande apprensione, come conferma Marta Mazzola, "ma poi abbiamo trovato professori che ci hanno tranquillizzato e tutto si è svolto serenamente". Tutto pare essere filato liscio dunque, ma in tanti, scandagliando il web, si lamentano di alcune scelte ministeriali. Primo Levi e foibe sono due argomenti "impossibili" da sviluppare - hanno commentato in tanti sulle chat - in quanto mai trattati in classe. "Levi non l'abbiamo mai fatto - dice un ospite della chat - forse ne abbiamo parlato alle medie". E guest-9990 ammette: "Di Primo Levi non sapevo niente". Altro "flop", secondo i ragazzi, è stato il tema sulle foibe: era "orribile - afferma un maturando - nessuno di noi l'ha fatto". E' "un argomento così poco conosciuto - aggiunge un altro - e tenuto nascosto per lungo tempo. A chi è venuto in mente?"

    Hack "Vita cosmo va bene, ma no ufo". E' certamente interessante riflettere sull'esistenza di altre forme di vita nell'universo, ma per carità non parliamo di Ufo: l'astrofisica Margherita Hack commenta così il tema proposto oggi agli esami di maturità: "é un tema interessante, purché venga affrontato da un punto di vista scientifico". La scienza, d'altro canto, ha molto da dire in proposito: negli ultimi anni, osserva l'esperta, "sono stati scoperti tantissimi pianeti esterni al Sistema Solare e non è affatto da escludere che altri sistemi planetari orbitino attorno ad altre stelle". E' anche "probabile - rileva - che tutte le volte che su altri pianeti si determinino condizioni ottimali perché possano nascere forme di vita, la vita si sviluppi". Negli ultimi decenni, spiega Margherita Hack, sono stati scoperti oltre 450 pianeti esterni al Sistema Solare e appena un anno fa è stato scoperto il primo pianeta esterno alla Via Lattea, ossia appartenente a un'altra galassia. Alla luce delle osservazioni finora fatte dagli osservatori di tutto il mondo e dai telescopi spaziali, i pianeti extrasolari per la maggior parte giganti gassosi simili al nostro Giove. Sono stati scoperti per primi e in grande numero perché sono i più facili da osservare con i mezzi attualmente a disposizione degli astronomi e da sempre pianeti di questo tipo considerati inospitali per la vita. Tuttavia meno di un anno fa in uno di questi pianeti gassosi che si trova a 150 anni luce dalla Terra sono stati individuati tutti gli ingredienti di base per la vita: acqua, metano e anidride carbonica. Stanno quindi aumentando di giorno in giorno le probabilità di scoprire nuovi pianeti che teoricamente potrebbero ospitare la vita. Questo, rileva Margherita Hack, è lo stato attuale delle conoscenze scientifiche, "ed è a questi elementi che bisogna attenersi. L'importante - per l'astrofisica - è non scivolare in atteggiamenti non razionali. Parlare di Ufo non avrebbe proprio nessun senso". Va bene invece, ed è stimolante, affrontare l'ipotesi della vita su altri mondi con un approccio scientifico. Anche da un punto di vista filosofico, secondo Margherita Hack, ci sono elementi per ritenere che la vita non possa essere un'esclusiva del nostro pianeta: "sarebbe assurdo voler porre nuovamente la Terra al centro dell'universo e pensare che su miliardi di miliardi di pianeti soltanto la Terra possa ospitare la vita"

    Zamagni "Tema su felicità è positivo". "Finalmente, è un bel segnale positivo: il tema della felicità pubblica sta uscendo dai laboratori accademici per diventare un fatto popolare". Finalmente, si comincia a veicolare il concetto "che il possesso dei beni utili non procura felicità". E' con "stupore e piacere" che Stefano Zamagni commenta la citazione di un suo lavoro sull'avarizia, in cui contrappone il tema della felicità con quello dell'utilità, in una traccia alla prova di italiano alla maturità. "E' la prima volta - osserva il professore, ordinario di economia politica all'Università di Bologna - che si prende atto che l'utilità e la felicità sono categorie diverse. Finora si sottolineava la dimensione dell'utilità e dell'utilitarismo che però non sempre aumenta la felicità. E il fatto che giovani maturandi riflettano su questo è importante. Non a caso - prosegue Zamagni - i giovani di oggi benché abbiamo tanti beni, tante utilità, sono più depressi e più tristi delle generazioni precedenti". Zamagni sottolinea che il concetto di "felicità è ambiguo. La felicità può essere intesa come la consideravano i presocratici e cioé legata alla fortuna; concetto presente nel mondo anglosassone, tant'é vero che felicità in inglese si dice happiness, che fa riferimento a ciò che accade. Oppure felicità, secondo la cultura italiana e quindi latina, intesa nel senso aristotelico e cioé legata alle virtù; ossia la felicità è qualcosa che si può raggiungere applicandosi, ricorrendo ad azioni virtuose". E' come distinguere "fra l'agire, un'azione finalizzata a uno scopo, e il fare, un'azione senza scopo. Ora far capire ai giovani che felicità non è fare una speculazione in borsa, è un bel segno. Sono contento di questo tema alla maturità - prosegue lo studioso - non tanto per me ma perché questa scelta del ministero mi conferma che il lavoro che ho cominciato una quindicina d'anni fa sull'economia civile comincia a dare i suoi frutti. Sostenere che anche se aumentiamo le utilità non per questo siamo felici ma anzi siamo sempre più infelici è una novità per il nostro paese che così comincia a recuperare il concetto di felicità legata alle virtù. L'agire, il mercato economico, non procura felicità ma solo utilità. Per essere felici - conclude Zamagni - bisogna essere almeno in due, serve dunque la felicità pubblica"

    Gelmini avrei scelto traccia giovani. Non ha dubbi il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini: se avesse avuto la Maturità quest'anno lei avrebbe scelto la traccia sui giovani e i leader. "Avrei scelto la traccia sui giovani e i leader - spiega - perché dimostra che la politica, in ogni epoca storica, non può prescindere dal ruolo e dalla forza ideale dei giovani".

     

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