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    Prosciugavano l’azienda con finte fatture, due denunce della Finanza a Corigliano

     

     

    Prosciugavano l’azienda con finte fatture, due denunce della Finanza a Corigliano

    22 giu 10 Due soci della società fallita “Centro lavorazione Lamiere srl” di COrigliano sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per Bancarotta fraudolenta. I due, a più riprese ed in modalità diverse hanno sottratto liquidità all’azienda per oltre 2 milioni di euro. Infatti i finanzieri hanno appurato che dal 2003 al 2005 i due hanno evidenziato nei bilanci d’esercizio passività inesistenti e distratto beni della società sottraendoli all’attivo fallimentare mediante il prosciugamento di liquidità in modo sistematico e continuativo per importo di oltre due milioni di euro. Le complesse indagini eseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza su ordine della Procura della Repubblica di Rossano (CS), scattate all’indomani della dichiarazione di fallimento della società indagata avvenuta con sentenza del Tribunale rossanese, hanno permesso di appurare come la liquidità aziendale sia stata distratta attraverso pagamenti simulati a favore di falsi fornitori, sottrazione di somme contanti dalla cassa della società e occultamento di documentazione contabile (fatture attive) al fine di appropriarsi dei corrispettivi incassati. Oltremodo, lo stato di dissesto dell’impresa è stato ulteriormente aggravato dall’artata alienazione, nel corso dell’anno 2005, di un opificio della fallita ad un’altra società senza di fatto percepire il relativo corrispettivo che sarebbe dovuto ammontare ad oltre un milione di euro. L’impresa fallita, che avrebbe dovuto operare a regime con l’impiego di 14 dipendenti e nel settore della profilatura di metalli e la produzione ed il montaggio e la commercializzazione di strutture metalliche per fabbricati e serre, è stata già oggetto di indagine da parte della magistratura inquirente rossanese in ordine all’indebita percezione di finanziamenti comunitari di cui alla legge 488/92. Infatti, fu proprio lo sviluppo delle indagini delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza a permettere al G.I.P. procedente di disporre l’applicazione delle misure cautelari reali del sequestro preventivo ai beni della fallita, misure attualmente ancora insistenti.

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