Omicidio Chirillo, arrestato a Milano il figlio del boss Mancuso, insieme ad altri due

30 apr 10 Tre persone sono state arrestate dalla Polizia di Catanzaro a conclusione delle indagini per l’omicidio Chirillo avvenuto nel 2000. Le manette sono scattate per Salvatore Mancuso, 43 anni, figlio del boss Francesco capo dell’omonima cosca di Limbadi, Filippo Carrà 46 anni e Franco Ruggiero 38 anni a cui viene contestato il reato di omicidio. Tutti e tre sono accusati di concorso in estorsione. L’omicidio avvenne dieci anni fa, il 10 febbraio del 2000, e costò la vita a Francesco Chirillo di Gizzeria ucciso al culmine di una serie di vessazioni e vittima della crudeltà visto che doveva soltanto essere “avvertito”. I tre, che mantenevano contatti con la Calabria, vivevano nel nord Italia. Mancuso, infatti, è stato arrestato a Milano. Invece Ruggiero e Carrà a Prato. Per dipanare il caso gli inquirenti si sono avvalsi delle dichiarazioni del pentito di giustizia, Antonino Servello, che ha raccontato alla Dda di Catanzaro la sua verità, confermata da intercettazioni ambientali e telefoniche. Le intercettazioni hanno altresì permesso di scoprire una fitta rete criminale di collegamenti tra la cosca Mancuso e le cosche del crotonese impegnati in un’attività di usura ed estorsione. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di del Tribunale di Catanzaro, Tiziana Macrì. L’attività condotta dalla squadra mobile del capoluogo calabrese, con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia, ha riguardato indagini su estorsione posta in essere per recuperare somme derivanti da prestiti usurari effettuati da Salvatore Mancuso. Il movente dell’omicidio è legato alle vicende usurarie che avevano coinvolto come vittime anche tre imprenditori delle province di Crotone e Cosenza.

Salvatore Mancuso, Filippo Carròìà, Franco Ruggiero