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    Primo raccolto in terre confiscate a Isola C.R. Don Ciotti “Pagina storia nuova”

     

     

    Primo raccolto in terre confiscate a Isola C.R. Don Ciotti “Pagina storia nuova”

    27 apr 10 Sono stati raccolti i primi cento quintali di finocchi coltivati su uno dei terreni confiscati alla cosca clan Arena di Isola Capo Rizzuto. I finocchi saranno distribuiti in occasione della festa del Primo Maggio nelle piazze di Rosarno, Roma e Bologna, dove si svolgeranno le principali manifestazioni organizzate dai sindacati. All’iniziativa hanno partecipato il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, il Prefetto ed il Vecovo di Crotone, il sindaco di Isola Capo Rizzato, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e di alcuni familiari di vittime di mafie come Francesca e Giovanni Gabriela, genitori del piccolo Dodo, di Debora Cartisano, figlia del fotografo rapinato e ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1993, e di tante scolaresche, cittadini, associazioni laiche e del mondo cattolico. “Fresco di legalità, di libertà, di responsabilità - ha detto il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti - coltiviamo la freschezza altrimenti ‘stiamo freschì. Fresco significa sano e oggi questi prodotti sono sani perché non contaminati dalla violenza criminale, da quei sistemi di interessi e connivenze che fanno marcire le radici di un territorio. E sono prodotti sani perché frutto della collaborazione tra magistratura, istituzioni e forze dell’ordine ma soprattutto perché sono espressioni di energie sane, pulite della società responsabile”. Con il raccolto di oggi chiamato “Fresco di legalità” prende il via il percorso verso la costituzione, con bando pubblico, della prima cooperativa sociale di Libera Terra nel crotonese. La cooperativa sarà costituita da giovani del territorio che hanno voglia di impegnarsi per portare avanti sui terreni confiscati produzioni biologiche e di alta qualità rispettose dell’ambiente , del territorio e dei principi di legalità. “I finocchi di Libera - ha aggiunto Don Ciotti - sono diversi, sono sicuri e trasparenti nel loro processo produttivo ed il loro gusto rivela l’importanza del lavoro sui beni confiscati, il valore del Noi come contributo al cambiamento ma soprattutto ci dimostra che chi semina raccoglie i frutti del proprio impegno. I finocchi facilitano la digestione ma noi non vogliamo e non possiamo digerire la violenza, corruzione, illegalità e l’ingiustizia che ci sta sullo stomaco”. La manifestazione di oggi è la prima tappa di un percorso che prosegue da oltre un anno grazie al coordinamento della Prefettura di Crotone e al sostegno di soggetti imprenditoriali che si occupano di produzione biologica, in collaborazione con le organizzazioni agricole.

    ''Questa Calabria e' una terra meravigliosa ed e' bellissimo vedervi qui tutti insieme, liberi da ogni etichetta e impegnati solo per lo stesso fine. Insieme per scrivere questa pagina di storia nuova della vostra terra''. Lo ha detto don Luigi Ciotti di Libera a Isola Capo Rizzuto dove oggi è stato fatto il primo raccolto di finocchi, prodotti coltivati nelle terre confiscate alla ndrangheta. ''Dovete esserne grati al sindaco di Isola, Carolina Girasole, una mamma coraggiosa - ha aggiunto - che sta andando controcorrente, a tutte le persone oneste che ci credono, nonostante tutto, come i genitori del piccolo Domenico Gabriele l'undicenne vittima della strage nel campo di calcetto, che oggi sono qua a raccogliere i finocchi confermando la volonta' di volersi mettere in gioco. Lo so che avete paura ed e' normale, ma questa si sconfigge se stiamo insieme. Dove hanno fatto cosi' ci sono sempre riusciti e hanno vinto. Dobbiamo usare la nostra liberta' per liberare chi libero non e. Questo e' solo l'inizio, nascera' una cooperativa sociale che dara' ai giovani un lavoro dignitoso. I finocchi che state raccogliendo saranno distribuiti il primo maggio a Rosarno, Roma e Bologna, il vostro impegno tocchera' tutta l'Italia, perche' dovete ricordarvi che in Italia ci sono tante Rosarno, luoghi in cui esiste violenza e sfruttamento per questo voi avete un impegno da realizzare in nome della legalita' e della dignita' e lo inizierete a fare da queste terre, da qui dovete dare segnali di speranza, segnali concreti, pero', perche' la speranza e' il fare, la speranza e' il lavoro ed e' qui che dovete costruirvelo. Per questo oggi avete fatto benissimo a venire qui, dovete esserci ogni volta'. ''Il finocchio e' il frutto migliore della nostra terra ha detto il sindaco Girasole cio' che piu' ci rappresenta. Andra' nelle piazze d'Italia il Primo maggio come messaggero del nostro impegno, servira' a dire che anche qui c'e' chi lavora e vuole farlo onestamente, testimoniera' il nostro impegno per la legalita''. La raccolta e' stata benedetta dal vescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Domenico Graziani. ''Lo Stato ha fatto la sua parte ha affermato il prefetto di Crotone, Vincenzo Panico ora si e' messa in moto la parte sana della societa', che sono le associazioni''. Tra i presenti alla manifestazione anche il questore, Giuseppe Gammino.

     

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