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    Ingegneri e teologi "Attuare piano difesa del suolo"

     

     

    Ingegneri e geologi "Attuare piano dufesa del suolo"

    20 apr 10 “Il Piano di Difesa del Suolo rappresenta una occasione storica per dare inizio, in maniera più organica, alle attività di risanamento, manutenzione, valorizzazione e tutela del territorio nonché una importante possibilità di lavoro per tanti tecnici calabrese”. È quanto sostengono in un nota congiunta il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria, Arcangelo Francesco Violo ed il Presidente degli Ingegneri della provincia di Cosenza, Menotti Imbrogno. “L’intervento in questione destina - aggiungono - importanti risorse finanziarie (circa 170 milioni di euro per 220 interventi programmati) alla progettazione ed alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza delle tante criticità originatesi in seguito ai piovosi inverni 2008/2009 e 2009/2010 i cui effetti disastrosi sono noti a tutti. Il piano, però, ancora non è stato attuato. Tale ritardo è attribuibile in prima analisi, ad un meccanismo di organizzazione molto “farraginoso”, con la costituzione di vari comitati a livello provinciale e regionale i cui compiti spesso si sono sovrapposti, rallentando la definizione del Piano stesso. A questo, probabilmente, vanno anche aggiunte motivazioni “politiche” dettate dalla scadenza elettorale di fine Marzo 2010”. “Molti comuni - proseguono Violo e Imbrogno - sono stati costretti ad intervenire autonomamente per gli interventi più urgenti (rischiando il dissesto finanziario), con il fondamentale supporto tecnico di tanti professionisti locali che hanno fornito una necessaria assistenza tecnica alle scelte immediate che le Amministrazioni dovevano intraprendere nelle fasi emergenziali e che hanno in molti casi evitato ben più gravi conseguenze dei fenomeni di dissesto idrogeologico. Gli impegni di spesa per tali interventi sono stati assunti con la garanzia della copertura finanziaria del Governo, cosa che è avvenuta solo per una modestissima quota. Adesso siamo chiamati tutti a contribuire all’attuazione di questo Piano, con senso di responsabilità e doveroso rispetto nei confronti della comunità calabrese così gravemente colpita. Riteniamo in merito che sia valida la redazione del master-plan, prevista nella fase di progettazione preliminare, che ha generato tante perplessità. Si tratta di uno strumento utile per la scelta delle priorità d’intervento ma è evidente, tuttavia, che la scadenza del 30 aprile 2010, fissata dall’art. 3 del disciplinare di finanziamento del Piano per la redazione dei progetti preliminari, comprensivi di master-plan, è un termine difficilmente rispettabile per gli Enti Attuatori. Infatti, da un’attenta lettura delle linee guida, appare evidente che per una adeguata elaborazione dei progetti occorra una quantità di dati, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, il cui reperimento presuppone tempi maggiori. Per tale ragione, e per assicurare le pari opportunità fra le Amministrazioni locali, è stata richiesta la concessione di una proroga della data del 30 aprile 2010, tale da consentire una redazione qualitativamente valida degli elaborati di progettazione preliminare, nonché una semplificazione, ove possibile, dei contenuti, esplicati nelle linee guida, dei master plan”. “Per assicurare le pari opportunità - evidenziano - abbiamo sollecitato gli uffici regionali preposti all’attuazione del Piano di farsi carico della raccolta e della diffusione necessari strumenti di base per la progettazione (cartografie topografiche, risultanze di indagini geognostiche, studi pregressi, ecc., in possesso delle strutture tecniche regionali, dei Centri di ricerca ed Università), poiché la facilità e la possibilità di accesso alle informazioni rappresenta per gli Enti attuatori una condizione essenziale per rispondere nei tempi stabiliti ed una necessità per non subordinare la scelta dei professionisti verso soggetti privilegiati. In conclusione riteniamo che i tempi siano maturi per affrontare il problema della difesa del suolo in maniera organica e risolutiva, stabilendo univocamente le procedure ed i programmi da adottare per evitare che anche questa pianificazione si trasformi in una delle solite occasioni per promuovere clientele e favoritismi”. “I professionisti tecnici - concludono - hanno le competenze giuste per svolgere un ruolo fondamentale per attuare una politica che concili, in maniera integrata, la protezione ambientale e lo sviluppo economico, la salvaguardia del territorio e la tutela degli interessi sociali”.

     

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