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    Oltre 2 mld di euro il credito delle imprese verso la PA

     

     

    Oltre 2 mld di euro il credito delle imprese calabresi verso la PA

    20 apr 10 Il credito maturato dalle imprese verso gli enti pubblici calabresi ammonta ad oltre 2 miliardi di euro che genera un aggravio di costi aziendali per 300 milioni di euro. Per 9 imprenditori su 10 le situazioni piu' critiche si verificano negli uffici regionali con un ritardo medio di oltre 150 giorni. Lo segnala l'istituto Demoskopika. Oltre 2 miliardi i crediti maturati dalle aziende con tempi medi di pagamento che hanno raggiunto i 135 giorni di ritardo a fronte di una media europea pari a 65 giorni. Una performance negativa del mercato pubblico che pesa negativamente sulle imprese con un aggravio di costi stimato in 300 milioni di euro causato secondo 7 imprenditori calabresi su 10 dalla proliferazione di norme sempre piu' numerose e complesse. "Il mancato pagamento da parte della PA, - ha dichiarato il presidente dell'Istituto Demoskopika, Raffaele Rio - non fa altro che aumentare l'instabilita' delle imprese, costrette tra l'altro a relazionarsi da una parte con uno scenario economico difficile e alquanto incerto, dall'altra con il razionamento del credito da parte delle banche per mancanza di liquidita'. Soprattutto in questa fase di recessione economica, tale situazione rappresenta un fattore aggravante per il sistema imprenditoriale calabrese. Le imprese che vantano crediti commerciali eccessivi verso la Pubblica Amministrazione - ha continuato Rio - tendono, almeno in parte, a scaricarli sui loro fornitori, allungando i termini di pagamento di tutta la filiera. Un sistema economico con termini di pagamento piu' lunghi e' piu' soggetto a costi amministrativi, contestazioni, truffe ed e' quindi meno efficiente. Una pubblica amministrazione moderna - ha concluso Rio - deve essere flessibile, innovativa, in grado di supportare adeguatamente il sistema produttivo, il piu' possibile libera da oneri e procedure burocratiche, al fine di generare sviluppo e di migliorare le condizioni per la crescita e la nascita di nuove attivita' imprenditoriali".

    Nel corso degli ultimi anni la percentuale delle imprese che hanno avuto occasione di entrare in contatto con uno o piu' uffici pubblici, per richiedere un servizio o per svolgere una pratica burocratica, e' stata pari al 52,9%. Tra i diversi settori d'appartenenza, le imprese edili sono quelle ad aver avuto maggiori occasioni di incontro (64,6%), seguite dalle imprese del settore agricolo (55,4%) e dei servizi (53,6%). In coda le imprese artigianali e commerciali che presentano percentuali di contatto inferiori al dato medio generale, rispettivamente il 49,5% e il 47,1%. Nel 2009 in Calabria, le imprese hanno fornito beni e servizi per un valore di 3,7 miliardi di euro alla Pubblica Amministrazione centrale ed alle amministrazioni locali (comuni, province, regioni, ecc.), generando un giro di affari che sfiora circa il 12,3% del Pil, e rappresentando di fatto un importante mercato per migliaia di aziende. A fronte di cio' pero' i crediti commerciali che le aziende calabresi vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione ammonterebbero a quasi di 2,1 miliardi di euro e sono legati principalmente ai ritardi di pagamento da parte dei soggetti istituzionali pubblici. Dallo studio emerge, inoltre, che i lunghi tempi di attesa generano costi aggiuntivi per le imprese calabresi pari a 300 milioni di euro all'anno di maggiori oneri finanziari. Una stima in linea con la percezione espressa dagli imprenditori emersa dall'indagine. Negli ultimi anni, infatti, i costi legati agli adempimenti amministrativi e burocratici sono aumentati per il 46 per cento degli imprenditori, rimasti invariati per circa un terzo e diminuiti soltanto per il 15,5 per cento. In Calabria si calcola che i tempi medi di pagamento abbiano raggiunto i 135 giorni di ritardo, in pratica almeno 40 giorni in piu' dei termini contrattuali previsti (con punte che arrivano anche a oltre 6 mesi secondo il 27 per cento delle imprese intervistate). Un valore decisamente superiore a quello medio europeo, che si attesta sui 65 giorni. Dai dati esposti, emerge che in media le aziende calabresi devono aspettare circa 4,40 mesi ossia circa 135 giorni, per vedersi liquidare le fatture da parte della PA, dato questo perfettamente in linea con quanto rilevato dalle indagini svolte a livello nazionale. Nel caso specifico si nota che circa il 90% dei rispondenti indica che le situazioni di maggior ritardo si verificano con la Regione, percentuale, ben superiore alle altre osservabili, presentando di fatto un ritardo medio pari a 5,12 mesi, vale a dire 154 giorni, contro i 4,68 mesi (141 giorni) del Comune, i 4 mesi della provincia (120 giorni) e i 3,8 mesi di altri enti (114 giorni). Il campione di imprese che dichiara un aumento dei costi legati alla PA e con un assenso pari al 71,1% degli intervistati, ha portato a giustificazione la presenza di norme piu' numerose e complesse, mentre il 25% dichiara che a causa dell'espansione dell'attivita' "ne deve rispettare di piu'". Per coloro i quali i costi sono diminuiti (15,5% del campione) la principale motivazione addotta (55,8%) riguarda il fatto che si e' verificata una riduzione dell'attivita' dell'impresa. Per il 30,2%, inoltre, il calo e' dovuto al fatto che all'interno dell'azienda e' stata fatta una riorganizzazione nella gestione delle prescrizioni normative. Infine, una quota minore (13,9%) ritiene che tale diminuzione e' data dall'avvenuta semplificazione delle procedure con i sistemi on-line etc, (11,6%) o per la diminuzione del numero di norme o minore complessita' delle normative (2,3%).

     

     

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