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    Confart Crotone “Essere tra regioni meno indebitate non sempre è un bene”

     

     

    Confart Crotone “Essere tra regioni meno indebitate non sempre è un bene”

    23 ago 10 Secondo l'indagine della CGIA di Mestre la media del debito familiare in Italia è di € 15.930, la Calabria in questa speciale classifica è agli ultimi posti con Catanzaro all'87° posto con una media di € 10.050 per famiglia, segue al 90° posto Crotone con un debito di 9.863 €, Cosenza 93° posto con 9.511 € , Reggio al 98 posto con la cifra di 8.121 €uro e Vibo al 101° posto con un debito famigliare di 7.739 €uro. Così in una nota il segretario di Confartigianato Imprese Crotone, Salvatore Lucà. Scorrere a prima vista questa graduatoria –aggiunge- in cui le famiglie calabresi sono agli ultimi posti come debito e quindi fra le più virtuose in Italia potrebbe sembrare molto soddisfacente per tutti quanti noi e d'altra parte dovrebbe essere così. Registrare questo dato “positivo” per coloro i quali gestiscono le risorse della nostra Regione è un dato confortante in quanto si amministrano nuclei familiari che non sono stressati da debiti importanti e di conseguenza dovrebbero avere dei capi famiglia tranquilli che navigano nel benessere per non dire nell'oro. Ma approfondendo la disamina di questa graduatoria ci convinciamo che bisogna interpretare questi dati in modo diverso. Le province più indebitate per esempio sono quelle che hanno i livelli di reddito più elevati. E’ chiaro che le famiglie di queste province con più redditi hanno investito di più, hanno avuto un sistema finanziario che li ha sostenuti ed oggi presentano un indebitamento più congruo. Sicuramente ci saranno pure famiglie in grande difficoltà, tuttavia, la forte esposizione di queste realtà, soprattutto dovuta ai cospicui investimenti effettuati negli anni scorsi, ci deve preoccupare poco. Questi dati confermano quello che noi diciamo da anni, ossia un sistema bancario e finanziario che ha chiuso da tempo i rubinetti del credito a Famiglie e PMI ha relegato i nostri corregionali fra i meno indebitati in Italia per la mancata concessione di credito a qualsiasi livello, salvo naturalmente rare eccezioni. Sappiamo invece benissimo che queste graduatorie si rifereiscono a dati collegati rinvenienti del sistema finanziario-bancario, non sono compresi, invece, quelle operazioni a rischio usura di cui tanti nostri corregionali ne sono, purtroppo, vittime. Occorrerebe che tutti gli addetti ai lavori riflettessero attentamente su questo dato: E' possibilie che delle province apparentemente cosi virtuose abbiano poi tassi di disoccupazione così elevati e siano territori dove l'usura è dilagante? Se ci fosse, nel sistema economico-sociale calabrese, da parte dell'isituzioni finanziarie un'immissione di liquidità più giusta ed equa, certamente saremmo un po' più indebitati, ma ciò significherebbe maggior benessere per le famiglie in difficoltà, possibilità di crescita per le imprese e nuove opportunità di lavoro per tutti i nostri disoccupati. Paradossalmente un dato che da una lettura superficiale può apparire positivo, nasconde invece delle preoccupanti realtà che se non gestite oculatamente possono portare ad una situazione ancor più difficile per il nostro martoriato territorio.

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