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    Sindacati a Prefetto: Basta infiltrazioni mafiose, ora Protocollo Antimafia

     

     

    Sindacati a Prefetto: Basta infiltrazioni mafiose, ora Protocollo Antimafia tra soggetti istituzionali e previdenziali

    20 ago 10 I segretari generali provinciali e territoriali della Cgil (Angelo Sposato e Giovanni Donato), della Cisl (Antonio Russo) e della Uil (Antonio Lento) hanno richiesto congiuntamente, con una missiva, un incontro al Prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, per discutere e analizzare la possibilità di dare vita, nella provincia di Cosenza, a un Protocollo Antimafia tra i soggetti istituzionali (Regione, Provincia, Comuni), organizzazioni sindacali e datoriali, Prefettura e enti di previdenza. “L’idea di chiedere un incontro al Prefetto per dare vita al Protocollo è scaturita, -scrivono in una nota congiunta le organizzazioni sindacali- alla luce anche degli ultimi avvenimenti di cronaca giudiziaria che hanno interessato alcuni grossi centri della provincia cosentina, nel corso dell’ultima riunione della segreteria unitaria delle tre sigle sindacali tenutasi nei giorni scorsi per affrontare alcune emergenze tra cui lo sviluppo e il lavoro, il diritto alla salute e la legalità. “Nel corso dell’ultima riunione della segreteria unitaria - scrivono Angelo Sposato Giovanni Donato, Antonio Russo e Antonio Lento, nella lettera di richiesta di incontro inviata al Prefetto Reppucci - è emersa la necessità di attivare le sinergie istituzionali per fronteggiare l'emergenza legalità in un contesto socio economico che vede il territorio a forte rischio ambientale e il tessuto produttivo e la filiera politica istituzionale gravemente minacciata e infiltrata da fenomeni di illegalità diffusa. Negli ultimi mesi - sottolineano i rappresentanti sindacali - si è assistito nel territorio provinciale a una escalation in sequenza di frodi sui fondi comunitari, di condizionamenti nella gestione dei diversi servizi e negli appalti pubblici, di intimidazioni contro sindaci, amministratori, imprenditori, sindacalisti e giornalisti. Atti che destabilizzano la convivenza civile, condizionano il mercato del lavoro e la libertà e la competitività d'impresa e che incidono negativamente sulla vita sociale ed economica delle popolazioni. In data 23 giugno 2010, - evidenziano, altresì, i rappresentanti della Cgil, della Cisl e della Uil - il Ministro dell'Interno ha emanato una direttiva a tutte le Prefetture allo scopo di contrastare i tentativi di infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici”. Angelo Sposato Giovanni Donato, Antonio Russo e Antonio Lento ritengono che la <direttiva Maroni> possa e debba “essere estesa nel territorio provinciale oltre che per gli appalti nelle costruzioni e lavori pubblici, anche in quelli per la gestione dei rifiuti e dei servizi e del terziario, allargando il raggio di azione nei diversi comparti produttivi, compreso quello agricolo, attraverso un Protocollo Antimafia da sottoscrivere tra i soggetti istituzionali (Regione, Provincia, Comuni), organizzazioni sindacali e datoriali, Prefettura ed enti di previdenza”. Angelo Sposato, Giovanni Donato, Antonio Russo e Antonio Lento, alla fine, “sia per quanto esposto e sia, soprattutto, per la delicata fase sociale ed economica che è in atto” hanno chiesto al Prefetto Reppucci un incontro “al fine di effettuare congiuntamente una approfondita analisi e disamina delle problematiche richiamate”.

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