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    Spilinga da l'addio al piccolo Giuseppe. Confermati gli arresti per i Vecchio

     

     

    Spilinga da l'addio al piccolo Giuseppe. Confermati gli arresti per i Vecchio. Nuovo trapianto

    14 ago 10 Convalidati gli arresti per Antonio e Gennaro Vecchio, di 43 e 44 anni, i due fratelli responsabili dell'incidente in cui fu investito il giovane Giuseppe Pontoriero di 12 anni di Spilinga, morto poi nell'ospedale di Catanzaro. A deciderlo il giudice monocratico del tribunale di Vibo Valentia, Marilena Alberan, che ha disposto per Gennaro Vecchio i domiciliari, mentre per il fratello Antonio, che era alla guida del Fiat Strada, il carcere. Il pm Fabrizio Garofalo aveva chiesto la detenzione in carcere per entrambi. I due sono accusati di omissione di soccorso e Antonio Vecchio, in aggiunta, di omicidio colposo.

    L'ultimo addio. Ieri pomeriggio, intanto, tutto il paese di Spilinga era presente ai funerali del giovane celebrati nella chiesa di San Giovanni Battista. Negozi chiusi e serrande abbassate a segnare la partecipazione in massa a questo grande dolore. La messa, alla quale hanno partecipato anche tutte le massime autorità civili e militari, è stata celebrata dal vescovo, mons. Luigi Renzo, e da altri sacerdoti. Tra i presenti il comandante della Compagnia di carabinieri di Tropea Giovanni Migliavacca ed il comandante della locale stazione maresciallo Vincenzo Boerio a cui sono andati tantissimi elogi tra cui i ringraziamenti dei genitori della vittima per la rapidità con cui è riuscito ad individuare ed arrestare i responsabili che dopo l’incidente si erano dati alla fuga. Tra i presenti i compagni di scuola del dodicenne i quali hanno ricordato, in lacrime, il loro amico. Giuseppe il prossimo anno avrebbe dovuto frequentare la seconda media dell'Istituto comprensivo di Zungri. Fuori tanti palloncini bianchi e azzurri si sono levati in cielo. Abbracciata alla mamma la sorellina di Giuseppe, la piccola Eleonora. Vicini alla madre Candida ed al padre Francesco i nonni. tutti sconvolti dal dolore. Presenti anche il sindaco, Franco Barbalace, che ha proclamato il lutto cittadino, ed i sindaci di Drapia Alessandro Porcelli e di Maierato Sergio Rizzo. Straziante il messaggiodella mamma letto sull'altare: "Piccolo mio ti ho allevato e cresciuto con profondo amore e tu mi hai ricambiato con affetto e con quel sorriso sempre stampato sul volto. E' contro natura quando i genitori sopravvivono ai propri figli. L'Onnipotente, tuttavia, ha disposto diversamente. Mi raccomando veglia su di noi e aiutaci a trovare conforto nella vita terrena, nell'attesa di riabbracciarti in quella eterna".

    Nuovo trapianto. E' durato 7 ore l'intervento chirurgico di ritrapianto totale di intestino sul bambino di 12 anni effettuato la notte scorsa all'ospedale Bambino Gesu' di Roma. A donare gli organi il coetaneo travolto dal pirata della strada nel vibonese in Calabria e deceduto nella rianimazione dell'ospedale di Catanzaro. Si e' trattato di un intervento particolarmente delicato - ha spiegato il professor Jean de Ville che ha coordinato l'operazione al quale ha preso parte la dottoressa Grimaldi. Il ragazzo aveva ricevuto 4 anni fa a Bergamo un primo trapianto di intestino ma era andato incontro ad un rigetto cronico dell'organo e questo aveva reso necessario una forte terapia immunosppressiva. ''Abbiamo deciso di intervenire con un secondo trapianto - ha spiegato de Ville - con una solo intervento, mentre spesso si opera in due tempi: si toglie l'intestino malato, poi segue un periodo di sei mesi di riposto con alimentazione artificiale, quindi si interviene trasferendo l'intestino da donator''. La parte piu' complessa dell'intervento spiega il professore e' la resezione e l'asportazione dell'intestino che ha impiegato quasi 4 ore a causa delle aderenze formate dalla precedente operazione. Inserire l'intestino, assicura il trapiantologo, e' piu' semplice. ''Se le condizioni del giovane lo permetteranno gia' fra due - tre settimane - conlude de Ville - potra' cominciare a riprende a mangiare. Ora iniziera' la terapia immunosoppressiva perche' l'intestino come il polmone sono organi difficili da tollerare''.

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