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    Clima di violenze a Paola, quattro arresti dei CC

     

     

    Clima di violenze a Paola, quattro arresti dei carabinieri

    06 ago 10 Quattro persone sono state arrestate questa notte durante due distinte operazioni dei Carabinieri a Paola. Due di loro sono stati arrestati per rapina e gli altri due sono stati arrestati per estorsione e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. In manette sono finiti: Salvatore Serpa 23, anni e Giuseppe Sirufo di 29 anni, accusati di estorsione aggravata e continuata, entrambi parenti del boss Mario Serpa, provvedimento ordinato dalla Direzione distrettuale antimafia du Catanzaro, e Orlando Pugliese di 19 anni e Fiore Riccio di 21 anni accusati di rapina aggravata in concorso.

    Una doppia operazione dei carabinieri di Paola voluta dal Comandante Provinciale Aldo Iacobelli, per mettere fine al clima di violenza ed intimidazioni che da qualche tempo stanno imperversando nella città di San Francesco e sul Tirreno.

    Il primo caso, quello che riguarda Salvatore Serpa, componente del clan egemone a Paola e sul litorale tirrenico, e Salvatore Sirufo, evidenzia come i due facevano pesare la loro "importanza" delinquenziale sul territorio arrivando anche a consumare a loro piacimento nei locali pubblici senza pagare e pretendere il "pizzo" ai commercianti. Per chi non ci stava scattavano, estorsioni, minacce e addirittura intimidazioni come lo sfregio di un auto. Quest'ultimo evento registrato nelle intercettazioni ambientali allorquando Serpa si compiaceva della "bravata" affermando "Gli ho fatto un danno di 2000 euro". La bravata consisteva nell'aver rigato tutta intorno un auto come avvertimento. Nel mirino degli inquirenti due locali venivano attenzionati: un bar ed una pub. Per il propietario del bar è scattatto anche un avviso di garanzia per favoreggiamento perchè non ha voluto fornire alcun particolare di quanto subito. Una paura palpabile che indica come sul terrotorio i clan siano temuti e "rispettati".

    I due avrebbero, in più occasioni, vantato la parentela con il capoclan, richiedendo denaro e trattamenti di favore negli esercizi commerciali. Il titolare del pub è stato fatto oggetto di una denuncia per favoreggiamento per non aver denunciato i fatti, documentati invece da intercettazioni ambientali, dalle quali si evince il modo di operare dei due arrestati. Salvatore Serpa, in una di queste intercettazioni, rivela anche di essere l’autore di un danneggiamento nei confronti dell’auto di un cantante locale, uno dei tre fratelli Egiziano, componente del gruppo musicale Italian Bee Gees. I due, come si evince sempre dalle intercettazioni, erano anche stati rimproverati da altri componenti della cosca perchè si fregiavano della vicinanza al capoclan in maniera inopportuna, comportamento che avrebbe aggravato la posizione del capoclan in carcere.

    Ancora pià grave il secondo caso dei due giovani arrestati per rapina che dopo aver bloccato il guardiano di un lido, assieme ad altri tre giovani, lo costringevano a non muoversi consumando a loro piacimento, durante la notte, bevande ed alimenti e poi scassinando le macchinette dei giochi del locale procurando un danno totale di 200 euro. Il guardiano ha raccontato il fatto al proprietario del lido, che ha denunciato l’accaduto ai militari ed ha riconosciuto in fotografia due dei 5 teppisti. In un secondo momento, dopo essere stato avvicinato dal Riccio, avrebbe anche tentato di ritrattare le accuse. I due però sono stati ugualmente fermati e le indagini proseguono per identificare gli altri componenti del gruppo. Il danno irrisorio di 200 euro è significativo del clima di violenze che vengono perpetrate sul territorio predato dai nuovi "pirati", bande di giovani che scorazzano in un clima di piena illegalità. Un clima che non è assolutamente accettabile e su cui i carabinieri stanno operando per dare la risposta dello Stato a chi crede che il Tirreno sia terra del "bengodi".

    "Così come abbiamo dato una regolata al territorio di Cassano e della jonica - ha affermato il colonnello dei Carabinieri, Aldo Iacobelli, comandante provinciale dell'Arma- stiamo lavorando sul terriotrio del Tirrreno ed a breve avrete l'esito di altre indagini che sono arrivate agli sgoccioli". Insomma una risposta immediata dopo l'eclatante fatto di cronaca in cui privati cittadini sono rimasti vittima di una serata da arancia meccanica, simbolo del degrado di un territorio. Paola civile non ci sta e le forze dell'ordine danno la risposta dello stato con questa nuova operazione.

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