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    “Sangue tra i rifiuti”, il libro di Sergio Aquino presentato a San Lucido

     

     

    “Sangue tra i rifiuti”, il libro di Sergio Aquino presentato a San Lucido

    04 ago 10 Il libro è dedicato a chi ha scelto di restare… Così ha affermato Sergio Aquino durante la presentazione del suo libro “Sangue sui rifiuti…tra topi di fogna vecchi e nuovi” in una serata della kermesse sanlucidana, ormai al terzo appuntamento, organizzata dalle associazioni politico-culturali NeoMedi e Mediterranei d’Europa con il patrocinio del Comune di San Lucido. La serata sotto il cielo stellato e caldo di inizio Agosto si è svolta con il piacere della sana conversazione tra amici, con il fervore dovuto ai temi trattati. Il dibattito sul romanzo è stato sapientemente diretto dal Presidente di Mediterranei d’Europa Emilio Sirianni che esordendo ha voluto ringraziare il Comune e gli amici numerosi intervenuti, in particolar modo Floriana Chiappetta organizzatrice e perfetta padrona di casa che ha saputo gestire un’iniziativa che ha dimostrato di funzionare e che si spera di trasformare in un appuntamento fisso. Per Sirianni il libro di Sergio Aquino pur avendo tutti gli ingredienti del noir, compresa la suspense, è qualcosa di più, la descrizione innamorata di una terra tra sporcizia e bellezza, tra arretratezza e progresso. La storia di una città, la nostra, Cosenza, ma anche la storia di qualunque altra città del Sud del mondo. In particolar modo in “Sangue sui Rifiuti” si coglie la maestria nel creare personaggi con i quali verrebbe quasi voglia di parlare, come voler convincere l’ingegnere Rizzo che l’unica via per difendere la nostra costituzione è la rivoluzione culturale non quella armata! L’amore e il Sud sono i protagonisti del romanzo, l’amore perla propria terra come quello che dimostra Cristina che pure non esita a denunciarne i mali più oscuri. Tra gli intervenuti,il ruolo di relatore è stato svolto dall’avvocato Eugenio Conforti che dice di riconoscere l’autore più che nel titolo del libro nel sottotitolo molto forte. Quest’imprenditore calabrese prestato alla cultura ha saputo affrontare il tema caldo dell’ecomafia e della questione dei rifiuti senza dimenticare tanti altri aspetti narrativi come il romanticismo dei ricordi, la descrizione delle “passeggiate” di Cosenza,l’ironia che solo un cosentino doc può apprezzare come quando uno dei personaggi difendendosi dall’accusa di essere razzista esclama: “Io razzista? Ma se ho sposato una catanzarese!!” La lettura di fatti tristi è resa gustosa ma la verità amara è che noi, rimasti in Calabria, non siamo ottimisti come l’autore ma temiamo e guardiamo con angoscia al futuro dei nostri figli. Per il professore Angelo Avignone, che ha curato la prefazione del libro, Sergio Aquino merita di stare a fianco dei vecchi classici con quest’opera che l’editore Walter Pellegrini si impegna a proiettare in scenari più “nazionali” coinvolgendo le scuole, così come già avvenuto a Cosenza con il Liceo Scientifico ‘E. Fermi’. Tra gli intervenuti, Floriana Chiappetta sottolinea come si intreccino nel romanzo la denuncia più forte con l’orgoglio della calabresità, con la voglia di ribellarsi al clientelismo, la voglia di dare “la spallata”. Chiappetta ricorda una frase di Einstein per cui se il mondo è un tale disastro ciò è dovuto all’inerzia dei giusti. Anche l’autore richiama questo concetto: i suoi cinque personaggi, uomini semplici, non supereroi, non agenti segreti, sono ciascuno di noi e dimostrano che forse uniti la ‘ndrangheta si può battere. Il problema, afferma Sergio Aquino, è non l’invincibilità della mafia ma il fatto che quelli che sono considerati persone per bene con la mafia fanno affari ed affari lucrosi. Esiste una zona grigia sempre più ampia fatta di connivenze tra mafiosi affaristi e politici che è una trama di interessi sottesa a tante vicende della nostra Italia: dai moti di Reggio alla strage di Bologna. L’autore che vive a Perugia dice di avere avuto l’idea di scrivere il primo romanzo “Indagine all’ombra del Mab” tornando a Cosenza e guardando la città con occhi nuovi, notando cose a cui forse chi vive qua si è assuefatto: nessuno si meraviglia più dei parcheggi in terza fila, nessuno valorizza lo straordinario Museo all’aperto del corso principale di Cosenza che tutto il mondo ci invidia. La questione dei rifiuti è fondamentale per l’ecomafia e rappresenta uno strumento straordinario di controllo del territorio e bisogna restare vigili ora che i 44 comuni che si erano consorziati in Valle Crati S.p.A. dovranno appaltare il servizio. L’autore ammette che essere andato via ha fatto sì che restasse per troppo tempo a guardare, il suo libro voleva essere una dedica a chi, invece, ha avuto il coraggio di restare. La serata procede con la lettura di una poesia “da brividi” di Maurizio Esposito “L’altra Calabria” che allude a quella “Calabria che non tace” come l’ha chiamata Franco Bruno in occasione dei fatti di Rosarno, una Calabria, per Esposito, ancora troppo debole ma desiderosa di dare una svolta all’oscurantismo e ai pregiudizi di cui restiamo spesso prigionieri , perché la Calabria non è solo terra di sangue e rifiuti ma di “mare meraviglioso che sfuma verso il cielo”, sogni e cultura. Quella cultura che, come ha detto Sirianni, può essere il motore di una nuova rivoluzione.

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