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Cronaca
L'aviaria arrivata in Italia

 

Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre otto carcasse di cigni nel reggino, una carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari, carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”. Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità di crisi della Regione Calabria.

14/02 L'Italia rastrellata dai controlli (sono stati piu' di 11 mila da ottobre solo quelli dei Nas), scopre 2 nuovi casi di cigni malati in Puglia che fa salire a 8 i casi certi di H5N1. Ma il paese, almeno a vedere i dati che arrivano dai mercati, e' entrato di nuovo nel pieno della psicosi da aviaria. Così 8 italiani su 10 non mangiano piu' il pollo, nonostante gli appelli. Le carni di pollo provenienti dagli allevamenti italiane sono controllate e sicure, sforzano di dire i politici cosi' come i virologi, i medici e i documenti ufficiali che giungono da tutte le organizzazioni sanitarie come l'Oms. ''I cittadini possono mangiare polli e affini, uova e derivati, in assoluta sicurezza. Anzi queste carni e questi cibi sono particolarmente vantaggiosi dal punto di vista nutrizionale'', e' l'appello lanciato oggi in una nota dalla Societa' Italiana di Medicina Generale (SIMG). ''La sicurezza delle carni avicole e' totale - rileva la SIMG - e l'organizzazione sanitaria e' perfettamente in grado di fronteggiare qualsiasi emergenza, basta con l'intervistare mamme che dicono che non danno piu' carne di pollo ai bambini''. Intanto il ministro della Salute Francesco Storace, in due audizioni nella commissioni Affari Sociali della Camera e Sanita' del Senato, ha confermato l'efficienza del sistema dei controlli, apprezzato dall'Ue cosi' come dalla Fao che oggi ha denunciato il mancato arrivo di fondi promessi: solo 26 dei 130 milioni di dollari chiesti dalla Fao per le misure di prevenzione e controllo dell' influenza aviaria. Con i 26 milioni di dollari ora disponibili la Fao ha avviato progetti in Asia e Africa e ha promosso azioni di coordinamento internazionale delle indagini sull' aviaria.
BERTOLASO COMMISSARIO:
se l'influenza aviaria dovesse diffondersi fino a richiedere un intervento straordinario con uomini e mezzi, il presidente del Consiglio dei ministri dichiarera' lo stato d'emergenza e nominera' il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso commissario ad hoc, con il compito di gestire e coordinare le attivita'. Lo prevede il 'Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale' approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Intanto 250 mila euro sono stati utilizzati per acquistare materiale di protezione come mascherine, tute, guanti e gambali per i NAs per potranno andare anche ad altri operatori.
UNA POLEMICA PRONTA A SCOPPIARE.
''Tutto il paese, comprese le regioni, si sta muovendo con sensibilita' e consapevolezza'' per quello che riguarda l' aviaria. Tutti, ha pero' precisato il ministro della Salute, Francesco Storace, uscendo dalla commissione Sanita' del Senato, ''tranne una regione''. Storace non ha voluto precisare ulteriormente. ''Non so quando lo diro''', ma, ha ammesso, ''e' un caso abbastanza antipatico: ci sono atteggiamenti sbagliati come quello di pensare che una regione sia un protettorato''.
CONTROLLI.
Da ottobre, cioe' da quando sono stati disposti controlli piu' serrati con le ordinanze contro l' aviaria, i Nas ne hanno realizzati 11.681. In oltre un quinto dei casi, cioe' in 2.487 casi, sono stati disposti dei sequestri. Lo ha riferito il ministro della Salute, Francesco Storace, prima in commissione Affari sociali della Camera e poi al Senato, in commissione Sanita', nelle sue relazioni sull' aviaria. Un dato che ha colpito l' attenzione dei parlamentari, come Rosy Bindi, che ha sottolineato proprio quanto frequentemente siano state scoperte irregolarita'. I controlli dei carabinieri della sanita' hanno permesso di togliere dal mercato tonnellate di alimenti importati irregolarmente da zone infettate dall' aviaria, come la Cina e il sud-est asiatico, ma anche altri alimenti per i quali non esistevano le autorizzazioni. Cibi, quindi, sospetti per la salute, passati alle maglie dei controlli ''grazie'' all' emergenza aviaria. ''Prima - ha spiegato il ministro - c' era una briglia dei controlli piu' lenta''.
ETICHETTA MADE IN ITALY.
La tracciabilita' delle carni, vanto dell'Italia per la sicurezza alimentare non piace all'Unione europea. Ma il ministro della Salute rispedisce al mittente le critiche. ''Ho risposto alle autorita' europee - ha detto il ministro - dicendo che se l'Ue deve adottare un provvedimento non e' certamente quello di sanzionare l'Italia, bensi' di estendere l'etichettatura anche a tutti gli altri paesi europei''.

Carcassa di cormorano rinvenuta ai laghi di Sibari

Un cormorano morto e' stato trovato nei giorni scorsi (ma la notizia e' trapelata solo oggi) all'interno del villaggio turistico Laghi di Sibari, nel Comune di Cassano Ionio. La carcassa del volatile e' stata rinvenuta da una pattuglia dei vigilantes responsabili della sicurezza nella struttura diportistica. Dopo il ritrovamento il cormorano e' stato consegnato a un veterinario dell'Azienda sanitaria di Rossano per le analisi e le verifiche necessarie.

Carcassa di pollo vicino Mongrassano

14/02 Un automobilista in transito lungo la ex ss.19 ricadente in localita' Sbrandello notava sul ciglio della strada un pollo morto ed ha avvertito i carabinieri di Mongrassano. I militari hanno successivamente provveduto a chiedere l'intervento del personale del servizio veterinario dell'asl.n.2 di Castrovillari che prelevavano l'animale sul quale saranno eseguite le analisi per le cause della morte. La zona e' stata ispezionata senza ritrovare altre carcasse di animali.

Carcasse di cigni trovate dai Carabinieri a Bianco, nel reggino

Tre carcasse di cigni, di cui due in avanzato stato di decomposizione, sono state trovate dai carabinieri nelle campagne di Bianco. I carabinieri hanno segnalato la presenza delle carcasse al personale del servizio veterinario della Asl di Locri che hanno provveduto a rimuoverle. Sui tre cigni saranno compiute le analisi di laboratorio per stabilire le cause della morte

Ottantamila polli sequestrati, chiuso un centro avicolo a Crotone.

14/10 Ottantamila polli, settemila uova e centri di imballaggio sequestrati in un raggio di 10 chilometri dai luoghi dove sono stati rinvenuti uccelli migratori, provenienti dai paesi dell'Est, e risultati positivi al virus ''h5n1''. E' il risultato di una serie di controlli a tappeto effettuati dai carabinieri del Nas di Napoli in Calabria e in Sicilia. Da Gela ad Agrigento, da Ciro' Marina a Siracusa il quadro che si e' presentato alle forze del Nas e' stato quasi sempre lo stesso: assenza di reti di protezione, al fine di evitare contatti tra i capi presenti e i volatili selvatici, allevamenti, realizzati in alcuni casi perfino sul terrazzo di un'abitazione privata, in assenza delle prescritte autorizzazioni, centri di imballaggio con gravi carenze igienico-sanitarie. I controlli sono stati, in particolare, effettuati nelle ''zone di protezione e di sorveglianza'', come espressamente individuato dalla recente ordinanza del ministero della Salute dello scorso 11 febbraio. Zone, quelle di protezione, comprese in un raggio di almeno tre chilometri dai luoghi di rinvenimento dei volatili, e di almeno 10 chilometri, inclusa la zona di protezione, per cio' che riguarda le aree di sorveglianza. Quattordici capannoni di un allevamento avicolo, dove erano stipate sessantamila galline ovaiole, sono stati fatti chiudere, su disposizione del primo cittadino, a Ciro' Marina (Crotone) visto che, in seguito ad una precedente ispezione effettuata dal Nas di Cosenza, e' risultato privo di certificato di agibilita', di autorizzazioni sanitaria per gli scarichi reflui e mantenuto in pessime condizioni. Un centro di imballaggio uova per carenze igienico-sanitarie e strutturali e 7mila uova sono stati, invece, sequestrati a Cetraro, in provincia di Cosenza, dove il titolare e' stato segnalato all'autorita' giudiziaria anche per aver detenuto, per la successiva commercializzazione, confezioni di uova recanti false indicazioni circa l'allevamento di provenienza. Ventimila galline ovaiole, per un valore di circa 100.000 euro, il risultato del sequestro effettuato, in via cautelativa, a Siracusa dopo che i militari hanno accertato che le aree esterne di un allevamento avicolo non erano munite di reti di protezione al fine di evitare contatti tra i capi presenti e volatili selvatici (reti antipassero previste dalle misure di bio-sicurezza di cui all'art. 2 dell'ordinanza del ministero della Salute datata 22 ottobre 2005). Un allevamento non denunciato alla competente autorita' veterinaria, privo delle reti di protezione e posizionato sul terrazzo di un'abitazione privata e' stato, invece, sequestrato, insieme a 70 galline ovaiole, a Rosolino (Siracusa). Assenza delle dovute autorizzazioni, infine, anche per altri due allevamenti scoperti a Gela (conteneva 50 galline ovaiole) e ad Agrigento dove i carabinieri del Nas di Palermo hanno sequestrato 500 galline ed un capannone

Fascia tirrenica in fibrillazione. Il Sindaco di Diamante “Nessuna psicosi”

Tirreno cosentino in fibrillazione dopo il ritrovamento di 10 carcasse di polli avvenuto in localita' Cammarotea, nella parte alta di Diamante ai confini con Maiera'. Sulla causa del decesso dei polli, sono in corso gli accertamenti da parte del personale dell’A.S.L. Nø 1 di Paola. I risultati sulla causa che ha provocato il loro decesso si potranno avere solo tra qualche settimana. Il rinvenimento, e' avvenuto nella tarda serata di ieri in seguito ad una segnalazione fatta ai vigili urbani i quali su disposizione del comandante Giovanni Aita, sono immediatamente intervenuti informando nel contesto l¿Asl nr. 1 di Paola, che ha provveduto ha prelevare un campione da analizzare. Nessuna psicosi e rischi per i cittadini. E' questo il messaggio lanciato dal sindaco di Diamante Ernesto Caselli, che nell' evitare allarmismi cerca di tranquillizzare i cittadini di Diamante rispetto all¿emergenza causata dall¿influenza aviaria. ''L'amministrazione comunale di Diamante - ha commentato il primo cittadino - si e' immediatamente attivata appena appresa la notizia delle carcasse di polli trovati abbandonati in una zona rurale del paese. In seguito al nostro intervento e' stata investita del caso l¿Azienda Sanitaria Locale n.1 di Paola''. Presso l¿Asl paolana esiste una unita' di crisi che sta gia' lavorando dallo scorso mese di Ottobre e che ha l' obbligo di campionare precauzionalmente animali sospetti. ''Riteniamo - ha aggiunto il sindaco di Diamante, Ernesto Caselli - che nel giro di qualche settimana l'Asl ci fornira' i risultati della causa che ha portato alla morte i 10 polli, comunque da quanto detto dai veterinari durante il sopralluogo non si dovrebbero temere particolari problemi''. ''In questo periodo - ha proseguito - c'e' molta gente che e' eccessivamente preoccupata. Secondo me molto probabilmente questi animali sono stati abbandonati da qualcuno per disfarsene. Seguiremo la problematica di concerto con l'Asl in maniera costante chiaramente c'e' l'invito a tutti di seguire le precauzioni anche dettate dal ministro Storace e di evitare quindi anche tutto cio' che potrebbe essere un allarme eccessivo''

Ass. Lo Moro: In attesa degli esami dei cigni trovati nel reggino”

''Non ci sono novita' sostanziali su rinvenimenti di altri volatili rispetto a quanto gia' noto, cosi' come non ci sono i risultati sui due cigni trovati a Brancaleone e a Gioia Tauro''. Lo ha detto Doris Lo Moro, assessore alla Tutela della Salute della Regione Calabria incontrando i giornalisti a margine di una conferenza stampa a Catanzaro. ''Il percorso che abbiamo attivato ieri come esecutivo anche sulla base dell' ordinanza del ministro - ha aggiunto Lo Moro - ha avuto un' evoluzione perche' la Giunta ha recepito l' ordinanza ministeriale e gli elaborati che erano stati prodotti dall' Unita' di crisi romana. Il presidente della Giunta regionale che e' l' organo che ha l' autorita' per emettere le ordinanze in tal senso ha provveduto a creare le prime zone di sorveglianza e di protezione che sono state delimitate. Questo genere di misura - ha detto ancora l' assessore - riguarda allo stato sia i luoghi di ritrovamento dei volatili infetti e sia le zone di ricovero, come quella di Rende, dove e' stato portato uno dei cigni poi risultato infetto''.

Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”

''Evitare inutili allarmismi e consumare esclusivamente carne bianca dei nostri allevamenti che, oltre a indicare in etichetta il percorso di filiera, e' sottoposta a rigorosi controlli fitosanitari che la rendono altamente sicura''. E' quanto emerso nel corso della consulta zootecnica convocata dalla Coldiretti della Calabria e svoltasi stamane a Lamezia Terme. Nel corso dei lavori della consulta si e' discusso della situazione venutasi a creare dopo l'arrivo in Italia dell'influenza aviaria. ''E' opportuno - sostiene il presidente regionale della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - tenere sempre elevata l'attenzione nei controlli sia presso le dogane, onde evitare importazione di carni avicole di dubbia provenienza e prive di etichettatura, sia all'interno dei nostri stessi centri di distribuzione. In ogni caso si tratta di fenomeni sporadici dovuti principalmente agli effetti migratori da parte di centinaia di milioni di uccelli selvatici che periodicamente (in autunno e in primavera) attraversano il nostro territorio, vista la sua posizione al centro del Mediterraneo, che funge da vero proprio ponte naturale tra Europa e Africa''. ''Si e' creata - ha concluso - una psicosi ingiustificata anche per cio' che attiene i recenti sequestri nella nostra regione di carne avicola sospetta priva di apposita etichettatura di provenienza; inoltre, la tempestivita' e la diffusione capillare dei controlli, dimostra come e' infondato il rischio di trovare sulla tavola alimenti non genuini''. Il direttore della Coldiretti della Calabria, Angelo Milo, ha evidenziato inoltre che ''la Coldiretti Calabria da sempre si impegna come forza sociale nel tutelare al meglio il consumatore nella scelta di prodotti sicuri e di elevata qualita', a questo proposito vorrei ricordare come la nostra Organizzazione si e' battuta molto su questo terreno affinche' fosse approvata la norma che obbliga l'indicazione dell'origine in etichetta della carne di pollo e derivati, entrata in vigore il 17 ottobre secondo quanto previsto dall'ordinanza del 26 agosto 2005 del Ministero della Salute, e che contesta fermamente le recenti osservazioni dell'Unione Europea che stabiliscono che nessun elemento indica che i consumatori italiani sarebbero indotti in errore senza la presenza dell'indicazione di origine della carne avicola''. ''E' chiaro - ha aggiunto - che l'etichetta di provenienza e' un elemento di trasparenza che garantisce la rintracciabilita' delle produzioni, una maggiore efficienza dei controlli e la liberta' di scelta dei consumatori. L'Organizzazione attraverso la propria rete di strutture ed imprese presenti su tutto il territorio offre alle Istituzioni, la propria collaborazione per contribuire ad una costante vigilanza ed una corretta informazione; altresi', ribadiamo la necessita' di interventi preventivi per la sicurezza alimentare ad iniziare dall'etichettatura dell'origine permanente delle carni avicole e derivate con la creazione di un'autorita' unica per la gestione dell'informazione nella situazione d'emergenza, in modo da evitare il diffondersi di notizie allarmistiche. Ai fini della creazione di un'azione preventiva contro una possibile diffusione e' opportuna la previsione di test di controllo programmati negli allevamenti, il monitoraggio delle specie selvatiche e migratrici e l'estensione di indicare l'origine della carne a tutti i prodotti derivanti da attivita' di allevamento senza attendere nuove emergenze''. ''In Calabria - ha concluso - pur non essendoci in modo diffuso primari allevamenti per la produzione di carne avicola si ritiene che vada riconsiderato questo comparto nell'economia della regione, con la possibilita' di prevedere anche un fondo di rigenerazione che punti anche ad un miglioramento qualitativo ed ambientale strutturale per dare un futuro all'allevamento italiano''.

Alemanno: “L’emergenza c’è, la UE sblocchi i provvedimenti”

14/02 "Ormai l'emergenza aviaria è arrivata anche in Italia. Non possono dirci che è soltanto un'emergenza mediatica". Lo ha affermato Gianni Alemanno, ministro delle Politiche agricole e forestali, il quale lunedì tornerà al Consiglio agricolo europeo a chiedere lo sblocco "di tutti i provvedimenti che finora non sono stati autorizzati" perché configurati come aiuti di Stato a sostegno del settore. Alemanno ribadisce comunque che "i consumatori non si devono impressionare perché l'influenza aviaria purtroppo c'è ma si muove su altre strade e non su quella alimentare. Non c'è problema e pericolo - ha precisato - a mangiare i polli italiani". "E' decisiva l'autorizzazione della Commissione Ue - ha spiegato il ministro - per fare interventi di emergenza che non siano qualificati come aiuti di Stato. Lunedì porremo con forza questo punto perché non possono più negarci queste autorizzazioni. Vogliamo un via libera che ci permetta di aiutare davvero il settore in maniera adeguata". Su tutto il pacchetto delle questioni, dall'etichettatura d'origine obbligatoria alla sospensione del pagamento dei contributi previdenziali che, al momento, "sono stati impugnati dalla Commissione europea". Secondo Alemanno, infatti, a questo punto, "non è più sufficiente" il ritiro di venti milioni di euro di pollame misura sulla quale "proprio oggi sono intervenuto presso la Cooperazione internazionale perché si sblocchi questa realtà". Quanto al piano di protezione e salvaguardia degli allevamenti che preveda un fondo speciale di rigenerazione e che punti a un miglioramento qualitativo e ambientale, chiesto dalla Coldiretti, il ministro ha risposto: "Adesso vediamo come riusciamo ad aggiustare la situazione".

Attivata l’Unità di crisi della Regione Calabria. Lo Moro: “Prevalga la cautela”

''L' unita' di crisi della Regione Calabria e' attivata a ricevere tutte le informazioni utili sia dalle Aziende sanitarie che dai cittadini: dal punto di vista dell' allarme, pero', dovremmo essere molto cauti''. A sostenerlo e' stata l' assessore regionale alla Tutela della Salute Doris Lo Moro incontrando i giornalisti a Catanzaro. ''Noi ci siamo allertati perche' vogliamo monitorare e rinvenire tutto cio' che e' necessario - ha aggiunto - nello stesso tempo pero', mentre siamo fortemente animati alla ricerca di qualsiasi elemento utile per evitare il contagio, vorremmo lavorare infondendo tranquillita' alla cittadinanza perche' oggi pericolo concreto di contagio per l' uomo non ce n'e'. Non ci sono problemi rispetto all' alimentazioone e, addirittura, - ha detto ancora l' assessore - il problema che ci poniamo e' quello a monte cioe' di evitare qualsiasi contagio tra animale domestico e animale selvatico, che e' il presupposto di qualsiasi evoluzione negativa che oggi non e'''. Rispondendo ad una domanda sull' arrivo di nuove segnalazioni di animali morti ritrovati, l' assessore Lo Moro ha detto che ''ci sono segnalazioni di altri animali rinvenuti, rispetto ai quali, pero', le analisi hanno dato riscontro assolutamente negativo''.

In IRAN morti 135 cigni

Il virus H51N e' il responsabile del decesso di 135 cigni trovati morti sulle coste iraniane del Mar Caspio. Lo ha confermato l'agenzia ufficiale iraniana Irna, "A seguito di resoconti delle due ultime settimane sulla morte di 135 cigni - si legge nel dispaccio - in due localita' delle paludi di Anzali, i test di laboratorio hanno confermato che il virus H5n1 era la causa della morte".

Cia: “Otto italiani su dieci sono preoccupati”

Gli italiani non si sentono affatto sicuri. Otto su dieci esprimono preoccupazioni ed evitano, almeno per il momento, di acquistare carne di pollo. Ad alimentare la "psicosi da aviaria" e un allarmismo totalmente ingiustificato sono la poca informazione sul virus e la non chiarezza delle notizie. A contribuire ad allontanare i nostri connazionali dai banchi del pollame e delle uova anche le immagini televisive con animali morti e, peggio ancora, con la loro soppressione. Per la Cia-Confederazione italiana agricoltori, che ha compiuto un'indagine-campione attraverso le sue sedi territoriali per verificare l'andamento del mercato avicolo nazionale, e' assolutamente necessario avviare una campagna di comunicazione con elementi realmente chiarificatori, evitando inopportune e confuse informazioni. L'indagine della Cia e' confermata anche dalle ultime rilevazioni di Eurobarometro, secondo le quali l'influenza aviaria preoccupa l'83 per cento degli italiani. Un dato che costituisce un valore sensibilmente superiore rispetto alla media europea che e' del 67 per cento. Paure che fanno crollare i consumi di polli. Il che significa un nuovo colpo mortale per gli allevatori del settore che da ottobre scorso a oggi ha perso una cifra pari ad oltre 550 milioni di euro. Secondo la Cia, e' indispensabile che sull'intera materia dell'aviaria, specialmente adesso dopo la scoperta dei cigni infettati dal virus Hcn1, si proceda con il massimo senso di responsabilita', scongiurando ogni ondata emotiva e ogni informazione confusa. Altrimenti i consumi di pollame, gia' praticamente dimezzati, sono inesorabilmente destinati a calare ancora, con conseguenze facilmente immaginabili. In una parola, occorre restituire - sostiene la Cia - un clima di fiducia verso i nostri prodotti avicoli che sono sicuri sia per qualita' e salubrita', come ci e' riconosciuto anche dalle autorita' sanitarie internazionali. Prodotti che la stessa etichetta obbligatoria garantisce in modo inequivocabile. Il governo deve adottare anche tutte le misure necessarie per riavvicinare i cittadini ai banchi delle carni avicole e delle uova. Serve una campagna mediatica realmente incisiva attraverso la quale fare la massima chiarezza, sgombrando il campo da qualsiasi dubbio ed equivoco. Al tempo stesso sono indispensabili interventi concreti a sostegno dei produttori che hanno subito danni ingenti. Interventi che vanno indirizzati soprattutto verso gli allevamenti rurali e biologici, i piu' colpiti dall'"effetto aviaria".

Un allevatore preoccupato: “Senza commesse i polli moriranno di fame”.

Ha portato decine di polli in piazza San Giustino, nel centro di Chieti, e li ha sistemati in un recinto costruito sul momento, di fronte al palazzo del Comune per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorita' sulla crisi che, causa l'influenza aviara, ha investito il settore. Protagonista della manifestazione e' un imprenditore avicolo di Villamagna, Angelo Sulpizio, titolare della societa' ''Fattorie Sulpizio''. La sua azienda - ha spiegato - ha un giro di circa un milione di polli l'anno, che normalmente in questo periodo sono trecentomila. Ma oggi le continue disdette e la impossibilita' di esportare il prodotto in alcune regioni italiane come Puglia, Calabria e Sicilia, rischiano di lasciare i 120 mila polli a cui si e' ridotta la produzione persino senza cibo. ''E c'e' il rischio che muoiano di fame'', ha spiegato. I costi per mantenere l'allevamento si aggirano sui seimila euro alla settimana, una spesa che in una situazione del genere e' quasi impossibile sostenere. ''Le ordinazioni vengono continuamente disdette e non abbiamo piu' soldi per dare da mangiare al nostro bestiame'', ha aggiunto l'imprenditore. Sulplizio e' stato ricevuto dal prefetto di Chieti, Aldo Vaccaro, e dal presidente della Provincia Tommaso Coletti; quest'ultimo ha telefonato personalmente ai responsabili di una banca rappresentando il momento di difficolta' che l'imprenditore sta attraversando.

 

Video: Dal TG di Ten

I servizi del TG TEN di martedì sera sull'aviaria

Precedenti

13.02 Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti: “Bisogna stare tranquilli e non creare psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria. Un airone trovato morto vicino Castrovillari e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni, una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)

12-02 Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali morti. Vertici sanitari in riunione. Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici". Lle regioni colpite volgiono assumere più veterinari.

11-02 Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti. Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto a Cosenza in un centro recupero animali.

 

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