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Ambiente ed Energia

 

A Parenti dal 2 al 4 giugno “SavutAmbiente”

31/05 Dal 2 al 4 giugno si svolgera' a Parenti la prima edizione della manifestazione ''Savutambiente'', organizzata dall' associazione culturale Esuki'a. ''Si tratta - e' detto in un comunicato - di un evento fieristico e convegnistico a carattere nazionale per conoscere, apprezzare, tutelare e promuovere le migliaia di risorse dell' ambiente presenti sul territorio della Valle del fiume Savuto. Savutambiente, dedicato alle associazioni, ai produttori locali e non, agli enti e alle istituzioni, sara' una festa della natura, aperta a tutti e ricca di mille spunti d'interesse. L' iniziativa e' promossa dall' assessorato all' Ambiente della Provincia di Cosenza, dalla sezione calabrese dell' Unione nazionale delle Pro Loco e dal Comune di Parenti.

Legambiente con la Regione Calabria per la tutela delle coste. Sabato Paecoraro Scanio e Loiero pruliranno le spiagge

25/05 Con l'avvio di "Occhio alle coste", la campagna di Legambiente e Regione Calabria per la tutela e valorizzazione delle coste calabresi, che viaggerà a bordo della Goletta verde di Legambiente dal 27 maggio al 27 giugno, i calabresi potranno denunciare situazioni di illegalità ambientale, abusivismo edilizio, inquinamento marino e depurazione fuori legge. Ma anche indicare suggerimenti e proposte, e segnalare luoghi dalla bellezza incontaminata. Le cartoline "In & Out" di segnalazione saranno raccolte per posta o consegnate direttamente all' equipaggio della Goletta Verde in occasione delle tappe dell'itinerario calabrese. Legambiente consegnerà tutte le segnalazioni alle Istituzioni competenti e si farà garante affinché dalla più piccola alla più grande delle richieste espresse trovino seguito e siano risolte. "Inoltre - è scritto in una nota di Legambiente - le cartoline consegnate, segno concreto della voglia di partecipare a migliorare la Calabria, saranno ricompensate con un gadget della campagna"..Inolltre, il ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ed il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, insieme all' assessore regionale Diego Tommasi, sabato prossimo, raccoglieranno i rifiuti depositati sul bagnasciuga di Diamante, sulla costa tirrenica cosentina, e illustreranno l' iniziativa "Occhio alle coste" della Goletta Catholica di Legambiente, che il giorno successivo salperà per un tour dell' intero litorale calabrese. L' iniziativa nazionale "Spiagge e fondali puliti" di Legambiente, è stata realizzata in collaborazione con Corepla e Cial, e la Calabria sarà il primo test per verificare la situazione del mare e del litorale prima della stagione estiva. All' appuntamento per la pulizia della spiaggia antistante l' isola di Cirella prenderanno parte anche l' attore Domenico Fortunato, interprete della serie tv 'Gente di mare', i giornalisti Tessa Gelisio e Puccio Corona, Miss Calabria 2005 Anna Prete. L' iniziativa è realizzata in collaborazione con i sub della Fipsas e degli studenti delle scuole di Cetraro e Diamante. L' appuntamento davanti all' isola di Cirella è alle 10, mentre la successiva conferenza stampa è fissata per le 11.30. "Sarà l' occasione - è scritto in una nota - per rilanciare al popolo dei bagnanti l' appello affinché siano loro a segnalare su quali spiagge è rimasto il cartello di divieto a tuffi e nuotate e per sensibilizzare sull' importanza di comportamenti responsabili, dando nel contempo l' opportunità ai cittadini di denunciare infrazioni, scempi e aggressioni alla costa. Il lungo week-end delle spiagge pulite permetterà, anche, di salutare l' avvio di 'Occhio alle coste', la campagna di Legambiente e Regione Calabria per la tutela e promozione dei litorali calabresi che veleggerà a bordo della Goletta Catholica di Legambiente dal 28 maggio fino al 27 giugno". .
Gli enti, le associazioni, i comitati e i calabresi tutti che vogliano farsi promotori e custodi della Calabria possono ricevere e distribuire le cartoline "In & Out" di segnalazione contattando Legambiente Calabria al 349.4597983 o scrivendo a: info@legambientecalabria.org.

Fare Verde denuncia una discarica abusiva a San Giovanni in Fiore

25/05 L' esistenza di una discarica abusiva nelle campagne di San Giovanni in Fiore, nei pressi del torrente Garga, è stata denunciata dall'Associazione provinciale Fare Verde di Cosenza alla Procura della Repubblica, all'Arapacal, al Corpo Forestale dello Stato, al Nucleo Operativo Econologico dei Carabinieri ed al Sindaco. Nel torrente Garga, secondo quanto si è appreso da Fare Verde, sono stati ritrovati fusti ed elettrodomestici. La denuncia di Fare Verde ha origine da un'indagine dei volontari della sede di San Giovanni in Fiore, da poco costituita, e dal suo responsabile Francesco Guzzo. L'Associazione Fare Verde, inoltre, si costituirà parte civile in ogni futuro procedimento che ha per oggetto la discarica abusiva.

Commissario Alfiero: “Reprimere gli abusi della depurazione”. Firmati i decreti per l'estate

24/05 Repressione degli abusi e dei reati che vengono perpetrati nel settore della depurazione delle acque ed in quello dello smaltimento dei rifiuti. E' questo uno dei punti principali del programma del Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria, Carlo Alfiero. "Il commissario per l' emergenza ambientale - è scritto in una nota - ha già richiesto al prefetto Luigi De Sena la convocazione, al più presto, di una conferenza regionale sull' argomento per predisporre un piano di controlli, improntato alla massima incisività nell' individuazione degli scarichi abusivi e selvaggi e contro ogni violazione delle prescrizioni di legge in materia ambientale. Per questo è stato istituito, nella sede dell' ufficio del Commissario, un nucleo ad hoc, composto da appartenenti alle forze di polizia, che effettuerà una serie di controlli a tappeto sul territorio calabrese".
Il Commissario delegato per l' emergenza ambientale , inoltre, ha firmato stasera le ordinanze relative alla maggior parte dei lavori necessari per come previsto nella lista delle priorita' indicata dalla Regione. Lo rende noto un comunicato. I lavori saranno consegnati a partire da domani. Alle ditte, e' scritto nella nota, sono stati imposti tempi di esecuzione dei lavori molti stretti ed in ogni caso gli stessi saranno sottoposti ad una serie di controlli effettuati da un' apposita equipe di esperti. ''La firma delle ordinanze, con i poteri straordinari conferiti al Commissario - prosegue la nota - e' arrivata in tempi rapidissimi, superando con delle procedure di massima urgenza tutti gli ostacoli di natura burocratica, ed e' una prima risposta determinata e forte per risolvere l' annosa problematica dell' emergenza ambientale''. Ulteriori notizie sui dettagli dei lavori saranno forniti nel corso di una conferenza stampa in programma per venerdi'.

Sbarra (CISL) “Le polemiche sul ponte sono sbagliate”

24/05 "Le polemiche in atto sul Ponte sullo Stretto di Messina sono sbagliate ed hanno come unico obiettivo quello di distrarre l' attenzione dei cittadini sulle questioni più complessive dello sviluppo, della ripresa economica e del lavoro nelle aree meridionali". Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, intervenendo ad una riunione di quadri e delegati del sindacato svoltasi a Lamezia Terme. "La Cisl - ha aggiunto Sbarra - è stata sempre favorevole alla costruzione delle grande opera non solo perché considerata importante ai fini dello sviluppo, ma anche perché può determinare una condizione di trascinamento per il completamento e la costruzione delle altre infrastrutture. Il Mezzogiorno e la Calabria hanno bisogno di un nuovo e moderno sistema dei trasporti orientato a riqualificazione, ammodernamento e potenziamento delle reti infrastrutturali viarie, ferroviarie, portuali e aeroportuali per far uscire queste nostre comunità dalla condizione di isolamento e di perifericità rispetto al resto del Paese ed anche per consentire che i processi di sviluppo e di crescita economica trovino nella efficienza e nella funzionalità delle vie di comunicazione l' elemento innovativo per incoraggiare gli investimenti pubblici e privatì". A giudizio del segretario della Cisl calabrese "il Ministro ai Trasporti Alessandro Bianchi ed il sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri hanno adeguata consapevolezza dell' enorme deficit di dotazione infrastrutturale esistente in Calabria e le distanze abissali che, anche in questo settore, ci separano dalle altre Regioni italiane ed europee. Occorre quindi da subito attivare un tavolo di confronto e di concertazione a Roma tra Governo nazionale, Regione, Società di gestione dei vari vettori e sindacato per ragionare sulla programmazione degli interventi, sulle risorse ed i tempi di realizzazione degli investimenti".

Riunione dei sindaci in Provincia sull’emergenza depurazione

23/05 I Sindaci dei Comuni del Tirreno e dello Jonio cosentino si sono riuniti stamane in assemblea straordinaria nel salone di rappresentanza della Provincia di Cosenza per discutere dell’emergenza depurazione, alla presenza del Presidente, Mario Oliverio.
Generale, il disappunto e la viva critica dei primi cittadini verso i ritardi per l’affidamento dei lavori di intervento sugli impianti da parte del Commissario per l’Emergenza Ambientale, nonostante i ripetuti appelli e le continue riunioni promossi dai Presidenti delle Province.
In occasione dell’incontro, i Sindaci delle fasce costiere hanno sottolineato con forza come appaia quanto mai inadeguata l’azione di contrasto all’inquinamento marino, tenuto conto dei ritardi e delle inadempienze dei gestori della depurazione.
Da qui, la richiesta al Presidente della Provincia di una nuova, urgente riunione che servirà a formare una delegazione che, a sua volta, chieda un incontro in tempi brevi con il Commissario per l’Emergenza Ambientale, allo scopo di agevolare sinergie istituzionali atte ad accelerare le procedure per gli interventi urgenti e straordinari che consentano di affrontare in modo adeguato l’imminente stagione estiva.

Parco eolico a Terranova:le ragioni del no di Fare Verde


23/05 “Nel mese di marzo, attraverso una nota del nostro responsabile per l’energia Ing. Lucio Caldani, ci eravamo soffer-mati sulle reali possibilità di impiantare un parco eolico in Calabria. In modo particolare se tali insediamenti costituissero una reale opportunità per le popolazioni o fossero un alto strumento di colonizzazione energetica della Calabria”. E’ quanto scrive in una nota il Presidente Provinciale Fare Verde, Francesco Pacienza. “Un’adeguata valutazione – prosegue- dell’opportunità di collocare impianti del genere sul territorio non può prescindere dalla definizione della carta dei poten-ziali eolici del territorio, in sostanza una mappa del vento delle aree con diverso indice di rugosità per individuare e defi-nire se e quali zone sono adatte ad ospitare impianti del genere.
I risultati di un’indagine, cui anche l’ENEA ha partecipato, hanno evidenziato che i siti più idonei allo sfruttamento dell’eolico si trovano in particolare in Campania, Puglia, Molise, e che il territorio com-preso tra le province di Foggia, Benevento, Avellino e Potenza è il principale polo eolico nazionale. Risulta evidente come, anche per l’ENEA, la Calabria non è un sito idoneo ad ospitare tali impianti.
Per funzionare efficacemente è necessaria la collocazione dell’impianto in zone che presentino una ventosità media, all’altezza delle pale, di almeno 5 metri al secondo per almeno 300 giorni l’anno: un dato essenziale che per essere attendibile deve scaturire da rilevazioni della ventosità raccolte mi-nimo sull’arco di un anno con strumenti adeguati.
Il territorio deve presentare inoltre un basso grado di rugosità: più un terreno è rugoso, cioè presenta variazioni brusche di pendenza, boschi, edifici e montagne, più il vento incontrerà ostacoli che ridur-ranno la sua velocità e renderanno l’impianto meno efficiente.
Fare Verde chiede agli amministratori del Comune di Terranova da Sibari se esistano oggettivamente tutte queste condizioni oltre alle valutazioni di impatto sul paesaggio che sono notevoli. Avrebbero, questi Amministratori, la stessa determinazione nell’incentivare la produzione di energia elettrica at-traverso gli impianti solari? Immaginiamo che la loro sensibilità “ambientalista” abbia fatto si che buona parte della popolazione abbia presentato le domande per accedere al Conto-Energia, il cui bando scade il prossimo 3 giugno, così da poter produrre l’energia di cui hanno bisogno ricevendo anche 0,43 euro per ogni Kilowattora prodotto da parte del GRTN. Probabilmente, la risposta sarà NO.

Il WWF chiede di rescindere il contratto con Impregilo

23/05 "Troppe ombre sul contratto per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina", dice il Wwf Italia. L'associazione ambientalista chiede che "prima di affrontare la maxi spesa del progetto definitivo (dal costo di 66 milioni di euro), il governo intervenga su Stretto di Messina Spa perché questa rescinda il contratto con il General Contractor, capeggiato da Impregilo". Il Wwf lancia il suo appello per fermare l'opera con una lettera firmata dal presidente nazionale, Fulco Pratesi, e spedita ai ministri competenti (Bianchi, Di Pietro e Pecoraro Scanio). Alla missiva sono state allegate una memoria sintetica e infine il dossier "Il ponte sullo Stretto di Messina: la natura è/e cosa nostra", sui rischi di infiltrazione della criminalità organizzata, che "si sospetta possano essere favoriti - spiega il Wwf - dalla legislazione speciale sulle infrastrutture strategiche, approvata nella scorsa legislatura". Il WWF Italia nella documentazione inviata ai rappresentanti del Governo ricorda "tre punti di criticità che mettono in discussione la stipula del contratto" firmato lo scorso 27 marzo tra la società Stretto di Messina e la Impregilo, a cominciare dalla "scarsa attendibilità del computo dei costi del progetto presentato in sede di bando di gara". Impregilo ha vinto per la progettazione definitiva ed esecutiva e per la realizzazione del ponte e delle opere connesse con un ribasso d'asta di 500 milioni di euro (3,9 miliardi, rispetto ai 4,4 posti a base di gara), "quando, secondo i calcoli ufficiali, a consuntivo, il costo stimato era almeno di 6 miliardi di euro e, secondo i calcoli di esperti interpellati dal Wwf - aggiunge l'associazione -, rischia di lievitare sino ai 7,5 e i 9 miliardi di euro"."Il ribasso del 12,33% praticato da Impregilo - dice il Wwf - può far sorgere il dubbio legittimo sulla reale capacità tecnico-finanziaria del vincitore, un rischio molto alto di cui si fa carico la parte pubblica con la maxi spesa del progetto definitivo dal costo di 66 milioni di euro". "Lo Stretto di Messina Spa - continua il Wwf - può infatti recedere dal contratto con la cordata capeggiata da Impregilo senza pagare penali consistenti fino a quando il general contractor, capeggiato da Impregilo, non definirà il progetto definitivo (66 milioni di euro) e, poi, il progetto esecutivo (56 milioni)". Tra i motivi per la rescissione del contratto, il Wwf individua anche "i dubbi esistenti sulla regolarità della valutazione degli impatti del ponte e la messa in mora dell'Italia, avvenuta il 18 ottobre 2005 da parte della Commissione Europea e dall'inchiesta della Procura della Repubblica di Roma. E inoltre, l'orientamento del nuovo governo, "che su quest'intervento - concludono gli ambientalisti - ha detto chiaramente nel proprio programma che l'opera 'e' inutile e velleitarià"

Sacco (Cgil) “La depurazione ai limiti del collasso”

22/05 ''Dopo un'estate all'insegna dell' 'acqua da bere' ci stiamo incamminando verso la prossima estate all'insegna dell' 'acqua da digerire'''. Cosi' commenta la situazione ambientale in provincia di Cosenza Vladimiro Sacco, responsabile dipartimento industria della Cgil di Cosenza, sottolineando che ''oggi, rispetto allo scorso anno quando la politica si e' potuta giustificare, ad ogni livello calabrese, essendosi da pochi mesi insediata nel governo del territorio, non ci sono piu' scusanti''. Anche perche' spiega Sacco ''sia la regione che la provincia di Cosenza sono amministrate da piu' di un anno e, dei politici attenti alle problematiche della tutela del territorio del rispetto dell'ambiente e dei cittadini, avrebbero dovuto gia' aver messo in moto la macchina dell'efficienza quantomeno proiettando l'efficacia del risultato. La realta' e' ben distante dalle dichiarazioni e dalle aspettative''. E se sul piano dell'ambiente, in provincia di Cosenza, ''non si e' registrata sia sulla costa tirrenica che jonica della nostra provincia una situazione di degrado assoluto'', questo aggiunge il sindacalista ''lo si deve al solo sacrificio di 73 lavoratori della Smeco che lavorano in condizioni di scarsa se non addirittura assente organizzazione del lavoro oltre che con notevoli sovraccarichi e, addirittura, non vedono uno stipendio da oltre sette mesi''. E per Sacco la responsabilita' di tutto cio' e' del presidente della Provincia di Cosenza che ''prova ancora oggi a separare la gestione della Provincia, intesa come politica, da quella del governo 'aziendalista' dell'Ato e ulteriormente nel disconoscere validita' giuridica allo stesso Ato anche lui ne riversa le responsabilita' sul solito commissario regionale per l'emergenza''. Secondo il sindacalista ''questo e' l'atteggiamento sbagliato, liberista, di chi vuole liberalizzare, in sacrificio all'altare del dio mercato, un bene primario ed indispensabile quale l' acqua. Per altro in tutto questo argomentare ci si dimentica che il presidente della provincia ed il presidente dell'Ato sono la stessa persona Gerardo Mario Oliverio' e cosa di non poco conto l'onorevole Oliverio e' autorevole dirigente del partito di maggioranza piu' autorevole che governa la regione Calabria''.

CGIL: “Da sempre contrari al termovalorizzatore di Gioia”

19/05 "E' stata la Cgil di Gioia Tauro per prima a contrapporsi in modo forte e in tutte le sedi, alla costruzione dell' impianto della prima e seconda linea del termovalorizzatore di Gioia Tauro e siamo stati tra coloro che hanno spinto il Consiglio regionale e la nuova Giunta regionale di centrosinistra a votare una mozione per bloccare il raddoppio della seconda linea del termovalorizzatore". E' quanto afferma, in una dichiarazione, Pasquale Larosa segretario comprensoriale della Cgil Piana di Gioia Tauro. "Ci risulta, invece - prosegue Larosa - che è stato il governo di centrodestra, dove Allenza Nazionale è stata la 'stampella' decisiva per il ricorso alla corte costituzionale contro la decisione della Giunta regionale attuale, ad impedire di bloccare la costruzione della seconda linea. A tutt' oggi peraltro, non è giunta nessuna smentita da parte di An contro la decisione dell' ex maggioranza di governo nazionale e regionale, i cui esponenti si sono spesi, ripetiamo in modo forte, e non sappiamo per quali 'interessi', su una vicenda che ha coinvolto noti uomini politici vicini alle posizioni del responsabile delle politiche per il territorio e l' ambiente di Rosarno, vicenda nota alla magistratura calabrese e dalla quale potrebbero uscire sviluppi davvero inquietanti. Altra cosa sono la difesa dei diritti dei lavoratori che questo sindacato intende tutelare in tutti gli ambienti e le aziende in cui è presente. Infine, riteniamo che la vicenda non può essere strumentalizzata da nessuno, in quanto la Cgil e tutti i suoi dirigenti, sono schierati in modo chiaro contro tutti quegli insediamenti che recano danno all' ambiente e alle persone".

La Provincia di Cosenza da il via il piano di ripopolamento delle lepri

17/05 L' assessorato Caccia e Pesca della Provincia di Cosenza avvia il Piano di ripopolamento delle lepri per l' anno 2006, che interesserà ben 133 comuni sui 155 della provincia di Cosenza, escludendo soltanto quelli a maggiore antropizzazione. Lo rende noto la Provincia. La prima immissione sul territorio, è scritto in una nota, alla presenza del presidente Mario Oliverio, è prevista per sabato prossimo nel comune di Celico, nelle località Salerni, Lagarò, Santa Maria e Colamauci, e nel comune di San Giovanni in Fiore nelle località Marinella, Felicetti, Macchia Tuono e Campo Manna. Le immissioni delle lepri continueranno fino a metà giugno e secondo il calendario concordato con le associazioni venatorie provinciali e le associazioni locali di cacciatori, che hanno inteso rispondere all' invito a collaborare avanzato dall' assessore Pietro Mari. "Con il Piano di ripopolamento 2006, secondo le puntuali indicazioni date dal presidente Oliverio - spiega l' assessore Mari - sarà immessa sul territorio selvaggina di produzione nazionale ed in gran parte allevata nella nostra provincia. Il Piano è frutto di una proficua collaborazione non solo con i dirigenti provinciali delle Associazioni venatorie, ma anche con le associazioni locali di cacciatori, secondo una prassi che la Provincia intende sviluppare in un settore, quello della Caccia e Pesca, in cui il dialogo diretto consente di apprezzare tra i cacciatori competenze, vero interesse per la salvaguardia del patrimonio naturale e disponibilità al dialogo che, se bene utilizzati, consentiranno alla Provincia di fare proposte sempre più adeguate"

Telefono blu: “Anche i comuni devono intervenire sull’inquinamento dei mari. Loro le responsabilità”

17/05 "Negli ultimi cinque anni i nostri mari sono sicuramente migliorati, alcune zone sono fortemente monitorate altre no. Il mare pulito è ancora la principale attrazione per i turisti. Ma se qualcosa non va su spiagge e mari la responsabilità è dei comuni che devono intervenire e non solo denunciare". E' quanto sostiene Telefono Blu, l' associazione di tutela dei turisti, che "si rende disponibile ogni anno alle denuncie sui problemi di spiagge e mari". "Sono 56 le province italiane - è scritto in una nota - che si affacciano sul mare e almeno 450 i comuni, per un ammontare di circa 8000 km di cui governati quasi 6000. Quasi tutti sono località disponibili, i maggiori disagi sorgono a Sud e sulle isole dove vi è un maggior numero di spiagge non gestite e controllate. Il Ministero dell' Ambiente e quello della Salute hanno recentemente indicato un miglioramento delle acque". "Stiamo raccogliendo - conclude Telefono Blu - anche le denuncie di quelle località che vantano bandiere, marchi ed improbabili classifiche in merito a disagi"

Aumentano i casi di tumore nel Pollino. Fare Verde chiede più controlli

16/05 “Da qualche anno a questa parte stiamo assistendo, con riferimento alla zona del Pollino, ad un incremento preoccupante di decessi dovuti a patologie tumorali. Negli ultimi mesi, solo ad Altomonte, ben sette casi di persone colpite da tumori e leucemie e con età variabile tra i 30 e gli 80 anni”. E’ quanto afferma in una nota l’associazione ambientalista Fare Verde. “Non è più pensabile –afferma Fare Verde- attribuire la comparsa di tali affezioni alla semplice condotta di vita delle persone che ne vengono colpite, occorre ricercare le cause anche e soprattutto nell’ambiente in cui viviamo. Studi scientifici hanno dimostrato la stretta correlazione che esiste tra agenti inquinanti e l’insorgere, nelle popolazioni ad essi esposte, di determinate forme di leucemie e tumori. Gli stessi hanno, altresì, dimostrato la stretta correlazione che esiste, nelle lavoratrici donne, tra l’insorgenza di malattie vaginali, tra cui il tumore della vagina, ed il lavoro svolto nei campi in cui si fa un uso massiccio di concimi e antiparassitari chimici senza adottare le previste e dovute misure di protezione individuale.
Da una ricerca condotta da Fare Verde su quattro comuni (Altomonte, Lungro, Acquaformosa, Firmo) è emerso come l’incremento dei decessi e delle persone colpite da tumori sia cresciuto in maniera esponenziale nell’ultimo decennio; pertanto, Fare Verde chiede, all’Assessore alla Salute e all’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria, che vengano effettuati seri monitoraggi atti ad accertare la presenza e la natura di sostanze inquinanti e tossico-nocive sia nei terreni sia nelle falde acquifere al fine di stabilire una eventuale correlazione tra l’ambiente e l’aumento di tali forme di malattia.
Il maggior veicolo di propagazione di determinate malattie avviene proprio attraverso il ciclo dell’alimentazione, per cui ingerendo cibi, siano essi animali che vegetali, che sono stati a stretto contatti con sostanze inquinanti queste vengono assunte dall’organismo umano.
Fare Verde chiede con forza all’Assessore alla Salute della Regione Calabria di voler istituire, come previsto da moltissimo tempo, il registro unico dei tumori per poter tenere sotto controllo l’incidenza che tali patologie e verificare le relazioni che esistono tra la loro insorgenza e la condotta di vita degli stessi pazienti e soprattutto le relazioni esistenti con l’ambiente in cui vivono.
Strumento indispensabile per poter adottare una seria politica di prevenzione atta a garantire una migliore qualità della vita dei cittadini calabresi, oltre che ridurre gli alti costi sociali ed economici che tali malattie comportano. Migliore qualità dell’Ambiente, migliore qualità della Salute, migliore qualità della Vita.

La Provincia di Cosenza presenta alla Regione il piano di interventi per la depurazione

16/05 La Provincia di Cosenza ha depositato il Programma di Interventi Urgenti in tema di depurazione alla quarta commissione consiliare regionale 'Ambiente', nel corso della riunione svoltasi a Reggio Calabria alla quale ha partecipato anche l'Ente Bruzio. Il piano, presentato ufficialmente a Cetraro nel marzo scorso, offre una ricognizione completa e circostanziata delle azioni da avviare a breve e medio termine per rendere efficienti gli impianti di depurazione in 34 Comuni delle fasce costiere jonica e tirrenica, per una previsione di spesa pari a circa 5 milioni di euro. Il programma è stato presentato al Commissario per l'Emergenza Ambientale che, prorogato dal Ministero dell'Ambiente con la nomina del Generale Alfiero, ha il compito di realizzare con procedura straordinaria gli interventi previsti, al fine di determinare la necessaria inversione di tendenza in vista della ormai prossima stagione estiva. "Abbiamo espresso la nostra preoccupazione - ha detto il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, circa la riunione della Commissione Regionale Ambiente - sulla situazione che anche quest'anno rischia di verificarsi se non saranno realizzati in tempo utile gli interventi di manutenzione straordinaria degli impianti, da noi predisposti nei mesi scorsi e definiti attraverso un lavoro dettagliato, realizzato con il concorso di tecnici competenti dell'Università della Calabria e verificato con i Comuni. Al Commissario per l'Emergenza Ambientale la scorsa settimana, in un incontro avvenuto a Catanzaro, abbiamo avuto modo di palesare la nostra preoccupazione e di evidenziare la necessità di attivare procedure urgenti. Si tratta di definire azioni immediate in un programma che preveda interventi strutturali da realizzare in tempi certi e con scadenze programmate". "Abbiamo consapevolezza - ha aggiunto - che i ritardi accumulati nel corso di tanti anni non si recuperano in una sola stagione. Tuttavia, è necessaria una inversione di tendenza e dal Commissario per l'Emergenza Ambientale ci aspettiamo che corrisponda a questa esigenza fondamentale per la nostra regione. Per questo non molliamo nella iniziativa che abbiamo intrapreso sin dall'inizio della nostra esperienza di governo della Provincia, pur nella convinzione che le competenze ed i poteri per intervenire sono di altri organismi, il primo luogo del Commissario per l'Emergenza Ambientalé". "Lo abbiamo fatto - ha concluso Oliverio - e continueremo a farlo perché è necessario risolvere una questione che costituisce un vero e proprio handicap per la crescita della nostra terra".

Femca Cisl: La Regione favorisca l’energia totovoltaica

16/05 “La tecnologia fotovoltaica permette di trasformare l’energia solare in energia elettrica. Alcuni materiali semiconduttori come il Silicio, opportunamente trattati, generano corrente elettrica se colpiti dalle radiazioni solari. E’ possibile installare impianti fotovoltaici di grandi e di piccole dimensioni e quest’ultimi si possono posizionare sul tetto (o sulle pareti) di una casa, producono corrente continua che viene trasformata in alternata da un inverter. I principali vantaggi della tecnologia fotovoltaica risidiedono nel fatto che la produzione di energia elettrica è inesauribile, è estremamente pulita, non produce neanche rumore perché non ci sono parti meccaniche in movimento ed è una tecnologia altamente affidabile. Di contro, i costi per KW prodotto sono ancora alti poiché il volume di mercato è troppo piccolo e la trasformazione delle radiazioni solari in elettricità ha un’efficienza ancora bassa. Sono però in corso sperimentazioni per l’utilizzo di nuovi materiali e nuove tecnologie che già stanno dimostrando maggiore efficienza ed economicità”. E' quanto scrive in una nota il segretario generale della Femca Cisl, Giuseppe Conocchiella. “Anche l’effetto scala – prosegue la nota- sul mercato, porterà l’energia fotovoltaica, in tempi compatibili con i nuovi sistemi produttivi, ad essere concorrenziale, anche se già da oggi, il forte aumento del petrolio, i nuovi grandi consumi dei paesi emergenti e la conseguente emergenza energetica rendono competitiva l’energia solare. Il futuro del fotovoltaico, per una sua diffusione su larga scala, dipende non solo da fattori economici ma anche dal superamento dello svantaggio tecnico dovuto all’intermittenza della produzione. Si deve trovare il sistema tecnico per una erogazione continua di energia attraverso un mezzo di accumulazione. A tal riguardo si sta sperimentando la produzione di idrogeno attraverso l’elettrolisi dell’acqua attraversata dalla corrente prodotta dal fotovoltaico. L’idrogeno accumulato verrebbe riutilizzato per alimentare celle a combustibile per produrre energia elettrica. Così verrebbe garantita la continuità di fornitura superando l’intermittenza della produzione fotovoltaica. Il fotovoltaico è in forte espansione negli USA e la California è il primo Paese al mondo per “abitazioni fotovoltaiche”. La Germania ha avviato un programma nazionale per i “tetti fotovoltaici”. L’Austria è leader per il maggior numero di pannelli solari per scaldare l’acqua e per il fotovoltaico e registra un incremento di oltre il 50% l’anno. L’Inghilterra ha un progetto ambizioso per arrivare al 10% di produzione d’energia fotovoltaica rispetto alla sua produzione totale di energia, entro il 2010. In Italia c’è qualche centrale fotovoltaica, come quella di Serre nel salernitano, ma ciò è poca cosa rispetto a quanto fatto all’estero e per quanto riguarda il fotovoltaico per usi domestici siamo agli ultimi posti. Il Governo è vero che ha recepito la direttiva UE e attraverso il Decreto 283/03 ha fissato i criteri per l’incentivazione dell’energia solare, ma è anche vero che tali incentivi sono risultati insufficienti a far decollare il settore che dovrebbe essere strategico per l’Italia, viste le sue caratteristiche climatiche. Non è concepibile che molti paesi nordici utilizzino il fotovoltaico molto più del nostro Paese e che addirittura il Mezzogiorno, che è l’area dalle potenzialità più elevate di tutta l’Europa, rimanga incredibilmente, anche in questo settore, il fanalino di coda. E ora che anche la Regione Calabria intervenga per favorire l’installazione di impianti solari. La Regione Lazio, per esempio, ha già programmato la nascita di un polo di ricerca sull’idrogeno legato al fotovoltaico e ha approvato una delibera per la realizzazione di “tetti intelligenti”: su tutte le nuove costruzioni e su quelle che subiscono una ristrutturazione significativa ha reso obbligatoria l’installazione dei pannelli solari. La Regione Calabria dovrebbe intervenire urgentemente per facilitare l’uso di questa nuova tecnologia creando un polo di ricerca sul fotovoltaico e sulla tecnologia di produzione dell’idrogeno ad esso legato, sulla sperimentazione di nuovi materiali e sulla produzione di tutto il necessario per l’installazione degli impianti solari. Tale polo potrebbe essere costituito da un consorzio tra la Regione, una o più imprese internazionali del settore con la partecipazione diretta nella ricerca delle Università calabresi, per dare così vita ad un sistema capace di: sviluppare la ricerca nei laboratori , trasformarla in tecnologia applicabile dalle imprese e commercializzare i prodotti tecnologici. Si otterrebbe, occupazione qualificata e stabile, sviluppo delle Università, delle imprese e della società civile.

Rinnovato il sequestro dell’ecomostro di Praia

13/05 Il Gip del Tribunale di Paola, Salvatore Carpino, ha convalidato e rinnovato il sequestro preventivo d' urgenza del complesso alberghiero di Praia a Mare, emesso sabato scorso dal sostituto procuratore Domenico Fiordalisi. Stamani lo stesso Fiordalisi, insieme al capitano della Guardia di Finanza, Antonucci, si e' recato nella struttura per notificare il decreto del gip. Questo filone di indagini viaggia parallelamente al troncone principale che vede cinque persone indagate per corruzione, turbata liberta' degli incanti mediante collusione, falso ideologico e abuso d' ufficio, intervento abusivo su bene di interesse ambientale. Per questa parte dell' inchiesta e' gia' stata fissata l' udienze preliminari prevista in settimana davanti al giudice Antonio Baldassarre. Nei giorni scorsi, Fiordalisi aveva emesso un provvedimento di sequestro probatorio e sequestro preventivo d' urgenza per la struttura alberghiera in costruzione in localita' Fiuzzi a Praia a Mare, del valore di circa 25 milioni di euro, con opere gia' realizzate per 10 milioni di euro. I reati contestati fanno riferimento a violazioni penali urbanistiche e paesaggistiche. Il filone di indagine portato avanti dal magistrato riguarda la vigilanza su alcuni lavori effettuati nella struttura, che sarebbero stati realizzati senza le necessarie autorizzazioni. Il magistrato ha provveduto al sequestro probatorio per consentire al consulente di completare gli accertamenti sull' epoca di realizzazione dei lavori sottoposti ad indagine e il sequestro preventivo d' urgenza per evitare che i reati fossero portati ad ulteriori conseguenze e che le variazioni dei lavori arrivassero quindi a completamento

Ad Oriolo una ciminiera di quaranta metri per coprire il vuoto della politica

12/05 “Circa un anno fa un consiglio comunale convocato d’urgenza dal Sindaco, manifestava interesse alla realizzazione di una centrale termoelettrica a biomassa”. E’ quanto si legge in una nota della Rifondazione Comunista di Oriolo. “In quella sede –prosegue la nota- , per evitare di essere accusati di condurre un’opposizione distruttiva ed antimoderna si è preferito dare l’assenso per la realizzazione di uno studio di fattibilità, ma adesso, alla prova dei fatti riteniamo sia necessario opporsi con forza a questa proposta. Il progetto in questione prevede la realizzazione di un vero e proprio eco-mostro, dotato di una ciminiera di quaranta metri d’altezza, nella valle del torrente Ferro a pochi chilometri dal centro abitato. Si tratta di una centrale per la produzione di energia elettrica e termica che, in funzione per tutto l’anno, dovrebbe bruciare una quantità pari a 130mila tonnellate di legname.
Viene da chiedersi come mai comuni come Corigliano, Rossano, Rocca Imperiale, abbiano manifestato subito la loro contrarietà alla realizzazione di simili opere nel loro comprensorio. La risposta va ricercata nel fatto che, se da una parte è palese che tutte le scorte di legname del nostro territorio non basterebbero ad alimentare una simile macchina, dall’altra parte ci sono seri pericoli per l’ambiente e la salute.
Un impianto in funzione per ventiquattro ore al giorno produrrebbe una maleodorante cappa di fumo che stazionerebbe quasi perennemente sul nostro paese, con conseguente aumento del tasso di anidride carbonica nell’aria. Per il raffreddamento dei motori verrà utilizzata un’enorme quantità di acqua (e sappiamo bene quanto ne abbiamo bisogno, soprattutto durante i mesi più caldi, quando, a causa della siccità, viene razionata). La centrale produce, inoltre, uno scarico di acque reflue che andrebbero così a compromettere le falde acquifere del torrente Ferro, inquinandole, e provocando seri danni anche alla fauna selvatica e d’allevamento.
Una simile situazione è creata dalla mancanza di una precisa politica di sviluppo del territorio e dall’incapacità di valorizzare e fruire intelligentemente del patrimonio territoriale, che è palesemente insufficiente a soddisfare le richieste della macchina divora legna. Espressione di un’amministrazione agonizzante e ormai allo sbando, alla mercè dell’avventore di turno, disposta a tutto pur di riuscire a risalire la china all’interno del nulla da essa stesso creato.
A questo punto sorgono altri dubbi: mancando, infatti, la materia prima da bruciare viene spontaneo chiedersi come verrà alimentato l’impianto. Sono recenti i fatti di Palermo dove otto avvisi di garanzia sono stati recapitati ai titolari di uno stabilimento, simile a quello da realizzarsi ad Oriolo, nella cui caldaia di combustione finiva non solo legna, ma rifiuti di qualsiasi tipo. Non vogliamo neppure che una simile eventualità tocchi la nostra cittadina e quindi chiediamo l’appoggio di tutti per respingere al mittente questo tipo di progetto. Ci impegneremo in una raccolta di firme per fermare qualsiasi tipo di manomissione del nostro territorio e se ciò non dovesse bastare continueremo nella lotta seguendo i metodi che hanno caratterizzato le vittorie di Scanzano e la protesta dei No Tav. Di fronte all’ipotetica realizzazione di questo mostro ci verrebbe da urlare: «ARIDATECE L’AMERICÁNI». Non conoscendo il bello abbracciano l’orrendo”.

Saccomanno (Prc) “No alle antenne di RFI a Montegiordano e Amendolara”

11/05 “Non possiamo non denunciare la gravità della situazione venutasi a creare in alcuni comuni dello Ionio cosentino a causa della protervia di RFI spa (Rete Ferroviaria Italiana) incredibilmente determinata nel voler ad ogni costo istallare delle inquietanti antenne di telefonia all'interno dei centri abitati, in mezzo alle abitazioni o, addirittura, come nel caso di Amendolara, nei pressi di luoghi frequentati da bambini”. Lo afferma in una nota Francesco Saccomanno del Dipartimento Ambiente, territorio e Beni Comuni della Federazione di Cosenza di Rifondazione Comunista”. Per di più, -prosegue Saccomanno - alcune amministrazioni comunali attente alla tutela della salute dei cittadini ed alla salvaguardia dell'ambiente, al punto da emettere delle apposite ordinanze - è il caso di Montegiordano ed Amendolara - devono oggi sentirsi minacciate, anche a mo' di esempio per altri enti locali, semplicemente per aver fatto in pieno il proprio dovere. E' necessario a questo punto, a nostro avviso, che gli enti sovraccomunali intervengano immediatamente per fare in modo che nessuno possa mettere in pratica atteggiamenti prevaricatori e sprezzanti rispetto alla volontà dei cittadini ed alla conseguente attività degli amministratori locali. Come partito lo diciamo da tempo, e per questo stiamo lottando insieme e sostenendo diversi comitati in molte parti del nostro paese, dalla Val di Susa allo Stretto di Messina: nessuno può pensare di utilizzare e/o devastare pezzi di territorio senza fare i conti con i cittadini che in quei territori vi vivono e vi lavorano. Noi di Rifondazione non ci fermeremo sicuramente e continueremo ad opporci con i nostri circoli e nelle sedi istituzionali dove siamo presenti in difesa di tali principi. Nel frattempo inviamo ai cittadini di quei comuni ionici la nostra piena solidarietà ed il nostro incondizionato sostegno, invitandoli a persistere con azioni democratiche di autodifesa del territorio e dei loro diritti, chiedendo agli amministratori dei comuni interessati di continuare ad espletare tutte quelle azioni necessarie volte ad applicare il principio di precauzione rispetto alla tutela della salute umana”.

Discarica abusiva a San Martino di Finita

discarica11/05 “Nei giorni scorsi – è scritto in una nota- , Fare Verde, attraverso la sede provinciale di Cosenza ha presentato alla Procura della Repubblica di Cosenza, all’ARPACal, al Corpo Forestale dello Stato, al NOE dei Carabinieri ed al Sindaco, un esposto-denuncia circa la presenza di una discarica abusiva sita nel comune di San Martino Difinita in località Pezze. Come è prassi consolidata di Fare Verde, abbiamo allegato un nutrito dossier fotografico da cui emerge il deposito e l’accumulo di ogni sorta di rifiuto, dalle lastre di eternit, ai bidoni contenenti oli industriali, alle lavatrici ed ogni sorta di elettrodomestico alle carcasse delle auto, oltre a pneumatici e batterie d’auto.
Il fatto è reso ancora più grave dall’adiacenza di tale sito alla ex discarica consortile che si presenta in un pessimo stato di custodia e manutenzione, talmente pessimo da essere utilizzato come pascolo per le pecore. Le foto ben documentano come tale sito, nonostante fosse ufficialmente dismesso ed in attesa di bonifica, sia ancora oggetto di deposito di rifiuti. Dal perimetro della ex discarica fuoriescono, così come citato nella denuncia, rivoli di percolato che si infiltrano nel terreno inquinandolo in maniera seria e, in presenza di falde acquifere sottostanti anche quest’ultime.
Fare Verde, domenica scorsa, nel corso di un incontro organizzato dal circolo “Per la Rinascita” circa l’ipotesi di costruzione di un impianto di compostaggio proprio nell’area su cui sorge la discarica, aveva espresso notevoli dubbi sia sulla localizzazione dell’impianto sia sulla reale natura che sulle modalità operative dello stesso.
Fare Verde, inoltre, ha chiesto, alle dette istituzioni di compiere gli accertamenti ad essi demandati ai sensi del D.L.vo n. 22/97 e succ. modifiche ed integrazioni, nonché delle leggi sanitarie, per verificare la regolarità di tale sito e compiere adeguate indagini atte alla identificazione dei responsabili del reato, nonché, e soprattutto, per disporre gli opportuni interventi di bonifica.
Fare Verde continuerà a controllare l’intero territorio della provincia di Cosenza con i propri volontari, collaborando con le Istituzioni per combattere il deturpamento del territorio.
FARE VERDE si costituirà parte civile in ogni futuro procedimento avente ad oggetto tale discarica abusiva, al fine di meglio tutelare e garantire la salute dei cittadini e l’ambiente circostante.

Celebrata in Sila la settimana delle Oasi WWF

10/05 In occasione della "Giornata delle Oasi", organizzata annualmente dal Wwf per promuovere al pubblico la conoscenza della biodiversità della natura italiana, nel periodo dal 27 al 30 aprile è stata celebrata nel Parco Nazionale della Sila la "Settimana delle Oasi Wwf e delle Riserve Naturali del Corpo Forestale dello Stato". La manifestazione, è scritto in un comunicato, ha visto impegnato il Corpo forestale dello Stato in un' azione di supporto all' attività educativa promossa dal Wwf attraverso l' apertura al pubblico e, in particolare agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, delle tre riserve naturali statali nella zona Sila Piccola del Parco Nazionale. Numerose sono state le scuole del comprensorio che hanno aderito all' iniziativa, alle quali si sono uniti anche gli alunni delle scuole che, utilizzando i contributi messi a disposizione quest' anno dall' Ente di gestione del Parco, hanno programmato gite didattiche nel Parco Nazionale della Sila; attività promozionale quest' ultima che, con un investimento minimale di risorse, ha permesso un enorme ritorno economico per il settore turistico-alberghiero. Il personale del Corpo forestale ha accolto gli studenti nei centri visita del Parco nazionale in località Monaco-Villaggio Mancuso, Gariglione e Buturo-Casa Giulia, guidandoli in visita lungo i sentieri didattici e le strutture specificatamente destinate alla promozione, educazione e sensibilizzazione verso l' ambiente naturale e le aree protette. Ai partecipanti è stato fornito materiale promozionale e divulgativo del Parco nazionale della Sila, del Wwf e del Corpo Forestale dello Stato. "La positiva riuscita della manifestazione ed il grande interesse dimostrato dai partecipanti - ha sostenuto il presidente del Parco, Antonio Garcea - è la concreta testimonianza di come la fattiva sinergia tra diversi soggetti operanti nel campo della educazione ambientale sia la via giusta per promuovere la conoscenza della biodiversità ed ottenere quel qualificato e auspicato sviluppo in termini ambientali ed economici per i residenti nel comprensorio delle aree protette in Sila. Questo ci incoraggia a proseguire per questa strada allo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni ad un maggiore rispetto naturalistico ed ambientale del meraviglioso patrimonio che il Creatore ci ha voluto lasciare in eredità".

Aperti a Cetraro i lavori del convegno nazionale sull’ecologia

06/05 Si sono aperti a Cetraro i lavori del convegno nazionale di Ecologia, giunto alla diciassettesima edizione. Il convegno, promosso da Gruppo di Ecologia di Base G. Gadio, è organizzato dal Dipartimento di ecologia dell' Unical di Cosenza. L' iniziativa ha l' obiettivo prioritario di stabilire sinergie proficue ed utili tra enti politici, amministrazioni pubbliche e mondo della ricerca. Ai lavori hanno partecipato Beatrice Bisonti direttrice del Dipartimento di ecologia, Giovanni Latorre, Rettore Unical, Gino Mirocle Crisci, Preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali , Luigi Marrello Assessore provinciale all'Ambiente e Diego Tommasi Assessore regionale alle Politiche dell'Ambiente. "Abbiamo scelto un tema di ampio respiro - ha detto Luana Gallo, del Dipartimento di Ecologia dell' Unical e organizzatrice dell' evento - perché abbiamo voluto cogliere l' occasione della presenza dei rappresentanti del mondo universitario italiano per confrontarci sulle scelte di gestione locali e interrogarci sull'efficacia dei metodi". "Un connubio già consolidato, quello tra Provincia e Unical - ha detto l'assessore Luigi Marrello - che continuerà nella progettualità futura perché è importante ristabilire sinergie con le realtà presenti i un territorio. L'Unical è una realtà aperta alle esigenze del territorio e la Provincia ha dato segnali importanti nel cogliere l'opportunità della scienza e della ricerca, pur non avendo molte risorse in Bilancio. La sfida più grande è ritornare a parlare di ecologia e ambiente in termini di programmazione a medio, breve e lungo termine e non solo sull'onda delle emergenze. Lo si può fare avendo consapevolezza che cambiare i modelli di sviluppo richiede tempo e la partecipazione di tutti gli attori, perché spesso chi si lamenta del mare inquinato è anche colui che sporca". Inevitabile il riferimento alle grandi emergenze ambientali della Calabria, a cominciare dall'inquinamento marino, ma l'assessore Tommasi, che ha portato i saluti di Alfonso Pecoraro Scanio, impegnato a Roma negli incontri per la formazione del nuovo Governo, ha evidenziato "come il sistema ambiente in tutte le sue articolazioni sia al primo posto nell'agenda del Governo Loiero. La Calabria - ha detto Tommasi - sta cambiando metodo di governo; non è né facile né potrà avvenire in tempi brevi perché ereditiamo decenni di non governo, ma è necessario tornare a investire nella ricerca e nella ricerca ambientale perché è lo strumento che ci permette di riprogrammare le risorse e gli interventi". Tommasi ha ribadito inoltre "la centralità della formazione e dell'educazione nella riconversione dei comportamenti e delle abitudini. La scuola e l'Università sono centri privilegiati di attenzione sui quali la Regione investe per costruire sinergie utili e operative". L'Unical coglie la sfida dell'interazione con il territorio. Nelle parole del Rettore Latorre il disegno "culturale di un' università che nella sua articolazione dipartimentale è riuscita a intercettare, nel corso degli anni, l'urgenza di alcune tematiche che sono poi diventate linee di ricerca e formazione d' avanguardia come ad esempio il dipartimento di Ecologia". "L'ambiente - ha detto Latorre - è una linea direttiva principale lungo la quale sviluppare percorsi formativi atti a sostenere e supportare, nella nostra regione un nuovo sviluppo economico". Consolidato il percorso scientifico - culturale del Dipartimento di Ecologia, diretto dalla professoressa Bisonti che ha evidenziato, nel suo intervento di saluto, "l' ampio coinvolgimento sulle tematiche ambientali del territorio grazie anche al proficuo rapporto di collaborazione con gli enti territoriali". L' Unical lancia la sua sfida culturale: il convegno di Gadio in Calabria, propone un nuovo approccio alle discipline scientifiche e ai saperi iniziando proprio dall'ecologia che non rappresenta - ha detto la coordinatrice nazionale di Gadio, la professoressa Anna Occhipinti - un'avventura intellettuale di pochi ma è una scienza strutturata accademicamente che il gruppo Gadio si impegna a diffondere in incontri itineranti e a offrire alla riflessione e al confronto di quanti nutrono interesse per il bello e lo splendore del vero".

Fare Verde denuncia uno scempio ambientalista nella Valle del Fiume Lao

05/05 "Ancora una volta l’Amministrazione Provinciale di Cosenza dimostra tutta la sua insensibilità verso la protezione dell’ambiente; ignorando sistematicamente qualunque progetto per la sua valorizzazione e quindi fruibilità a fini turistici". E' quanto scrive in una nota l'associazioen ambientalista Fare Verde.
"Questa volta -prosegue la nota - a farne le spese saranno le secolari querce da sughero che dovranno essere tagliate per far posto all’allargamento della strada provinciale ex SS504 Scalea-Mormanno.
Tutto questo avverrebbe in un territorio di grande interesse naturalistico che comprende il Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Valle del Fiume Lao” e, come se non bastasse, la zona fa anche parte del Parco Nazionale del Pollino ed è una zona di protezione speciale (ZPS) “Valle del fiume Lao”.
I siti di interesse comunitario (S.I.C.) traggono origine dal concettuale rilevante valore scientifico, naturale tipico o biotipico che un habitat naturale possiede, che assurge ad interesse sovranazionale e che, quindi abbisognevole di tutela.
Non ha, dunque, rilevanza la estensione di un’area o la sua abituale flora e/o fauna, quanto piuttosto la tipicità o la rarità o se si vuole la peculiarità di una determinata specie animale o vegetale e/o paesistica che degna di tutela perchè di interesse sovranazionale.
Si vuole, in altri termine, salvaguardare ambienti, specie o ecosistemi caratteristici di particolari aree europee.
Fare Verde è preoccupato per la realizzazione di tale arteria, in seguito alla valutazione delle cartografie inerenti il tracciato della strada, perchè nel progetto, nonostante l'utilizzo del termine “adeguamento” prevede la realizzazione anche di tratti nuovi rispetto al vecchio tracciato della SS 504, è prevista la realizzazione di una strada molto più ampia di quella attuale (più del doppio) che comporterà l'abbattimento di alberi, la cementificazione di lunghi tratti e che potrebbe deturpare il paesaggio della suggestiva Valle del Lao, determinando così la non fruibilità di un turismo ambientale, naturalistico e paesaggistico che rende tali luoghi mete ambite.
Il progetto (di cui trovate gli allegati) risulta anche molto invasivo per il territorio di Papasidero, che si trova al centro del SIC IT9310025 e che è oggetto di tutela da parte della Commissione Europea, oltre che parte del Parco Nazionale del Pollino e ZPS. In tale comune si prevede, oltre all'allargamento (di più del doppio!) dell'attuale strada, addirittura la realizzazione di una galleria (!) e di un viadotto (!!"ponte") che attraversa il fiume S. Nocaio, proprio in pieno SIC, immissario del fiume Lao, nel quale trova il suo habitat naturale la Lontra (Lutra lutra) protetta da normative internazionali".

Oliverio e Traversa scrivono al commissario all’ambiente: “Irrisolto il problema della depurazione”

05/05 I presidenti delle Province di Cosenza e Catanzaro, Mario Oliverio e Michele Traversa, nella loro qualita' di presidenti dell' Ato 1 e dell' Ato 2, hanno inviato una lettera al Commissario regionale per l' emergenza ambientale, Carlo Alfiero, con la quale chiedono di incontrarlo ''al fine di conoscere l' entita' delle risorse assegnate dal Ministero per l'Emergenza Ambientale, i destinatari delle risorse finanziarie, le modalita' di assegnazione delle stesse e la calendarizzazione degli interventi''. La lettera di Oliverio e Traversa e' stata inviata, per conoscenza, anche al presidente della Regione, Agazio Loiero, ed all' assessore all'ambiente Diego Tommasi. ''La difficile situazione in cui versa da tempo il territorio calabrese, con riferimento al problema della depurazione - scrivono Oliverio e Traversa - e' nota, tant' e' che gia' la scorsa estate, attraverso i mezzi di comunicazione locali e nazionali, il presidente Loiero ha dovuto personalmente scusarsi con i turisti e con la cittadinanza calabrese per il penoso inquinamento delle coste, determinato dalla cattiva e difficile gestione dei siti depurativi. L' approssimarsi della stagione estiva ha gia' attirato, anche quest'anno, l'attenzione dei media e dell' opinione pubblica su tale questione ed ha, ovviamente, evidenziato la mancata risoluzione del problema. Tanto che il perdurare della grave situazione ha indotto il Governo, d' intesa con la Regione, a prorogare il commissariamento dell' emergenza ambientale, affidando cosi' direttamente al Commissario il compito di approntare gli interventi necessari per la risoluzione del problema''. ''Gia' nei mesi scorsi gli Ato - evidenziano ancora Oliverio e Traversa - avevano provveduto a quantificare a e comunicare all' assessorato regionale all' Ambiente le risorse necessarie per la risoluzione del problema, rendendosi altresi' disponibili ad effettuare direttamente, con tali risorse, gli interventi necessari. Sembra che il Ministero per l' emergenza ambientale ha inteso accogliere tali istanze, supportando la soluzione dei problemi legati alla manutenzione straordinaria degli impianti depurativi calabresi attraverso lo stanziamento dei richiesti fondi, assegnandoli direttamente al Commissario, il quale, soltanto utilizzando i poteri in deroga previsti dall'ordinanza di nomina, potrebbe realizzare gli interventi prima della stagione estiva. In caso contrario, se tali risorse dovessero essere attivate attraverso le normali procedure previste dalla Legge Merloni e dalle norme comunitarie, e' evidente che i tempi necessari non consentiranno neanche l'affidamento dei lavori a stagione estiva inoltrata''. I due presidenti sottolineano anche che ''in virtu' dei poteri conferiti, il Commissario e' nelle condizioni di affidare in tempi brevi l' esecuzione dei lavori direttamente alle ditte che attualmente gestiscono gli impianti di depurazione in dipendenza dei contratti di gestione attivati con gli Ato - che prevedono ogni intervento di manutenzione straordinaria degli impianti, cui sono finalizzati i predetti finanziamenti - evitando cosi' il problema delle tempistiche richieste dall'attivazione di nuove gare per l'affidamento dei lavori. Riteniamo indispensabile sottolineare l'urgenza di tali interventi poiche' la stagione estiva e' prossima, e che, pertanto, la risoluzione del problema non e' ulteriormente procrastinabile, fermo restando che gli Ato dichiarano la propria disponibilita' a collaborare responsabilmente alla risoluzione del problema qualora lei decidesse di coinvolgere gli Ato''.

Ass. Tommasi “Obiettivo raggiunto per la raccolta differenziata”

05/05 "Il bando sulla raccolta differenziata in un certo senso ha già raggiunto il suo obiettivo: volevamo promuovere la partecipazione in un progetto e in un settore che inevitabilmente ha bisogno della collaborazione di tutti gli attori e l'abbiamo ottenuta". Lo ha detto Diego Tommasi, assessore regionale all' Ambiente, secondo cui "il numero così elevato di domande conferma la presa di coscienza, da parte dei Comuni, di dover essere parte integrante di un sistema articolato e complesso che coinvolge tutti gli attori di un territorio". "La politica ambientalista del Governo Loiero - è detto in un comunicato dell' assessorato - incassa importanti risultati sia in termini di partecipazione che di sensibilizzazione verso le tematiche legate all' ambiente in Calabria. Grande successo ha riscosso il bando sulla raccolta differenziata dei rifiuti, del valore di 9 milioni di euro, destinato alle amministrazioni comunali. Sono 280 infatti, i progetti elaborati dai Comuni, giunti alla scadenza del bando: un numero considerevole (pari al 70% delle amministrazioni calabresi) se si pensa che i contributi che verranno erogati sono finalizzati a più obiettivi come il raggiungimento del limite minimo di percentuale di differenziata, ovvero il 35% e la diminuzione della tassa applicata dai Comuni per il servizio di smaltimento assieme alla crescita dell' occupazione". "Il bando del Dipartimento Politiche dell' Ambiente - è detto ancora nel comunicato - predilige il sistema della raccolta porta a porta, un metodo di intervento valutato il più idoneo a realizzare, da un lato la copertura del segmento del ciclo dei rifiuti, che va dalle utenze familiari ai cassonetti di raccolta, permettendo quindi, l' instaurazione di un rapporto diretto con i cittadini e dall' altro, mettere in campo l' estro e la capacità di sensibilizzare e promuovere la partecipazione dei cittadini da parte dei Comuni, che sono gli enti territoriali privilegiati nel rapporto diretto con le utenze e nell' intercettazione dei bisogni della popolazione. L' assessorato guidato da Tommasi punta sull' educazione e sulla formazione ambientale per invertire tendenze e abitudini scorrette e consolidate e ridisegnare il percorso della tutela e della salvaguardia delle risorse ambientali". "E' quello che abbiamo inteso fare - ha proseguito l' assessore - anche con il bando sulla differenziata cercando di recuperare i ritardi accumulati, ricordo che le percentuali medie di raccolta differenziata, che si aggirano intorno al 12% in Calabria, sono ancora molto lontane dai traguardi previsti dalla normativa e raggiunti in altre regioni. Stiamo cercando di recuperare guardando, nella programmazione prossima al raggiungimento di traguardi e obiettivi più ambiziosi che ci consentano di uscire dalle emergenze".

Inquinamento elettromagnetico a Corigliano: Fare Verde in attesa di una sala per incontrare i cittadini

05/05 "L’associazione Fare Verde, per tramite del suo presidente provinciale Francesco Pacienza, nel mese di Febbraio chiedeva all’Amministrazione Comunale di Corigliano Calabro quali fossero stati i criteri adottati dalla stessa Amministrazione per il rilascio dell’autorizzazione n° 14/06 alla Vodafone, per l’installazione di un impianto di telefonia mobile in prossimità della scuola “Rodari”.". E' qunto si legge in una nota dell'Associazione AFre Verde. "In particolare -prosegue la nota- , Fare Verde, si chiedeva quali fossero le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti. Altresì se furono adottati regolamenti atti all’individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione.
Fare Verde sottolineava allo stesso tempo la Raccomandazione 1999/512 CE, nella quale si indica che: dovrebbero essere sempre considerati sia i rischi che i benefici nel decidere se sia necessaria o meno un’azione quando si decidono strategie o si adottano provvedimenti relativi all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
In seguito alle richieste del presidente provinciale anche il responsabile di Fare Verde di Corigliano, Luigi Pagnotta, chiedeva di poter usufruire dell’aula consiliare per avere un incontro con la comunità coriglianese, specie quella residente nelle vicinanze in cui sorge l’impianto di telefonia mobile, per la discussione partecipata tra gli stessi cittadini, i responsabili di settore dell’Amministrazione Comunale e l’Associazione stessa su i possibili rischi per la salute da esposizione a campi elettromagnetici. Ancora a tutt’oggi nulla è stato comunicato all’Associazione Fare Verde e nell’attesa di una qualsiasi comunicazione vorremmo ricordare il dovere di pubblicità e trasparenza della pubblica amministrazione sugli atti adottati dalla stessa e il diritto di partecipazione da parte dei portatori di interessi diffusi in materia ambientale, ex art. 9 legge 241/90.
Siamo perplessi ed attoniti di fronte ad una tale mancanza di sensibilità nei confronti della tutela della salute pubblica da parte degli Amministratori del Comune di Corigliano; l’indifferenza nel rendere conto ai propri cittadini di decisioni che riguardano la possibile esposizione a rischi per la loro salute e, nel caso specifico, quella dei loro figli sulla incapacità di programmazione e di individuazione di linee guida che permettano di soddisfare le esigenze di sviluppo tecnologico del paese a quello della salvaguardia della salute delle future generazioni.

Ponzio (FI) “Stagione balneare imminente e problemi irrisolti”

04/05 "Il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio e l' assessore regionale all' Ambiente Diego Tommasi ci ricordano la famosa frase 'butta la pietra e tira indietro la mano' che, in questo contesto, parlando di mare, pare calzi davvero a pennello". Lo afferma, in una dichiarazione, Gianfranco Ponzio consigliere di Forza Italia alla Provincia di Cosenza. "Vogliamo ricordare al presidente Oliverio - prosegue Ponzio - che sul problema dell' ormai famoso slogan 'Mare da bere' si é tenuto un Consiglio straordinario ad hoc, alla presenza di Tommasi, dove sono stati spesi fiumi di parole e si sono assunti impegni ben precisi. Invece, di fatto, ci accingiamo a vivere una stagione estiva ormai alle porte con tutti i problemi irrisolti sull' inquinamento dei nostri mari. Gli stessi impegni erano stati assunti anche dinanzi le telecamere della nota trasmissione 'Striscia la notizia' che è poi tornata a distanza di un anno per appurare che quanto promesso non era in vero stato mantenuto". A detta di Ponzio "il presidente della Provincia e l' assessore Tommasi facevano bene a sollecitare la precedente Giunta regionale di centro-destra anche con forti denunce affinché risolvesse con immediatezza il problema della depurazione e dell' inquinamento delle nostre coste. Vogliamo però ricordare che nella seconda stagione estiva di questo Governo di centro-sinistra si parla di non aver risolto i problemi, di aver finito l' inchiostro e pertanto si auspica solo in qualche 'miracolo'". "La verità - conclude il consigliere provinciale di Fi - è che su un problema del genere che riguarda oltre che la balneazione anche l' indotto economico legato a tutto il turismo calabrese, anche quest' anno, purtroppo, si avrà un grave ritorno economico e di immagine per i tanti operatori che operano nel settore che si sono visti abbandonati da una Giunta provinciale e regionale fatta solo di slogan ma non concreta nei fatti".

A Cetraro il XVII Convegno nazionale di ecologia

02/05 Sarà la Calabria ad ospitare, quest' anno, da sabato 6 maggio, la diciassettesima edizione del convegno nazionale di Ecologia promosso dal gruppo di base "G. Gadio". L' iniziativa, che si svolge a cadenza biennale, vedrà la partecipazione, nell' arco di tre giorni, di docenti e ricercatori delle principali università italiane. Nell' ambito di cinque sessioni di comunicazione orali, è detto in un comunicato, saranno affrontate le problematiche ambientali legate agli habitat e agli ecosistemi delle zone umide e fluviali; si riferirà dello stato di salute della biodiversità lagunare e marina e si analizzeranno, da un punto di vista scientifico e di verifica dei risultati, gli strumenti di conservazione della natura (ad es. la rete Natura 2000), in cui si metteranno a confronto i risultati degli studi di osservazione sulla qualità dei boschi nella loro complessità strutturale derivata dai diversi gradi di antropizzazione e le analisi sugli indicatori ambientali sia vegetali che animali. Quattro, inoltre, saranno le sessioni sono dedicate ai posters, ovvero alle sintesi illustrate dei lavori di ricerca sul campo, che hanno impegnato gli ecologi anche per anni, nell' osservazione, nella registrazione e nella catalogazione di dati, misure e variazioni". "E' un appuntamento importante - ha detto l' organizzatrice Luana Gallo - non solo per la comunità scientifica e per gli addetti ai lavori, ma anche per gli amministratori e i politici ai quali è poi demandata la scelta finale in ordine all' individuazione degli strumenti più idonei al raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile e della conservazione delle risorse". Ai lavori del convegno è prevista la partecipazione di politici e amministratori: tra gli altri l' assessore provinciale all' Ambiente Luigi Marrello; il presidente della Provincia Mario Oliverio, l' assessore regionale Diego Tommasi e il presidente della Federazione nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio.

Femca Calabria: “I biocarburanti, importante fonte energetica rinnovabile”

29/04 “Il mondo dell’energia rappresenta uno scenario in continuo movimento al quale il nostro Paese dovrà far fronte per diminuire la sua dipendenza dall’estero e soprattutto per individuare un nuovo modello energetico in grado di privilegiare le fonti rinnovabili tenendo in giusta considerazione i biocarburanti, per i quali, in molti paesi, la produzione sta assumendo valori significativi”. Lo affermano in una nota i segretari generali di Femca Calabria, Demetrio Lopis e Giuseppe Conocchiella. “Tale produzione –aggiungono- , avviata qualche anno fa da un Piano dell’UE per motivi ambientali e per la necessità di ristrutturare l’agricoltura, è diventata oggi competitiva con la produzione dei carburanti petroliferi, visto l’alto livello raggiunto dal prezzo del petrolio. I biocarburanti possono essere di due tipi : il Biodiesel e il Bioetanolo. Il primo si ricava da semi oleosi (colza, girasole, soia, ecc.), è un carburante completo in grado di sostituire il gasolio ed il suo utilizzo consente l’abbattimento di molte delle emissioni inquinanti del Gasolio, il particolato e l’anidride solforosa, mentre si riducono dal 40 al 70% le emissioni di anidride carbonica. Il Bioetanolo si ottiene invece da Sorgo, Cereali;, Barbabietole, ecc., è un prodotto che può essere immediatamente disponibile poiché è utilizzabile allo stato puro in sostituzione della benzina e con esso si ha solo emissione di anidride carbonica in misura ancora inferiore rispetto al biodiesel. L’UE ha destinato fondi per queste produzioni per cui diviene fondamentale farsi trovare pronti per non perdere questo importante “treno”. L’Italia al momento produce già, secondo i dati della Confagricoltura, una quantità di biocarburanti pari al 3,3% del totale delle fonti rinnovabili, in equivalenti di energia. La Finanziaria del 2005 ha predisposto le prime regole e ha introdotto le prime agevolazioni fiscali detassando 200 mila tonnellate di biodiesel, poca cosa però rispetto alla quota illimitata detassata dalla Germania. Pertanto, alla luce del recente forte balzo del prezzo del petrolio diviene necessaria ed auspicabile l’accelerazione nella produzione dei biocarburanti e pertanto le iniziative già assunte da alcune Amministrazioni locali, con in testa la Regione Lazio, sono encomiabili poiché potranno dare un impulso considerevole allo sviluppo di tale produzione. La Regione Lazio ha appunto siglato un accordo con la Coldiretti per la costituzione di un consorzio misto pubblico-privato per avviare la filiera agro-energetica volta alla produzione di carburante pulito. Già per il 2007 è prevista la coltivazione di 10 mila ettari per fini energetici che dovrebbero diventare 100 mila ettari nel 2008, per una produzione stimata di 100 mila tonnellate di biodiesel all’anno. Dopo il Lazio anche la Toscana ha approvato un progetto per la produzione di biodiesel. La Confagricoltura, tramite una Joint-Venture tra Confcooperative ed altri gruppi, ha avviato il progetto “Alclopus” che utilizzando due distillerie di Faenza e Ferrara prevede, per il primo anno una produzione di 120 milioni di litri di bioetanolo e successivamente la costruzione di un terzo impianto in Emilia per la produzione di 150 tonnellate annue di biodiesel. Purtroppo non ci sono al riguardo notizie dalle Regioni del Sud per cui sollecitiamo la Regione Calabria ad attivarsi opportunamente per cogliere questa importante opportunità che consente l’installazione di impianti di distillazione e l’avvio della riconversione di parte dell’agricoltura.
Potrebbe, per esempio, essere costituito un consorzio tra Regione, Operatori agricoli e del settore agro-industriale per avviare nel più breve tempo possibile questa nuova filiera agro-energetica, chiedendo magari il supporto tecnico-scientifico della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea.

Otto oasi naturali aperte dal Corpo Forestale, Due sono in Sila

27/04 Otto oasi naturali, due delle quali nel territorio della Sila cosentina, sono state aperte dal Corpo Forestale dello Stato da oggi e fino al 30 aprile in occasione della Giornata delle Oasi e delle Riserve naturali organizzata in collaborazione con il Wwf. L'iniziativa è rivolta alle scuole primarie e secondarie che potranno compiere gratuitamente le visite in compagnia degli esperti, prenotando le stesse. Domenica invece l'invito sarà esteso a tutti. L'iniziativa sarà finalizzata anche a sostenere l'educazione ambientale dei più giovani curata nel cosentino dal Corpo Forestale dello Stato di Cosenza grazie all'Ufficio Territoriale della Biodiversità in collaborazione con il Comando Provinciale. Proprio nello scenario della Sila il personale del Corpo Forestale sarà a disposizione per illustrare le bellezza di fauna e flora inserite in un unico contesto in cui interagiscono.

Kronos: “IL Governo cambi il presidente del Parco del Pollino”

26/04 Il prossimo Governo "insedi un nuovo ente gestore" del Parco nazionale del Pollino e "nomini un nuovo presidente scelto tra personalità della cultura, del mondo scientifico o di quello accademico, in possesso di provata competenza, professionalità e serietà ". Lo ha chiesto, in una nota, l' Accademia Kronos, spiegando che, "in caso di incarichi affidati a politici esclusi dalle recenti consultazioni o a personaggi privi di requisiti", attuerà "forti iniziative pubbliche con una ferma opposizione in tutte le sedi istituzionali e nella società civile". Secondo Kronos - che ha criticato duramente il presidente del Parco, Francesco Fino - "per il Parco non è possibile attendere passivamente la scadenza naturale del mandato presidenziale, prevista nel 2007".

Saccomanno (Prc) denuncia una devastazione ambientale a Bonifati

24/04 ''Nessun cittadino puo' assistere inerme alle devastazioni ambientali che si stanno perpetrando nel Tirreno cosentino''. E' quanto sostiene, in una nota, Francesco Saccomanno, del Dipartimento Ambiente, territorio e beni Comuni della Federazione di Cosenza di Rifondazione comunista. ''Non e' bastata - prosegue Saccomanno - la famelica voracita' degli speculatori e dei loro protettori politici che hanno permesso la sistematica distruzione delle coste e stanno permettendo, nel silenzio di tanti rappresentanti istituzionali, colate di cemento per improbabili e inutili porti e terribili costruzioni piu' o meno abusive. Ne', nel corso di diversi anni, si e' prestata attenzione alle denunce di valorosi compagni ed ambientalisti che si sono opposti a tali scempi. Assistiamo attoniti oggi, come se si potesse tranquillamente ed impunemente fare a pezzi la legislazione vigente, alla movimentazione di migliaia di metri cubi di terra di riporto provenienti dal contestato Palazzo dello sport di Bonifati ed al loro abbandono, invece che in discarica, sull' arenile per un tratto di circa 500 metri. Mentre ribadiamo tutte le nostre perplessita' sull' adeguamento delle norme di sicurezza relativamente al progetto del Palazzetto, invitiamo le autorita' preposte a ritornare sull' iter autorizzativo, cosi' come ha gia' fatto Legambiente, e l' Ufficio circondariale marittimo di Cetraro, la Capitaneria di Porto, la Soprintendenza ai Beni Ambientali di Cosenza ed il Dipartimento Ambiente ed Urbanistica della Regione ad intervenire tempestivamente ed a convocare le parti per ripristinare lo stato dei luoghi e concordare una difesa delle strade e delle abitazioni rispettosa delle leggi nazionali e regionali''

Guccione (DS) “Nei parchi naturali c’è basso clientelismo”

19/04 La gestione dei parchi naturali e' stata improntata ad una logica di basso clientelismo locale ed ha comportato la perdita di occasioni di sviluppo reali su territori ad alta vocazione natural turistica . Lo afferma il Segretario Regionale dei DS, Carlo Guccione . Nessuna volonta' di formulare giudizi basati sulle idee politiche dei prescelti afferma Guccione, ma solo aderenza ai fatti peraltro denunciati di recente dall'Espresso . Il Segretario dei DS pensa '' al parco del Pollino, che ha una conformazione perimetrata che ne fa un esempio unico in Europa, ma che e' stato gestito con metodi inconcepibili per le esigenze di competizione sul mercato. Il Segretario DS fa riferimento '' all'incapacita' di proiettare l'immagine del Parco al di la' dei confini nazionali e di richiamare i comuni della fascia calabrese ad interventi ricettivi adatti a piu' generazioni''. Non abbiamo visto - prosegue Guccione- interventi produttivi , ma solo decisioni estemporanee e costose che hanno di fatto impoverito l'ossatura istituzionale dell'ente che e' andato avanti esclusivamente per la grande dedizione dei dipendenti . La Calabria-conclude Guccione- non puo' perdere occasioni simili in un contesto di rapporti interregionali con una terra di confine, la Basilicata, che anche e soprattutto in considerazione degli aspetti organizzativi del Parco sembra lontana anni luce dalla nostra . A settembre i DS terranno una iniziativa nazionale a Castrovillari su questi temi per rilanciare in modo moderno l'idea di uno sviluppo attraverso i parchi naturalistici.

Previsti per la Calabria un milione e 190 mila euro per il dissesto idrogeologico

17/04 Oltre 42 milioni di euro alle Regioni contro frane e alluvioni per un totale di 211 opere per prevenire i fenomeni calamitosi, razionalizzare i sistemi di allertamento e fronteggiare situazioni di emergenza connesse al rischio idrogeologico e idraulico. Le risorse sono state stanziate sulla base delle richieste di finanziamento inoltrate dalle amministrazioni regionali e dalle province autonome al Dipartimento della protezione civile entro il 10 dicembre 2005. Gli interventi finanziabili dovranno essere iniziati entro un mese e devono essere completati entro 180 giorni decorrenti dalla data di inizio di ciascuno. Saranno le regioni e le province autonome ad assicurare la vigilanza sulla realizzazione delle opere assumendo ogni iniziativa ritenuta utile per consentire l'avvio ed il completamento degli interventi entro i termini stabiliti. A stabilire modalita' ed entita' dei finanziamenti un provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri Si tratta precisamente di risorse pari a 42 milioni 475.676 euro, suddivise tra le varie regioni che hanno presentato istanza. In particolare, il piano d'azione anti-dissesto prevede per la Calabria uno stanziamento di oltre un milione e 190 mila euro per la realizzazione di tredici opere. Per la Campania previste 13 opere ammesse a finanziamento con uno stanziamento pari a circa 3,7 milioni di euro. Tredici anche gli interventi selezionati in Toscana per circa 3 milioni di euro. In Basilicata 11 interventi per circa 1,7 milioni di mentre sono 12 gli interventi finanziati in Abruzzo per oltre 2,3 milioni di euro. Tredici poi le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione idraulica e idrogeologica finanziate in Liguria con uno stanziamento complessivo di oltre 2,8 milioni di euro. Sono otto gli interventi che varranno realizzati in Veneto con un investimento pari a circa 2 milioni 250 mila euro. Alla Sicilia verranno erogati fondi pari a circa 3 milioni 190 mila euro per la realizzazione di tredici interventi segnalati dalla regione come prioritari. Sette invece le opere identificate come urgenti dall'Emilia Romagna che verranno finanziate con uno stanziamento di oltre un milione seicento mila euro. La provincia autonoma di Trento ha individuato tredici opere che verranno realizzate grazie a un ammontare di risorse pari a quasi due milioni. Nel Lazio verranno realizzate tredici interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione con risorse pari a quasi due milioni cinquecentomila euro. Solo quattro le opere segnalate dalla Puglia che avranno bisogno di risorse pari a 800 mila euro. mentre alla Valle d'Aosta andranno stanziamenti pari a circa 2 milioni e centomila euro per finanziare 11 interventi. Saranno nove gli interventi straordinari e ordinari localizzati in Piemonte cui andranno risorse per oltre due milioni e mezzo. Al Molise andranno un milione novecentomila euro circa per la realizzazione di sette interventi, mentre l' Umbria ha indicato come prioritarie 11 opere con un fabbisogno di un milione 639 mila euro. Dieci le opere urgenti per la Sardegna alla quale andranno quasi tre milioni di euro, mentre la Provincia autonoma di Bolzano ha indicato quattro interventi prioritari con un fabbisogno di 890 mila euro. Tredici quindi le opere identificate come prioritarie dalle Marche che necessitano di fondi pari a 2 milioni 250 mila euro. Un milione 565 mila euro andranno invece alla Lombardia per la realizzazione di tredici interventi straordinari.

Al via il progetto biomasse in Calabria

14/04 Un investimento da 127 milioni di euro, 18 comuni consorziati, oltre 640 nuovi occupati. Questi i numeri previsti per la realizzazione di quattro nuove centrali a biomassa in provincia di Reggio Calabria. L'obiettivo dei 18 comuni dell'area grecanica calabrese e' di puntare sull'energia alternativa e sull'agroindustria per rimettere in moto l' economia locale. Il progetto, della Energy&technical services (Ets) di Foggia, societa' capofila di un gruppo di imprese anche straniere, che costera' complessivamente oltre 127 milioni di euro, prevede la costruzione di quattro centrali elettriche alimentate a biomasse sul territorio della provincia di Reggio Calabria e quattro insediamenti agroindustriali (dalle serre, che utilizzeranno il calore delle centrali, agli impianti per la trasformazione dei prodotti): in totale, a regime, sono previsti 640 nuovi posti di lavoro tra diretto e indotto. I 18 Comuni hanno firmato una convenzione con la Ets che costruira' sia le centrali che gli impianti per la lavorazione dei prodotti ortofrutticoli. Le centrali, che costeranno complessivamente oltre 78,4 milioni di euro, sorgeranno nei Comuni di Roghudi, San Luca, Samo e Cimina' e saranno alimentate da biomasse provenienti dal territorio dei 18 Comuni interessati: oltre 50mila ettari che, secondo le stime dei progettisti degli impianti, dovrebbero garantire 270mila tonnellate di secco all'anno da destinare alle quattro centrali elettriche. Gli impianti, una volta ultimati, avranno ciascuno una potenza di 6 Megawatt per complessivi 24 Megawatt. Un progetto ambizioso che, a regime, prevede anche la realizzazione di quattro insediamenti agroindustriali per i quali e' prevista una spesa di 48,5 milioni di euro e la costituzione di un Consorzio provinciale dell'energia (il Cope). Il Consorzio permettera' ai Comuni aderenti della Provincia di Reggio Calabria di avere benefici diretti come l'acquisto di energia elettrica a costi competitivi. ''Utilizzeremo tutti gli strumenti di finanza agevolata prevista per coprire i costi della costruzione - spiega Antonio Del Mastro, amministratore unico della Ets - anche se siamo pronti a sostenere da soli l'investimento perche' crediamo che la Calabria rappresenti una miniera d'oro per dotazione di biomasse''. Abbiamo riscontrato inoltre - sottolinea Del Mastro - la piena disponibilita' dei sindaci della zona che in massa hanno aderito al progetto''. Le centrali sfrutteranno solo biomasse provenienti dalla potatura degli alberi, dal sottobosco o da alberi malati. Inoltre la realizzazione degli impianti avra' ricadute positive sul territorio in termini economici e occupazionali. Su quest' ultimo fronte, secondo le analisi della Ets ogni centrale dara' lavoro stabile a 80 unita': in totale, a regime, sono previsti 320 addetti. Gli insediamenti agroalimentari, invece, daranno occupazione complessivamente ad altri 320 addetti (una quarantina diretti e il resto nell'indotto), riferisce Del Mastro. Un progetto che piace soprattutto ai primi cittadini dell'area per i benefici immediati che si potranno offrire alla collettivita'. ''Entro l'anno - dice Domenico Stelitano, sindaco di Roghudi, Comune capofila del Consorzio - dovrebbero iniziare i lavori che ci permetteranno di ottenere da subito indubbi vantaggi. Come quello di ricevere energia a basso costo, maggiore occupazione e una partecipazione agli utili di produzione. Questi ultimi, secondo il protocollo d'intesa gia' firmato con la societa', si aggireranno sul 2,5% derivanti dalla vendita di energia prodotta dagli impianti. Risorse che i sindaci della zona pensano di reinvestire nella realizzazione di servizi utili allo sviluppo dei nostri territori. Attraverso la costituzione di un fondo comune ai consorziati contiamo di sottoscrivere - conclude il sindaco - un mutuo per costruire quelle infrastrutture che i tagli delle varie finanziarie ci hanno finora impedito di realizzare''. Anche gli ambientalisti sono d'accordo su questo progetto a patto che si utilizzeranno solo biomasse per produrre energia. ''Vigileremo affinche', in mancanza di questo materiale, non finisca nelle centrali anche il Cdr'', afferma Lidia Liotta, segretario regionale di Legambiente.

Uilcem: “Importante la nuova fase di metanizzazione”

13/04 La metanizzazione dei Comuni, previsti dalla nuova fase del progetto, rappresenta una scelta importante per la crescita sociale ed economica del territorio calabrese, garantendo sia buone possibilita' di attivita' per i lavoratori, sia una prospettiva di tranquillita' per i dipendenti delle aziende del Gas. A sostenerlo, in una nota, e' la Uilcem Calabria. ''La decisione di cospicui investimenti finalizzati al nuovo sviluppo energetico - aggiunge la Uilcem Calabria - e' un' operazione importante per la nostra Regione, come sottolineato anche durante il convegno sul tema ''La metanizzazione della Regione Calabria: le nuove prospettive'', nel corso del quale alcuni rappresentanti delle aziende del Gas hanno assicurato l' avvio dei lavori di metanizzazione di novantadue Comuni. Le fasi di avvio dei lavori si snoderanno in cicli di partenze, che includono i primi dieci comuni gia' nel corso del 2006 e i rimanenti ottantadue nel successivo quadriennio 2007-10. Le assicurazioni ricevute da parte dei dirigenti delle aziende del gas e dai rappresentanti del Ministero delle Attivita' produttive hanno tranquillizzato i sindaci dei Comuni interessati, che hanno sostenuto la realizzazione di tale progetto indipendentemente dai colori politici di appartenenza. In questo contesto assume grande rilievo la posizione attiva avuta anche dalle sigle sindacali, che hanno sempre sostenuto tale progetto''. ''In particolar modo - conclude la nota - un ruolo strategico e' stato svolto dalla Uilcem Calabria per gli incontri promossi negli anni scorsi con le autorita' politiche regionali e nazionali e per il costante supporto alla realizzazione di un progetto lusinghiero, che intende contribuire in maniera significativa allo sviluppo della Regione Calabria. L' invito del segretario generale della Uilcem calabrese, Gino Campana e del segretario di comparto, Guido Nucci e' quello di non abbassare la guardia, ma continuare a monitorare il rispetto dei programmi previsti''.

Siglata intesa tra le Associazioni Fare Verde e Neutrergon

12/04 La volonta' di convergere su tematiche legate alla tutela del territorio, all' ambiente, al sociale, allo sviluppo eco-sostenibile ed alla salvaguardia della memoria dell' intero territorio della provincia di Cosenza: e' questo lo scopo del protocollo d' intesa siglato, a Cosenza, tra le associazioni Neutrergon Onlus-movimento per la tutela dei diritti umani e la sede provinciale di Cosenza di Fare Verde Onlus. E' quanto riferisce una nota. Il protocollo d' intesa e' stato sottoscritto dal presidente nazionale Neutrergon Onlus, Mariano Marchese e dal presidente provinciale di Cosenza Fare Verde Onlus, Francesco Pacienza. ''L' esigenza di sottoscrivere un protocollo d' intesa - conclude la nota - e' scaturita dalle continue istanze espresse dai cittadini calabresi a tutela dei loro diritti troppo spesso violati e non sempre tutelati in maniera efficiente e responsabile. Le associazioni si muoveranno di comune accordo nell' ambito di una realta' apolitica e apartitica, ponendosi come nuovo soggetto interlocutore tra i cittadini e le Istituzioni''.

Fare Verde, sui rifiuti a Tarsia, polemiche pretestuose de “Amici della terra”

08/04 “La Presidenza provinciale di Fare Verde di Cosenza non perseguendo intenti denigratori nei confronti di alcun Ente, ed avendo inoltrato la propria denuncia-segnalazione alle competenti Autorità (Procura della Repubblica di Castrovillari, NOE dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, ASL, ARPACAL, Sindaco di Tarsia) circa una situazione di degrado ambientale, attende fiduciosa l’esito dei riscontri da parte delle Stesse”. Ad affermarlo il Presidente Provinciale Fare Verde Francesco Pacienza. “Non si comprende, anche a seguito di chiarimenti telefonici intercorsi con il Presidente dell’Associazione “Amici della Terra”, la presa di posizione, solo sulla stampa, della medesima associazione. O la denuncia di Fare Verde Cosenza, sia presso le autorità preposte sia presso gli organi di stampa, ha “guastato” i “sogni” gestionali di un’associazione presente nelle Istituzioni e non sul territorio? Infine, si ricorda che quanto da sempre denunciato da Fare Verde Cosenza ha sempre avuto puntuale e preciso riscontro sia nella realtà, sia sugli organi di informazione, che nelle competenti Sedi istituzionali. Questa nota, vuole mettere la parola FINE, alla pretestuosa polemica, preferendo, noi di Fare Verde, impiegare le proprie risorse alla tutela dell’ambiente e del territorio, quotidianamente”.

Firmato protocollo d’intesa per la demolizione dell'ecomostro di Copanello

07/04 Il presidente Agazio Loiero, il soprintendente per i Beni architettonici della Calabria, Francesco Cecati, ed il sindaco di Stalettì, Pantaleone Narciso, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la demolizione dell'ecomostro di Copanello che ricade nel territorio del Comune di Stalettì. Presenti gli assessori regionali all’Urbanistica, Michelangelo Tripodi, all’Ambiente, Diego Tommasi, i dirigenti generali, Francesco Mirante, ai Lavori Pubblici, Domenico Lemma, all’Ambiente, il Capo di gabinetto della Presidenza, Michele Lanzo. Lo comunica l’ufficio stampa della Giunta.
“La mia attenzione e quella di tutta la Giunta - afferma Loiero - è stata da sempre convogliata su tutto ciò che di brutto c’è in Calabria che danneggia tutto ciò che di bello, di sovraumanamente bello è nato proprio in questa terra di Calabria. Da parte nostra - aggiunge il presidente dell’esecutivo - c’è un impegno puntiglioso per invertire la tendenza rispetto a tutto ciò che è avvenuto negli ultimi quarant’anni. C’è un’anarchia, una sorta di violenza consolidata che non possiamo accettare e mi sentirei in colpa se lasciassimo in eredità ai nostri figli una regione devastata dagli ecomostri. Il paesaggio appartiene a tutti e noi vogliamo fare una battaglia per riportare i luoghi deturpati alla loro naturale vocazione e consegnare alle nuove generazione un territorio riqualificato”. Per il presidente Loiero “la battaglia inizia oggi con la stipula di questa intesa”.
“Un atto - per Michelangelo Tripodi - che riqualifica il sito di Copanello, ma che lancia un segnale più complessivo che punta a contribuire, in maniera attiva, all'affermazione di una più coerente e diffusa politica di tutela e valorizzazione del paesaggio e del territorio calabrese. In questo senso abbiamo immaginato il programma ‘Paesaggi & identità’, la carta vincente con la quale vogliamo raggiungere un risultato importante per costruire un futuro diverso per questa regione”. L’assessore Diego Tommasi ha detto che “l’accordo di oggi è la conferma tangibile per dare il segnale che si può partire dalla Calabria per cambiare tutto il Paese”. “Un’inversione di tendenza - secondo il soprintendente Cecati - per dire quello che non va e dare un segnale forte di cambiamento”. Il sindaco di Stalettì Narciso, soddisfatto per la conclusione “di una vicenda che si trascina da trent’anni”, ha chiesto che “dopo la demolizione dell’ecomostro si lavori per la riqualificazione del sito, sia dal punto di vista ambientale che archeologico”.
Per la demolizione del complesso edilizio, integralmente abusivo, gli assessorati regionali ai Lavori Pubblici e all’Ambiente hanno stanziato la somma di 350 mila euro. L’intesa prevede che il Comune di Stalettì, per concorso di idee, s’impegni al recupero e alla riqualificazione dell’area di elevatissimo pregio ambientale, paesaggistico, archeologico e storico. In effetti, il sito, distante circa 100 metri dalla battigia, è di alto pregio paesaggistico, naturalistico (il microclima consente lo sviluppo di essenze arboree, piante ed altri elementi botanici di assoluta rilevanza), archeologico e storico (sul luogo risiederebbe la tomba di Cassiodoro e le “vasche” del Vivarium, prima struttura universitaria e di studi sistematici in Europa, nonché sarebbero tangibili insediamenti ellenici, romani, normanni, bizantini). Tra l’altro, l’area è inclusa tra i siti di interesse comunitario.
Con questo accordo la Soprintendenza dovrà, invece, fornire ogni utile e necessaria indicazione che consenta di pervenire ad un risultato finale pienamente condiviso.
Pertanto, entro 30 giorni dalla firma del protocollo d’intesa, il Comune di Stalettì dovrà redigere il progetto esecutivo, dopodiché dovrà dare corso al bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori di demolizione. Il sindaco Pantaleone Narciso ha detto che “in tre mesi si dovrebbe definire tutto”.
Legambiente: rispettare i tempi
''Siamo con il presidente Loiero per il riscatto della Calabria deturpata''. E' quanto afferma, in una dichiarazione, Antonino Morabito, presidente di Legambiente Calabria, commentando la firma del Protocollo d' intesa tra la Regione e il Comune di Staletti' per l' abbattimento dell' ''ecomostro'' di Copanello entro un anno. Sul Villaggio Lo Pilato, edificato da quasi trent' anni, - e' detto in pende una ordinanza comunale di demolizione del 1987, mai eseguita. ''L' importante - sostiene Morabito - e' rispettare i tempi. Solo cosi' si dara' un segnale forte sulla determinazione nel voler cambiare volto a questo tormentato territorio. Del resto la Calabria gia' ha sentito annunci a gran voce poi caduti nel vuoto. Proprio nel recente passato il manufatto di Copanello e' stato piu' volte dato per abbattibile anche dall' ex presidente Giuseppe Chiaravalloti e dall' ex assessore all' Urbanistica, Raffaele Mirigliani''. ''Altrettanto importante - conclude il presidente di Legambiente Calabria - e' che insieme al recupero delle aree piu' aggredite, si tutelino i tratti di costa ancora liberi dal cemento e che questo sia il criterio guida per tutto il territorio calabrese''.
Si chiude una vicenda trentennale
Un "segnale importante" ma anche "l' avvio di un' inversione di tendenza importante": sono tutti improntati a grande soddisfazione i commenti istituzionali seguiti alla firma del protocollo d' intesa tra la Regione e il Comune di Stalettì che, dopo 30 anni, consentirà di mettere la parola fine all' esistenza del cosiddetto "ecomostro" di Copanello, un complesso edilizio realizzato a pochi metri dalla battigia e nelle immediate vicinanze dei luoghi cassiodorei. L' intesa - sottoscritta dal presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, dal sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso e da Francesco Cecati della Soprintendenza ai Beni artistici, storici e paesaggistici - permetterà a breve la demolizione della struttura e, quindi, consentirà al Comune di Stalettì l' avvio di un concorso di idee per il recupero e la riqualificazione di un' area di notevolissimo pregio. Alla cerimonia della firma hanno partecipato gli assessori regionali all' Urbanistica Michelangelo Tripodi e all' Ambiente Diego Tommasi e il dirigente generale dell' Assessorato ai Lavori pubblici Francesco Mirante "E' una bruttura che si elimina in una zona di pregio della costa calabrese - ha detto l' assessore regionale all' Urbanistica, Michelangelo Tripodi - ma l' azione di salvaguardia e tutela va assunta in tutte le aree di particolare eccellenza della regione. A partire da Copanello, dunque, si dovrà agire per la valorizzazione dei territori e la lotta agli altri ecomostri". "Per la prima volta in Calabria - ha fatto eco Tommasi - il Sistema Ambiente è al primo posto nell' agenda politica. La legge urbanistica trova oggi piena compiutezza così come si ha una conferma tangibile dell' impegno concreto dell' esecutivo calabrese su questi temi". Per Cecati "é netta da oggi l' inversione di tendenza importante impressa alla gestione di queste problematiche. Tanto più significativa se legata all' attuazione della legge di governo del territorio che la Calabria si è data e che non ha nulla da invidiare alle legislazioni di altre regioni". "Sono trent' anni - ha sostenuto il sindaco Narciso - che si trascina questa vicenda con una sostanziale latitanza di tutte le istituzioni. Sull' area dell' ecomostro - ha sottolineato il primo cittadino di Stalettì - non è stata data alcuna concessione edilizia e malgrado questo nessuno ha avuto la forza di fermare la costruzione. Adesso, però, la sola demolizione non basta. Bisogna agire per recuperare l' area dal punto di vista archeologico e paesaggistico".

Loiero: Serve un nuovo tracciato per l’elettrodotto di Montalto”

07/04 “I cittadini di Montalto Uffugo hanno bisogno di serenità ed è quindi necessario trovare molto presto la soluzione per realizzare la variante dell’attuale tracciato dell’elettrodotto che la società Terna intende realizzare a ridosso delle abitazioni”. Sono parole del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, il quale è intervento presso la società interessata, rafforzando l’impegno fin qui profuso dall’assessore all’Ambiente Diego Tommasi, sulla vicenda dell’elettrodotto in territorio di Montalto Uffugo la cui realizzazione crea non pochi problemi alla qualità della vita degli abitanti le cui residenze si trovano lungo la linea elettrica.
Loiero, condividendo le ragioni della popolazione di Montalto, ha fatto pressioni perché si arrivi presto a realizzare un tracciato alternativo

Ass. Tommasi: “La nostra attenzione sulle discariche di Amantea”

07/04 “Le discariche di Amantea sono alla nostra attenzione e questo non in forza di un impegno che non abbiamo assunto noi e che, apprendiamo, si è dissolto sul finire della passata legislatura e del quale, è di tutta evidenza, che non ne possiamo rispondere noi, ma in forza di una volontà, la nostra, che sta dando corso ad un programma di interventi di risanamento del territorio dalle discariche ad alto rischio ma anche dalle centinaia e centinaia di piccole e medie discariche disseminate un po’ ovunque”. Lo ha dichiarato l’assessore Diego Tommasi in risposta alle preoccupazioni del Comitato Civico “Natale De Grazia”. “Nello specifico – ha detto Tommasi – le discariche Grassello e Foresta saranno oggetto di una indagine preliminare che abbiamo già affidato all’Arpacal, in attesa che sulle stesse, si possa nell’immediato futuro intervenire in maniera definitiva”. Le discariche di Amantea non sono tra i siti ad alto rischio oggetto del piano di caratterizzazione perché, come più volte specificato, il bando di recente pubblicazione, ha preso in considerazione la graduatoria elaborata nel Piano regionale dei Rifiuti approvato dalla Giunta e ratificato dalla Comunità europea. “Stiamo lavorando ad una revisione del Piano regionale dei rifiuti – ha spiegato l’assessore alle Politiche dell’Ambiente – e ad un aggiornamento dello stesso alla luce delle priorità e delle nuove emergenze che nel frattempo (il Piano è stato approvato nel 2001) sono emerse”.

Rinviata al 14 aprile la firma per l’ecomostro di Praia

07/04 E' stato rinviato al 14 aprile per un vizio di notifica ad uno dei proprietari il procedimento sulla costruzione dell' "ecomostro" di Praia a Mare aperto, davanti al tribunale di Paola, nel quale la Regione si è costituita parte civile. Lo ha detto Michelangelo Tripodi, assessore regionale all' Urbanistica confermando la decisione dell' ente di opporsi alla realizzazione dell' opera e per la cancellazione degli altri ecomostri presenti sul territorio. "Il nostro rappresentante - ha aggiunto Tripodi - ha presentato una memoria nella quale si sostengono le tesi contrarie alla costruzione di un megalbergo che interviene in una delle zone più suggestive della regione difronte all' isola di Dino. Purtroppo si sono sommate, in quella circostanza, una concessione ed una variante che ne hanno favorito la realizzazione".

Nel mese di marzo positivi risultati nel riciclo dei rifiuti

07/04 Il mese di marzo appena conclusosi, mette in evidenza la capacità dei calabresi di partecipare alla pratica della raccolta differenziata, intercettando buona parte dei materiali riciclabili provenienti dalle utenze domestiche nel territorio. A Cellara la raccolta si svolge ancora con i cassonetti stradali, segno che la sensibilità ambientale è forte e radicata nel territorio. Nella speciale classifica mensile segue il Comune di Carolei 36,9%, Rose 33,6%, entrambi con il servizio “porta a porta”, Non si supera il 30% negli altri Comuni che attuano il servizio con il sistema “porta a porta”, Castrolibero 27,9%, Casole Bruzio 27,%, Dipingano e Pedace 26,3%, Spezzano Sila 26%. Una bella sorpresa è rappresentata dai nuovi Comuni che da poco più di un mese hanno introdotto il sistema porta a porta, Spezzano Piccolo 26,2% e Zumpano 19,3%. Segnaliamo che la nostra classifica è parzialmente incompleta per la non trasmissione dei dati dei rifiuti non riciclabili inviati in discarica di ben 11 Comuni: Acri, Serra Pedace, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, San Martino di Finita, San Demetrio Corone, Rota Greca, Pietrafitta, Cervicati, Mongrassano, Luzzi.

Saranno bonificate le discariche abusive di San Demetrio

06/04 La Procura della Repubblica di Rossano ha notificato al comune di S. Demetrio la convalida del sequestro di due discariche abusive, sequestrate il 20 marzo scorso, e l'obbligo di bonifica e ripristino dei siti inquinati. L'amministrazione comunale ha reso noto di volersi adeguare all'obbligo di bonifica previsto dal decreto non appena verrà individuata un'impresa specializzata e non appena verranno reperiti i fondi per i lavori che attualmente non sono disponibili nel bilancio comunale.

Fare Verde: Le foto confermano il degrado della riserva di Tarsia

06/04 “In riferimento alla presa di posizione dell’Associazione “Gli Amici della Terra” pubblicata su alcuni organi di stampa in data 6 c.m., la Presidenza Provinciale di Cosenza di Fare Verde risponde al loro “sconcerto” ribadendo la realtà del degrado denunciato nella Riserva Naturalistica Regionale di Tarsia”. A sostenerlo è stato il presidente provinciale di Cosenza di Fare Verde, Francesco Pacienza. “Dispiace –ribadisce Pacienza- aver letto le affermazioni dell’Associazione Amici della Terra, ma quanto da noi denunciato avviene purtroppo proprio all’interno di una zona protetta ad alta valenza ambientale e culturale. Denuncia confermata da un interessante servizio giornalistico andato in onda, nelle scorse settimane, su molte emittenti televisive calabresi. Quanto lamentato da Fare Verde si basa su una attenta documentazione fotografica, allegata agli esposti inviata alla Procura della Repubblica, NOE Carabinieri, ASL, Corpo Forestale, Arpacal e Sindaco del Comune di Tarsia oltre che sulle riprese video che hanno determinato il servizio giornalistico. Gli pneumatici che affiorano dal fondo limoso del bacino idrico non si trovano certamente all’esterno dell’Area visto che numerosi cartelli sottolineano che ci si trova nella Riserva, lo stesso dicasi per le carcasse di autovetture o per gli elettrodomestici. Per non parlare, poi, di due divani sistemati a ridosso della staccionata ed in prossimità di un altro cartello che spiega le specie vegetali ed animali presenti nella Riserva. Probabilmente gli Amici della Terra quando parlano di progetti tesi alla salvaguardia della biodiversità, forse, si riferiscono alla diversità merceologica dei rifiuti presenti nella Riserva da loro gestita. Circa la conoscenza del territorio, inoltre, gli “Amici della Terra” forse sono più radicati nelle Istituzioni che non sul territorio atteso che non ci pare di aver avuto alcun riscontro sulla stampa di loro iniziative o prese di posizione tese a denunciare e tutelare il territorio della provincia di Cosenza gravemente danneggiato e deturpato da varie tipologie di inquinamento. Tematiche queste sulle quali Fare Verde non ha tema di smentita”.

Legambiente: Riperimetrazione dell’Aspromeonte, una mossa elettorale

06/04 “Si tratta di una mediocre 'piazzata' elettorale", questo il commento di Antonino Morabito – neo coordinatore di Legambiente Calabria - alla notizia secondo cui vi sarebbe stata la riperimetrazione del Parco nazionale dell’Aspromonte con un taglio di circa 10.000 ettari, pari al 13% del parco. “L’atto adottato, infatti, avvia solo l’iter tecnico, che vedrà impegnati, in Conferenza unificata, il nuovo Governo, la Regione e le Autonomie locali per discutere sulla perimetrazione del Parco. L'annuncio non ha dunque alcun effetto, rimanendo vigente la perimetrazione approvata all’atto istitutivo dell’Ente.” “E' emblematico – aggiunge Lidia Liotta di Legambiente – che esulti giusto chi in questi anni ha portato avanti una politica tesa a svuotare i parchi come ha fatto il malgoverno Matteoli e dei suoi uomini di sottogoverno o chi ha illuso i cacciatori, come l'inutile 'garante della caccia', promettendo stravolgimenti alla legge sulla caccia rimaste lettera morta". "Ci aspettiamo invece - continua Morabito - da chi andrà a governare il Paese che siano valorizzate e difese le qualità territoriali tra cui, a pieno titolo, stanno le politiche delle aree protette. In tal senso, quindi, ci aspettiamo che il Parco nazionale dell'Aspromonte torni ad avere nuovi organismi dirigenti che, partendo da una lettura del territorio e non da suggestioni figlie di una vecchia lettura, promuovano l'Aspromonte, la sua gente e le sue bellezze. In questo contesto i sindaci potranno avere un ruolo importante e per questo Legambiente li invita ad una riflessione meno superficiale prima di mettere in gioco le aggiuntive possibilità di finanziamento per le aziende e le famiglie presenti nelle aree che verrebbero escluse dall’attuale perimetro del Parco nazionale. Infatti, tali aree non potrebbero più ricevere alcun sostegno economico e d’immagine dall’Ente Parco. Al riguardo è importante evidenziare - conclude Legambiente - che sono stati appena adottati dalla Regione Calabria Piano del Parco e Piano socio-economico del Parco nazionale dell’Aspromonte, due importanti strumenti che prevedono, proprio per le aree che rischierebbero di essere escluse, finanziamenti a sostegno delle attività economiche presenti e per quelle che l’Ente Parco intende incentivare. Inoltre la Regione Calabria ha appena firmato la Convenzione di APE - Appennino Parco d'Europa - promossa e fortemente voluta da Legambiente, che sarà la strategia per valorizzare le aree protette della dorsale appenninica nello spazio Euromediterraneo, nelle cui attività un Parco nazionale dell'Aspromonte "ristretto" non potrebbe giocare il ruolo da protagonista che merita.

Fare Verde: Una discarica nella foce del Crati in piena riserva naturale

04/04 “Alla foce del fiume Crati, nel comune di Tarsia, è stata istituita una riserva naturale regionale meta, durante la stagione migratoria, di molte specie di uccelli migratori”. Secondo Fare Verde questa area si trova in uno stato di totale abbandono e degrado oltre che essere una discarica a cielo aperto in cui è possibile rinvenire ogni sorta di materiale tra cui tre carcasse di auto che nessuno ha provveduto a rimuovere. Tutto intorno vi sono rifiuti, tra cui due divani che fanno bella mostra di se, pneumatici, frigoriferi, lavatrici, materiale di risulta di lavori edili. In altre Regioni d’Italia aree di tale valenza vengono custodite e valorizzate affinchè diventino meta di appassionati e di turismo naturalistico, diventando così delle fonti di occupazione e reddito. In Calabria, in provincia di Cosenza, a Tarsia tutto ciò non avviene. Fare Verde ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica affinchè vengano accertate eventuali violazioni di Legge ed i responsabili perseguiti a norma. Lo scopo primario di tali aree dovrebbe essere la tutela delle caratteristiche naturali, ambientali in modo che ne sia garantito l’uso sociale e ne sia promossa e valorizzata la ricerca scientifica e l’insegnamento naturalistico. La creazione di tali aree costituisce, quindi, un impegno di salvaguardia e valorizzazione di un patrimonio naturale di grande rilievo, depositario di delicati equilibri ambientali. Questa area è una risorsa ed una ricchezza pubblica e come tale deve essere preservata per incentivarne sempre più l’uso, secondo le regole che il luogo esige, ed il godimento. Deve diventare, secondo noi di Fare Verde, una parte preziosa di territorio, dove una qualificata ricerca scientifica, una adeguata promozione della educazione naturalistica, il trismo scolastico fanno della natura un valore vissuto. Situazioni, come quelle da noi denunciate producono effetti inversi e devastanti sia sotto un profilo ambientale naturalistico sia dal punto di vista dell’emancipazione e della crescita economica di aree economicamente depresse.

Parco del Pollino, riunione tecnica sul progetto di sviluppo dei servizi e sull’utilizzo del personale precario

04/04 Dopo l’accordo, siglato il 24 marzo scorso, tra la Regione, rappresentata dal vicepresidente Nicola Adamo, e i sindacati confederali che impegna l’ente a garantire la copertura finanziaria delle retribuzioni per sei anni ai lavoratori in attività di servizio del Parco del Pollino, si è tenuta ieri una riunione tecnica, anch’essa prevista dall’accordo, per la valutazione del progetto da adottare per lo sviluppo dei servizi del Parco e del conseguente utilizzo del personale precario. Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, di Italia Lavoro, che ha elaborato il piano, e il dirigente generale della Presidenza Franco Petramala, è stato ampiamente valutato il merito del progetto che sarà affidato a un “ente in house” la cui costituzione sarà promossa dalla Regione. Italia Lavoro presenterà alla Regione, nel più breve tempo tecnico possibile, il business plan che indicherà gli asset e lo sviluppo organizzativo e finanziario delle azioni, con obiettivo la redditività delle stesse e volte a implementare le misure per lo sviluppo del territorio del Parco di intesa con gli enti locali, assieme alla riqualificazione del personale da utilizzare in via definitva allo svolgimento delle mansioni previste dalle attività stesse.

Parte il progetto “Puliamo la Calabria”

04/04 Un programma di intervento mirato, per aggredire e risanare il territorio dai rifiuti accumulati in piccole e medie discariche disseminate un po’ ovunque in Calabria. Parte il progetto “Puliamo la Calabria”, un’iniziativa, in collaborazione con l’Afor che prevede una serie di iniziative legate anche alla comunicazione, informazione, formazione ed educazione in campo ambientale.
Il progetto del costo di 5 milioni di euro, sarà illustrato domani (mercoledì 5 aprile) alle ore 10.30, presso la sala consiliare del Comune di Rende. Alla conferenza stampa parteciperanno, l’assessore alle Politiche dell’Ambiente, Diego Tommasi, il direttore dell’Afor, Comite e il vice, Malomo.

Legambiente: Ecomostro di Copanello, aspettiamo l’ora X

04/04 "E' un ottimo segnale e la risposta che Legambiente si aspetta dalle Istituzioni quella che arriva con il protocollo d'intesa tra Regione Calabria, Sovrintendenza e Comune di Stalettì che prevede l'impegno delle risorse per il definitivo abbattimento dell'ecomostro di Copanello. Avviamo da oggi il conto alla rovescia in attesa del fatidico giorno X." Questo il positivo commento di Antonino Morabito - Coordinatore regionale di Legambiente Calabria. Da numerosi anni Legambiente puntava i riflettori con Goletta Verde e i propri dossier sugli ecomostri sul caso di Copanello, dove uno dei luoghi più belli della provincia di Catanzaro era stato profondamente offeso. Un caso emblematico anche per l'iter autorizzatorio che aveva concesso l'avvio dei lavori e la realizzazione della costruzione in totale sfregio dei luoghi. "Ripartiamo con fiducia - aggiunge Andrea Perrotta del coordinamento regionale di Legambiente Calabria - e l'impegno di tanti volontari vede il concretizzarsi anni di attese. La costa catanzarese ha bisogno di essere rilanciata e questo è un ottimo invito a chi cerca in Calabria mare e coste incontaminate che altrove sono ormai un miraggio".

L'ass. Tomamsi annuncia il ricorso alla Consulta sulla controriforma ambientale

03/04 “Continueremo la nostra battaglia, in difesa dell’ambiente e contro l’aumento dell’inquinamento, in tutte le sedi: dalla Commissione europea alla Corte costituzionale. Ma soprattutto impegneremo il prossimo Governo di centrosinistra ad emanare, subito dopo le elezioni politiche, un decreto-legge che blocchi gli effetti negativi della controriforma voluta dal ministro Altero Matteoli”. Questo il commento dell’assessore della Calabria Diego Tommasi, coordinatore della Commissione “Ambiente e protezione civile” delle Regioni, alla notizia dell’emanazione del decreto legislativo di riordino della normativa ambientale. “La firma del Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi – ha dichiarato Tommasi - è un atto dovuto, rispetto alla normalità di un iter procedurale per un decreto legislativo che attua una legge delega come la n. 308/2004, ma è già un fatto istituzionalmente gravissimo che il Presidente della Repubblica abbia ritenuto di chiedere una serie di approfondimenti al Governo e che quest’ultimo abbia dovuto approvare due volte il testo in Consiglio dei Ministri. Segno – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente - che questa maggioranza ha costruito un ‘castello’ di carte poco chiare per riaccentrare tutte le decisioni ed espropriare del potere di controllo e di partecipazione i cittadini, le associazioni sia della piccola e media impresa che del volontariato, i sindacati, gli Enti locali e le Regioni”. Il decreto legislativo è composto da 318 articoli e 420 pagine di allegati che rappresentano, di per sé, un quadro normativo difficilmente applicabile. Inoltre, sono già fioccate le interrogazioni anche al Parlamento europeo, in quanto invece di sanare le decine di procedure di infrazione, aperte contro l’Italia proprio sulle normative ambientali, con questo provvedimento si aumenta il contenzioso (ad esempio sulle Direttiva per gli imballaggi ed i rifiuti connessi). “Come Regione Calabria faremo sicuramente ricorso alla Consulta – ha proseguito Tommasi -, ma quasi tutte le Regioni hanno già deciso di andare per questa strada a causa delle molte illegittimità della norma: dall’eccesso di delega al mancato rispetto delle competenze per i settori dell’assetto del territorio e della salute”. Una posizione condivisa da tutte le Regioni, in quanto il Ministro Matteoli non ha rispettato neppure il protocollo d’intesa da lui stesso firmato il 4 ottobre 2001 con l’allora presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo (Forza Italia). “Adesso, in campagna elettorale, è logico che le Regioni di centrodestra si differenzino, ma finora le critiche a Matteoli sono state all’unanimità – ha detto Tommasi -, perché egli ha distrutto quanto finora costruito assieme tra Stato e Regioni, con gravi espropri di competenze come nel caso delle Autorità di Bacino dei fiumi e senza rispettare il patto istituzionale con gli Enti territoriali di ‘operare pariteticamente nell’elaborazione legislativa ai fini di conseguire obiettivi condivisi’. Il Governo non ci ha neppure permesso di avanzare emendamenti, su questioni importanti come la localizzazione direttamente da Roma degli inceneritori oppure sulle autorizzazioni al riutilizzo dei siti industriali inquinati e da bonificare o sul principio del silenzio-assenso per la Valutazione di Impatto Ambientale sulle opere pubbliche, da dare in pochi giorni, che rischia di procurare ulteriori scempi al territorio. Questa – ha concluso Tommasi - la chiamano democrazia, ma in realtà è solo la curatela di interessi particolari”.

A Cassano la giornata ecologica organizzata da Comune Laghi di Sibari

03/04 L'assessorato all'Ambiente del comune di Cassano Ionio in collaborazione con l'Associazione Laghi di Sibari ha promosso e organizzato per domani mattina la "Giornata Ecologica". L'iniziativa si svolgerà presso il Centro Nautico dei Laghi di Sibari e interesserà la zona tra la Foce del Crati e lo Stompi. Alla manifestazione parteciperanno, tra gli altri, il sindaco Gianluca Gallo, l'intera giunta municipale, gli operatori delle imprese Sibaridite S.p.A. ed Ecoross, i volontari impegnati per la tutela ambientale e circa 200 studenti delle scuole elementari e medie di Cassano centro, Lauropoli e Sibari. "La giornata ecologica - hanno detto il sindaco Gialuca Gallo e l'assessore all'ambiente Roberto Bruno - si propone l'obiettivo precipuo di trasferire una maggiore informazione sul significato e sulle modalità della raccolta dei rifiuti, affinché maturi, soprattutto nei giovani ma anche negli adulti, il cosciente rispetto per l'ambiente nel quale viviamo. Sarà, sicuramente, un momento importante per ritrovarsi in allegria, grandi e piccoli, con l'obiettivo comune di tutelare l'ambiente del nostro territorio".

Fare Verde denuncia una discarica abusiva a Cassano

30/03 Un esposto-denuncia sul ritrovamento nel comune di Cassano allo Ionio, a circa 500 metri dall’innesto della SS106 con la SS106bis, di una discarica abusiva di RSU è stato presentato nei giorni scorsi da Fare Verde. La denuncia è stata inviata al Procuratore della repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, al Sindaco del Comune di Cassano, all’ARPACAL e a tutti gli organismi competenti. “Questa discarica, - è scritto in una nota- come documentato dalle foto allegate, si trova sulla riva di un fiume a 500 metri circa dallo svincolo della SS106 con la SS106bis. Sono facilmente rinvenibili rifiuti di ogni tipo dalla plastica ai pneumatici, alle carcasse di elettrodomestici. Tale corso d’acqua, dopo circa 1 Km e mezzo, affluisce direttamente a mare senza passare attraverso alcun sistema di depurazione o di filtrazione. Se è vero che il problema del mancato funzionamento o installazione dei depuratori è tra le cause principali dell’inquinamento dei mari della provincia di Cosenza, è, altrettanto, vero che in mancanza di controlli atti a prevenire il manifestarsi di tali comportamenti situazioni come quella denunciata concorrono in misura rilevante al fenomeno dell’inquinamento marino. I turisti in vacanza non riescono a percepire la pulizia dei fondali e la loro biodiversità perchè usufruiscono della balneazione negli stretti limiti della costa; e proprio in tali limiti che si formano i più insidiosi fenomeni di inquinamento. Inutile ricordare che in assenza di correnti, cosa che avviene sottocosta, l’azione di depurazione del mare è totalmente inesistente. Fare Verde invita, ancora una volta, gli Assessori competenti sia Provinciali che Regionali a compiere tutti i controlli necessari al fine di identificare e bonificare tutti quei corsi d’acqua, e sono purtroppo numerosi, che essendo ormai diventati delle discariche abusive con ogni sorta di rifiuti, affluendo le loro acque direttamente a mare determinano livelli di inquinamento e pericolosità per la salute pubblica di particolare rilevanza.
L’iniziativa di FARE VERDE rientra in una Campagna di Sensibilizzazione sul territorio della Provincia di Cosenza tesa al controllo ed alla tutela del territorio, collaborando con le Istituzioni per combattere il deturpamento delle bellezze ambientali e culturali, elementi essenziali per promuovere lo sviluppo della Calabria e con esso la crescita economica, occupazionale e culturale”.

Rete nuovo municipio: “Sul ponte dello stretto un arroganza senza limiti”

28/03 ''Alla vigilia delle elezioni politiche, quando il programma del centrosinistra prevede la sospensione delle procedure di realizzazione del Ponte sullo Stretto e sancisce la cancellazione del progetto, la Societa' Stretto di Messina ed Impregilo sottoscrivono il contratto la cui firma era stata sin qui rinviata. E' arroganza senza limiti''. A sostenerlo e' l' associazione Nodo Meridionale della Rete del Nuovo Municipio. ''L' atto - e' scritto in una nota - assume, in tipico stile berlusconiano, la caratteristica di una pesante provocazione nei confronti di un movimento di opinione nazionale largamente contrario al ponte, che e' fortemente cresciuto nel corso degli ultimi anni e che ha esteso la propria protesta, piu' in generale, nei confronti delle grandi opere. Una provocazione che, oltre a calpestare il diritto degli enti locali di Messina e Villa San Giovanni, colpisce la Regione Calabria, la cui giunta si e' nettamente espressa contro il progetto e sta legiferando per proteggere il proprio territorio. Un affronto alle procedure di infrazione avviate dalla Comunita' Europea ed ai procedimenti in atto da parte della magistratura''. ''La firma del contratto - prosegue la nota - consente, come primo atto, l' avvio della progettazione esecutiva e quindi l' erogazione, per l' ennesima impalcatura di carta, di nuovi finanziamenti sottratti alle tasche dei contribuenti e alla possibilita' di avviare investimenti realmente necessari per Calabria e Sicilia. E' urgente rafforzare la mobilitazione, proseguendo nella scia della grande manifestazione che a Messina il 22 gennaio ha visto sfilare oltre 25.000 cittadini. E' necessario che la Regione Calabria eserciti con decisione il proprio ruolo. E' urgente che sia data visibilita' ai progetti ed alle pratiche, ormai ampiamente diffuse, che dai conflitti per la difesa del territorio mirano allo sviluppo locale autosostenibile, solidale e rispettoso delle regole coevolutive di comunita' locali e ambiente naturale. A quanti agiteranno il ricatto della penale che dovrebbe essere pagata in caso di cancellazione del progetto occorre ricordare che la penale e' categoricamente esclusa per la fase di progettazione e comunque fino all' approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe e della Societa' Stretto di Messina. Lo afferma esplicitamente lo schema di contratto approvato dal consiglio di amministrazione di Societa' Stretto di Messina e che e' stato sottoposto alla firma del general contractor guidato da Impregilo''.

Mercoledì si riunisce la task force Terna-Regione-Province

27/03 Torna a riunirsi la Task Force Terna-Regione-Province. Mercoledì 29 marzo, infatti, i componenti del tavolo tecnico si incontreranno per verificare le proposte relative alle aree di studio individuate, a partire dalla provincia di Cosenza a seguito dell’applicazione dei criteri ERA, ovvero i criteri guida per le scelte localizzative degli interventi per la realizzazione della rete elettrica. Nello specifico i criteri, oggetto di una vasta e profonda concertazione tra istituzioni si basano su tre categorie che permettono di classificare il territorio in funzione delle possibilità di inserimento di un impianto elettrico. Tali criteri individuano, quindi, le c.d. aree di Esclusione ovvero di incompatibilità territoriali all’inserimento di una linea elettrica; di Repulsione ovvero quelle aree che presentano un grado più o meno elevato di resistenza all’inserimento dell’opera e di Attrazione, quelle aree cioè da preferire, in linea di principio per ospitare i corridoi verdi. “Le aree di studio, in questa prima fase, nella provincia di Cosenza – ha dichiarato l’Assessore Diego Tommasi - saranno oggetto di un ulteriore approfondimento rivolto a verificare ed eventualmente confermare, attraverso sopralluoghi congiunti, le criticità ambientali che saranno oggetto successivo di soluzioni condivise e partecipate anche agli Enti locali territoriali”.

Ponte sullo Stretto: Firmato il contratto. Pieroni "Arroganza senza limiti". Lombardo "Un impegno per il Sud. Bertinotti "Un opera coloniale"

Gli abitanti di Rossano si oppongono alla costruzione del traliccio Enel

23/03 Ancora una volta gli abitanti della contrada Spina Santa di Rossano si oppongono alla costruzione di un traliccio Enel che dovra' far parte di un nuovo elettrodotto. Stamani, a distanza di quasi un anno quando ambientalisti ed abitanti s'incatenarono alla base del costruendo traliccio, per impedirne la realizzazione, gli operai di una ditta incaricata dall'Enel avevano tentato di ultimare i lavori, ma sono stati fermati dagli abitanti, che non solo non vogliono il nuovo elettrodotto, ma pretendono l'interramento di altri che passano sulle loro case.

Approvato il Regolamento del Parco della Sila

23/03 E' stato approvato il ''Regolamento per il funzionamento della Comunita' del Parco Nazionale della Sila''. Il via libera al provvedimento e' stato dato a conclusione di una riunione dell' organismo rappresentativo degli enti ricadenti nel territorio del Parco Nazionale della Sila convocata dal presidente dell' organismo Diego Tommasi, assessore regionale all' Ambiente. ''Il regolamento - e' detto in un comunicato - disciplina il funzionamento e formula gli indirizzi per l' emanazione dei provvedimenti amministrativi della Comunita' medesima. Nel corso della riunione, cui hanno partecipato il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, il consigliere della Provincia di Crotone Santino Scalise, i sindaci dei Comuni ed i presidenti delle Comunita' Montane ricadenti nel territorio del Parco, Tommasi ha dichiarato espressamente di voler rinunciare all' indennita' di carica prevista dal predetto regolamento, destinandola alla Comunita' del Parco per la realizzazione di iniziative sociali ed ambientali''. Su proposta del consigliere Scalise, e' detto ancora nella nota, ''la Comunita' ha inoltre deliberato di richiedere all' Ente Parco la divulgazione dell' elenco degli atti deliberativi del Consiglio direttivo, oltre che all' Albo Pretorio dell'Ente stesso, sul sito internet del Parco, al fine di garantire massima pubblicita' alle iniziative portate avanti dall' Ente stesso''.

Presentato un libro sulle bellezze del Parco Nazionale della Sila

21/03 Il Parco Nazionale della Sila: un immenso museo all' aperto della vita, basilare per lo sviluppo ecocompatibile di un vasto territorio del centro della Calabria, con risvolti economici di grande portata. E' quanto ha detto il presidente del Parco Nazionale della Sila, Antonio Garcea, in occasione della presentazione del libro ''Il Parco Nazionale della Sila: vita nel Parco'' di Mariangela Bettini e Marina Fichera, che si e' svolta a Catanzaro. ''La pubblicazione - ha sostenuto Garcea - e' stata voluta per divulgare le bellezze naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali; per mettere in risalto la vita nel territorio del parco evidenziando i beni storici, artistici, archeologici, le vecchie tradizioni, gli antichi lavori, le tante attivita' ormai in disuso; ma principalmente per tracciare un possibile sviluppo socioeconomico sostenibile nel rispetto dei meravigliosi ambienti naturali esistenti, al fine di promuovere la salvaguardia del territorio''. ''Il Parco Nazionale della Sila - ha affermato Nicola Siciliani de Cumis, docente dell' Universita' La Sapienza - rappresenta un formidabile luogo di intreccio di colture e culture, di arte e filosofia, in una parola: di vita''. ''E' necessario - ha detto Garcea - evidenziare alcuni significativi progetti avviati dal Parco, quali la rete dei centri visita e degli ecomusei, delle aree attrezzate, dei punti vendita e delle trattorie del parco, del turismo scolastico, della terza eta' e delle persone diversamente abili; ed e' prevista la realizzazione, in sinergia con altre Istituzioni, del progetto sul turismo lento e dell' ippovia del Parco, del premio Sila, a Camigliatello, e del premio Pino d'oro, a Villaggio Mancuso ed altre interessanti iniziative da inserire nei Por Calabria 2007-2012''. ''Il libro - ha concluso il presidente Garcea - voluto dal Parco, sottolinea tanti esempi di vita vissuta e focalizza l' attenzione su una Sila meritevole di un adeguato rilancio''.

Ass. Tommasi: “Compiacimento per la verifica del Quirinale sul decreto ambientale”

20/03 “Ha fatto bene il presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, a chiedere una verifica al Governo sul decreto legislativo che attua la riforma dell’ambiente. Le Regioni, ormai da mesi, avevano espresso forti preoccupazioni sulla costituzionalità del provvedimento e sull’ingestibilità di un una normativa pachidermia, composta da 318 articoli e 44 allegati, per circa 700 pagine”.
Questo il commento, reso noto dall’ufficio stampa della Giunta regionale, dell’assessore all’Ambiente, Diego Tommasi, coordinatore nazionale della Commissione “Ambiente e protezione civile” della Conferenza delle Regioni, alla notizia del rinvio al Governo del decreto legislativo per ottenere alcuni chiarimenti.
“Hanno voluto cambiare tutto in materie delicate come rifiuti, bonifiche dei siti industriali pericolosi, risorse idriche, inquinamento atmosferico, danno e valutazione di impatto ambientale, senza il concerto preventivo con le istituzioni locali e con la società civile, dalla piccola e media impresa al mondo del volontariato - ha aggiunto l’assessore all’ambiente - facendo una norma contro tutti i soggetti che amministrano e vivono sul territorio, che hanno il dovere di tutelare i cittadini dai rischi ambientali e garantire uno sviluppo economico sostenibile”. “Sono soddisfatto del fronte che dal basso sta crescendo contro questo provvedimento - ha concluso Tommasi - ed è la dimostrazione dell’utilità del lavoro svolto dalle Regioni che inascoltate hanno presentato osservazioni di modifica serie e motivate. Spero, adesso, che il Governo tenga in considerazione la richiesta di approfondimento del Quirinale, visto che neppure volle discutere quelle da noi presentate”.

Confagri: “Sviluppare e incrementare le fonti di energia rinnovabile come i biocarburanti”

17/03 ''Bisogna sviluppare concretamente le fonti rinnovabili incrementando l' utilizzo dei biocarburanti e in questo contesto gli agricoltori possono svolgere un ruolo importante, anche con il supporto della Regione che deve inserire nella nuova programmazione comunitaria 2007/2013 un capitolo finanziario a sostegno di queste nuove attivita'''. A sostenerlo e' stato il presidente della Confagricoltura Calabria, Francesco Macri', nel corso di un forum sulla filiera agroenergetica e sulle prospettive di sviluppo delle energie rinnovabili di origine agroforestale. Ai lavori, avviati da Macri', e' intervenuto Claudio Raddino, esperto nel settore di Confagricoltura che, e' scritto in una nota, ha illustrato le concrete opportunita' che si aprono per l' agricoltura nel campo delle fonti alternative energetiche. Nel corso dell' incontro sono state anche approfondite le questioni sulle bioenergie, tenendo come punto di riferimento l' impresa agricola, ''che puo' dare - ha sostenuto Raddino - un contributo qualitativo e in una certa misura anche quantitativo per risolvere la difficolta' di approvvigionamento energetico, e per contenere i danni provocati dall' effetto serra''. ''L' efficienza energetica - ha proseguito Raddino - puo' trovare nel sistema delle piccole e medie imprese, specialmente agricole e nei territori rurali, gli ambienti ideali per la diversificazione degli utilizzi e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. E le biomasse presentano dati ottimali per cio' che riguarda la resa energetica, gli effetti di contenimento delle emissioni di gas e l'aumento occupazionale''. ''Indubbiamente - ha affermato Francesco Garrafa, titolare, e' scritto nella nota, dell' unica azienda calabrese che produce energia utilizzando il biogas - l' agroenergia rappresenta una nuova interessante opportunita' a vantaggio delle aziende agricole, con riflessi positivi sull' ambiente''. Confagricoltura ha gia' attivato un' intesa con Agriconsulting, sottoscrivendo inoltre un accordo con il Ministero dell' Ambiente, Assobiodiesel, Assocostieri ed il Centro nazionale di ricerca sulle biomasse di Perugia, che prevede lo svolgimento di una serie di azioni sul territorio, per favorire un piu' stretto collegamento fra la componente agricola e quella industriale, promuovendo una forte sinergia tra la categoria delle piccole e medie imprese ed il mondo della ricerca.

Loiero incontra il Nuovo commissario per l’emergenza ambientale “servono interventi immediati”

15/03 “I problemi ambientali in Calabria sono gravi e hanno bisogno di interventi immediati e di terapie d’urto”. Concordano il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e il nuovo commissario per l’emergenza ambientale, generale Carlo Alfiero, il quale si è insediato in seguito al decreto di nomina del governo, firmato dopo il concerto del presidente della Regione. Loiero e Alfiero – informa una nota del portavoce – questo pomeriggio nella sede della giunta regionale, hanno avuto un primo lungo e cordiale incontro per una disamina delle situazioni critiche del settore, convenendo che è necessario partire subito anche per recuperare il tempo perduto.
Il generale Alfiero, che è stato direttore della Dia e vicecomandante dell’Arma dei Carabinieri, ha assicurato il proprio impegno, assieme a quello del subcommissario (il dottor Pascale, magistrato della Corte dei Conti), per avviare a soluzione definitiva i gravi problemi sull’emergenza ambientale della regione, dove da molti anni il settore è commissariato.
Soddisfatto della nomina di Alfiero si è detto il presidente Loiero. “Conosco il nuovo commissario dai tempi in cui guidava la Dia mentre io ero ministro, e ritrovarci qui con lo stesso impegno è un fatto gratificante. Purtroppo il governo centrale ha fatto perdere molti mesi preziosi. Ora bisogna correre al riparo, approntando i lavori necessari attraverso i poteri speciali del commissario, lavori che puntini decisamente a evitare le situazioni di criticità che abbiamo purtroppo registrato l’estate scorsa”.

La Giunta del Parco del Pollino replica ai DS: “L’Ente ha raggiunto lusinghieri obiettivi

13/03 L' Ente Parco nazionale del Pollino ha raggiunto, a partire dal commissariamento, ''lusinghieri obiettivi, che dovrebbero essere guardati con maggiore lungimiranza e non in maniera distorta''. Lo ha detto, in una nota, la Giunta esecutiva del Parco, dopo aver esaminato ''con grande attenzione e meraviglia'' il documento diffuso nei giorni scorsi dalle segreterie regionali della Basilicata e della Calabria dei Ds, che conterebbe ''molte inessattezze e generiche affermazioni''. La Giunta esecutiva dell' ente ha evidenziato di aver avviato il piano per il parco e il piano di sviluppo socio-economico, ha ricordato il metodo di consultazione con gli enti territoriali, lo ''storico'' accordo sulla pianta organica e il regolamento per l' abbattimento selettivo dei cinghiali.

Rifiuti: Stenta il decollo della raccolta differenziata. Tommasi: Un accordo per una politica solidale dei rifiuti. Sei milioni di euro dal Conai al centrosud. A breve un accordo tra la Regione e il CONAI

Fare Verde: “L’eolico un opportunità o uno strumento di colonizzazione energetica della Calabria?”

11/03 “In riferimento alla notizia del parco eolico in Sila di futura costruzione Fare Verde vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione dell’energia eolica”. A riferirlo in una nota è il responsabile energia dell'Associazione Fare Verde, Lucio Caldani. “Nessuno di noi – spiega Caldani- vuole mettere in discussione la necessità di promuovere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, Fare Verde si batte attivamente su questo piano ed i fatti lo dimostrano.
Tuttavia la produzione di energia da impianti eolici può essere sicuramente un’opportunità se la scelta di ubicazione e di taglia degli impianti viene rigorosamente condotta in base a precisi criteri fondati sull’esistenza delle condizioni essenziali per un efficace resa degli impianti, sulla valutazione dell’impatto con il territorio e sulla determinazione della ricaduta economica sulle comunità locali nei cui territori l’impianto dovrebbe essere collocato.
Sinteticamente possiamo dire che un parco eolico è costituito da una serie di aerogeneratori, cioè di torri metalliche la cui altezza può raggiungere i 50 metri e oltre, con alla sommità pale del diametro di 20-25 metri. Questi aerogeneratori e quindi le torri che li sostengono, per funzionare efficacemente, devono essere disposti sul territorio distanziate tra loro di 150 -200 metri, distanza che è strettamente correlata alla dimensione delle pale.
Si intuisce dunque da questo primo punto che l’impatto sul paesaggio dal punto visivo è notevole e quindi necessita di accurata valutazione: impianti di questo tipo sono infatti visibili da distanze di 7-8 km.
Per funzionare efficacemente è necessaria la collocazione dell’impianto in zone che presentino una ventosità media, all’altezza delle pale, di almeno 5 metri al secondo per almeno 300 giorni l’anno: un dato essenziale che per essere attendibile deve scaturire da rilevazioni della ventosità raccolte minimo sull’arco di un anno con strumenti adeguati.
Il territorio deve presentare inoltre un basso grado di rugosità: più un terreno è rugoso, cioè presenta variazioni brusche di pendenza, boschi, edifici e montagne, più il vento incontrerà ostacoli che ridurranno la sua velocità e renderanno l’impianto meno efficiente.
Un’adeguata valutazione dell’opportunità di collocare impianti del genere sul territorio non può prescindere dunque dalla definizione della carta dei potenziali eolici del territorio, in sostanza una mappa del vento delle aree con diverso indice di rugosità per individuare e definire se e quali zone sono adatte ad ospitare impianti del genere.
I risultati di un’indagine, cui anche l’ENEA ha partecipato, hanno evidenziato che i siti più idonei allo sfruttamento dell’eolico si trovano in particolare in Campania, Puglia, Molise, e che il territorio compreso tra le province di Foggia, Benevento, Avellino e Potenza è il principale polo eolico nazionale. Risulta evidente come, anche per l’ENEA, la Calabria non è un sito idoneo ad ospitare tali impianti.
Per quanto riguarda i costi possiamo dire che ogni aerogeneratore presenta un costo di investimento che si aggira, a seconda della potenza sviluppata intorno ai 700 mila euro. Un parco eolico non è costituito da un solo aerogeneratore bensì da un certo numero nell’ordine delle decine.
A fronte di investimenti di tale portata la produzione di energia eolica diventa una risorsa economica, grazie ai meccanismi di incentivazione come i certificati verdi, se inquadrata in progetti promossi, dopo un’attenta verifica dell’esistenza dei requisiti tecnici e paesaggistici, dalle Amministrazioni Comunali che possiedono territori con i requisiti necessari, in sinergia con Amministrazioni Regionali e risorse Comunitarie
Vorremmo essere certi che il progetto sia inquadrato all’interno di una specifica politica territoriale energetica e non sia soltanto lo sfruttamento di risorse del territorio per interessi che riguardano soprattutto grosse aziende di produzione di energia le quali, poste nella necessità di realizzare una parte della loro produzione con energie rinnovabili, anziché favorire la diffusione di sistemi a minore impatto ambientale come il fotovoltaico diffuso si lancino in grandi progetti che non coinvolgono in termini di benefici le comunità che subiscono la realizzazione dei grossi impianti.
Crediamo che sia utile articolare ed estendere le potenzialità dell’eolico alla media e piccola taglia in un’ottica della produzione rivolta all’autoconsumo meglio articolata rispetto ai differenti tessuti insediativi, alle condizioni orografiche ed ai paesaggi agrari della penisola.
L’esperienza di alcune realtà in Italia dimostra come sia possibile avere ricadute importanti sulle comunità locali tramite lo sfruttamento dell’energia eolica: un caso ad esempio è quello del comune di Montemugnaio in provincia di Arezzo che ha collocato, dopo un’adeguata serie di studi 3 aerogeneratori alti 40 metri, da 600 kW ciascuno, a circa 1400 metri di quota sul crinale di una montagna facente parte del suo territorio. Il comune ha così potuto ridurre da subito ed in modo notevole il costo dell’energia ai suoi cittadini”.

Incentivi per i Comuni che attuano la raccolta differenziata

10/03 ''Abbiamo elaborato un bando per complessivi nove milioni di euro che si prefigge alcuni obiettivi importanti, il principale dei quali e' quello di portare la raccolta differenziata in Calabria dalle attuali 112 mila a 250 mila tonnellate in un anno''. Lo ha detto l' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, presentando stamane a Catanzaro modalita' e obiettivi dell' iniziativa attuata per la raccolta differenziata dei rifiuti. Tommasi - che in precedenza aveva presieduto un vertice con gli assessori provinciali Luigi Marrello (Cosenza); Pasqualino Ruberto (Catanzaro); Matteo Malerba (Vibo) e Domenica Cataldo, rappresentante del Commissario prefettizio di Reggio - incontrando i giornalisti, ha sottolineato l' importanza dell' iniziativa che si rivolge ai Comuni attivando un sistema di incentivi, per abitante, a seconda della popolazione residente, e insediando una commissione di verifica. ''Puntiamo - ha sottolineato Tommasi - a innescare un circuito virtuoso, attraverso il coinvolgimento delle Province e dei Comuni, per fare diventare i rifiuti una risorsa. Abbiamo ereditato una situazione difficile con un commissariamento che perdura da otto anni e un Piano dei rifiuti che non e' stato per nulla realizzato ne' come impiantistica, ne' come raggiungimento degli obiettivi. In questi anni - ha aggiunto l' assessore - non si e' riusciti neppure a fare partire la strategia nazionale in grado di ridurre l' appesantimento delle discariche. I dati riferiti al 2004 parlano di uno scarno 12%, un dato molto lontano dal 35% previsto dal decreto Ronchi, nonostante la presenza di 14 societa' miste. Nel bando si chiede da parte dei Comuni l' impegno massimo a raggiungere il 35% pena la restituzione degli incentivi e, entro il 2007, la riduzione delle tasse a carico dei cittadini nella percentuale che si e' risparmiata. Secondo le nostre previsioni dovremmo coprire, nella prima fase di attuazione, il 25% della popolazione calabrese con il 50% dei Comuni. Si calcola, inoltre, la creazione di 500/600 nuovi posti di lavoro''. Nel corso della conferenza stampa l' assessore Tommasi ha anche reso noto che il dato relativo alla raccolta differenziata nel 2004 in Calabria e' pari all' 11,94%. Al primo posto, a livello provinciale, c' e' Cosenza, con il 14%, seguita da Catanzaro (12); poi viene Crotone (13,5), Reggio (10) e Vibo (7).

Esemplare di Caretta-Caretta salvata da un finanziere a Gioia

09/03 Una tartaruga Caretta Caretta e' stata salvata dalla morte grazie al tempestivo intervento di un finanziere che, nonostante le avverse condizioni del mare, si e' tuffato in acqua salvandola. E' successo questo pomeriggio nelle acque antistanti Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Il salvataggio e' avvenuto nell'ambito di una vasta operazione tesa alla tutela dell'ambiente predisposta dal Comandante Regionale Calabria della Guardia di Finanza Generale di brigata, Riccardo Piccinni e coordinata, nella provincia reggina, dal Comandante Provinciale Colonnello, Francesco Gazzani. I finanzieri della Compagnia di Gioia Tauro, grazie all'intervento di un elicottero del servizio aereo della Guardia di Finanza di Vibo Valentia alle dipendenze del Colonnello Paolo Recchia, hanno tratto in salvo nelle acque antistanti il lungomare di Gioia Tauro, a circa un miglio a sud del porto, un magnifico esemplare del peso di circa 10 chili e una lunghezza di 53 centimetri. Il salvataggio e' stato possibile grazie alla tempestivita' dei finanzieri della Compagnia che in continuo collegamento con l'elicottero individuavano l'animale gravemente ferito a circa quindici metri dalla battigia. Il salvataggio della tartaruga si deve a un finanziere Pietro Ferreri, che si e' immerso nelle acque gelide riuscendo a raggiungere l'animale esamine portandolo in salvo. Successivamente, in base alle disposizioni del Comandante di Compagnia, e' stato contattato il Wwf, competente per territorio, che ha provveduto a ricoverare l'animale presso l'Acquario comunale di Messina, Ente deputato per le cure del caso.

Tommasi presenta il bando per la raccolta differenziata

Sara' presentato domani ai giornalisti, dall' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, il bando sulla raccolta differenziata dei rifiuti. ''Il bando, di cui sono beneficiari i comuni della Calabria, - e' scritto in un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta regionale - e' un incentivo all' aumento della stessa raccolta. Nel corso dell'incontro con i giornalisti, saranno resi noti i requisiti richiesti per la redazione dei progetti, da parte delle amministrazioni locali che intendono concorrere al bando''.

Convegno sulla sicurezza ambientale al Rendano

09/03 Si parlerà di Sicurezza Ambientale, venerdì 10 marzo, presso il Ridotto del Teatro Rendano, alle ore 10.30, nel corso di un convegno rivolto al Personale dipendente degli enti locali della Provincia di Cosenza e promosso dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio.
“Scopo di questo importante appuntamento -hanno affermato per l’occasione il Presidente On. Mario Gerardo Oliverio e l’Assessore provinciale all’Ambiente Luigi Marrello- è quello di incentivare la formazione, favorire i rapporti di collaborazione fra gli enti locali per il raggiungimento degli obiettivi di qualità in tema di sicurezza ambientale e promuovere il potenziamento e l’adeguamento tecnologico e formativo delle attività negli Enti Locali di livello provinciale e sub-provinciale, che sono i veri presidi delle libertà economiche e civili a più diretto contatto con i cittadini”.
In conformità agli obiettivi prioritari del PON Sicurezza, che finanzia l’attività di formazione-informazione, si vuole, quindi, mirare a “fornire una risposta immediata ed adeguata ai fenomeni criminali che si verificano nel mezzogiorno d’Italia e che comprendono sia azioni di criminalità organizzata, sia eventi di criminalità diffusa”. L’intento è anche di stimolare i cittadini a porsi come soggetti attivi nella tutela del territorio e dell’ecosistema in cui vivono ed avviare un coinvolgente e produttivo programma di “sicurezza partecipata e condivisa”, atta ottimizzare le attività di prevenzione svolte dalle forze dell’ordine e dalle istituzioni interessate
I lavori, che si svolgeranno in due sessioni, una mattutina e l’altra pomeridiana, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, saranno conclusi dal Presidente della Provincia, On. Gerardo Mario Oliverio. Molti sono gli interventi previsti, dopo il saluto dell’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrello e del Presidente del Consiglio Provinciale On. Francesco Principe, sarà Paolo Gonzales, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, e di seguito il commissario Prefettizio del Comune di Cosenza Eugenio La Rosa, il Prefetto di Cosenza Bruno Sbordone, il Questore di Cosenza Guido Marino, i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri Aloisio Mariggiò, del Corpo Forestale dello Stato Francesco Curcio, della Guardia di Finanza Maurizio Massarini, del Corpo di Polizia Provinciale Giuseppe Colaiacovo, i Sindaci di Rende Emilio Chiappetta, di Castrovillari Francesco Blaiotta ed il Commissario Prefettizio del Comune di Rossano Maria Vercillo.
Di pomeriggio, invece, dopo l’apertura dei lavori dell’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrello, interverranno i responsabili di progetto del FORMIT Gaetano La Bella, e del progetto scientifico dell’UNICAL Massimo Veltri, il coordinatore di progetto del Consorzio LAIF Maria C: Trapani, i Presidenti del Parco nazionale della Sila Antonio Garcea, del Parco Nazionale del Pollino Francesco Fino, delle Comunità Montane della Provincia di Cosenza, di Confindustria, della Confcommercio e della Confartigianato, le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL, rappresentanti di Associazioni Ambientaliste ed i dirigenti scolastici sede dei corsi di formazione.

Fare Verde “Ridurre la dipendenza dal petrolio: incentivare i biocarburanti, utilizzando gli oli esausti”

06/03 “Fare Verde, da sempre attenta alle problematiche ambientali vuole, in questo caso, porre l’accento su un grave problema che affligge il nostro territorio: lo smaltimento degli oli esausti”. Eì quanto informa in una nota il responsabile di Fare Verde di Fagnano, Carmelina De Rose. “Gli oli vegetali esausti –prosegue- sono gli oli di oliva o di semi utilizzati normalmente in cucina per la frittura. Se questi oli dopo il loro utilizzo vengono dispersi nell’ambiente provocano ingenti danni.
Per salvaguardare l’ambiente da questa forma di inquinamento è stato istituiti nel 1997 il C.O.N.O.E. (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento degli Olii e dei grassi vegetali e animali Esausti) per cui chiunque, in ragione della propria attività, detiene oli e grassi vegetali è obbligato a conferirli al consorzio (art. 47 del D. Lgs. 22/97 – Decreto Ronchi). Dunque i ristoranti le friggitorie e chiunque utilizzi oli vegetali e grassi animali a scopo commerciale è obbligato alla raccolta e alla consegna degli oli vegetali esausti all’apposito consorzio.
Basti pensare che l’olio immesso direttamente nelle acque siano esse fluviali piuttosto che marine formano sulla superficie una pellicola che non permette, in molti casi, il passaggio dei raggi solari determinando la morte della vita vegetale, ed in alcuni casi, della vita animale che ha il suo habitat sott’acqua.
Da recenti indagini emerge che dei circa 1.400.000.000 kg di olio vegetale immessi al consumo in Italia, solo 210.000.000 Kg di rifiuti da olio esausto sono prodotti da utilizzo in casa e 70.000.000 Kg da utilizzo in attività commerciale.
Quindi alla maggiore quantità di olio vegetale esausto prodotto da utenza domestica si aggiunge il mancato obbligo per i cittadini di differenziare e riciclare queste materie fortemente inquinanti. Seguiamo il percorso che compie normalmente un olio vegetale esausto.
L’olio esausto di produzione domestica, una volta riversato negli scarichi domestici confluisce nella rete fognaria e infine nei depuratori.
Giunto al depuratore l’olio viene parzialmente eliminato attraverso appositi disoleatori, che separano gli oli e i grassi in superficie. Tuttavia, anche laddove esistono impianti adeguati, lo smaltimento di queste enormi quantità di residuo oleoso non è privo di inconvenienti.
Infatti l’olio vegetale esausto influenza negativamente i trattamenti biologici e fa aumentare i consumi di energia. Il tutto si traduce in una aumento dei costi per la depurazione e, come sempre, a carico dei cittadini.
Se opportunamente differenziati e conferiti al consorzio, dopo essere stati trattati, sono molteplici gli usi che si possono fare di questi oli. Sono riutilizzabili come base per i concimi animali, per oli lubrificanti, per la produzione di asfalti e bitumi, per la produzione di mastici, collanti, e saponi vegetali.
Recentemente si è riusciti ad ottenere biodiesel anche dall’olio di frittura esausto, ma il suo utilizzo è ancora molto raro. Eppure, la possibilità di trasformare gli oli esausti in biodiesel andrebbe tre volte a favore dell’ambiente: non solo per la diminuzione di emissioni inquinanti e perché si tratta di una fonte di energia alternativa, ma anche perché in questo modo verrebbe tolta dall’ambiente una sostanza che ha un potere inquinante elevatissimo, oltre ad essere una valida alternativa alla dipendenza dal petrolio anche da un punto di vista economico.
In molte città è stata avviata la raccolta degli oli vegetali esausti tramite appositi contenitori distribuiti ai cittadini. Alcune aziende, invece, hanno cominciato a commercializzare contenitori stradali (simili a quelli per la raccolta della carta e della plastica) per il riciclo degli oli da cucina.
Da ricordare, poi, l’iniziativa, per ora solo in alcune città , da parte degli ipermercati Coop che in collaborazione con i Consorzi hanno adibito degli spazi nei supermercati dove i cittadini possono depositare gli oli vegetali.
Fare Verde auspica che anche in provincia di Cosenza si possa seguire, presto, tale strada e a tal proposito invita il Presidente Oliverio e l’Assessore Marrello ad adoperarsi per stipulare tali accordi con il Consorzio ed avviare, così, anche sul nostro territorio, la raccolta di questi materiali altamente inquinanti e dannosi per l'ambiente. Dando un grande contributo anche alla progressiva indipendenza da fonti di energia per la produzione di combustibili, quali il petrolio, ed affiancando a tele processo il rilancio dell’agricoltura attraverso la coltivazione di specifiche varietà idonee ad ottenere biocarburanti: colza, girasole, ecc.

Lunedì convegno sulla depurazione a Cetraro

04/03 Di una strategia efficace e comune per affrontare la problematica generale della depurazione si parlera' lunedi' mattina nel corso di un convegno promosso dalla Provincia e dedicato al tema: '' Emergenza Mare- un programma a breve e medio termine''. Dopo il saluto del Sindaco di Cetraro, il consigliere provinciale Giuseppe Aieta, seguiranno relazioni affidate all'ingegner Domenico Pallaria, Segretario Ato Cosenza 1 ed ai docenti dell'Unical Francesco Calomino e Paolo Veltri. Interverranno quindi i Sostituti Procuratori di Paola, Eugenio Facciola e Francesco Greco, il Presidente della Provincia di Cosenza, onorevole Mario Oliverio e l'Assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi. ''Stiamo lavorando - ha detto il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio - per uscire dal disordine e dalla confusione istituzionale che sembra caratterizzare al momento tutto il delicato problema della depurazione. La presenza del Commissario straordinario per l'emergenza ambientale, esperienza fallimentare ad otto anni dalla sua istituzione, il ruolo dei Comuni, dei diversi soggetti che operano sul territorio, l'Arpacal, l'Ato sono tasselli della grande questione del mare che devono necessariamente essere ricondotti nel quadro di una univocita' dei programmi, unitarieta' istituzionale, unicita' gestionale''. ''In questa direzione - ha concluso - pur in assenza di funzioni precise, stiamo organizzando un percorso che porti verso la fine dell'emergenza. Abbiamo costituito un comitato tecnico, avviando un monitoraggio ed una ricognizione, definendo un programma d'interventi che ha ben chiare le criticita' e stimando una previsione di circa nove milioni di Euro, prelevabili dai programmi Por destinati al territorio della provincia di Cosenza, per interventi da mettere in cantiere immediatamente. In questa prospettiva, ci aspettiamo molto da un confronto che, oggi sul Tirreno, si spostera' prossimamente sullo Jonio''.

Il Progetto Nuove Imprese Parco Pollino caso di buon governo

04/03 Il progetto Nipp (Nuove imprese Parco del Pollino) - promosso dall' Ente Parco nazionale del Pollino in collaborazione con Sviluppo Italia - e' stato indicato come ''caso di 'buon governo' dal Formez'', per la sua ''idoneita' nello sviluppare politiche per la competitivita' territoriale''. Lo ha annunciato l' ufficio stampa del Parco. Il progetto Nipp ''si basa su un concetto di integrazione tra gli imprenditori'' i quali, attraverso una rete, possono migliorare prodotti tipici e attivita' turistiche. Secondo il presidente del Parco, Francesco Fino, ''il progetto ha saputo indicare e tracciare un percorso di sviluppo sostenibile sul quale occorrera' proseguire, basato su un forte valorizzazione delle attivita' imprenditoriali locali''.

Legambiente: “Il 100% dei comuni calabresi a rischio alluvione e frane”

03/03 Il 70% dei comuni italiani sono a rischio di alluvione e frane e in Calabria, Umbria e Valle d'Aosta, questa percentuale raggiunge il 100%. E' quanto emerge dal dossier presentato stamane da Legambiente sulla difesa del suolo in Italia, in cui si sottolinea che il nostro paese, nel decennio 1991-2001, e' stato colpito da 12mila frane e oltre mille piene e, nel solo 2003, i principali eventi alluvionali hanno coinvolto piu' di 300mila persone e le risorse economiche necessarie per il ripristino delle aree colpite ammontano a due milioni e 184mila euro. La superficie nazionale interessata da rischi idrogeologici e' pari al 7,1% del totale. Soltanto i principali eventi alluvionali del 1993 hanno causato 343 vittime, con danni economici per oltre dieci miliardi di euro. Due comuni su tre svolgono, secondo Legambiente, un lavoro negativo di nitigazione delle alluvioni e delle frane, e il 36% non fa praticamente nulla per la sicurezza del territorio. Nel il 90% dei comuni ha abitazioni in aree a rischio e, se l'80% delle amministrazioni comunali possiede un piano di emergenza, oltre la meta' non lo ha aggiornato negli ultimi anni. "L'urbanizzazione diffusa e caotica - ha sottolineato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente - ha causato una forzata canalizzazione e artificializzazione dei corsi d'acqua rendendo fragilissimo il territorio. Il fenomeno e' stato poi aggravato dall'abusivismo edilizio, dall'estrazione illegale di inerti dagli alvei fluviali, dall'agricoltura intensiva con le opere di presa e di difesa degli argini". Legambiente, inoltre, osserva come ci siano notevoli ritardi nell'iter di approvazione dei piani per l'assetto idrogeologico (Pai): solo 14 autorita' di bacino (37%) hanno approvato tale piano e solo sei (16%) lo hanno adottato. Inadeguati risultano anche gli stanziamenti per mitigare i rischi: il piano degli interventi, secondo il ministero dell'Ambiente, richiede infatti finanziamenti per 40 miliardi di euro, ma dal 1990 ad oggi ne sono stati stanziati solo cinque. Con l'ultima finanziaria, poi, e' arrivato un ulteriore taglio dei fondi da destinare alla difesa del suolo (da 200 a 120 milioni di euro), penalizzando soprattutto le fasi di studio e di ricerca svolte dalle autorita' di bacino. Per Legambiente, l'obiettivo piu' urgente resta quello di assicurare con rapidita' a tutto il territorio nazionale "una tutela unitaria ed uniforme", con riferimento specifico ai fenomeni idrogeologici. Tra le vertenze aperte dall'associazione ambientalista sul territorio nazionale, spiccano quelle riguardanti aree calabresi: a Reggio Calabria si continua a costruire nel letto delle fiumare, il comune di Cavallerizzo (Cs) e' stato inghiottito interamente da una frana circa un anno fa e gli interventi sul bacino fluviale dell'Esaro, dopo l'alluvione del '96, rischiano di fare piu' danni che altro.

Bertolaso e Matteoli chiedono risorse per la prevenzione delle calamità naturali

03/03 L'emergenza dissesto idrogeologico edizione inverno 2005-2006 ha fatto meno danni anche se le calamita' sono raddoppiate nel giro di un inverno. Intanto per la difesa del suolo e' allarme risorse: servono 35 miliardi di euro per mettere in sicurezza il Paese dove il 70% dei comuni e' a rischio ma le cifre a disposizione, dice il ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli, ''sono assolutamente insufficienti a mettere in tranquillita' il territorio italiano''. Questa la fotografia dell'Italia delle frane e delle alluvioni scattata nel corso della presentazione del dossier di Legambiente ''La difesa del suolo in Italia''. La buona notizia e' che l'Italia ha tenuto nei confronti delle calamita'. A riferire il successo dell'opera di prevenzione il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso per il quale l'emergenza dissesto ''ha bisogno di olio di gomito e presenza assidua''. ''Le statistiche - ha spiegato Bertolaso - dimostrano che nell'inverno attuale rispetto all' inverno passato abbiamo avuto quasi il doppio degli avvenimenti di carattere alluvionale o che potevano creare dei rischi sul nostro territorio ma non e' successo niente - ha detto il capo della Protezione Civile - perche' siamo riusciti a mettere in piedi un'attivita' di previsione e prevenzione sicuramente migliori che nel passato''. In particolare per la messa in sicurezza, ha riferito Bertolaso, la Protezione Civile ha stanziato 50 milioni di euro destinati soprattutto al piccolo reticolo idrografico come piccoli affluenti, torrenti e fossi. Per rimanere in tema di cifre, Matteoli ha fatto il punto sulla situazione risorse. Nel periodo 1991-2005 ''ci sono stati 5,3 miliardi di fondi destinati a 8.000 interventi di prevenzione'' mentre sul fronte emergenza ''solo per il Po nel periodo 1994-2005 i fondi sono stati pari a oltre 12,5 miliardi di cui piu' di 5,5 per far fronte alla sola alluvione del 2000. Oltre 500 milioni invece sono stati destinati al fiume Sarno''. Inoltre dal 2001 a oggi ''il ministero ha trasferito 870 milioni di euro a Regioni e Autorita' di Bacino e stanziato 157 milioni per interventi in piu' di 130 comuni''. Nel quadriennio 2002-2005 ''sono stati approvati 11 programmi stralcio con l'attivazione di oltre 1.000 interventi urgenti per circa 920 milioni di euro erogati. A questo - ha reso noto Matteoli - vanno aggiunti 1,1 miliardi del ministero dell'Economia per gli accordi di programma quadro per la difesa del suolo''. Sul fronte disastri, invece, secondo la mappa di Legambiente, il 7,1% del territorio italiano e' a rischio idrogeologico mentre i comuni in serio pericolo sono il 70%, ben 5.581. In Calabria, Umbria e Valle d'Aosta questa percentuale arriva al 100%. Dal '93 i principali eventi alluvionali hanno causato 343 vittime con danni economici per oltre dieci miliardi di euro e nel solo 2003 le alluvioni hanno coinvolto piu' di 300 mila persone con un fabbisogno economico di 2.184 milioni di euro per il ripristino delle aree colpite. In tutto cio' il clima c'entra sempre meno. ''L'urbanizzazione diffusa e caotica, la proliferazione di centri urbani, i siti produttivi e le infrastrutture viarie - ha sottolineato il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante - hanno causato una forzata canalizzazione e artificializzazione dei corsi d'acqua rendendo fragilissimo il territorio. E il fenomeno e' stato aggravato dall'abusivismo, dall'estrazione illegale di inerti dagli alvei fluviali, dall'agricoltura intensiva con le opere di presa e di difesa degli argini''. Il dossier di Legambiente propone cosi' una serie di casi, dalla Calabria al bacino del Po, dove ancora si continua a costruire nel letto dei corsi d'acqua. Legambiente si sofferma poi sui ritardi nell'iter di approvazione dei piani per l'assetto idrogeologico (PAI): soltanto 14 Autorita' di bacino (il 37%) hanno approvato il PAI e solo 6 (16%) lo ha adottato. Per il 47% delle Autorita' di bacino rimane ancora tanta strada da fare. Anche se, ha detto il deputato della Margherita, Ermete Realacci, ''dopo tanti disastri il sistema della Protezione Civile italiana ha raggiunto un'efficienza che non ha eguali nel mondo perche' si incrocia con la societa' civile''.

Insediata la “Task Force” calabrese sulle costruzioni di reti elettriche

03/03 Si è insediata oggi, presso il Dipartimento delle Politiche dell’Ambiente, a Catanzaro Lido la Task Force Terna – Regione-Province, il tavolo tecnico che dovrà analizzare le criticità esistenti sul territorio in ordine alla realizzazione delle reti elettriche e dovrà individuare soluzioni condivise e concertate, in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e salute dei cittadini e di salvaguardia ambientale, da un lato e sicurezza e continuità del servizio, dall’altro.
Presenti alla riunione oltre ai rappresentanti della Direzione Operation Italia di Terna e al dr. Domenico Lemma, Dirigente Generale del Dipartimento, anche i rappresentanti delle Province e del Servizio Energia della regione Calabria.
“Inauguriamo, per la prima volta in Italia, un procedimento di partecipazione e condivisione, attraverso questo tavolo”, ha detto il Dirigente Generale in apertura dei lavori .”
La questione criticità territoriali della rete elettrica e quindi anche dell’elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi passa ora ai tecnici, dopo l’incontro che l’assessore Diego Tommasi ha avuto, nelle settimane scorse, con i vertici di Terna, nel corso del quale si è deciso di costituire la Task Force.
Ampia disponibilità è stata mostrata dai rappresentanti di Terna che hanno sottolineato “la necessità di intraprendere percorsi responsabili e partecipati con gli enti Locali e le popolazioni al fine di raggiungere soluzioni condivise per lo sviluppo della rete elettrica che garantisca, nel contempo, la fruizione del servizio per tutti i cittadini e la tutela del territorio”.
Razionalizzazione della rete e analisi delle criticità sono state, infatti, al centro del primo incontro tecnico, al termine del quale i rappresentanti hanno deciso di effettuare una prima ricognizione delle aree potenzialmente critiche, per le quali provvedere, nell’ambito del prossimo incontro, ad un’analisi di maggior dettaglio per la loro più completa valutazione.
Allo studio c’è però l’intero territorio regionale e la necessità di affrontare le problematiche con un approccio sistemico e complessivo che non lasci inevase le esigenze di raccordare la sicurezza con lo sviluppo e la pianificazione della rete. Non appena saranno state confermate le situazioni di reale criticità, la Task Force coinvolgerà, nell’analisi tecnica delle possibili soluzioni, gli Enti Locali territorialmente interessati.
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Tommasi che ha ribadito la “volontà di affrontare le questioni con spirito di soluzione e di proseguire un impegno che interessa l’intero territorio regionale e coinvolge più settori, in una visione d’insieme che traccia le nuove linee dello sviluppo sostenibile e della crescita economica e sociale della Calabria”.

Saccomanno (Prc) replica a Tommmasi “I comitati non sono strumentalizzabili”

03/03 “In un punta di piedi e, soprattutto, senza nessuna pretesa di rappresentare i tanti comitati ed associazioni attivi nella nostra provincia ed in lotta per il sacrosanto diritto di difesa dell’ambiente, del territorio, della salute e, più complessivamente, di reali forme di partecipazione democratica dal basso, dalla cui azione “noi” politici abbiamo molto da apprendere ed imparare, vorrei dire qualcosa in merito alle posizioni sull’elettrodotto che l’ass. Tommasi ha esposto sui giornali nei giorni scorsi”. A sostenerlo e' Francesco Saccomanno, del dipartimento Ambiente, territorio e beni comuni della federazione di Rifondazione comunista di Cosenza in una dichiarazione rivolta all’ass. Diego Tommasi. “Se iniziassimo a pensare – scrive Saccomanno- che la partecipazione reale è linfa vitale per la trasformazione democratica delle nostre comunità, e ad attuarla concretamente, impareremmo a conoscere tante persone, come Aldo, Giampiero, Franco, Mario, Lena, Paola che, ne sono più che certo, hanno tanto da insegnare e da trasmettere, molto, ma molto di più di alcuni grigi e prezzolati tecnici al servizio delle multinazionali di casa nostra. Con il precedente governo Chiaravalloti, i comitati e le associazioni che si battevano contro il piano dei rifiuti venivano definiti da eminenti esponenti dell’Ufficio commissariale dei guastatori, dei perditempo alleati della ‘ndrangheta; abbiamo scoperto poi, grazie alle indagini della DDA (direzione distrettuale antimafia) di Catanzaro, che quell’ufficio per l’emergenza lavorava solo per giustificare l’emergenza e che, nel frattempo, si spendevano senza giustificazione alcuna centinaia di milioni di euro provocando gravi danni alla società calabrese. Non è possibile né mai lo sarà che chicchessia strumentalizzi le battaglie dei tanti comitati di cittadini che lottano con consapevolezza e cognizione. Né, tanto più, può strumentalizzare chi è rappresentante di quelle forze politiche che hanno approvato la legge obiettivo, cancellando così tutte quelle forme di valutazioni necessarie per capire gli impatti di determinate grandi opere sul territorio, hanno modificato ed innalzato i limiti di esposizioni alle fonti di inquinamento elettromagnetico previsti nella bozza del precedente governo, favorendo così le grandi aziende in spregio alla salute dei cittadini, ed hanno approvato, nello specifico della nostra regione, un piano energetico ed uno per i rifiuti che erano e sono di fatto la programmazione sistematica della devastazione del nostro territorio.
Come molte volte abbiamo ribadito, anche questa mobilitazione di Montalto lungi dall’essere un discorso localistico è, nello stesso tempo, la continuazione della mobilitazione del movimento di questi anni e la possibilità concreta dell'unificazione delle lotte contro le grandi opere. E’ significativo, a tal proposito, la riunione che nei giorni scorsi hanno tenuto i tanti comitati con esponenti della Camera del Lavoro di Cosenza. NO-PONTE e NO-TAV - e diciamo noi NO-CDR dai rifiuti e NO-TERMOVALORIZZATORE, NO-FINTI IMPIANTI A BIOMASSE, NO-PORTI a iosa, NO-CENTRALI e NO-ELETTRODOTTO, cioè NO a tutto quello che devasta la nostra terra e non è deciso dai/per e con i Calabresi, possono e stanno trovando un momento vero di unità nella lotta in concreta sinergia con le forze più sensibili del mondo del lavoro. La lotta contro il Ponte, e contro tutte queste inutili grandi opere nel meridione come l’elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi, continua a rappresentare la capacità del mezzogiorno di proporre all'intero paese un modello sociale e produttivo diverso. Che garantisca lavoro sicuro, onesto e di qualità, servizi pubblici di qualità, che rendano certi ed esigibili il diritto all'acqua, alla salute, alla scuola.
Un modello economico e produttivo autecentrato ed autopropulsivo, che tenga solamente conto delle risorse, ambientali, paesaggistiche, architettoniche e storiche, di quelle umane e dei saperi che il Sud possiede. Un Sud che non accetta più che altri decidano quale deve essere il suo ruolo. E che, come abbiamo dimostrato con Scanzano, con Melfi e con Acerra, vuole riappropriarsi della gestione e del controllo democratico del territorio. Anche a Montalto Uffugo!"

Convegno su “Amianto e salute sul Monte Reventino” a Decollatura

02/03 “Amianto nella pietra verde del Monte Reventino. Tutela per la salute. Soluzioni per la bonifica.”: è il titolo del convegno, promosso dall’associazione Agorà e dalla Federazione dei Verdi, che si terrà venerdì, 3 marzo, alle ore 17,00 a Decollatura (CZ), nella sala del Consiglio Comunale.
Sulla montagna, sono esistite ed esistono alcune cave di estrazione del materiale inerte, situate nel territorio di più Comuni del comprensorio montano del Reventino. La preoccupazione maggiore è data dalla friabilità del materiale e dalla lavorazione che a volte consiste nella riduzione in breccia e sabbia tramite macinazione, e dai successivi utilizzi, come ad esempio: la realizzazione di impasti cementizi, la pavimentazione di strade campagna, piazzali, vialetti ed altro con evidente sollevamento di polveri ad ogni passaggio.
Il problema delle cave sul Repentino è stato in passato al centro di molte iniziative da parte dell’associazione ma anche oggetto di alcune interrogazioni parlamentari, tra le quali quella dei Verdi per tramite del Presidente Pecoraio Scanio e dell’attuale assessore regionale Diego Tommasi.
All’incontro di domani, che sarà l’occasione per confrontarsi sulle possibilità di prevenire i pericoli ed individuare le soluzioni per la bonifica dei siti contaminati, parteciperanno l’assessore regionale all’Ambiente Diego Tommasi, il dott. Stefano Silvestri del C.S.P.O. (Centro per la sicurezza e la prevenzione oncologica – Istituto scientifico della Regione Toscana), componente della Commissione Nazionale Amianto del Ministero della Salute, il dott. Paolo Cappadona Presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi della Calabria. Saranno, inoltre presenti, con specifiche relazioni: un tecnico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (Arpacal) e un tecnico dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, Ispesl – Centro Ricerche di Lamezia Terme.

Convegno a Taranto su “Meno rifiuti in città più qualità in campagna”

02/03 L’associazione FARE VERDE è da tempo impegnata nel proporre soluzioni alternative all’incenerimento dei rifiuti ed alla prevenzione della desertificazione dell’Italia. In tale ottica FARE VERDE ha organizzato, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, la Coldiretti ed il Consorzio Italiano Compostatori, una Campagna nazionale di sensibilizzazione sociale mirata al recupero della frazione organica (scarti alimentari di cucina, mercatali, scarti verdi di aree verdi pubbliche e private) dei rifiuti urbani da utilizzare, sottoforma di compost di qualità, nell’agricoltura. In tale ambito, la Presidenza Regionale della Puglia di Fare Verde, ha organizzato per il 3 marzo ore 17.00, a Taranto, presso l’Aula Consiliare della Provincia di Taranto, un Convegno sul tema "MENO RIFIUTI IN CITTA’, PIÙ QUALITA’ IN CAMPAGNA. Dall’Emergenza Rifiuti all’Agricoltura di Qualità?". Il convegno, unico per l’intero Sud Italia, , con il patrocinio, inoltre, della Provincia di Taranto e dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia, presenterà il compostaggio come alternativa concreta e praticabile al sistema dell’incenerimento, in piena applicazione della normativa UE ed italiana vigente.
Nel corso del Convegno sarà presentato l’Accordo tra FARE VERDE, Coldiretti e Consorzio Italiano Compostatori sottoscritto a Roma per promuovere la pratica del compostaggio al fine della lotta alla desertificazione e per un’agricoltura di qualità. Inoltre, sarà presentata anche la guida sul compostaggio domestico, affinchè ogni cittadino possa contribuire alla riduzione dei rifiuti attraverso piccoli e semplici gesti quotidiani. Si parlerà, attraverso la relazione del Presidente Provinciale di Cosenza di Fare Verde, dei risultati raggiunti in provincia di Cosenza e del Comune di Altomonte, unico comune della provincia di Cosenza ad avere deliberato in favore del compostaggio domestico ed unico comune ad avviare una campagna di compostaggio attraverso la raccolta dello scarto floreale proveniente dal cimitero ed il suo impiego nella cura e manutenzione del verde pubblico.
Adottare il sistema di compostaggio non solo consente di ridurre significativamente la quantità di materiale da conferire in discarica e, quindi, all’incenerimento ma consente di:
- migliorare il drenaggio dei terreni agricoli riducendo il fenomeno del dilavamento da forti piogge;
- combattere il fenomeno della desertificazione dei terreni;
- ridurre l’emissione nell’atmosfera di sostanze che concorrono all’effetto serra.
Se al Nord sono molti i Comuni e le Province in cui si recupera, con la raccolta differenziata effettuata con il sistema del “porta a porta”, la frazione umida e verde dei rifiuti (con una media di 58 Kg. prò capite annui di frazione organica raccolta separatamente), proprio al Centro Sud, dove i terreni agricoli soffrono un particolare impoverimento di sostanza organica, si registra un forte ritardo: al Centro si raggiungono 24 Kg. pro capite per anno, mentre al Sud si è fermi ad una media di solo 8 Kg. pro capite annui raccolti, con tante Province e alcune Regioni inattive su questo fronte.
I nostri terreni sono affamati di sostanza organica ed è follia continuare a gettare oltre otto milioni di tonnellate di rifiuti organici a marcire nelle discariche o bruciati negli inceneritori!
Il compostaggio è un’attività sostenibile in quanto viene garantita la sostenibilità delle risorse, la sostenibilità della salute umana e la sostenibilità economica. Le trasformazioni di scarti organici in compost ed il conseguente impiego nei diversi comparti agricoli sono certamente pratiche sostenibili:
L’impiego di compost permette di evitare l’utilizzo di risorse non rinnovabili ed una eccessiva dissipazione energetica (per il trattamento alternativo dei rifiuti, per la produzione di fertilizzanti chimici, ecc);
Si evita lo smaltimento di scarti organici in modo improprio con evidenti benefici sociali indiretti;
Il relativamente basso prezzo del compost è favorevole al settore agricolo in generale e agli agricoltori in particolare oltrecché all’intera collettività che non deve affrontare spese eccessive per lo smaltimento dei rifiuti organici di scarto.
Il compostaggio, inoltre, permette un’aumento dell’occupazione, sia direttamente nella raccolta della frazione organica porta a porta che nell’indotto, con riduzione dell’onere di smaltimento dei RSU a carico dei cittadini e un possibile guadagno, dalla vendita del compost, per le casse dei Comuni: in tal senso è emblematica l’esperienza del Comune di Rofrano (Sa) che, in poco tempo, ha raggiunto una percentuale di Raccolta Differenziata vicina al 90%, ha costruito un impianto di compostaggio che occupa 15 dipendenti e devolve al Comune 100.000 euro annui di royalties.
Per ottenere un compost di qualità è necessario che la frazione organica venga raccolta attraverso l’adozione di sistemi domiciliari, che sono gli unici in gradi di produrre risultati qualitativamente validi. La raccolta a domicilio non costa di più di una raccolta con altri sistemi ma produce, come vantaggi diretti per i cittadini:
un servizio migliore e più comodo;
aumento del decoro e della pulizia delle strade e dei quartieri derivante dalla scomparsa dei cassonetti stradali.
Non si può scindere la tutela ambientale dalla qualità della produzione agricola e dalla qualità dell’offerta turistica per una Regione, come la Puglia, che proprio su questi settori basa il proprio volano economico e di crescita occupazionale.

Arriva il biocarburante

02/03 Nei serbatoi di tutte le auto dovranno essere aggiunte ai normali carburanti circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. E’ questo l’effetto stimato dalla Coldiretti della conversione definitiva in legge del decreto agricoltura nel quale si prevede che “dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati a immettere al consumo biocarburanti di origine agricola” “in misura pari all’1 per cento” che “è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010”. Con la rivoluzione nei serbatoi sollecitata dalla Coldiretti che ha promosso con centinaia di agricoltori un presidio di due giorni al Senato, dove è stato anche allestito uno speciale distributore di biocarburanti, l’Italia coglie una opportunità che concilia le esigenze di ridurre l’inquinamento ambientale previste dal protocollo di Kyoto con la necessità di trovare fonti energetiche alternative al gas e al petrolio. Si tratta di un determinante passo in avanti per rispettare l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti. I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole che l’agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare il bioetanolo - spiega la Coldiretti - viene prodotto tramite processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall'esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole. Con il biodiesel - sottolinea la Coldiretti - è possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l’anidride solforosa, mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. La fornitura di energia pulita dai campi - precisa la Coldiretti - viene condizionata alla stipulazione di intese di filiera, accordi quadro o di un contratto di programma e alla garanzia di tracciabilità necessaria a ricostruire il percorso del biocarburante attraverso tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione con particolare riferimento all'origine del prodotto agricolo utilizzato. Non sono solo le coltivazioni però a essere chiamate in aiuto all'emergenza energetica e il provvedimento - continua la Coldiretti - prevede anche che "il gestore della rete di trasmissione nazionale assicura la precedenza, per una quota annuale fino al 30 per cento, all'energia elettrica prodotta da biomasse o da biogas" ottenuto dai reflui e dalle deiezioni degli allevamenti e che viene equiparato al gas normale. L’Unione Europea ha recentemente adottato un progetto di comunicazione sul piano strategico per lo sviluppo di biocarburanti per l'Unione nei prossimi anni nel quale si evidenzia che in Europa - riferisce la Coldiretti - il 4 per cento del fabbisogno energetico è attualmente soddisfatto dalla biomassa; se si sfruttasse l'intero potenziale di tale risorsa, di qui al 2010 tale valore potrebbe più che raddoppiare, passando da 69 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio del 2003 a circa 185 nel 2010. Un ruolo importantissimo in tale prospettiva dovrebbe giocare appunto l'agricoltura, contribuendo a tale risultato tramite le colture energetiche per oltre 45 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. I benefici che si ricaverebbero dal raggiungimento di tali risultati sono la riduzione di oltre il 40 per cento dell'energia importata, un forte contenimento delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra necessaria per il rispetto degli accordi di Kyoto e l’incremento dei posti di lavoro, soprattutto nelle aree rurali di circa 300 mila unita, dei quali circa il 10 per cento in Italia. Negli Stati Uniti si punta a raddoppiare la loro già elevata produzione entro il 2012 con 28,4 miliardi di litri tra bioetanolo, biodiesel e combustibile da biomasse.

I CAMPI DA COLTIVARE PER RIEMPIRE IL SERBATOIO
Consumi (Tonn.) - Apporto Biocarburanti -Ettari Da Coltivare
BENZINA 14.926.000 149.260 29.850
GASOLIO 24.321.000 243.210 243.210
TOTALE (I anno) 39.247.000 392.470 273.060
TOTALE (II anno) 576.420
TOTALE (2010) 1.395.600
Fonte: Elaborazioni Coldiretti con ipotesi che 1 ettaro produca o 5 tonnellate di bietanolo o 1 di biodiese

La Falck annuncia la realizzazione di un impianto eolico in Sila

01/03 La Falck annuncia la realizzazione, attraverso Falck Renewables, di un impianto eolico in Calabria, sulla Sila. E lo fa attraverso una lunga intervista a Federico Falck, 56 anni, il presidente del gruppo di Sesto San Giovanni, che il settimanale Economy pubblichera' nel numero da domani in edicola: ''Finora gli investimenti nell'energia eolica li abbiamo fatti in Spagna, Galles e Francia. Adesso tocca all'Italia'', dice l'imprenditore. Attraverso la controllata Actelios, il gruppo Falck si prepara anche a realizzare tre termovalorizzatori in Sicilia: ''Le amministrazioni siciliane hanno capito che si tratta di opere strategiche, con le quali si garantira' l'energia al 20% della popolazione e si elimineranno le discariche abusive?'', dice Falck nell'intervista con Economy. “Per finanziare questa iniziativa, Actelios ha appena chiuso un aumento di capitale di 250 milioni''. Lo scenario futuro del settore, secondo Federico Falck, ''e' la concreta possibilita' di una dorsale atlantica dell'energia eolica: Inghilterra, Francia, Spagna, Italia e Marocco. Sarebbe una rivoluzione per i problemi energetici del Paese e per la preoccupante dipendenza dal petrolio''. Raccontando la recente storia aziendale, Falck sostiene che la famiglia 'ha cambiato la pelle, ma non l'anima'.

Tommasi sull’elettrodotto: “Uso strumentale dei comitati”

28/02 “Mentre la protesta delle popolazioni di Montalto Uffugo, in ordine alla costruzione dell’elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi incalza, corre l’obbligo di fare chiarezza, in maniera definitiva, su un procedimento che solo in fase finale, quando cioè l’iter autorizzativo aveva abbondantemente compiuto il suo corso, ha visto la partecipazione della Regione che ha ritenuto, pur in presenza di un intervento regolarmente autorizzato, anche con la partecipazione del sistema degli Enti locali, di dover riaprire il confronto con Terna, sulle criticità territoriali”. Lo afferma l' assessore regionale all' Ambiente Diego Tommasi. “Tutto questo –afferma Tommasi- ben sapendo che l’ iniziativa intrapresa dall’Assessorato regionale, si sarebbe tradotta, come poi è avvenuto, in uno spostamento dell’obiettivo della protesta dei Comitati di cittadini che attribuiscono alla Regione responsabilità esclusive, quasi fosse l’unico Ente intervenuto, a vario titolo in questa vicenda, dimenticando invece che si deve proprio all’iniziativa dell’Assessorato la riapertura del confronto con la società Terna, in ordine ad una nuova valutazione delle criticità territoriali, alla opportunità di razionalizzare ulteriormente la rete esistente e di aprire una ulteriore fase concertativi per lo sviluppo della rete elettrica ispirata alla Valutazione ambientale Strategica.
Preme ricordare ai cittadini che proprio l’iter autorizzativo della costruzione dell’elettrodotto è passato al vaglio della Conferenza dei Servizi, organo di partecipazione alle scelte di governo territoriali, alla quale hanno preso parte tutti gli Enti interessati. In quella sede i rappresentanti dei Comuni hanno espresso parere favorevole alla realizzazione dell’opera: uniche eccezioni il comune di S. Vincenzo La Costa e il Comune di Montalto che ha espresso parere negativo tramite un soggetto sprovvisto di valido potere rappresentativo. Anche la successiva delibera di Consiglio comunale è stata dichiarata inammissibile poiché intervenuta oltre tempo massimo cioè dopo i 30 giorni successivi alla chiusura della Conferenza dei Servizi.
Nel luglio 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra la società costruttrice e il Comune di Montalto, col quale Terna si impegnava a ottimizzare il tracciato dell’elettrodotto e prevedere una successiva convenzione per il riconoscimento delle azioni compensative, non appena l’opera fosse entrata in esercizio, quale sostegno economico alla realizzazione di un progetto di riqualificazione dell’area comunale e il Comune, si impegnava a consentire la regolare realizzazione dei lavori e farsi garante nei confronti di eventuali comitati locali contrari alla realizzazione dell’opera, a farsi garante degli accordi sulle indennità per il passaggio dell’elettrodotto con i proprietari dei terreni attraversati dallo stesso e a esonerare Terna da danni causati dalla realizzazione dell’elettrodotto e rinunciare a qualsiasi altra richiesta.
Vi è di più: per il tramite del Comune di Montalto sono stati concordati gli equi indennizzi dei proprietari per le servitù di elettrodotto e sono stati già corrisposti gli anticipi del 20% sull’intera cifra.
E’ storia recente la volontà dell’assessorato di riaprire i termini della discussione con la società costruttrice al fine di garantire la realizzazione dell’opera in sicurezza per la salute dei cittadini e nel rispetto della salvaguardia ambientale. A tal fine è stata costituita una task force congiunta, composta dalla Regione, dalle Province e da Terna; la cui prima riunione è stata convocata per il prossimo 3 marzo. In quella occasione saranno individuati i criteri per l’identificazione delle criticità territoriali della rete elettrica di trasmissione nazionale e dopo il loro censimento, la task force coinvolgerà i Comuni territorialmente interessati per la condivisione delle necessarie soluzioni.
In tutta questa vicenda è’ sconcertante vedere come le battaglie dei Comitati civici si prestino all’uso strumentale e volgare di alcune forze politiche che dimenticano all’occorrenza, che sono responsabili più di altri, del degrado ambientale del territorio.
Continueremo nel nostro impegno che non parte e non si ferma all’elettrodotto, convinti come siamo che una nuova gestione del territorio, dell’ambiente e delle risorse derivi dalla lungimiranza e dall’acume politico degli amministratori ma abbia anche bisogno della consapevolezza dei cittadini nel determinare le scelte e i cambiamenti”.

Convocata dall’ass. Tommasi la Comunità del Parco della Sila

28/02 L' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, ha convocato, per domani a Lorica, la comunita' del Parco della Sila per l' elezione del presidente, del vice presidente e dei componenti del consiglio direttivo dell' ente. All' incontro, e' detto in un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta regionale, interverra' il direttore generale del servizio Protezione Natura del Ministero dell' Ambiente, Aldo Cosentino. Alla riunione parteciperanno i sindaci dei ventuno comuni ricadenti nell'area del Parco, i presidenti delle tre province e i presidenti delle sei Comunita' montane. Il Parco della Sila istituito nel 2002, di fatto non ha ancora eletto i propri rappresentanti.

Fare Verde “Quali i criteri per autorizzare un ripetitore telefonico vicino la scuola Rodari di Corigliano?”

23/01 “Fare Verde, in seguito alle richieste giunte da molti cittadini di Corigliano preoccupati per la salute dei loro figli, si chiede quali siano stati i criteri che hanno indotto l’Amministrazione Comunale di Corigliano a rilasciare l’autorizzazione n°14/06 alla Vodafone per l’installazione di un impianto per telefonia mobile (antenna) in prossimità della scuola Rodari”. Questo è quanto denuncia in una dichiarazione il Presidente provinciale di fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza. “In particolare, aggiunge Pacienza, si chiede quali siano state le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti. Altresì se siano stati emanati regolamenti atti all’individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione. Fare Verde sottolinea, come d’altronde evidenziato dalla Raccomandazione 1999/512 CE, che dovrebbero essere sempre considerati sia i rischi che i benefici nel decidere se sia necessaria o meno un’azione quando si decidono strategie o si adottano provvedimenti relativi all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Non si possono, in assenza di dati scientifici che attestino in maniera inconfutabile la non nocività, sottoporre bambini e ragazzi in età di accrescimento a possibili influenze nocive derivanti dalla presenza di tali impianti. Fare Verde chiede, in attesa di queste risposte da parte dell’Amministrazione Comunale di Corigliano, che vengano sospesi i lavori in base a quanto stabilito dal “principio di cautela” da parte dell’UE che implica l’adozione di un insieme di regole finalizzate ad impedire un possibile danno futuro, prendendo in considerazione rischi tuttora non del tutto accertati al fine di tutelare e garantire appieno la salute dei cittadini, non dimenticando che tale tutela rientra nelle prerogative essenziali del Sindaco ed all’osservanza ed applicazione delle stesse tenuto per Legge”.

Via libera dalla UE alla costituzione dell’Agenzia locale per l’Energia della Provincia di Cosenza.

22/02 A dare il definitivo start è stata la Commissione Europea che ha approvato il progetto di costituzione della tecno-struttura finanziandola per il triennio 2006-2009 all’interno del Programma “Energia Intelligente per l’Europa”.
Da sottolineare che, nell’ambito di una partnership europea, la costituenda agenzia di Cosenza, uno dei nove progetti finanziati dall’UE a livello europeo, sarà coordinatrice, nei rapporti con la Commissione, di altre due strutture similari che sorgeranno rispettivamente nella Provincia di Catanzaro e nel Comune di Palmela in Portogallo. L’ammontare totale del progetto di costituzione delle tre strutture è di € 1.279.190,00.
I soci che localmente hanno aderito all’iniziativa della Provincia di Cosenza sono il Comune di Cosenza, l’Università degli Studi della Calabria, l’Associazione Provinciale degli Industriali, la locale Confederazione Nazionale degli Artigiani ed l’ Istituto Tecnico Industriale “A. Monaco”. L’Agenzia sarà uno strumento di politica energetica e perseguirà finalità di interesse pubblico. In particolare avrà il compito di promuovere ed incentivare gli usi razionali dell’energia, in tutte le sue forme, valorizzando segnatamente le fonti rinnovabili di cui è ricco il territorio provinciale: dal solare termico e fotovoltaico alle biomasse, al mini-idro, all’eolico ed infine alla cogenerazione.
In tal senso la struttura ambisce a giocare un ruolo di primo ordine nello sfruttamento ed utilizzo dei fondi europei previsti nel periodo 2007-2013 nel settore energetico-ambientale.
Altri obiettivi importanti saranno il supporto alle autorità locali nella promozione dell’uso razionale dell’energia e nella stesura di piani energetici e nella loro applicazione alla luce del nuovo scenario normativo nazionale che spinge sempre di più verso la certificazione energetica degli edifici.
Ulteriore aspetto strategico di notevole importanza è costituito dallo sviluppo delle conoscenze nel settore energetico – ambientale dei consumatori di energia attraverso la creazione di un centro permanente di formazione ed informazione sull’efficienza energetica, di educazione ambientale nelle scuole e di comunicazione verso il territorio.
“ Sottolineando con orgoglio che quello della Provincia di Cosenza è fra i pochi progetti ad essere stati ammessi all’importante finanziamento comunitario- ricorda al proposito il Presidente, Mario Oliverio- rimarchiamo che l’obiettivo che vogliamo cogliere è quello di accrescere la sensibilità in materia di risparmio energetico e di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. La nostra Agenzia sarà uno strumento essenziale ed innovativo per realizzare una politica energetica in un quadro di riferimento che, nel contesto europeo ed internazionale, vede il nostro Paese deficitario in relazione al fabbisogno reale. Evidenziando ancora come, l’attenzione destinata al nostro progetto, concretizzatasi nella sua approvazione finanziaria da parte della Commissione Europea, permette di realizzare un ulteriore, significativo punto programmatico della nostra azione di governo.”

La VAS denuncia: “Arenata l’indagine sulle navi fantasma”

21/02 ''Si e' arenata l' indagine sulle navi fantasma affondate nel Mar Tirreno. La notizia circola da alcuni giorni nell' opinione pubblica sempre con piu' insistenza, senza la smentita da parte delle autoriuta' competenti''. A sostenerlo e' stato Emilio Quintieri, responsabile del Nucleo vigilanza ambientale dell' associazione Verdi Ambiente e Societa'. ''Sembra - ha aggiunto Quintieri - che l' autorita' giudiziaria non abbia i fondi necessari per proseguire le delicate indagini. Il caso riguarda le due grosse navi affondate al largo della costa tirrenica cosentina in corrispondenza di Cetraro, rinvenute nell' ambito di una inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Paola e coordinata dal sostituto procuratore Francesco Greco. ''Quello che ci stupisce - ha sostenuto Quintieri - e' che a distanza di un mese non abbiamo saputo piu' niente in merito e, in particolare, cosa abbiano detto le analisi fatte dall' Arpacal. Infatti dopo il ritrovamento di questi relitti, avvenuto dopo le rivelazioni di un ex boss di Reggio Calabria, contenute in un memoriale consegnato alla Direzione Nazionale Antimafia, la Procura di Paola aveva dato incarico all' Agenzia regionale per la protezione dell' Ambiente (Arpacal) per effettuare analisi chimico-biologiche i cui risultati avrebbero dovuto essere resi noti entro pochi giorni. Gia' l' anno scorso, su mia sollecitazione l' on. Mauro Bulgarelli, dei Verdi, aveva presentato un' interrogazione chiedendo dei chiarimenti ed ulteriori indagini per monitorare tutti i siti terrestri e subacquei passibili di ospitare materiale tossico e radioattivo ma il Ministro dell' Ambiente Altero Matteoli (An) diede una risposta disimpegnata, poco rassicurante evidenziando una certa latitanza del Governo su questa delicata questione''. ''Successivamente - ha proseguito Quintieri - Bulgarelli, con un' altra interrogazione rivolta a quattro ministri chiedeva al Governo Berlusconi impegni precisi per la salute dei cittadini e dell' ambiente. Questo Governo invece di pensare a fare propaganda elettorale si dia una mossa per tutelare l' incolumita' dei calabresi supportando la Procura di Paola impegnata da tempo a dare certezze e serenita' ai cittadini. Ci auguriamo che questa storia d' intrighi radioattivi trovi presto una conclusione anche perche' se in questi relitti ci siano dei contenitori con sostanze tossiche, bisogna recuperarli immediatamente perche' una volta usurati, contaminerebbero le acque provocando un danno irreversibile non solo per l' ecosistema, ma anche per l' economia locale basata sul turismo''.

Marrello: “Da Sportello Agenda 21 un azione di sviluppo”

20/02 ''L' idea di uno sviluppo sostenibile che si faccia strada in vari paesi ed in vari ambiti territoriali rappresenta un significativo passo in avanti in quanto tende a delegittimare modalita' di sviluppo non rispettoso dell' ambiente''. E' quanto e' detto in una nota della Provincia di Cosenza. ''Esistono alternative - prosegue la nota - che testimoniano la fattibilita' ed i vantaggi sociali ed economici di politiche di sviluppo sostenibili e delle quali l' Assessorato all' Ambiente della Provincia di Cosenza e' promotore, attraverso la realizzazione di uno sportello di Agenda 21 Locale. Cosi' facendo, intende ispirare, coordinare e quindi verificare azioni locali che abbiano lo scopo di perseguire la sostenibilita' ambientale economica e sociale. Attualmente si stanno portando a conoscenza di questo strumento i 155 Comuni della provincia di Cosenza, con l'ulteriore scopo di monitorare processi di Agenda 21 Locale gia' in atto e promuovere altre azioni verso uno sviluppo sostenibile. Inoltre, attraverso l' Agenda 21 provinciale l' assessorato provinciale all' Ambiente promuove e sostiene il progetto Eco-Schools nell'ambito provinciale. La nuova sede dello sportello di Agenda 21 della Provincia di Cosenza, inaugurata il 26 gennaio scorso, ospita un gruppo di tecnici volontari a disposizione della popolazione ed in particolare delle amministrazioni. Nella stessa sede, inoltre, e' a disposizione uno sportello della Lega Anti-Vivisezione (LAV). Si tratta dello sportello ''Agenda 21-Lav per i diritti degli animali'', unico nel meridione, fortemente voluto dal presidente della Provincia, Mario Oliverio, e dall' assessore provinciale all' Ambiente, Luigi Marrello''

Al via il progetto Appennino Parco d’Europa

20/02 Appennino Parco d'Europa: a dieci anni dall'idea iniziale il progetto dedicato alla tutela e alla valorizzazione di quest'area prende finalmente il via. A firmare la convenzione, il prossimo 24 febbraio all'Aquila, le quindici regioni interessate dalla dorsale appenninica (Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia), Ministero dell'Ambiente, ANCI, UPI, UNCEM, Federparchi e Legambiente. Obiettivo dell'accordo: partire dal patrimonio ambientale, poi da quello storico culturale, per realizzare uno sviluppo locale compatibile. Puntare, a seconda delle diverse realta' delle singole regioni e in relazione con il sistema delle reti ecologiche, sul turismo sostenibile o sull'agricoltura biologica e tipica, promuovere l'artigianato oppure l'allevamento. L'idea e' quella di avviare un'azione comune per costruire un modello di sviluppo per l'intero sistema, promuovere attivita' di scambio di esperienze e programmi di partenariato con altri Paesi europei del Mediterraneo. Con l'impegno dei parchi e delle amministrazioni locali e con la ricostruzione della continuita' territoriale attraverso 'aree corridoio', sara' piu' semplice tessere una continuita' sociale ed economica e promuovere la nascita di nuovi imprenditori. Alla cerimonia di firma della Convenzione sono previsti gli interventi di Ministero dell'Ambiente, Legambiente e Regione Abruzzo, oltre ad una tavola rotonda alla quale parteciperanno Federparchi, Legambiente, UNCEM, UPI, ANCI e gli assessori delle regioni dell|Appennino.

Tommasi: “Grave la mancata nomina di un commissario ai rifiuti”

17/02 “Il Consiglio dei Ministri non ha nominato, neanche oggi, il Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Calabria. La situazione ambientale, soprattutto nel settore rifiuti e depurazione acque, temiamo, adesso, sia a un punto di non ritorno e l’atteggiamento irresponsabile del Governo non fa sperare nulla di buono”. E’ quanto afferma in una nota l’assessore regionale all'ambiente della Calabria, Diego Tommasi”. “Un Governo –aggiunge- sempre più impegnato in sondaggi e nel tentativo di conquistare audience televisivi, per poter cogliere la drammaticità della situazione in cui versa la nostra regione.Siamo al paradosso: si proroga l’emergenza ambientale, si dimette il Commissario Bagnato (e questa circostanza, di fatto una vacatio, si traduce in un’ulteriore aggravio di una situazione già collassata, finita anche nei fascicoli della magistratura) e non si nomina il nuovo Commissario: un atto gravissimo, fuori da tutte le logiche politiche e amministrative.
Ce la stiamo mettendo tutta per far fronte all’emergenza: senso di responsabilità politica e di governo, ci ha portato a individuare una figura di alto profilo tecnico e operativo, di massima garanzia, sia per il Governo che per la Regione:abbiamo ritenuto e riteniamo che un’emergenza così grave possa e debba essere condotta da un’alta figura istituzionale, eppure nonostante gli sforzi di concertazione, il Consiglio dei Ministri risponde oggi, non provvedendo alla nomina, con un nulla di fatto. In queste condizioni a nulla valgono i tentativi di far fronte, seppure con azioni che afferiscono esclusivamente al senso di responsabilità e di iniziativa che ci anima, alle criticità che in questo momento, sono massime e alla fase di stallo che sta vivendo l’Ufficio del Commissario, a fronte di impianti di depurazione non funzionanti e alla mancanza di programmazione in ordine agli interventi straordinari per il completamento e la messa in funzione delle opere.
Così, mentre a Milano, alla fiera del Turismo, si sta promuovendo la “bell’Italia” noi non sappiamo come affrontare la stagione estiva e cosa ci riserverà il prossimo futuro.
Siamo indignati per l’atteggiamento che continua a prevalere nei confronti della nostra Calabria una terra dalla quale prendere e alla quale mai dare.
Siamo preoccupati e disorientati e non comprendiamo perché non si voglia affrontare e risolvere un’emergenza, superabile solo, impiegando uomini e mezzi capaci di traghettare questa regione, in questo settore, verso la normalità. Il Presidente Loiero sta seguendo ll’evolversi della vicenda: non escludiamo, nelle prossime ore, atti eclatanti e iniziative forti al fine di portare a soluzione l’emergenza ambientale in Calabria”.

Concluse le selezioni del progetto “Da Vinci” a Castrovillari

17/02 Si sono concluse le selezioni del Bando per il secondo progetto legato alle risorse ambientali del territorio ed alle sue ricadute, presentato dall'Amministrazione municipale di Castrovillari all'Agenzia Nazionale ''Leonardo Da Vinci'' nell'ambito dell'apposito programma europeo. Lo ha reso noto l'assessore alle politiche giovanili, sport, turismo, tempo libero , coordinamento e sviluppo delle associazioni, Anna De Gaio. ''Una squadra di giovani che - ha detto De Gaio - arricchira' il proprio bagaglio culturale, sperimentando in prima persona azioni, metodiche ed indirizzi che vengono portati avanti nei Parchi naturali d'Europa per coniugare al meglio la conoscenza con la tutela e le vocazioni dei territori. Elementi su cui le popolazioni del Pollino come questa Amministrazione sono da tempo impegnate, consapevoli delle ricadute e del fatto che curare la natura e garantirne la conservazione nello sviluppo equivale non solo ad una corretta gestione delle risorse ma, soprattutto, a garantire uno sviluppo equilibrato e consono alle esigenze del territorio''. ''Cosi' - ha aggiunto - dopo il successo della prima esperienza tra i giovani della citta' nell'organizzazione e gestione aziendale, dei servizi amministrativi, bancari, e della contabilita', ne ritorna un'altra sul patrimonio naturalistico e dal nome ''Cvme 2 : turismo rurale e sviluppo ecosostenibile nel bacino del Parco naturale del Pollino'' che verra' coordinata dall'Euroform Rfs di Cosenza, ente di formazione, che da anni si occupa di progetti in ambito europeo oltre ad essere stato partner nella scorsa edizione. L'iniziativa, che e' il prosieguo di un percorso di qualificazione voluto e promosso dal Comune per giovani lavoratori o non occupati, e' stato destinato anche questa volta a 15 unita' residenti a Castrovillari, da avviare alla formazione nei settori del marketing ambientale, turismo sostenibile e rurale attraverso stage della durata di 13 settimane presso, come gia' evidenziato, realta' spagnole, irlandesi e lituane''. Il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta, ha evidenziato che ''il nostro impegno come Amministrazione - ha aggiunto il sindaco, Franco Blaiotta - di accompagnare queste politiche con una nuova cultura del lavoro, in modo che questi momenti di preparazione, offerti da istituti nazionali per l'integrazione europea, siano una vera occasione per riqualificare professionalmente chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro e vuole far sposare le sue capacita' con lo sviluppo sostenibile scelto dalle popolazioni e voluto da questa Amministrazione''.

Tommasi: “Avviare un programma di gestione integrata dei Parchi”

15/02 “I Parchi e le riserve ambientali come risorsa e ricchezza, per un nuovo sviluppo in Calabria e per la crescita economica e sociale delle popolazioni che vi abitano. Le aree protette come strumento privilegiato di sviluppo sostenibile e elemento di valorizzazione delle caratteristiche socio antropologiche della gente di Calabria. La cultura dei parchi trova compiuta realizzazione nel programma dell’assessorato alle Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria. Un impegno concreto che l’assessorato sta portando avanti a tutti i livelli e coinvolgendo tutti gli attori, istituzionali e sociali che sono i protagonisti di un percorso di sviluppo e di crescita che nasce nel parco e si estende fuori dai confini delle aree protette. E dopo l’adesione alla Convenzione degli Appennini arriva l’accordo di programma quadro tra Regione e Governo per l’attivazione delle misure economiche e finanziarie attraverso le quali rilanciare e strutturare il “sistema parchi” in Calabria”. E’ stata questa,infatti, la proposta che l’Assessore regionale alle Politiche dell’Ambiente, Diego Tommasi, ha formulato al Direttore del Settore Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente, Aldo Cosentino, nel corso di un incontro svoltosi a Roma, nella mattinata di oggi. “Abbiamo analizzato la situazione delle aree protette in Calabria – ha detto Tommasi – e abbiamo avviato un programma di azioni a livello regionale che dovranno servire a traghettare i parchi, nella nostra regione, da una gestione poco funzionale alle potenzialità e al raggiungimento degli obiettivi del parco, ad una gestione di tipo integrata, che sappia interpretare e cogliere le molteplici opportunità che le comunità dei parchi custodiscono dalla biodiversità, ai sistemi ecologici, al patrimonio umano, sia in termini sociali che culturali che antropologici e storici, alle ricchezze produttive artigianali ai servizi”. Un impegno a tutto campo, quello dell’assessore Tommasi che nelle grandi possibilità offerte dai sistemi di gestione integrati ha sempre creduto: Regione e Governo centrale insieme per la costruzione di un nuovo circuito regionale economico e di salvaguardia ambientale.Un nuovo percorso che troverà compiuta realizzazione nell’Assemblea dei Sindaci del Parco della Sila per la costituzione della Comunità del Parco che vedrà la partecipazione, tra gli altri del Direttore del Settore Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente, Aldo Cosentini.

Intesa tra Arpacal e Edison per il controllo dell’inquinamento

14/02 Due convenzioni sono state siglate tra l'Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria (Arpacal) e la Edison per la gestione delle centraline per la rilevazione dell'inquinamento atmosferico a servizio delle due centrali termoelettriche che la societa' che opera nel settore dell'energia sta costruendo in Calabria, rispettivamente ad Altomonte e Simeri Crichi. A firmare l'accordo e' stato Domenico Lemma, commissario dell'Arpacal e, per conto di Edison, il responsabile Gestione Termoelettrica 3, Alberto Abbate. La Edison, dopo la Valutazione d'Impatto Ambientale, e' stata autorizzata nel 2002 a costruire, nei comuni di Altomonte e Simeri Crichi, due centrali termoelettriche a ciclo combinato, della potenza di 800 MW, alimentate a gas naturale. In entrambe le centrali sono state installate, 12 mesi prima della data prevista di attivita' dell'impianto, due centraline di rilevamento della qualita' dell'aria e una per il monitoraggio dei dati meteorologici. Le centraline hanno lo scopo principale di consentire il monitoraggio della qualita' dell'aria prima dell'avviamento della centrale, ed anche durante il suo funzionamento, nelle aree circostanti in cui e' presumibile la ricaduta delle emissioni della centrale. In base alle convenzioni siglate con l'Edison, all'Arpacal e' stata affidata, oltre che la gestione delle centraline di rilevamento della qualita' dell'aria per lo svolgimento delle operazioni di monitoraggio, la validazione tecnico-scientifica dei dati provenienti dalle apparecchiature installate che saranno poi inviati ad un computer situato nelle sedi Arpacal. L'agenzia ambientale calabrese, inoltre, realizzera' una relazione trimestrale sullo stato della qualita' dell'aria rilevata dalle stesse centraline. A Simeri Crichi, le due centraline di rilevamento della qualita' dell'aria sono state installate all'esterno della centrale e rispettivamente in localita' ''Apostolello - ponte fiume Alli'' ed in localita' ''Vasca Pietro Paolo'' dove e' stata installata anche una centralina per il monitoraggio dei dati meteorologici; le installazioni sono avvenute in zone che, secondo lo studio di impatto ambientale per ottenere le autorizzazioni del caso, sono state considerate maggiormente interessate dalle ricadute della centrale. Per la centrale di Altomonte, le due centraline di rilevamento della qualita' dell'aria sono state installate all'esterno della centrale e rispettivamente, nei comuni di Firmo e Saracena, previa autorizzazione dei Comuni interessati, sempre in zone che, secondo gli studi predisposti per ottenere le autorizzazioni del caso, sarebbero maggiormente interessate dalle ricadute della centrale.

Accordo per il compostaggio tra Fare Verde, Coldiretti e CIC

14/02 “E' stato siglato a Roma un accordo programmatico per la promozione del compost di qualità tra CIC, Coldiretti e Fare Verde. Questo accordo prevede una serie di azioni per garantire la qualità sanitaria e agronomica del compost in vista del suo impiego in agricoltura”. Ne da notizia il Presidente Provinciale Fare Verde di Cosenza Francesco Pacienza. “Le parti –prosegue Pacienza- si sono impegnate nella realizzazione di un tavolo di lavoro che dia piena operatività a questo accordo sviluppando iniziative nei campi della ricerca, della sperimentazione, della informazione e della comunicazione. “Un accordo importante‚- afferma Fabrizio Vincenti, Presidente di Fare Verde - perchè dimostra la volontà delle parti ad impegnarsi ulteriormente e concretamente per la sostenibilità ambientale in città e campagna. Peccato che a questa volontà di privati cittadini non corrisponda una adeguata sensibilità da parte del Ministero dell’Ambiente che, anzi, nella giornata del 10 febbraio ha fatto licenziare il tanto discusso Decreto Legislativo di riforma ambientale che rischia, peraltro, di compromettere la qualità della raccolta differenziata della frazione umida e quindi di impedirne il compostaggio e il conseguente uso in agricoltura”.
Anche per aggirare lo scenario normativo sfavorevole, Fare Verde, Coldiretti e CIC hanno deciso di proseguire il loro impegno a favore dell’Ambiente e della Agricoltura, attraverso questo accordo volontario. Questo importante accordo programmatico, che sarà immediatamente operativo, è stato sottoscritto nel corso del convegno “il compost nelle strategie di sostenibilità” organizzato a chiusura della campagna “meno rifiuti in città, più qualità in campagna” organizzata da Fare Verde con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, la adesione di CIC e Coldiretti, la collaborazione della Scuola Agraria del Parco di Monza. Il convegno è stata la occasione per fare il punto sulle qualità agronomiche e fertilizzanti del compost di qualità, nonchè sui vantaggi ambientali della fertilizzazione organica anche in termini di corretta gestione dei rifiuti umidi e verdi selezionati con la raccolta differenziata.
Fare Verde chiede, alla luce di quanto su esposto, al Presidente della Regione Calabria ed al Presidente della Provincia di Cosenza di aderire a tale accordo favorendo ed incentivando fin da subito tale pratica. Dimostrando la volontà di iniziare una seria programmazione della gestione dei Rifiuti Solidi Urbani attraverso il recupero di una frazione così importante, in termini di quantità e di utilità, come quella costituita dall’organico domestico.
Al convegno sono intervenuti: Prof. Paolo Sequi Consiglio Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, direttore Istituto sperimentale Nutrizione Piante, Dott. Giuseppe Izzo ARSIAL Progetto FertiLIFE, Dr. Massimo Centemero Coordinatore Comitato Tecnico Consorzio Italiano Compostatori, Dr. Stefano Masini Responsabile Area Ambiente e Territorio Coldiretti, Dr. Enzo Favoino Gruppo di studio sul compostaggio Scuola Agraria Parco di Monza, Massimo De Maio Vicepresidente Fare Verde e Fabrizio Vincenti Presidente Fare Verde”.

Messo in sicurezza il traliccio Enel con un nido di cicogne a Cassano

13/02 Personale Enel ed alcuni attivisti della Lega italiana protezione uccelli (Lipu) hanno provveduto a mettere in sicurezza, nel territorio di Cassano Ionio, il traliccio ad alta tensione dove, l'anno scorso, una coppia di cicogna aveva nidificato. L'iniziativa si inserisce nel progetto ''Cicogna bianca'', elaborato dalla Lipu in collaborazione con Enel e alcuni comuni per favorire la nidificazione di questa importante specie in Calabria. ''L'attivita' di studio e monitoraggio portato avanti nel 2005 dagli attivisti della Lipu ha consentito - e' scritto in una nota - di individuare sul territorio regionale altri due nidi di Cicogna bianca, che si vanno ad aggiungere a quello esistente, dal 2002, nella valle del Crati''. All'operazione di stamane hanno presenziato, tra gli altri, il responsabile Enel della Zona di Castrovillari, Maurizio della Corte, e il responsabile della Lipu, Roberto Santopaolo. Nelle vicinanze del nido sono state installate, inoltre, alcuneþ piattaforme artificiali. I rappresentanti della Lipu e dell'Enel hanno tenuto, inoltre, a sottolineare che ''gli interventi effettuati questa mattina nel territorio cassanese e il 26 gennaio scorso nel crotonese vanno ad aggiungersi alle altre azioni che la Lipu sta portando avanti sul territorio per favorire il ritorno stabile di questa specie in Calabria''. ''La stessa iniziativa - conclude la nota - rientra nel progetto ''Natura e Territorio'' promosso da diversi anni dall'Enel il cui scopo e quello di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente nei territori dove opera e rappresenta un modo per essere vicino alle istituzioni ed associazioni che si prefiggono lo scopo di tutelare il patrimonio ambientale''.

Tommasi: “Il decreto sull’ambiente approvato dal Consiglio dei Ministri non è attuabile”

10/02 “Sarà impossibile da attuare il decreto sull’ambiente, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, perché nasce ‘contro’ gli enti territoriali e senza la collaborazione di tutti quei soggetti che operano, a vario titolo, per il governo del territorio”. Questo il commento, contenuto in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale, dell’assessore calabrese Diego Tommasi, che coordina la “Commissione ambiente e protezione civile” delle Regioni. Per Tommasi “è semplicemente desolante che il Governo non solo non abbia tenuto conto dei rilievi delle Regioni e degli enti locali, ma che non abbia tenuto minimamente in considerazione il fatto che tali proposte erano state largamente recepite e fatte proprie dalle associazioni economiche, sindacali e ambientali”. “C’è da augurarsi che il provvedimento legislativo non paralizzi per anni ogni attività di tipo ambientale - ha concluso l’assessore all’Ambiente - in quanto tutte le amministrazioni regionali e locali hanno il dovere di tutelare il proprio territorio ed evitare che la nuova normativa produca un incremento di inquinamento o di costi di ripristino per la collettività”.

Soddisfazione dell’ass. M. Tripodi per il fermo dei lavori all’ecomostro di Altomonte

10/02 “Esprimo apprezzamento per la decisione assunta dal Tar che ha disposto, con una propria ordinanza, il fermo dei lavori di costruzione di un edificio in cemento armato, a cinque piani e alto 18 metri, in corso di realizzazione a ridosso del Castello medievale di Altomonte , uno dei centri storici più belli e più pregiati della Calabria”. È quanto sostiene, in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale, l’assessore regionale all’Urbanistica, Michelangelo Tripodi, circa il provvedimento del Tribunale amministrativo regionale che blocca i lavori di realizzazione della megastruttura aprendo, così, la strada alla possibilità di pervenire alla revoca definitiva dell’autorizzazione che era stata rilasciata dal commissario ad acta, nonostante il parere contrario espresso più volte dal Comune di Altomonte. “La nostra posizione -aggiunge Tripodi - si inquadra nell’impegno più complessivo di questa Giunta regionale e dell’assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio che punta a garantire una forte salvaguardia delle risorse del nostro territorio e una particolare tutela e attenzione ai centri storici calabresi. Inoltre, come è noto, la Regione ha avviato recentemente il programma denominato “Paesaggi e Identità” che punta a promuovere azioni e interventi per individuare e rottamare gli ecomostri. Non c’è dubbio che questo rappresenta una scelta prioritaria nella strategia di governo del territorio che stiamo portando avanti per contrastare lo scempio, la devastazione e l’aggressione selvaggia del nostro territorio e dei nostri beni”

Pacienza (Fare Verde): “Situazione drammatica dei rifiuti in Calabria. Nessun programma”

08/02 “La Calabria vive, avvicinandosi pericolosamente alla situazione della Campania, in maniera drammatica il problema dei rifiuti”. E’ quanto informa in una dichiarazione il Presidente Provinciale di FareVerde di Cosenza, Francesco Pacienza. “Da una parte – continua Pacienza- abbiamo una situazione determinata da un commissariamento che si protrae da troppo tempo e dall'altra un'inerzia delle Pubbliche Amministrazioni incapaci di iniziative autonome conformi allo spirito ed ai dettami delle Normative Nazionali ancorchè Comunitarie. In Calabria la Raccolta Differenziata costa, al cittadino-utente, circa 5 volte di più della indifferenziata e rappresenta un caso se non unico alquanto singolare, considerato che nel resto dell'Italia il processo è esattamente l'inverso. Ma questo maggior costo non è attribuibile certamente ad una corresponsione di servizio qualitativamente migliore rispetto ad altre regioni, anzi.
Il Decreto Ronchi, ma anche le Direttive Comunitarie in materia di gestione dei rifiuti, stabiliscono le priorità di intervento affinchè si possa affrontare in maniera seria ed efficace tale problema.
Il primo punto è la RIDUZIONE della quantità di rifiuti prodotti, ma basta guardarci intorno per renderci conto che viene costantemente disatteso, tranne in alcune Regioni. Sarebbe conveniente che le Amministrazioni locali, nell'ambito delle loro autonomie, iniziassero a fissare dei limiti alla produzione dei rifiuti ad iniziare dagli imballi delle merci o dall'uso di sacchetti in Materbi (materiale che ha le stesse caratteristiche meccaniche della plastica, ma viene prodotto con farina di mais e pertanto interamente biodegradabile) al posto del tradizionale sacchetto di plastica.
L'altro punto importante è il RICICLAGGIO delle materie seconde (carta, plastica, vetro, frazione organica) che permetterebbero un notevole risparmio per la collettività inibendo il ricorso all'acquisto di materie prime (petrolio, bauxite, silice, legno) che oltre a scarseggiare hanno raggiunto costi altissimi. Ora, restando in tema di riciclaggio, noi di Fare Verde siamo rimasti colpiti da alcuni dati forniteci dai Consorzi Nazionali per il Riciclaggio. A titolo di esempio voglio citarne uno, che probabilmente è quello più esplicativo.
Tra i materiali altamente riciclabili un posto di rilievo è occupato dall'alluminio. In alluminio sono realizzati tantissimi oggetti di uso quotidiano: le lattine di aranciata o di the, le scatolette di carne o tonno, i tappi delle bottiglie siano essi a vite o a corona, le vaschette per cuocere i cibi nel forno. Bene, tutti questi oggetti per essere prodotti necessitano dell'estrazione della bauxite da cui viene ricavato l'alluminio. Il meccanismo di riciclaggio prevede la raccolta separata, o comunque con una percentuale di presenza di altri materiali inferiore al 4%, ed il conferimento al consorzio (CIAL) il quale PAGA 360 euro per ogni quintale di alluminio che gli viene consegnato. Quindi raccogliere separatamente è economicamente redditizio. Ora, vi chiederete: se chi raccoglie l'alluminio viene pagato perchè io cittadino non risparmio?
Fare Verde si è posto la medesima domanda. La risposta viene dai dati fornitici dal CIAL da cui emerge che tra il 2004 ed il 2005 è diminuita sensibilmente la quantità di alluminio conferita al Consorzio. Addirittura una società mista ha conferito ZERO kg di alluminio nel 2005 mentre nel 2004 la quantità conferita dalla stessa era di 3.000 Kg.. Dov'è finito l'alluminio prodotto in quella zona? Che fine ìhab fatto questa risorsa ed i relativi beneìfici per i cittadini? Basti pensare che un bar di un paese di 4.000 abitanti consuma, nel periodo invernale, circa 80 lattine di bibite a settimana. Una lattina vuota pesa 15 grammi circa, il che vuol dire 1,2 Kg a settimana per singolo bar. Fate voi i conti.
Altro aspetto importantissimo è la totale assenza di controlli da parte delle Pubbliche Amministrazioni sul rispetto delle Leggi in materia ambientale. Quando ci rechiamo in un negozio o in un centro commerciale per comprare alcune tipologie di prodotti dovremmo essere avvisati di alcuni obblighi di legge a cui è soggetto il venditore. Chi vende batterie di auto, pneumatici, batterie per strumenti elettronici, elettrodomestici è obbligato al ritiro ed allo smaltimento dell'usato. Se andate nei nostri Centri Commerciali vi accorgerete che non esiste la possibilità, da parte del cittadino, ad adempiere a tale compito ne vi sono campagne di sensibilizzazione e di informazione in tal senso. Risultato: le nostre strade, i bordi dei nostri fiumi, i bordi delle nostre autostrade cosparsi di frigoriferi, pneumatici usati, batterie di auto con conseguenze nefaste anche per le sottostanti falde idriche e per l'aria che respiriamo. Tutto ciò non accadrebbe se venissero effettuati i controlli e perseguiti, come prevede la Legge, gli inadempienti.
Riciclare la batteria usata, ad esempio, permette di recuperare il piombo che, se trattato correttamente, servirà per produrre altre batterie, tubazioni, saldature. Inoltre in questo modo le sostanze inquinanti come l'acido solforico non vengono disperse nell'ambiente.
Questa mancanza di controlli fa si che i costi per lo smaltimento dei rifiuti, avvenendo in maniera non corretta, si alzino in maniera consistente ma sempre a discapito del singolo cittadino.
Fare Verde, sempre in tema di riciclaggio, conduce una campagna in favore del recupero della frazione organica dei rifiuti. Se nel resto dell'Italia la percentuale di tale parte importante del rifiuto si attesta intorno al 25% nel Meridione questa percentuale sale sino al 40%. Dal recupero della frazione organica, sottratta alla ingloriosa fine in discarica o trasformata in FOS, si ricava il COMPOST: ossia humus essenziale per la fertilità della terra, lo sviluppo delle piante ed una migliore qualità del prodotto agricolo.
Ogni singolo Comune potrebbe dotarsi di un piccolo impianto di compostaggio in cui incominciare a compostare, per esempio, il residuo floreale proveniente dal cimitero. Da una indagine che Fare Verde ha condotto su 25 Comuni è emerso che tale materia rappresenta non meno del 3% sul totale dei rifiuti prodotti in quel Comune. Compostando queste quantità si ottengono molteplici vantaggi: si risparmia in termini economici sui costi di conferimento in discarica, si trasforma in qualcosa di utile una quantità importante di rifiuti e si risparmia sull'acquisto del concime per la manutenzione del verde pubblico. Una semplice azione che produce TRE effetti benefici. In alcuni Comuni della provincia di Cosenza è stata presa in seria considerazione questa ipotesi e si stanno predisponendo le delibere in tal merito.
Altro punto parimenti importante è il RIUTILIZZO delle materie riciclate. Il materiale maggiormente diffuso ed utilizzato è costituito sicuramente dai maglioni in PILE che vengono realizzati mediante il riciclaggio delle bottiglie in PET. Anche in questo, come negli altri punti precedentemente trattati, le Pubbliche Amministrazioni non brillano per sensibilità ed efficienza. L'obbligo di Legge che prevede per il fabbisogno cartaceo di tutte le P.A. (Comuni, Scuole, Province, Regioni) la quota del 35% in carta riciclata viene costantemente disatteso ed ignorato. Al contempo non viene in alcun modo incentivato l'uso di tali materiali e la loro reperibilità attraverso i normali canali di vendita.
Riciclare rifiuti che contengono materiale che può essere recuperato e quindi riutilizzato è un processo molto importante in quanto si evita la dispersione dei rifiuti che inquinano e si riutilizza anche materiale che andrebbe invece perduto, pertanto tale processo risulta anche economicamente conveniente, occupazionalmente utile ed ambientalmente necessario”.

Viceministro Nucara: “Finanziati in Calabria tre progetti di sviluppo sostenibile”

08/02 ''Siamo riusciti finalmente a portare a compimento l' attuazione del programma di attivita' relativo allo sviluppo sostenibile''. A dirlo e' stato il vice ministro Francesco Nucara in merito agli oltre 15 milioni di euro destinati dalla delibera Cipe 27 del 29 settembre 2004 al Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile. ''Di fronte alle oltre 500 richieste pervenute - ha aggiunto Nucara - i fondi a disposizione hanno consentito al Ministero dell' Ambiente di procedere al finanziamento soltanto di 39 progetti, tre dei quali in Calabria''. Il Ministero dell' Ambiente, e' scritto in una nota, aveva incaricato della valutazione delle domande di finanziamento una apposita commissione che ha concluso l' istruttoria alla fine del settembre scorso. I tre progetti presentati da Enti calabresi ed ammessi a cofinanziamento sono: il progetto pilota relativo al Recupero dell' ex base Nato di Monte Nardello, nel Parco Nazionale dell' Aspromonte, per la creazione di un centro permanente di didattica e monitoraggio ambientale presentato dall' Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, per un importo di 550 mila euro; il progetto pilota per lo sviluppo sostenibile della fascia costiera Vibo-Pizzo della Provincia di Vibo Valentia e certificazione Emas dei territori comunali, presentato dall' Amministrazione provinciale di Vibo per un importo di 400 mila euro; il progetto relativo a interventi di riordino colturale a prevalenza di faggio per la raccolta di biomasse nei boschi del demanio comunale di San Donato di Ninea in provincia di Cosenza, per un importo di 700 mila euro.

Approvate le misure di Fare Verde per i Rifiuti urbani

07/02 “Si è riunito a Rossano il direttivo provinciale di Fare Verde”. Ne informa in una nota il Presidente Provinciale FV di Cosenza Francesco Pacienza. “Alla riunione –prosegue la nota hanno preso parte l’avv. Francesco Greco in qualità di Presidente Regionale di Fare Verde Puglia, l’avv. Lolita Biasi, presidente provinciale di Brindisi, ed i responsabili delle sedi di Fare Verde in provincia di Cosenza. Erano presenti il Presidente, Pierluigi Nola, ed alcuni rappresentanti dell’associazione “Vigili dell’ambiente” i quali hanno già collaborato con Fare Verde nella manifestazione sul compostaggio.
Nel corso della riunione si è discusso della situazione ambientale in provincia di Cosenza con particolare riferimento alla situazione della gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, della presenza di centrali per la produzione di energia elettrica e della preoccupante situazione di inquinamento delle acque marine e dello stato di abbandono e degrado in cui versano molti tratti dei litorali cosentini.
Sono stati approvati le misure che Fare Verde adotterà nei prossimi mesi per sensibilizzare le Amministrazioni ed i cittadini in merito alle tematiche dei rifiuti e dell’inquinamento. Nel corso della riunione è stato riconfermato all’unanimità alla carica di Presidente Provinciale, Francesco Pacienza; suo più stretto collaboratore è stato designato Luigi Pagnotta (che assume la vicepresidenza), attuale responsabile della sede di Corigliano, il quale si occuperà anche della tutela delle spiagge in quanto unico referente per la costa ionica. La dottoressa Carmelina De Rose, geologa, è stata nominata responsabile del dissesto idrogeologico; Gregorio Cortese è stato nominato responsabile dei tesseramenti per la zona del Pollino; Carmelo Berardi si occuperà dei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni.
Al termine della riunione è stato stipulato un accordo di piena collaborazione tra Fare Verde e l’associazione “Vigili dell’ambiente” i quali si sono detti ben disponibili a sostenere fattivamente tutte le iniziative che Fare Verde intraprenderà sul territorio di Rossano e zone limitrofe chied, fin d’ora, endo una particolare attenzione verso la zona montana di Rossano e le aree fluviali che interessano il territorio”.

Progetti di sviluppo sostenibili per 15.8 mil di euro al Sud. Per la Calabria San Donato di Ninea e Reggio

06/02 Progetti di sviluppo sostenibili per 15,8 milioni di euro, il 30% destinato alle aree del Sud Italia; tra questi anche uno presentato dalla Comunita' Montana ''Trigno Medio Biferno'', con sede a Trivento (Campobasso). Un decreto del direttore generale per la ricerca ambientale e lo sviluppo ha reso pubblico l'elenco dei soggetti ammessi a finanziamento ai sensi della delibera CIPE n. 27/2004 del 29 settembre 2004 relativa al Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile ed in particolare a sostenere economicamente la misura 5 con il programma di attivita' per l'anno finanziario 2003. I soggetti sono stati selezionati sulla base dei criteri previsti dalla delibera CIPE del 29 settembre 2005 - misura 5 anno finanziario 2003 e sulla base del rispetto del termine di presentazione. Sono risultate ammissibili 458 istanze su un totale di 512 richieste pervenute. A compiere la selezione e' stata una commissione istituita ad hoc e incaricata dell'esame e della valutazione delle domande di finanziamento che alla fine ha giudicato idonei 39 progetti. Si tratta di quelli trasmessi dai Comuni di Castel di Sangro, Deiva Marina, Castel Sant'Elia, Melfi, Ariccia, Pomarico, Acquacheta, Minervino di Lecce, San Lorenza a Mare, Cave, Sorano, Caparbio, Orbetello, Piobbico, Melpignano, Cava dei tirreni, Torre del Greco, Spoleto, Battipaglia, Lecce, Reggio Calabria, Gavoi, San Donato di Ninea, Gorizia, Monsano e San Filippo del Mela, Ancona. Sono stati giudicati ammissibili anche i progetti presentati dalla Provincia di Vibo Valentia, dal Consorzio della Media Valle del Serchio, dal Consorzio di Terra dei Due Mari e da quello del Basso Sinni. Idonee anche le proposte presentate dalla Comunita' montana ''Trigno Medio Biferno'', dalla Provincia di Massa Carrara, dalla Provincia di Imperia. Sono stati quindi stanziati 15.882.400 euro a fronte di una richiesta complessiva di finanziamento pari a 31.272.914 euro. Ammonta a 6.940.000 euro la quota riservata a progetti localizzati nel Mezzogiorno.

Vertice della Regione sull’ambiente con Loiero, Adamo e Tommasi: “Per la Calabria una estate tranquilla”

06/02 Verifica del lavoro fatto, rilancio di quello da fare. Il Governo regionale non vuole farsi cogliere di sorpresa e sul problema dell’emergenza inquinamento marino, già dal settembre scorso (dopo le scuse per il mare sporco fatte ai cittadini a fine estate dal presidente della Regione Calabria Agazio Loiero), ha varato un piano straordinario di intervento mirato che dovrebbe consentire di affrontare la prossima stagione balneare in maniera più adeguata e più rispondente alle esigenze del turismo e dell’ambiente. Per rendersi conto del livello di attuazione e imprimere una accelerazione a tale piano straordinario di interventi infrastrutturali si è svolto – informa una nota del portavoce - un vertice in Regione tra il presidente Loiero, il vicepresidente Nicola Adamo e l’assessore alle Politiche dell’ Ambiente, Diego Tommasi (era assente per impegni di partito l’assessore ai Lavori Pubblici, Luigi, Incarnato).
Tra i punti discussi, oltre al Piano straordinario, la gestione degli impianti già esistenti e la manutenzione ordinaria e straordinaria, il completamento delle opere già avviate e non completate dall’Ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale.
“La Calabria – ha detto il presidente Loiero – ha bisogno come il pane di una estate tranquilla sul piano turistico e, per evitare brutte sorprese, stiamo impiegando notevoli risorse”.
“Abbiamo messo a punto – ha aggiunto l’assessore Tommasi – un percorso di azioni volte ad affrontare, in modo sinergico le problematiche legate alla depurazione, individuando le risorse aggiuntive per affrontare e risolvere le carenze generali”.
All’attenzione degli amministrazioni regionali anche le vertenze dei lavoratori delle società che operano nel settore. L’assessore Tommasi, a tal proposito ha incontrato i responsabili della Smeco ai quali ha chiesto un impegno fattivo al fine di evitare ulteriori stati d’agitazione delle maestranze. Il responsabile della Smeco, l’ing. Alberto Scambia, ha assicurato ampia disponibilità e si è detto pronto a intraprendere azioni concrete per la soluzione del problema.

Sbarra (CISL) “Sull’emergenza ambientale inutili le buone intenzioni della Regione”

03/02 ''L' emergenza ambientale in Calabria rappresenta un costo elevatissimo per l' economia dei territori e delle comunita' ed anche per la qualita' della vita dei cittadini e non puo' essere lasciata alle buone intenzioni, alla pura declamazione parolaia ed inconcludente, alla superficialita' istituzionale della Regione''. Lo afferma, in una dichiarazione, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese. ''In altre aree del Paese e del Mezzogiorno - prosegue Sbarra - si sta lavorando sodo per affrontare il tema delle politiche ambientali collegate al processo di risanamento del territorio. In Calabria si resta inchiodati al palo della improvvisazione, della incompetenza rendendo ancora irrisolta una questione della cui soluzione dipende in buona parte la flessibilita' di crescita e di sviluppo della Regione e il consolidamento e l' ampliamento della base occupazionale''. Per Sbarra ''ciclo integrato delle acque, politiche ambientali, sistema della depurazione, salvaguardia e prevenzione del territorio del rischio inquinamento (montagna, coste, mare.) rappresentano le questioni prioritarie da affrontare e risolvere attraverso una buona programmazione, un' adeguata legislazione regionale capace di superare la logica della continua emergenza con una strategia di respiro strutturale, organica ed integrata. Il problema non e' sollecitare e richiedere ulteriori fasi di commissariamento sui temi dell' emergenza ambientale ma di collocare l' iniziativa sul versante dell' ordinarieta' ed operando per determinare il processo di gestione integrata delle acque, del sistema della depurazione, dello smaltimento dei rifiuti. La politica e le istituzioni devono assolvere solo a compiti di indirizzo e programmazione liberandosi dalla gestione che ad oggi delegata interamente alle Ato ha dimostrato limiti e superficialita' evidenti con grave nocumento alla qualita', quantita' ed efficienza dei servizi verso l'utenza e la comunita'''. ''E' necessaria - sottolinea ancora Sbarra - un' azione di coordinamento e di cooperazione tra i diversi Assessorati regionali all' Ambiente, Lavori pubblici, Forestazione e Sanita', un migliore raccordo istituzionale tra Regione Province, Comuni, Ato, Sorical e Imprese. In Calabria, invece, ognuno recita a soggetto determinando caos e confusione''.

Secondo l’Enel all’emergenza gas bisogna rispondere con il carbone. Al Mercure bloccati 40 miliardi di investimenti

02/02 All'emergenza gas in corso "non possiamo rispondere con la microgenerazione, ma dobbiamo rispondere con il carbone", che, "anche tenendo conto del protocollo di Kyoto consente una riduzione del costi del 20 per cento". E' questa la ricetta fornita dall'amministratore delegato di Enel Fulvio Conti, intervenuto oggi alla presentazione del "Rapporto energia e eambiente 2005" dell'Enea. "Abbiamo bisogno di investire in grandi produzioni a carbone- ha spiegato Conti- mantenendo gli investimenti nel gas e nelle rinnovabili". Cio' e' necessario per rispondere a "problemi di natura geopolitica- ha aggiunto- dobbiamo essere certi di avere un approvvigionamento di energia primaria con una platea di fornitori il piu' ampia possibile". Visto che per quel che riguarda l'energia "il costo risiede per il 70 per cento nel carburante". L'Enel, spiega Conti, ha in corso un grande investimento energetico, per un totale di 15 miliardi di euro in tutti i settori, un miliardo dei quali destinato alle rinnovabili. Su queste ultime, spiega Conti, siamo fortissmi, ma dobbiamo rimuovere gli ostacoli alla realizzazione dei progetti". Quello che serve, ha aggiunto, e' "un percorso normale, non dico privilegiato: abbiamo bisogno di certezze legate ai percorsi autorizzativi e sui tempi". Tra gli esempi di resistenze agli investimenti Conti cita il caso della centrale a biomasse di Mercure, tra Calabria e Basilicata dove risulta bloccato un investimento di 40 milioni di euro. Ma c'e' un altro problema, quello degli incentivi. "Il solare costa- spiega Conti- e se nessuno lo incentiva non si puo' fare. Ad esempio si realizzano impianti a Bolzano e non a Palermo, perche' a Bolzano danno incentivi".

La Calabria aderisce alla convenzione degli Appennini. Tommasi: “Un ponte tra Mediterraneo ed Europa”

02/02 Si consolida e si arricchisce di nuove azioni la rete ecologica regionale nella dorsale appenninica. Dopo il progetto APE, Appennino parco d’Europa, che ha istituito il sistema parchi, attuando un progetto di rilievo nazionale e di valenza europea, la Calabria aderisce alla Convenzione degli Appennini: la fase due del progetto inaugurato nel 95’. Un documento di intenti condiviso e sottoscritto dalle regioni d’Italia, dall’Anci, dall’UPI, dall’UNCEM, da Federparchi e Legambiente, oltre che dal Ministero dell’Ambiente, che si propone di avviare azioni comuni in grado di rafforzare la presenza dei parchi lungo la dorsale appenninica e di conseguire obiettivi generali volti alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile, al consolidamento dell’interscambio di esperienze con gli altri paesi d’Europa e alla costruzione di modelli di partenariato attraverso i quali attuare azioni di tutela e valorizzazione degli ambiti montani della dorsale e coinvolgere fattivamente tutti i soggetti istituzionali e sociali ricadenti nelle aree della catena montuosa. La decisione di aderire alla Convenzione degli Appennini è stata presa all’unanimità nel corso dell’ultima seduta di Giunta regionale, su proposta dell’assessore Diego Tommasi. “E’ un atto importante – ha detto Tommasi –si dà così concretezza e seguito a un progetto che negli anni ha dimostrato come i parchi non fossero da considerare territori di esclusiva pertinenza regionale e quindi da gestire e “consumare” nel ristretto ambito locale. L’Appennino rappresenta un ponte tra il Mediterraneo e l’Europa. Sta a noi cogliere le opportunità che il grande parco d’Europa può offrirci, in un sistema internazionale in cui tutti gli elemento possono affermarsi e progredire in sinergia e correlazione”. La Convenzione che sarà siglata ufficialmente il 24 febbraio all’Aquila, nel corso dell’incontro nazionale, in occasione del decennale APE, è finalizzata a coinvolgete tutti i soggetti istituzionali in un processo di coordinamento e gestione del progetto che mira al riconoscimento del ruolo strategico dell’Appennino nel contesto euro-mediterraneo. “Puntiamo ad affermare anche attraverso questi strumenti – ha spiegato infine Tommasi – a conquistare e consolidare il ruolo strategico della Calabria nel mediterraneo e in Europa”.

AIDIA: “Incarnato verso la direzione giusta con il piano della Gestione Coste”

02/02 In una nota l' Associazione italiana donne ingegneri ed architetti della Calabria esprime ''vivo compiacimento ed apprezzamento per il 'Piano di gestione integrata delle coste', promosso dall'assessore Luigi Incarnato per contrastare il fenomeno dell' erosione partendo dal rispetto dello sviluppo sostenibile in funzione della tutela e della valorizzazione delle risorse ambientali''. ''Dopo ben 10 anni dal nostro invito alla Regione - e' detto nel comunicato - registriamo che finalmente un amministratore sta andando verso la direzione giusta. Nel contempo vogliamo ricordare che gia' nel 1995, in un convegno internazionale celebratosi ad Amantea, organizzato e coordinato dall' ing. Giulia Fresca, la Regione, le universita' di Cosenza, di Reggio Calabria e di Napoli, il Cnr Irpi, le Ferrovie dello Stato e l' Anas, stilarono un accordo per la costituzione di un Centro studi permanente per l' analisi, la tutela e le progettualita' delle coste calabresi e la difesa dei litorali''. ''In virtu' di cio', oggi l' Aidia, - prosegue la nota - coglie l' occasione per plaudire l' assessore Incarnato e per ricordargli di non sottovalutare le presenze professionali che in Calabria gia' si sono prodigate per trovare soluzioni a queste problematiche. Solo lo studio integrato, infatti, delle azioni sinergiche delle correnti marine con le progettualita' intrinseche quali porti, darsene e rilevati ferroviari (peggio sara' con la Tav) e stradali, possono determinare un andamento noto delle azioni erosive a cui bisogna aggiungere la presenza delle aziende estrattifere lungo i corsi d' acqua che non agevolano il ripascimento naturale dei litorali''. ''L' Aidia - si nel conclude il comunicato - mette a disposizione dell' assessore Incarnato tutte le sue conoscenze e tutti gli studi fin qui prodotti insieme ad insigni docenti e studiosi di valenza internazionale, per il bene della Calabria e dei suoi litorali''.

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