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      Cosenza, periferia dell'impero del calcio

       

       

      Cosenza, periferia dell'impero del calcio

      01 set 18 Cosenza, vaso di coccio tra i vasi di ferro. Mai metersi contro i poteri forti, soprattutto se sono del nord. Verona ha avuto vita facile nell'ottenere quello che voleva: una vittoria a tavolino senza giocare. Troppo semplice, direte, puntare il dito al complotto. E' vero, ci sono responsabilità e ritardi di un pre-gara giocato sul filo del rasoio. Le zolle che vengono dirottate. Due giorni di ritardo. Le assicurazioni, lavoro finito, da parte di dirigenti della Lega, che il terreno era buono. Il primo ok della sera prima. Il sopralluogo della mattina con pressing dei dirigenti scaligeri. Il successivo sopralluogo dell'arbitro nel pomeriggio con i capitani. Il riscaldamento con i giocatori del Verona impegnati a sollevare le zolle (vedi foto). L'arbitro che viene chiamato dall'agronomo a decidere. Coincidenze. Strane coincidenze. Poi rivedi le foto che vengono dal campo di Ascoli di domenica scorsa e addirittura dai terreni di partite di serie A e ti metti le mani nei capelli. Due pesi e due misure. E a Cosenza succede l'incredibile. La società comunica l'apertura dei cancelli alle 15:15 ma i cancelli non vengono aperti. Diecimila persone tenute in ostaggio davanti ai cancelli. Perchè? Perchè non sono stati fatti entrare gli sopettatori? Di chi è la responsabilità? Se fossero stati nel campo avrebbero non solo fatto pressione all'arbitro perchè si giocasse ma avrebbero, soprattutto, evitato di fare una figura da poco con quanti oggi avevano il diritto di assistere a quanto accadeva. Non ne azzeccano una. Non si gioca così con la sicurezza e con il pubblico. Non è giusto lasciare sotto il sole a 36 gradi diecimila persone incitandole, addirittura, ad andare a casa. La brutta figura, poi, delle sedie nelle panchine si poteva anche evitare. Chi ha avuto questa idea balzana? Cosenza periferia dell'impero del calcio. Ancora una volta paga un prezzo troppo alto che non merita. La serie B è calcio professionistico. Svegliatevi prima che sia troppo tardi. Ci vuole professionalità non presunzione. Che poi, col senno del dopo, il presidente del Verona faccia denunce e prometta "vendette" legali, fa sorridere per come la pezza sia peggio dello strappo. A noi piace vincere sul campo, non a tavolino.

      L'arbitro se la ride con i giocatori del Verona

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