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      Nuovo stadio di Rende, Coscarella va giù duro "Regione latitante"

       

       

      Nuovo stadio di Rende, Coscarella va giù duro "Regione latitante"

      17 mar 18 Va giù duro il Preidente del Rende calcio, Fabio Coscarella, dopo le polemiche scoppiate in questi giorni a proposito dell'ammoernamento dell'impianto sportivo della simpatica cittadina della Torre e degli impianti sportivi. Con una dichiarazione rilasciata attraverso il sito ufficiale della società di calcio punta direttamente il dito contro la Regione che dopo gli annunci strombazzati a febbraio è ancora latitante. Coscarella è in attesa che vengano rispettati gli impegni presi pubblicamente. Lui intanto sul piatto mette gi investimenti fatti ad oggi. Di contro, ancora, soltanto promesse. Dice Coscarella "Intervengo solo oggi per non dare la possibilità a nessuno di strumentalizzare le mie dichiarazioni. E’ stata ieri la giornata che ha sancito, ancora una volta, come il Rende Calcio sia tra le società più sane e virtuose dell’intera Serie C avendo adempiuto con diversi giorni d’anticipo a tutte le scadenze federali. Questo però non sembra essere sufficiente per fornire ulteriore impulso all’Accordo di Programma quadro legato all’ammodernamento dell’impianto sportivo. Ad oggi nessuna firma è stata apposta da parte della Regione Calabria e questo vanifica l’ingente impegno economico personale profuso in questi tre anni per rendere la struttura idonea a disputare un campionato prestigioso come quello di Serie C. Gli impegni presi pubblicamente a dicembre, al momento, non sono stati formalizzati nonostante le ripetute rassicurazioni ricevute. Viene sollecitato dai miei consulenti che, oltrepassando la data del 30 marzo 2018, considerando i tempi tecnici necessari imposti per la trasparenza e la legalità dalla normativa comunitaria e dal Codice degli Appalti per l’avvio delle procedure di gara pubblica e per la sua regolare conclusione e per il conseguente appalto dei lavori di realizzazione dell’opera, non sussisterebbe più la tempistica per consentire al Rende Calcio di dimostrare l’avvenuto rispetto delle prescrizioni della Lega Calcio per l’adeguamento dello stadio “Lorenzon”, richieste per la Serie C. Io da sportivo non entro nel merito del dibattito che si sta sviluppando attorno alla proposta di realizzazione di “Casa Rende” come complesso per eventi sportivi, musicali e culturali sull’attuale stadio “Lorenzon”, perché rispetto la politica ed i suoi luoghi di discussione e di determinazione. Il Rende Calcio ha dato una piena disponibilità a cooperare con le Istituzioni all’Accordo di Programma, senza interesse o protagonismo alcuno e nel pieno rispetto delle procedure degli appalti pubblici e lascia alla politica i suoi diritti, ma la sollecita perché siano rispettati i tempi tecnici imposti dalle regole della Lega Calcio in ordine al raggiungimento dei requisiti dello stadio per poter disputare campionati professionistici. Questo ci impone di ricordare alla politica che solo un’opera di adeguamento e ristrutturazione dell’attuale stadio può oggi consentire il rispetto della tempistica imposta dalla Figc perché a Rende si possa giocare il prossimo campionato. Io sono certo che entro il 30 marzo ci sarà una giornata storica per la città di Rende, essendo la stessa al centro dei programmi di rilancio della Regione Calabria per come più volte ribadito dal Governatore Oliverio e dagli altri Enti istituzionali. Devo comunque, mio malgrado, portare all’attenzione dell’opinione pubblica questa situazione perché il protrarsi dello stallo creatosi mi vedrebbe costretto a valutare, essendo stato l’unico a mantenere gli impegni presi (soprattutto economici), nuovi scenari non escludendo un mio disimpegno. Chiudo con un’altra grande amarezza che ho vissuto nel dopo-partita di Pagani. E’ inaccettabile che un gruppetto ben individuato di “tifosi” abbia potuto pesantemente offendere i miei ragazzi che sono esempio di professionalità, onestà e attaccamento a questi colori. Probabilmente si è perso il contatto con la realtà visto che il Rende Calcio occupa una posizione di classifica che lo colloca davanti a piazze con storia e blasone decisamente più importanti. Probabilmente questi “tifosi” hanno perso il contatto con la realtà".

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