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      Cosenza e Benevento si dividono la posta, ma i Lupi meritavano di più

       

      Il quasi gol di Dermaku

       

      Cosenza e Benevento si dividono la posta, ma i Lupi meritavano di più

      16 dic 18 Se qualcuno considerava la gara col Benevento un esame di maturità, il Cosenza lo ha superato a pieni voti. Anzi qualcosa in più. Bucchi scende a Cosenza schierando un centrocampo modello barricate con una densità mai vista al Marulla. Tanta qualità che però non ha mai seriamente impensierito Perina. Una sola volta Coda prova la conclusione da fuori, di quelle velenose che scendono di colpo, ma il numero uno rossoblù mostra in tutta la sua plasticità quell’istinto e quel colpo di reni che ne fanno uno dei suoi punti di forza. Giusto sotto la traversa vola la sua mano e deviare in angolo. Poi niente. Da tre domeniche la casella dei gol fatti degli “stregoni” è rimasta a zero. Oggi merito del Cosenza. Bucchi sente sempre più caldo il sedile della panca e così s’inventa una ragnatela capace di evitare il gioco dei rossoblu giusto per portare via quel pari che gli salva la permanenza in giallorosso. Indecorosa la recita di fine gara con protagonista le cattive condizioni del campo ripetute in ogni risposta e più volte. Cosa pretendeva? Che in una notte dopo esser stato allagato il campo si trasformasse come la zucca di Cenerentola in un prato inglese? Impossibile. Terreno pesante e fangoso per le ultime piogge e palla che viaggiava non proprio garbatamente. Ma questo discorso è valido per tutte e due le squadre. Tant’è che Braglia preferisce puntare sulla fisicità invece di mettere i suoi migliori giocatori di gamba. Così in campo non si vedono ne Baez e né Garritano ma un assetto che vede punta vertice Baclet con una difesa a tre pronta a schierars a cinque con Corsi e D’Orazio, A centrocampo il trio della promozione, Mungo, Palmiero e Bruccini che gira come un orologio. Tutino sempre pronto alla fuga viene falciato due volte in maniera clamorosa. La seconda, ad opera di un Bandinelli in versione pirata, meritava il rosso. Insomma Bucchi non vuole rischiare e chiude su ogni giocata del Cosenza con due o tre marcatori a pressare il portatore o il possessore della sfera. Intanto il paragone regge benissimo e l’ago della bilancia punta verso il Cosenza con un possesso palla che sfiora il 30% contro il 22 del Benevento. Dicevamo di un esame passato a pieni voti, ed è l’ennesimo, che dimostra che i Lupi non meritano l’attuale classifica. Ma per vincere le partite bisogna fare i gol. Ahh aver avuto un La Mantia. Parleremmo di cose diverse. Per carità, Maniero ottimo attaccante, ma ultimamente ha le polveri bagnate. Saltiamo a pie è pari il discorso sul mercato. Non è il caso, anche se Trinchera ci sta già lavorando. Verna e Varone hanno richieste e portrebbero essere le prime partenze. Così dopo la disfatta di La Spezia la difesa si riprende la rivincita con una prestazione ad alta concentrazione, come non mai. L’aria di mercato probabilmente ha dato la sveglia. Eravamo certi che il pacchetto arretrato non è quello visto nel secondo tempo contro Okereke e compagni. La serie B è questa. Serve la massima concentrazione e anche qualche giocatore di qualità in più. Braglia è bravo a cambiate la partita nel finale inserendo i freschi e veloci Baez e Garritano. Dall’uruguaiano la pressione maggiore. Quando ormai i giocatori in bianco cominciavano a pagare dazio. La fortuna però non è stata dalla parte del Cosenza grazie ad un Montipò in giornata di grazia e anche alla stanchezza di D’Orazio che servito da Mungo si mangia il gol dei tre punti. Antei sulla linea intercetta il tiro scoccato con qualch3 attimo di ritardo dal forte esterno rossoblu. Le occasioni migliori, insomma, le ha il Cosenza con la parata micidiale di Montipò su Dermaku che l’aveva messa giusto sotto la traversa. Ai punti avrebbero vinto i Lupi. Il pari, alla fine, accontenta tutti. Entrambe le squadre muovono la classifica e possono concentrasti alla prossima gara con più serenità. Per gli uomini di Braglia una trasferta importante tra le gondole di Venezia. Gara da prendere con le molle. Serve far punti. Oggi la B ha recitato un rosario di pareggi ma il piatto piange e dalla città delle calli bisogna tornare con altro fieno da mettere in cascina. Tenendo questi ritmi la cosa si può fare. A patto che si giochi col coltello tra i denti. Il terreno merita un discorso a parte. Oggi era inguardabile. Meravilia come la seconda società ceh è intervenuta, su consiglio del consulente della Lega, abbia peggiorato le cose. Già ad ottobre/novembre ci sono state diverse piogge importanti e quello che si è verificato ieri non è mai successo. I teli furono usati allora come ieri. Ma il pantano visto sabato ha del clamoroso. Bisogna prendere provvedimenti anche se questo tipo di terreno, rizzollato, va incontro a questo incoveniente. E' successo su altri campi, è vero, ma qui stiamo rasentando il ridicolo. Tra dieci giorni si chiude il girone d'andata è c'è un altro mese di tempo. Speriamo bene.

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