Clamoroso al Massimino, il Cosenza passa il turno battendo il Catania (1-2)

22 nov 17 Le statistiche dicono Cosenza da almeno 43 anni. In casa i rosazzuri da allora non hanno mai vinto. Ma al di là dei numeri ci stanno una serie di fattori importanti da leggere soprattutto tra le righe delle parole dette dal tecnico Piero Braglia a Catanzaro. Quel “Ne riparliamo a gennaio” non è affatto una frase buttata li. A leggerla oggi ha tanti significati che vanno oltre quanto protrebbe dettare il raziocinio. E’ di sicuro un guanto di sfida del tecnico a quanti, sino ad oggi, hanno deluso. Della serie la porta è aperta e qualcuno la varca prima del tempo. Così nella gara di Coppa Italia non mette giocatori a caso in campo, della serie facciamo crescere i ragazzini, ma inserisce quei giovanotti che tutti noi conosciamo e che meritano i galloni di prima squadra. O pensate che il tecnico durante gi allenamenti non si sia fatto una idea su ognuno dei componenti la rosa? Uno su tutti Collocolo che questa sera ha tenuto per mano la squadra molto meglio di qualche suo compagno titolato. Uno stimolo più forte di un ceffone. E sembra proprio che la cosa abbia funzionato. Lontano dagli assilli dei tre punti, ma sempre con un obiettivo in testa, quello di passare il turno, il Cosenza gioca una gara accorta e soprattutto, in difesa, senza sbavature. E' anche vero che davanti aveva un centrocampo davvero doc con Loviso, Trovato e Collocolo che fanno stropicciare gli occhi. Una mossa azzeccata, anche quella di tenere Bruccini dietro le punte. Liguori e Mendicino. Anche qui il giovanotto affianca l’esperienza. E che ne esce fuori? Una doppietta del piccolo Insigne rossoblu. Hai capito! E’ anche vero che il Catania qualcosa di suo ce l’ha messo. Ma se a Saracco la palla non fosse scappata dalle mani la porta sarebbe rimasta linda e pinta con un due a zero secco e senza sconti. Saranno state le parole di Braglia, il richiamo all’ordine del Sindaco Occhiuto al Presidente Guarascio o lo stesso numero uno di viale Magna Grecia che ha detto la sua nel chiuso delle quattro mura, sta di fatto che il Cosenza “turnover” (ma quando mai) visto al Massimino era tutt’altra squadra rispetto la gara persa a Catanzaro. I soli Pinna e Bruccini, che nel derby non avevano proprio entusiasmato, e Loviso in parte, gli unici reduci. Il resto tutta aria nuova. E che aria. Pinna indemoniato nel primo tempo mette palloni in quantità industriale in avanti. Bruccini una pressione costante per la difesa avversaria dietro le punte. Liguori che trova varchi sulla sinistra a piacimento e sfrutta al meglio le due indecisioni della difesa etnea. Ma quelli che sorprendono sono tutto il blocco difensivo che davanti non avevano gli ultimi arrivati ma signori del peso di Mazzarani, Ripa e un certo Dijodjevic. Insomma non proprio una squadretta. Lucarelli e il patron Lo Monaco prima della gara avevano dichiarato senza mezzi termini di voler passare il turno. Serviti. Mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo steso. Il Cosenza dal canto suo, in silenzio, si è presentato con truppe fresche e tanta rabbia/fame in corpo. Il risultato alla fine non fa una grinza. Lucarelli nel finale schiera tutti i pezzi forti trasformando la squadra a trazione anteriore. Gente come Russotto e Di Chiara per intenderci. Ma il Cosenza regge l’urto senza fare barricate. Si passa il turno e si giocherà contro il Trapani il 6 dicembre . Il sorteggio dirà su quale campo. Un'occasione per vedere ancora all’opera chi non ha avuto spazio. Ma anche un’altra occasione per tenere tutti sulla corda. Sabato c’è il Leonzio e il tecnico dovrà decidere se puntare sul blocco "prediletto" che a Catanzaro ha mostrato qualche limite o se rimettere tutti in gioco e preparare il caldissimo mese di gennaio facendo giocare a tutti le proprie carte ... lascia o raddoppia? A buon intenditor …..

--- Catania-Cosenza 1-2 (conaca gara)

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