Un Cosenza imbarazzante fa brutta figura a Monopoli

26 ago 17 Vendetta è fatta. Il Monopoli dopo 31 anni batte il Cosenza e cancella la brutta sconfitta per 2 a 6 della scorsa stagione che fece saltare la panchina biancoverde. Per i pugliesi era motivo di rivincita e soprattutto una 'vendetta' sportiva cercata dopo la “maramaldeggiata” subita. Il Cosenza perde completamente la testa e viene preso quasi a pallonate. Complici i carichi di lavoro, i Lupi proseguono con ritmi martellanti di preparazione con due doppie sedute settimanali e le altre due singole dello stesso tenore, lo smalto manca e sembra anche la lucidità. Diversamente non si spiega la completa assenza in campo del primo quarto d’ora di gioco allorquando i padroni di casa realizzano due gol in dieci minuti, quasi foto coppia di quelli di Tim Cup con l’Alessandria. Due corner fatali che mostrano una vulnerabilità preoccupante. Sei gol presi in due partite, quattro dei quali su calcio d'angolo. Tangorra ammette candidamente di aver lavorato tutta la settimana sulle palle inattive e di aver preparato per bene quello che poi la sua squadra è riuscita a mettere in pratica. A destra il Cosenza a continua ad avere una voragine e Mercadante, giovanotto fresco fresco delle giovanili, ci s’infila per ben due volte incorniciando la prima doppietta della sua vita. Un difensore. E’ ovvio uno schema. ma se al ralenti guardi i gol non puoi far e ameno di metterti le mani nei capelli. Mister Fontana oltre le mani ci mette tanta rabbia ed ancora sta cercando di capire cosa mai sia avvenuto in quei primi quindici minuti. Centrocampo compassato e lento, fasce bloccate dal Monopoli che si preoccupa di ingabbiare Statella e Caccavallo e Cosenza che si ritrova con il solo Mungo a spazzare per vie centrali. E’ proprio lui ad imbeccar e per ben tre volte l’azione che porta davanti la porta Baclet. Prima telefona di testa poi da due passi manda incredibilmente fuori,, il colored del Cosenza è anche lui ‘attenzionato’ dalla difesa biancoverde. Tanti cazzotti ed un sospetto rigore su Baclet che continua ad ostinarsi nelle rovesciate. Le due catene sulle fasce vengono grippate dagli esterni di Tangorra ed il Cosenza non riesce ad imporre il suo gioco. Gioco? Oggi parola grossa. Ad un certo punto un te e e dammi con pedina faceva temere il peggio. La palla per cinque minuto viaggiava tra il centro del campo e l’estremo difensore senza trovare vie di sfogo. E’ vero che molti meccanismi vanno oletai. E’ vero che diversi giocatori, leggi Statella, Bruccini, Loviso, Idda, sono in ritardo di preparazione, ma è anche vero che in tutto questo le occasioni il Lupi le hanno create. Così come il gol di Bruccini, una grande sciabolata quasi dal limite dell’area che faceva pensare al meglio. Poi gli errori, su tutti quello marchiano di Corsi che con l’uomo in più non trova di meglio che mettere in pari il conto dei giocatori in campo. E poi la sfiga. Quella non manca mai. baclet che prende l’angolino della traversa interno che gli respinge la palla che sembrava entrare a gonfiare la rete. Insomma una partita che noi preferiamo archiviare anche se il tecnico vuole rivedere in video per analizzatala. Non fosse altro per il gentile cadeau di Pascali che si perse uno sgusciate Cappiello appena entrato e combina la frittata che chiude definitivamente l’incontro. 3 a 1 e tutti a casa. E’ andata così. Se non fosse che questa è solo la prima giornata e che le statistiche dicono che Fontana nel suo palmares ha sempre perso la prima gara di campionato ci sarebbe da preoccuparsi. Si preoccupati bisogna esserlo anche perché non sappiamo questa squadra che reazione potrà avere. Sabato prossimo arriva la abanese che ha perso la prima in casa con il Bisceglie e non è detto che sarà una gara in discesa. Tranquillizziamo i lettori, però, perché all’avvio non buono Fontana ha fatto seguito con prestazioni importanti con le sue squadre. A fine partita un’episodio spiacevole con la tifoseria che ha chiamato il DS chiedendo lumi e rinforzi. Ci può stare. Ma non la alla prima giornata, addirittura a fine partita. Ora bisogna lasciare lavorare con tranquillità tutto il gruppo. Perdere una battaglia non è perdere la guerra. Che sia da sprone a fare subito ammenda con una prestazione superlativa nella prossima gara. Ce lo aspettiamo tutti.