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      Ministro Lezzi in Calabria per avviare i Contratti istituzionali di sviluppo

       

       

      Ministro Lezzi in Calabria per avviare i Contratti istituzionali di sviluppo

      30 lug 19 "Continuiamo a lavorare per la crescita e il rilancio del Sud: ho condiviso con le parti sociali, i sindaci e i presidenti delle Province interessate la decisione di avviare in Calabria i Cis, Contratti istituzionali di sviluppo, per stimolare nuovi investimenti. L'obiettivo è di realizzare interventi utili per i cinque capoluoghi della Calabria, ma le Province non saranno escluse. A me interessa fare il più presto possibile ma farlo anche bene". Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi a Catanzaro a conclusione degli incontri di presentazione dei due Cis, e non tre come riferito in precedenza, che riguarderanno, il primo, le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, e il secondo Vibo Valentia e Reggio Calabria. "Gli incontri sono andati bene - ha aggiunto il ministro - abbiamo segnalato qui tutta la procedura da seguire e a breve i presidenti delle Province convocheranno gli altri comuni per inviare i progetti. Adesso abbiamo fornito l'indirizzo mail di Invitalia al quale arriveranno tutti i progetti che si intendono finanziare da parte delle Province, dei Comuni e anche delle parti sociali se hanno dei suggerimenti. Dopodiché li metteremo a sistema e ci rincontreremo per decidere quali mettere subito nel contratto e per stilare una sorta di graduatoria. Non ne faccio per adesso una questione di risorse. A me interessa creare un piano organico di sviluppo che abbia un inizio e una fine. Quello è il mio obiettivo. I soldi poi ci saranno".

       

      Puntare su giovani per sviluppo

      "Puntiamo a progetti materiali e immateriali. Se ci sono infrastrutture immateriali che si vogliono finanziare ben venga, se ci sono progetti di ricerca e se si vorranno coinvolgere le università, i centri di ricerca. Secondo me il Sud ha bisogno soprattutto di innovazione, di sapere e di investimenti che ricadano sui giovani che si formano qui e devono rimanere qui e dare il loro contributo a questo territorio". Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi a Catanzaro per presentare i due Cis che riguarderanno, il primo, le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, e il secondo Vibo Valentia e Reggio Calabria.

      Banca del Sud

      "La Banca del Sud è anche una delle strade percorribili". Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi. "In questi ultimi anni - ha aggiunto Lezzi - si è avuto un calo di investimenti significativo che al Sud è stato drammatico, devastante. Poi c'è un altro problema, quello dell'accesso al credito, che riguarda le nostre imprese e anche le nostre famiglie per accendere un mutuo e per acquistare la prima casa. E' un problema grosso al quale dobbiamo dare una risposta. Il ministro Tria sta lavorando a questa ipotesi di una nuova Banca del Mezzogiorno proprio per sostenere soprattutto gli investimenti".

      Impossibile trasferimento con riserva

      "Il problema è che si fa questa sterile contrapposizione tra nord e sud. Ad un certo punto ci sono delle Regioni che chiedono un trasferimento con una riserva. Cioè mi dicono: comunque vadano le cose questo target mio non si tocca. Mi chiedo, in qualità di ministro, al di là se sono del sud o del nord o del centro: posso garantire questo a tutte le Regioni? No, evidentemente, non lo posso fare. Allora non lo posso neanche concedere". Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi rispondendo ad una domanda sul dibattito politico sull'autonomia.

      Arcuri(Invitalia), strumenti volano sviluppo

      "I Contratti istituzionali di sviluppo intendono non solo accelerare la realizzazione di progetti strategici in zone del Paese in ritardo di sviluppo, ma anche stabilire un metodo nuovo, che renda protagonisti i territori. Invitalia, soggetto attuatore dei Cis, solleciterà, ascolterà e accompagnerà infatti tutti gli attori locali per far emergere la domanda di sviluppo del territorio con progetti che siano strategici, cantierabili e addizionali". Lo ha detto l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, intervenuto all'incontro in prefettura a Catanzaro per la presentazione dei due Cis per la Calabria: Cis Calabria Nord, che comprende le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone e Cis Calabria Sud per le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Arcuri ha sottolineato che "i Cis sono stati già sperimentati negli ultimi mesi con successo in altre zone del Mezzogiorno e da oggi anche la Calabria ha la possibilità di avere il suo volano per lo sviluppo".

      Uil: strumenti non bastano

      "L'arrivo del ministro Barbara Lezzi a Catanzaro, per presentare presso l'Ufficio territoriale di Governo i Contratti istituzionali di sviluppo, è un fatto positivo che, in parte, ci conforta sul piano istituzionale. L'avvio dei Cis, che vedranno coinvolte le cinque aree territoriali della Calabria, è il sintomo di quell'attenzione allo sviluppo della Calabria che come organizzazione sindacale stiamo chiedendo a chi governa questo Paese". Lo afferma il segretario generale della Uil calabrese, Santo Biondo. "Siamo convinti, però - prosegue Biondo - che questi strumenti da soli non bastino per risollevare le sorti di un territorio che, fra le altre cose, aspetta ancora lo sviluppo concreto dei Patti per la Calabria per i quali, dopo il varo operato dai precedenti Governi, ancora siamo in attesa di capire di cronoprogramma delle opere progettate e le risorse che, effettivamente, verranno messe a servizio di questi interventi sul territorio. Interventi che possono avere un valore importante per la rinascita della Calabria se si inseriscono in quel progetto più ampio per il rilancio del Sud che i Segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno presentato al premier Giuseppe Conte e che fa parte della piattaforma di rivendicazione che è stata al centro della grande mobilitazione unitaria del 22 giugno ultimo scorso a Reggio Calabria". "Interventi straordinari - prosegue il segretario generale della Uil calabrese - che necessitano di essere razionalizzati all'interno di un piano organico che lo Stato sarà chiamato a finanziare attraverso l'utilizzo di una nuova iniezione di risorse pubbliche. E' nostra convinzione, infatti, che per far ripartire l'economia del Mezzogiorno in generale e della Calabria in particolare siano necessari interventi di medio o piccolo cabotaggio ma, allo stesso tempo, siano necessari investimenti pubblici più importanti in infrastrutture, partendo dalla cauterizzazione del terzo megalotto della Strada statale 106 e del suo completo ammodernamento sino a Reggio Calabria. Così come necessitano interventi sulla funzionalità della rete ferroviaria a servizio del cittadino e del rilancio della logistica dei porti e, soprattutto, di quello di Gioia Tauro per proiettare questa infrastruttura fondamentale sui corridoi produttivi europei ed internazionali". "Allo stesso tempo, poi - sostiene ancora Biondo - è improcrastinabile la definizione della 'vertenza Zes' per la produttività della quale è necessario pensare ad una fiscalità di vantaggio che sia inserita a pieno titolo all'interno di un riforma più generale del fisco. In questo contesto riteniamo funesta l'ipotesi di un allargamento delle Zone economiche speciali anche alle regioni del Nord Italia, se ciò si dovesse avverare ci troveremmo di fronte al palese tentativo di azzoppare un progetto di sviluppo del Mezzogiorno che, ancora oggi, tarda a registrare la sua definitiva operatività. Questo progetto deve essere accantonato, mentre il Governo deve investire maggiori risorse, economiche e strutturali, sull'avvio delle Zone economiche speciali del Sud Italia. Chi gestisce la cosa pubblica in Italia, infine, deve pensare ad un serio intervento di ricostruzione della rete dei servizi sociali e civili in Calabria, partendo dal settore sanitario che, nonostante il Decreto Calabria, continua ad evidenziare notevoli ritardi e inaccettabili disfunzioni".

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