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      Uil: restituire ai calabresi il diritto universale alla salute

       

       

      Uil: restituire ai calabresi il diritto universale alla salute

      06 lug 19 "Il riconoscimento di un diritto, come quello alla salute, sancito dalla Costituzione, fra gli altri, è il punto nodale per la Calabria. Questa terra, infatti, in materia di sanità, di servizi sanitari, di rispetto dei Livelli essenziali di assistenza è lontana anni luce da quelle regioni italiane, per lo più quelle del Nord Italia, che possono appuntarsi al petto la medaglia di territori virtuosi e sanitariamente all'avanguardia". E' quanto afferma, in una nota, Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. "Gli obiettivi principali da perseguire per la sanità calabrese - sostiene ancora Biondo - dovranno essere l'efficientamento del sistema per liberarlo dal malaffare e dalle ingerenze della criminalità organizzata. È indispensabile per restituire ai calabresi il diritto universale alla salute: l'abbattimento delle liste d'attesa, il contenimento della spesa addebitabile all'emigrazione sanitaria, il miglioramento dei Livelli essenziali di assistenza. In sintesi: una riorganizzazione che avendo al centro l'uomo, parta con il saper valorizzare il lavoro svolto dai tanti dipendenti pubblici e privati che operano nel settore. Sotto questo aspetto, è evidente che occorre migliorare il decreto governativo per la sanità calabrese, attraverso norme chiare finalizzate a sbloccare concretamente il turnover e a definire un piano per la stabilizzazione del precariato e per le nuove assunzioni, ormai non più rinviabili, se si vuole evitare di portare al collasso il sistema per carenza di personale". Per il segretario generale della Uil calabrese, inoltre, "il governo deve disporre a sostegno del rilancio della sanità calabrese, spesa pubblica corrente e in conto capitale per investimenti infrastrutturali nei presidi sanitari e ospedalieri. Non c'è più tempo da perdere, bisogna mettersi al lavoro, abbandonando inutili protagonismi e dannose lotte di potere, perché in gioco c'è il futuro e la salute dei calabresi, soprattutto di coloro a forte disagio economico e sociale. In sede di Conferenza delle regioni, come sindacato, abbiamo messo dei paletti precisi sulla programmazione economica del nuovo Patto per la salute, specificando che allo stesso debba essere garantito un finanziamento pluriennale, protetto dai tagli, per programmare in sicurezza il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale. Ecco, crediamo sia opportuno, in questa fase di programmazione, che le istituzioni calabresi prestino molta attenzione alle necessità della sanità regionale. Il nuovo Patto per la salute deve trovare immediata ed efficace esplicazione in questo territorio, una regione in cui i servizi sanitari rischiano di essere sospesi ed in cui i presidi territoriali sono al limite del collasso". "La deputazione parlamentare calabrese - sottolinea ancora Biondo - assuma il compito di porre all'attenzione del governo nazionale i problemi della nostra regione, soprattutto quelli legati ad un settore, qual è quello sanitario, determinante per elevare il livello della qualità della vita dei nostri concittadini. Auspichiamo, pertanto, che tutte le istituzioni nazionali e locali trovino responsabilmente al più presto, un punto di sintesi nel governo di un settore che riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo della nostra regione e, che rappresenta al tempo stesso, in tema di legalità, una trincea calda di contrasto alla 'ndrangheta, alla corruzione e al malaffare in generale".

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