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      Greco scrive a Zaia: autonomia che lei propugna non giova al Sud

       

       

      Greco scrive a Zaia: autonomia che lei propugna non giova al Sud

      19 gen 19 "Gentile governatore Zaia, mi assumo la personale responsabilità, agendo in continuità del mio ruolo di consigliere regionale della Calabria e segretario federale de L'Italia del Meridione di fare qualche osservazione in merito alla sua lettera rivolta in cortesia alla gente del Sud, quasi a scuoterla da un inveterato torpore". E' quanto afferma il consigliere regionale della Calabria Orlandino Greco in una lettera inviata al presidente della Regione Veneto Luca Zaia. "Il suo inopinato appello al popolo meridionale - prosegue Greco - così intriso di paternalistico intento si vota a suscitare una scintilla, non vorrei dire una ribellione, contro i suoi rappresentanti politici che per decenni non hanno saputo indirizzare i suoi destini. Fatte salve le dovute eccezioni, non sempre la classe politica meridionale è stata pari alle più naturali attese della gente del Sud. Chi lo può negare. Di contro lei ritiene invece che il settentrione abbia avuto gente più provveduta, più accorta alle istanze popolari, in linea con gli interessi di natura economica? Se questo fosse vero (e glielo voglio concedere per comodità d'analisi), allora incorriamo in una prima contraddizione, che poi rappresenta la chiave di volta di tutto l'insieme". "Chi sono o sono stati - sostiene ancora Greco - questi politici del Nord, o meglio veneti (Rumor, Bisaglia, De Michelis, tanto per citarne alcuni) che si sono occupati nel Governo nazionale della cosa pubblica? Non dovevano essere i rappresentanti della Nazione (e non quelli di singole regioni), secondo il dettato dell'art.67 della Costituzione? E come mai, nel corso degli scorsi decenni, il Settentrione è sempre risultato più avvantaggiato? E allora sappia, presidente Zaia, che la storia, ormai conosciuta dai più, la smentisce in maniera clamorosa. L'autonomia che lei propugna, e che vorrebbe far digerire alla gente del sud, non giova al Meridione, anzi ne accentua il già grave distacco con il resto del Paese. Il principio di solidarietà sancito dalla Costituzione non potrebbe essere più rispettato se le risorse finanziarie connesse alla dinamica produttiva debbono in prevalenza restare nei territori che le hanno determinate. Le regioni ricche diverranno sempre più ricche e quelle povere sempre più povere. Sarebbe un'ulteriore beffa per il Sud. Un errore culturale formidabile è poi l'ipotizzato federalismo o Stato Federale, per come da lei citato". "Il federalismo non avviene mai - sostiene ancora Greco - per concessione ma deriva dal basso, avendo quale retroterra degli Stati già formati in ogni loro articolazione istituzionale. La nostra Costituzione nasce a garanzia di uno Stato nazionale che attua il decentramento amministrativo e consente il federalismo fiscale. Ed allora, caro governatore Zaia, se proprio le sta a cuore questo tema, lo faccia nelle forme dovute, coinvolgendo nel dibattito i livelli istituzionali interessati, che potrebbero essere persino d'accordo con lei; ma non si rivolga più, con molta disinvoltura e in maniera strumentale, alla gente del sud che non ha bisogno dei suoi paternalistici 'buffetti', né di pacche sulle spalle".

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