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      Approvato 'Milleproproghe', Calabria penalizzata: reazioni e commenti

       

       

      Approvato 'Milleproproghe', Calabria penalizzata: reazioni e commenti

      15 set 18 "Con l'approvazione del decreto Milleproroghe alla Camera dei Deputati si compie quel 'furto con destrezza', che avevamo paventato in agosto, nei confronti di centinaia di Comuni che avevano già firmato le convenzioni, avviato le progettazioni, le gare d'appalto ed in qualche caso perfino i lavori degli interventi pianificati nell'ambito del bando per lo sviluppo delle periferie. Una decisione alla quale confidiamo si possa porre rimedio". Lo afferma, in una nota, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, delegato Anci per il Mezzogiorno e la coesione territoriale. "Apprezziamo lo sforzo compiuto dal presidente dell'Anci Antonio Decaro e dagli altri colleghi - aggiunge - che stanno cercando di far comprendere al governo la necessità di un cambio di rotta. Il taglio dei fondi, se non assorbito da una prossima norma come promesso dal presidente del Consiglio Conte, significherebbe un danno inaccettabile per centinaia di Comuni e un segnale di chiusura dei rapporti tra governo e sindaci. Un taglio che colpisce peraltro soprattutto il Sud, azzerando il piano di investimenti promosso dalle città del Meridione per il rilancio delle loro periferie, storicamente penalizzate dal punto di vista socioeconomico e quindi terreno facile per criminalità comune e organizzata". "Mi auguro - conclude il delegato Anci al Mezzogiorno - che il governo tenga conto di queste difficoltà e si avvicini alle reali esigenze dei cittadini".

      "Quante linee s'intersecano e s'incrociano nel Governo e nel Consiglio dei ministri? Bisogna prestare fede al Presidente Conte? Possiamo davvero fidarci degli impegni solenni di chi governa il Paese? E se sì, quale parola data è davvero più valida?". E' quanto si chiede, in una nota, il consigliere regionale Alessandro Nicolò. "I programmi di riqualificazione delle periferie delle città calabresi 'scippati' l'altro ieri - prosegue Nicolò - sono solo l'ultimo esempio. Ogni giorno assistiamo a un groviglio contraddittorio di dichiarazioni solenni e poi di smentite e affermazioni contrarie. Un tempo la parola data contava più di un atto notarile e la reputazione era un valore assoluto per la classe politica. I partiti e i movimenti politici che sono al governo, hanno fatto il pieno di voti in Calabria e nel Sud ma ora si cancellano oltre 101 milioni di euro di fondi già destinati ad interventi di miglioramento sociale e civile per i cittadini delle periferie di Reggio (58 milioni), Vibo (6 milioni), Cosenza (17 milioni), Catanzaro (17 milioni) e Crotone (3,5 milioni). Si tratta per altro, com'è emerso a livello parlamentare di stanziamenti che avevano già ottenuto tutti i visti e le approvazioni contabili e di compatibilità finanziaria. Quindi non c'è dubbio che la cancellazione plateale nell'Aula di Montecitorio, forse addirittura uno scippo per dirottare i fondi verso altri enti locali del nord come ipotizza l'Anci, è stata una decisione gravissima di cui il Governo ha l'intera responsabilità". "Ora i parlamentari pentastellati calabresi - conclude l'esponente di Fdi - tentano di rivedere la questione e assicurano che i fondi non sono spariti e che presto quei progetti per le città calabresi saranno rifinanziati. Si può avere più fiducia?".

      "Il Governo Conte con l'approvazione del decreto Milleproroghe ancora una volta ha voltato le spalle al sud, scippando ai comuni meridionali milioni e milioni di euro, una vergogna inaccettabile". Lo afferma Maria Tripodi deputata calabrese di Forza Italia. "Oltre gli slogan, le false promesse, la scatola vuota di un Ministero ad hoc, il nostro Sud - prosegue - non è contemplato nell'azione Politica dell'esecutivo giallo verde, se non per essere mortificato. A parlare sono i numeri del milleproroghe dove i comuni registrano una decurtazione di risorse apocalittica, per quanto riguarda il piano periferie per esempio registriamo -110 milioni di Euro solo per i comuni calabresi. Forza Italia non può che opporsi alla linea miope di questo esecutivo, perche consapevole che dal sud parte il rilancio del Paese".

      "La deputazione calabrese 5stelle, invece di nascondersi dalla vergogna per aver votato contro i propri elettori, sul bando per le periferie ci propina l'ennesima montagna di bugie. I fondi c'erano tutti, stanziati in due tranche con leggi della Repubblica: la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) e la legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di stabilità 2017)". Lo afferma, in una nota, la deputata del Pd, Enza Bruno Bossio. "I progetti sono stati selezionati - prosegue Bruno Bossio - sulla base di una graduatoria, altro che assenza di valutazione, e lo Stato ha concluso con tutti gli enti locali una convenzione che ha validità giuridica a tutti gli effetti con tanto di via libera della Ragioneria dello Stato. Nel loro delirio di male fede mista a insopportabile ignoranza, i parlamentari 5 stelle confondono le pere con le mele. I fondi delle periferie sono dello Stato e vengono dati ai Comuni; i fondi dell'avanzo di amministrazione sono dei Comuni, e quindi con questa operazione lo Stato li taglia ai Comuni. Imparino la differenza tra bilancio di cassa e bilancio di competenza, prima di parlare altrimenti producono solo danni e disastri". "L'intesa sancita dalla Corte Costituzionale - sostiene ancora la parlamentare Pd - si poteva trovare in un quarto d'ora in Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali, invece loro con questo pretesto hanno smontato tutto, producendo danni incalcolabili sui bilanci degli enti locali. L'aspetto ancora più odioso di questa vicenda è che è stata compiuta un'operazione che colpirà soprattutto il Sud, perché alla fine la Lega farà recuperare i fondi ai Comuni del Nord amministrati dalla Lega stessa e sul tappeto, per colpa loro, si sarà ancora e una volta un solo sconfitto: il Mezzogiorno".

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