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      Guccione: No a nuova ordinanza regionale contingibile e urgente sui rifiuti

       

       

      Guccione: No a nuova ordinanza regionale contingibile e urgente sui rifiuti

      30 ott 18 "Il prossimo 15 novembre scadrà l'undicesima ordinanza contingibile e urgente in materia di rifiuti. L'ennesima dall'insediamento del presidente della Regione Mario Oliverio, avvenuto il 10 dicembre 2014. E ora cosa accadrà? Il governatore si appresterebbe ad emanare la dodicesima ordinanza che di fatto dimostrerebbe che il commissariamento per i rifiuti è formalmente cessato, per volontà del Governo nazionale, nel 2013 ma l'emergenza in realtà non si è mai arrestata. È proseguita attraverso le ordinanze contingibili e urgenti". E' quanto afferma il consigliere regionale Carlo Guccione che ha presentato un'interrogazione al presidente Mario Oliverio per sapere, riporta una nota, "a quanto ammontano le risorse utilizzate dalla Regione e l'aggravio dei costi pro-capite a famiglia per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Calabria e smaltiti in impianti extraregionali dal 2015 ad oggi, rispetto a quello che si otterrebbe smaltendo i rifiuti in Calabria". "Questo testimonia - prosegue Guccione - il fallimento che in questi quattro anni si è registrato in merito ai rifiuti solidi urbani della nostra regione, in contrasto con la temporaneità e la rinnovabilità dei periodi di contingibilità e urgenza previsti dallo stesso articolo 191 d.lgs. 152/2006. Ed ecco un esempio: l'11 settembre 2018 con decreto dirigenziale numero 9747, è stata bandita una gara per l'affidamento dei servizi del trasporto e smaltimento rifiuti in impianti extraregionali per 12 mesi complessivi, ripetibili per altri 12 mesi, ricadenti in due annualità (2018/2019) per una spesa complessiva di euro 5.500.000,00. Nello specifico poi si prevede una spesa di euro 1.773.200,00 per il trasporto e di euro 2.802.800,00 per il servizio di trattamento in discariche extraregionali. E non è il solo caso da citare per l'affidamento dei servizi del trasporto e smaltimento rifiuti in impianti extraregionali. Procedura già utilizzata numerose volte in questi quattro anni. In particolare, nei comuni di Massafra (Taranto), Grosseto, Arezzo e in impianti autorizzati di proprietà del Consorzio Stabile Ambiente Scral con sede ad Aquila. Questa procedura ha impedito l'insorgere dell'emergenza rifiuti ma ha aggravato enormemente l'esborso economico delle famiglie calabresi. E ciò senza prevedere una soluzione strutturale che consenta di risolvere il problema dello smaltimento della frazione residua da trattamento dei rifiuti (scarto) all'esterno del territorio calabrese". "Ad oggi - sostiene ancora Guccione - le procedure relative alla ristrutturazione degli impianti pubblici previsti nel Piano regionale dei rifiuti, del Polo tecnologico di Gioia Tauro, degli impianti di Siderno, Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Catanzaro, registrano forti ritardi. E ci si dimentica che le ordinanze possono essere emanate solo in caso di 'eccezionale e urgente necessità che permettono di derogare alle norme vigenti'. Tra l'altro il decreto legge 80/2008 ha eliminato ogni possibile incertezza interpretativa perché specifica inequivocabilmente che nessuna forma speciale di gestione dei rifiuti può legittimamente protrarsi per più di 18 mesi. In Calabria invece è da oltre 4 anni consecutivi che Oliverio continua a emanare ordinanze, in deroga alle normative in settore rifiuti".

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