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      M5S: Comune e Regione paghino royalties a marineria Crotone

       

       

      M5S: Comune e Regione paghino royalties a marineria Crotone

      24 ott 18 "Il M5S crotonese è a lavoro affinché la Regione e il Comune di Crotone tornino ad erogare le royalties, dovute per la presenza dei pozzi Eni davanti alla costa, alla marineria locale". E' quanto si afferma in una nota delle parlamentari Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado e dei consiglieri comunali Ilario Sorgiovanni e Andrea Correggia. "La Commissione Europea, all'interrogazione presentata dalla parlamentare 5 Stelle Laura Ferrara - sostengono gli eletti del M5s - ha dato una risposta chiara e netta: 'il caso presentato dall'onorevole parlamentare rientra nelle competenze delle autorità italiane in conformità con il principio di sussidiarietà sancito dall'articolo 5 del trattato sull'Unione europea, secondo cui l'Unione agisce esclusivamente nei limiti delle competenze che le sono attribuite dagli Stati membri nei trattati. Eventuali misure per un possibile risarcimento a beneficio dei pescatori crotonesi e per assicurare che le zone di pesca siano protette, conformemente alle condizioni stabilite nella legislazione nazionale, sono di responsabilità delle autorità italiane, comprese le autorità della Regione Calabria'. Nei giorni scorsi è emerso il fatto che Regione e Comuni si ostinino nella decisione di non erogare le risorse destinate ai pescatori per il ristoro del danno causato nell'area di pesca del litorale crotonese, in cui sono presenti le piattaforme estrattive dell'Eni. Hanno assunto come pretesto il fatto che tali fondi potrebbero identificarsi come aiuti di Stato; con questo atteggiamento hanno evitato di affrontare il problema, trincerandosi dietro un Accordo di Programma Quadro firmato tra Regione e Comune nella conferenza dei servizi, a cui i pescatori non hanno nemmeno partecipato in quanto non invitati. Tale accordo non tiene in alcun conto la specificità del luogo né le particolari esigenze e condizioni in cui operano i pescatori della zona suddetta. Si è stabilito che per percepire i fondi bisogna presentare dei progetti, ma questi ultimi non sarebbero supportati dalla possibilità dei pescherecci di uscire in mare a lavorare, a causa dei limiti imposti dalla presenza delle piattaforme". "Dal 2014 - sostengono Barbuto, Corrado, Sorgiovanni e Correggia - i pescatori del crotonese non percepiscono più le royalties a loro destinate perché chi avrebbe dovuto erogarle si è blindato dietro il cavillo degli aiuti di Stato, senza considerare che, in realtà, esse rappresentano solo degli indennizzi per il blocco dell'attività di pesca dovuta alle limitazioni imposte dalla presenza dei pozzi Eni. La marineria crotonese, infatti, a causa della presenza delle piattaforme, opera su un territorio di pesca molto ridotto, con uno stop all'attività che interessa fino a 90-100 giorni l'anno. Questa situazione genera all'intero settore un grave svantaggio economico, ragion per cui le royalties non sono da considerare aiuto di Stato ma indennizzo e recupero di una condizione di svantaggio".

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