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      Gallo "Regione spieghi stop a concorso Arcea"

       

       

      Gallo "Regione spieghi stop a concorso Arcea"

      24 ott 18 "Un concorso per nuove assunzioni che va in fumo, in una terra affamata di lavoro, perché mancherebbe una delibera. Con migliaia di giovani calabresi costretti a stracciare le proprie domande di partecipazione". E' quanto afferma il capogruppo della Cdl in Consiglio regionale, Gianluca Gallo, in relazione "alla notizia dell'avvenuta revoca - riporta una nota - del concorso pubblico, per titoli ed esami, indetto dall'Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea), per l'assunzione a tempo indeterminato di 12 unità". "In una terra tristemente nota per essere in cima alle statistiche in fatto di disoccupazione, ed in presenza di un preoccupante crescita del tasso di emigrazione - prosegue Gallo - ci si trova di fronte al paradosso di un concorso pubblico stoppato all'ultimo momento, dopo che già a migliaia si erano affrettati ad inviare la propria domanda di partecipazione, senza che da parte della Giunta regionale o della stessa Arcea si avverta il buon gusto di fornire almeno spiegazioni in ordine alla decisione. Eppure una risposta è dovuta: a quel che si sa, sarebbero più di 3.000 i calabresi che avrebbero presentato istanza di ammissione alle prove concorsuali. A loro, adesso, oltre al lavoro, è negata anche la semplice possibilità di provare a trovarne uno". "La faccenda - sostiene ancora Gallo - non può passare sotto traccia. Una giunta regionale quotidianamente prodiga di dichiarazioni stampa, ormai esperta in inaugurazioni e tagli del nastro, ha il dovere morale ed istituzionale di verificare e spiegare a cosa sia dovuto l'inatteso passo indietro, di far sapere quando il concorso sarà rimesso in moto e che fine faranno le domande pervenute, e soprattutto di attivarsi perché le procedure vengano riavviate quanto prima. Fonti attendibili per quanto sprovviste del crisma dell'ufficialità spiegano a mezza voce che lo stop sarebbe stato originato dalla mancanza, a monte dell'intera procedura concorsuale, di una delibera autorizzativa da parte proprio della giunta regionale. Si stenta a credere ad un'ipotesi che, qualora fosse confermata, richiederebbe severi approfondimenti, in sede politica e contabile". "Per questo - conclude il consigliere regionale - è necessario che dalla Cittadella giungano in tempi brevi i chiarimenti del caso, ammesso che ve ne siano. Di sicuro continueremo a seguire l'evoluzione della vicenda, finché non si avranno certezze e sarà dato conto ai calabresi delle responsabilità per l'accaduto"

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