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      Pugno duro Viminale: Trasferire migranti da Riace. Opposizioni: E' deportazione

       

       

      Pugno duro Viminale: Trasferire migranti da Riace. Opposizioni: E' deportazione

      13 ott 18 Entro un mese, anche l'ultimo dei circa duecento migranti ospitati a Riace, potrebbe essere trasferito e si chiuderà così il modello di accoglienza e integrazione messo in campo dal sindaco Mimmo Lucano, un esempio che ha fatto il giro del mondo per i risultati di convivenza e integrazione in un piccolo paese destinato allo spopolamento e alla decrescita e invece 'rinato'. Lo ha deciso una circolare del Dipartimento delle libertà civili e immigrazione del Viminale che ha messo sotto accusa la gestione dei rifugiati messa in campo da Lucano alla quale attribuisce 34 punti di penalità, ossia inosservanze rispetto alle pratiche previste dalla burocrazia ministeriale. "Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell'uso di fondi pubblici, nemmeno se c'è la scusa di spenderli per gli immigrati", ha detto il ministro degli Interni Matteo Salvini. Già dal 2016- quando il leader leghista era ancora ben lontano dal governo - un'ispezione ministeriale aveva puntato i riflettori sulle prassi 'creative' usate nel paesino calabrese per organizzare la permanenza dei rifugiati ovviando ai ritardi nell' arrivo dei fondi statali. Al Comune di Riace si contesta di aver fatto cattiva gestione e scarso controllo e 34 punti di penalità significano blocco dei fondi, trasferimento dei migranti, obbligo di rendicontazione delle spese sostenute. Le ispezioni condotte nel 2016 e 2017 dal servizio centrale e dai referenti della prefettura di Reggio Calabria - si legge nella circolare di 21 pagine - hanno accertato gravi anomalie che riguardano in particolare il pocket money, il bonus sostitutivo dei soldi e l'adeguatezza delle strutture che accolgono i migranti in maniera diffusa. "Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti é in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato. I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale", ha fatto sapere Lucano che dal due ottobre è agli arresti domiciliari. E' accusato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio raccolta dei rifiuti urbani, ed è stato sospeso dal Prefetto di Reggio Calabria a seguito dell'inchiesta della Procura di Locri che lo ha fatto arrestare. "La persecuzione nei nostri confronti - aggiunge Lucano che il 16 ottobre attende l'esito del riesame - é cominciata già da qualche anno. Ci sono state due relazioni della Prefettura di Reggio Calabria che si sono contraddette l'una con l'altra, una positiva ed un'altra negativa. Prima ci hanno elogiati e poi criticato. Tutto questo é assurdo". Arriva a stretto giro, da parte del governatore della Calabria, il dem Mario Oliverio, la richiesta a Salvini di un passo indietro. "È una decisione assurda ed ingiustificata. Mi auguro che dietro non si celi l'obiettivo di cancellare una esperienza di accoglienza, estremamente positiva, il cui riconoscimento ed apprezzamento è largamente riconosciuto anche a livello internazionale. Chiedo al Ministro dell'Interno di rivedere questa decisione", auspica Oliverio. Per il giurista Gianfranco Schiavone, consulente a titolo gratuito del Comune di Riace per la realizzazione del progetto Sprarr, i rifugiati non si possono trasferire in due mesi. "Le persone non sono pacchi postali e stanno seguendo a Riace un percorso d'integrazione e di formazione che deve essere completato per non danneggiarle", afferma Schiavone che confida e si dichiara stupito per la "sproporzione del provvedimento" rispetto a quelle che sono soltanto "alcune modeste carenze formali e procedurali che riguardano la parte amministrativa del progetto". Per i Verdi, la circolare di Salvini "ricorda episodi dei regimi totalitari che non avremmo mai più voluto vivere. E' arrivato il momento di ribellarci alla protervia di questa maggioranza", e l'eurodeputato dem Andrea Cozzolino fa un appello "al presidente Fico: fermatelo, se avete la forza e il coraggio, altrimenti non sarete più credibili".

      Circolare Viminale: anomalie da bonus. La circolare del Viminale rileva anomalie e criticità nella gestione del progetto di accoglienza da parte del comune di Riace, anomalie che attengono "soprattutto ad aspetti gestionali e organizzativi che prescindono dalla disponibilità delle risorse finanziarie". E' quanto si legge nella circolare indirizzata al comune di Riace e alla prefettura di Reggio Calabria. A causa delle irregolarità al Comune di Riace vengono applicati 34 punti di penalità con il conseguente blocco dei fondi, il trasferimento dei migranti e l'obbligo di rendicontazione delle spese sostenute Le visite condotte nel 2016 e 2017 dal Servizio centrale e dai referenti della prefettura di Reggio Calabria -si legge nella circolare di 21 pagine- hanno accertato gravi anomalie che riguardano in particolare il pocket money, il bonus sostitutivo e l'adeguatezza delle strutture che accolgono i migranti. Del bonus, si rileva nella circolare, si lamentano i beneficiari "perchè non consentirebbe l'accesso a molti negozi (tutti quelli fuori da Riace) che vendono prodotti essenziali per i bambini e sarebbero forieri di manipolazioni in sede cambio valuta". Rilevati anche problemi sugli standard delle abitazioni che ospitano i migranti e carenze igieniche. In un report di un'ispezione del maggio scorso si sottolinea che abitazioni preposte all'accoglienza di 16 beneficiari "non siano adeguate agli standard Sprar". Gli ispettori rilevano che "gli alloggi risultano essere in condizioni igieniche e di arredamenti precarie tanto da costringere le persone che vi dimorano a soluzioni di fortuna in condizioni degradanti di grave abbandono tra animali, insetti cumuli, di bottiglie... si riscontra anche una grave situazione di sporcizia nell'angolo cottura e bagno". Tale descrizioni, si legge nella circolare, "forniscono ancora una volta prova della non corretta presa in carico dei beneficiari da parte del progetto e denota assenza di supervisione da parte di codesto ente". Contestate anche anomali nell'affidamento dei servizi, nelle proroghe delle convenzioni, nelle attività di formazione professionale. Irregolarità anche sulla preparazione del personale negli Sprar e sui loro contratti.

      Consulete Comune: termine 60 giorni. "Il Viminale ha stabilito un termine indicativo di sessanta giorni per la chiusura del progetto Sprar a Riace e per il trasferimento dei migranti, che non può essere dunque immediato. Le persone non sono pacchi postali e stanno seguendo a Riace un percorso d'integrazione e di formazione che deve essere completato per non danneggiarle". Lo afferma il giurista Gianfranco Schiavone, che insieme all'avvocato Lorenzo Trucco ha svolto l'attività di consulente a titolo gratuito del Comune di Riace per la realizzazione del progetto "Sprar". "Possono essere trasferite a breve termine - aggiunge Schiavone - soltanto le persone che non hanno un radicamento e per le quali non si inficia una percorso d'integrazione già avviato. È chiaro però che tutta questa vicenda é condizionata dal ricorso al Tar da parte del Comune ed alla richiesta di sospensiva del provvedimento, in attesa della pronuncia di merito. In ogni caso la decisione del Viminale é assurda e rientra nella strategia d'attacco in atto contro il modello d'accoglienza creato a Riace. C'é da dire, inoltre, che i rilievi mossi dal Viminale sono in parte errati ed in parte sproporzionati. Ciò che colpisce, più di tutto, è proprio la sproporzione del provvedimento. Sarebbe legittimo applicare penalità così elevate, con la revoca del progetto, solo nel caso in cui si possa a ragione sostenere che il Comune di Riace abbia abbandonato totalmente le persone a se stesse e non abbia erogato i servizi di assistenza. Ed invece siamo in presenza di un progetto grazie al quale le persone sono state assistite con grande umanità e rispettando gli standard dello Sprar. Ci sono soltanto alcune modeste carenze formali e procedurali che riguardano la parte amministrativa del progetto. Carenze che non giustificano assolutamente la decisione del Viminale di chiudere il progetto. Per questo dico che ci troviamo di fronte ad una decisione del tutto sproporzionata".

      Sindaco Lucano: Cancellano storia straordinaria. "Io mi chiedo come sia possibile pensare di distruggere in questo modo il 'modello Riace', descritto da innumerevoli personalità, politici, intellettuali, artisti, come un'esperienza straordinaria. Non si può cancellare una storia semplicemente straordinaria e che ha suscitato l'interesse e l'apprezzamento di tutto il mondo. Lo Stato continua incredibilmente a darci addosso. La mia amarezza é immensa". Lo sostiene il sindaco di Riace, Domenico Lucano, a proposito della circolare del Viminale. "La persecuzione nei nostri confronti - aggiunge Lucano - é cominciata già da qualche anno. Ci sono state due relazioni della Prefettura di Reggio Calabria che si sono contraddette l'una con l'altra, una positiva ed un'altra negativa. Prima ci hanno elogiati e poi criticato. Tutto questo é assurdo". "Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti é in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato. I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale". Ha poi aggiunto il sindaco di Riace, Domenico Lucano, in relazione alla circolare con cui il Ministero dell'Interno ha disposto il trasferimento dei migranti accolti nel Comune calabrese e chiesto la rendicontazione di tutte le spese sostenute.

      Governatore Oliverio: decisione ingiustificata. "È una decisione assurda ed ingiustificata. Mi auguro che dietro tale decisione non si celi l'obiettivo di cancellare una esperienza di accoglienza, estremamente positiva, il cui riconoscimento ed apprezzamento è largamente riconosciuto anche a livello internazionale. Chiedo al Ministro dell'Interno di rivedere questa decisione". Lo afferma il presidente della Regione Mario Oliverio "dopo aver appreso la notizia - é detto in un comunicato dell'ufficio stampa della Giunta - secondo la quale il Viminale ha disposto con una circolare il trasferimento dei migranti accolti nei centri del Comune calabrese di Riace".

      Sindaco Reggio Emilia: E' deportazione. "Chiamatelo come volete ma lo smantellamento del modello #Riace altro non è che una deportazione". Lo twitta il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi (Pd), dopo la circolare del Viminale che decide il trasferimento dei circa duecento migranti di Riace (Reggio Calabria) smantellando il modello di integrazione messo in campo dal sindaco Mimmo Lucano, ora agli arresti domiciliari per un' inchiesta che riguarda proprio quel modello di gestione dell'accoglienza.

      Cozzolino: Salvini da il via a deportazioni. Il ministro dell'Interno Salvini dà il via alle deportazioni? Decine di immigrati che hanno trovato accoglienza, assistenza e in molti casi persino lavoro a Riace saranno 'trasferiti' per ordine del Viminale". Lo dice Andrea Cozzolino, eurodeputato del Pd. "Loro unica colpa è quella di essersi integrati e aver cominciato a rivitalizzare la piccola comunità calabrese. Per noi è inaccettabile. Ciò a cui assistiamo oggi è una pervicace lotta di un forte contro i deboli, uno speculatore incallito, uno sciacallo, che imperversa con buona pace dei suoi alleati di governo. Ci rivolgiamo al presidente Fico: fermatelo, se avete la forza e il coraggio, altrimenti non sarete più credibili", aggiunge Cozzolino.

      Verdi: Deportazione come regimi passati. "Il ministro dell'Interno Salvini sta tentando scientemente di distruggere il modello Riace. Per questo dobbiamo ribellarci in tutta Italia per far sentire la nostra voce in difesa di Mimmo Lucano. E' scandaloso che il Viminale, invece di tentare di salvaguardare un modello di integrazione dei migranti famoso in tutto il mondo, tenti di deportare i migranti da Riace. Una cosa inaudita che ricorda episodi dei regimi totalitari che non avremmo mai più voluto vivere. E' arrivato il momento di ribellarci alla protervia di questa maggioranza". Scrivono in una nota Luana Zanella e Gianluca Carrabs coordinatori dell'esecutivo dei Verdi.(

      Cgil: Decisione grave e disumana. "Apprendiamo che il Ministero dell'Interno, con una circolare, avrebbe disposto il trasferimento di tutti i migranti ospitati nello Sprar di Riace in altre località del Paese. Persone, donne, bambini che dovranno dividersi ed abbandonare Riace che chiuderà il borgo". Lo sostiene, in una nota, Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria. "Un fatto grave, disumano - aggiunge - un colpo alla Calabria, al Paese e all'Europa dei Popoli. Un accanimento che richiama gli anni più bui della nostra storia di libertà e solidarietà. Chiediamo al presidente Oliverio ed a tutti i parlamentari della Calabria di intervenire verso il Governo per scongiurare tale intervento e per ritirare il provvedimento. Fermatevi in nome dell'umanità!".

      Prc: Indecente rappresaglia. "Bisogna fermare Salvini e il razzismo di governo. Domani sarò a Riace per rinnovare la solidarietà di Rifondazione Comunista a Mimmo Lucano. La circolare del ministero dell'Interno che cancellerebbe di fatto l'esperienza virtuosa di Riace è una vergognosa rappresaglia contro Mimmo Lucano e i principi che rappresenta. Salvini e i M5S danno un messaggio chiaro: vogliono la segregazione razziale e il business sui migranti, invece che esempi di integrazione e solidarietà che funzionano e creano anche risorse per le comunità locali, come appunto è accaduto a Riace. Siamo e continueremo ad essere dalla parte dei Comuni solidali: più Riace, meno Lodi. Mobilitiamoci in tutta Italia per difendere Riace e i principi della nostra Costituzione". Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

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