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      Consiglio regionale approva a maggioranza Defr con Guccione all'opposizione

       

       

      Consiglio regionale approva a maggioranza Defr con Guccione all'opposizione

      29 nov 18 Il Consiglio regionale ha approvato il Defr, il Documento economico e finanziario regionale, con 15 voti a favore, 8 contrari, e due astenuti. L'approvazione é stata votato al termine del dibattito che é stato concluso dal Presidente della Giunta, Mario Oliverio. Il presidente ha invitato ad uno sforzo di obiettività su un documento e ad una valutazione coerente con l'andamento oggettivo dell'economia regionale. "Non c'è nessuna enfasi nel documento che è stato redatto sulla base di dati forniti da organismi indipendenti come la Svimez", ha affermato Oliverio che ha ricordato il ciclo economico subito dalla Regione, "che non è stato - ha detto il Governatore - solo un ciclo dell'economia calabrese, ma di una crisi internazionale che ha contributo ad aggravare il Gap esistente tra la regione e il resto del Paese". Soffermandosi su alcuni elementi specifici del Defr, Oliverio ha evidenziato il recupero delle esportazioni, "che rappresentano - ha detto - un dato rilevante, in cui sono insite componenti importanti come l'agroalimentare ed il manufatturiero, che era crollato nel 2014. Stiamo parlando di un trend che da negativo ha preso una strada nuova. Certo non ci fa risolvere i tanti problemi della Calabria, ma segna il dato che abbiamo imboccato la strada giusta". Sulla programmazione europea Oliverio ha ricordato che nel momento del suo insediamento, nel 2014, quando sarebbe dovuta partire la programmazione 2014-2020, "il mio ruolo sarebbe dovuto essere quello di accellerarne l'applicazione. Ci siamo rimboccati le maniche per definirlo, e due anni dopo la sua approvazione, nel 2016, oggi cominciamo a raccoglierne i frutti. Siamo partiti con due anni di ritardo e stiamo recuperando, tanto che la Calabria è tra le regioni con la migliore performance per il 2018". Frutti, ha aggiunto il Governatore, che stanno riguardando l'agroalimentare, il turismo. "Settore nel quale - ha detto Oliverio - nel 2017 abbiamo registrato un record di presenze e che é in crescita anche quest'anno. Abbiamo registrato non solo un aumento delle presenze internazionali, ma anche un all'allargamento della stagionalità. Certo, la strada che abbiamo davanti è ancora molto lunga, soprattutto su occupazione e lavoro. Si può essere d'accordo o meno sul Defr, ma quella imboccata é una strada nuova, che va accompagnata da politiche nazionali, come il reddito d'imposta, sostenuto da risorse destinate dalla Regione. Strumenti che vanno alimentati, non interrotti". Oliverio ha fatto riferimento al "pericolo rappresentato dalla cosiddetta 'autonomia fiscale', verso cui si stanno orientando diverse Regioni del Nord. Se dovesse passare questa prospettiva - ha detto - si aprirebbe una deriva pericolosa". "La Calabria ha grandi problemi - ha concluso Oliverio - ma la bussola è ben indirizzata, parametrando l'analisi alla durezza della realtà, ma anche rispetto ai risultati che vengono raggiunti".

      "Non si può affermare il falso. Ed é comunque un fatto irriguardoso parlare e poi andare via". Lo ha detto, nel suo intervento in Consiglio regionale, il presidente della Regione, Mario Oliverio, replicando alle affermazioni fatte dal consigliere Carlo Guccione, di cui ha criticato l'assenza dall'Aula. "Comunque - ha aggiunto Oliverio - non è una novità l'opposizione di Carlo Guccione in questo Consiglio regionale. È così da tre anni, da quando è uscito dalla Giunta".

      Il dibattito

      Sull'esame del Documento di Economia e Finanza della Regione in Consiglio regionale, emergono due opposizioni: quella di centrodestra e quella interna alla maggioranza di centrosinistra. Lo hanno dimostrato, accanto al voto contrario scontato dell'opposizione, la dura reprimenda del consigliere Pd Carlo Guccione. Dopo i giudizi negativi sul documento espressi da Fausto Orsomarso, del gruppo Misto, che ha evidenziato i passi indietro registrati nella sanità, le mancate soluzioni al problema delle società partecipate e sugli investimenti di sviluppo e prospettiva sul turismo, c'é stato l'affondo di Carlo Guccione. Il consigliere del Pd ha citato una serie di questioni contenute nel Defr, che ha definito "lacunoso, omissivo e pieno di errori". "La Calabria - ha esordito Guccione - è in ginocchio per il maltempo e per il dissesto idrogeologico, con gli Lsu-Lpu che occupano per protesta la statale 106, e la condizione della Autostrada A2, che è un vero e proprio incubo, nonostante i tanti brindisi fatti nel corso delle tante inaugurazioni, anche da parte di chi rappresenta l'istituzione regionale. Ed ancora Gioia Tauro, il cui porto, che doveva essere l'architrave dello sviluppo di questa Regione, ha perso il suo primato nel Mediterraneo. E la ZES di cui non si parla più". Ma la questione più preoccupante evidenziata da Guccione riguarda la gestione dei rifiuti: "Tra poco scoppierà una vera e propria emergenza rifiuti in Calabria. Il presidente Oliverio finora ha firmato 12 ordinanze in deroga di legge. Nodi che oggi vengono al pettine a causa della carenza di discariche pubbliche, che minano l'autosufficienza del sistema". Degli aspetti positivi del Defr ha parlato Orlandino Greco (Oliverio Presidente) che ha elencato i tanti dati positivi del documento. "È necessario - ha detto - che ogni analisi parta da una verifica reale e concreta che parte dai dati economici, che assegnano alla Calabria una crescita del 2%, la più significativa tra tutte le regioni. Dati che esprimono una inversione di tendenza rispetto alla situazione che ci poneva a crescita zero. La Calabria ha riacceso i motori, i dati dell'export sono del 12,9% nel 2017, e superiori al 38% nel primo semestre del 2018. Infine la sanità l'anello più debole della nostra Regione - ha affermato Greco - che non può essere affidata a burocrati che agiscono con criteri esclusivamente ragionieristici. La tutela della salute in Calabria è un diritto non garantito ed è frutto di una sorta di colonizzazione ed appannaggio ed utilità delle regioni del nord. È giunto il momento che la sanità torni ad essere governata dalla politica". Claudio Parente (Forza Italia) ha sottolineato la marginalità con la quale è affrontata nel Defr la questione sanità. "Credo - ha detto - sia più che mai necessaria una discussione sull'argomento, la cui gestione è stata definita inutile e pericolosa". Critiche al documento anche da parte di Sinibaldo Esposito (Ncd) per il quale "la reale percezione dell'andamento economico della Calabria è riscontrabile nell'umore dei cittadini. Il voto di oggi non è un voto sul Defr, ma sulla gestione degli ultimi quattro anni e la lettura dovrà essere politica" ha aggiunto definendo relativo il dato dell'incremento del PIL del 2%, "quando è aumentata la distanza tra il nord ed il sud Italia". Esposito ha infine ricordato che l'arrivo del documento in Aula "lo si deve solo ed esclusivamente alla presenza della minoranza in sede di approvazione in Commissione. Il documento - ha concluso - sarà ineccepibile dal punto di vista tecnico-contabile, ma manca di anima". Di "strumento propagandistico e pre-elettorale" ha parlato Alessandro Nicolò (Misto). "Un documento - ha detto - fotocopiato da quelli precedenti degli scorsi anni, dove ci propinate le stesse favole di prima. Ma i calabresi non sono più disposti ad ascoltare la vostra propaganda".

      Approvato rendiconto 2017

      Il Consiglio regionale, dopo avere detto sì al Defr 2019-2021, ha approvato il Rendiconto generale relativo all'Esercizio finanziario 2017. Approvata, con l'autorizzazione al coordinamento formale, anche la manovra di "Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2018-2020". Su richiesta del capogruppo Pd, Seby Romeo, l'assemblea ha quindi accolto la richiesta di rinvio della trattazione dei restanti punti all'ordine dei lavori, tranne quelli inseriti nel corso della seduta odierna. Sono stati così approvati, la proposta di provvedimento amministrativo, sollecitata dal consigliere Pd Domenico Bevacqua, inerente le modifiche alla deliberazione n. 347 del 16 novembre 2018 riguardante la "Determinazione del livello dei servizi minimi" nel trasporto pubblico locale. "La trattazione - ha spiegato lo stesso Bevacqua - si è resa necessaria per correggere un mero errore materiale nel testo approvato lo scorso 16 novembre. Votata ed approvata la proposta di legge recante "Modifiche alla legge regionale in materia di relazioni tra la Regione Calabria, i calabresi nel mondo e le loro comunità". La seduta si è chiusa dopo l'approvazione di alcuni ordini del giorno. Quello proposto dal consigliere Fausto Orsomarso (Misto) per la previsione di un fondo straordinario per interventi urgenti a sostegno di famiglie e imprese per i danni subiti a causa del maltempo". Su richiesta del consigliere Michelangelo Mirabello (Pd) è stato approvato un ordine del giorno per la statalizzazione della strada provinciale 522, meglio definita come "Strada del mare", e per ultimo, su richiesta del Presidente del Consiglio Nicola Irto è stato votato un ordine del giorno sul quadro finanziario pluriennale, sulla politica agricola comune e sulla politica di coesione dell'Unione Europea, 2021-2027 che è stato discusso e approvato all'unanimità dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunitasi a Reggio Calabria lo scorso 29 ottobre.

      Approvato odg tirocinanti giustizia

      Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno sulle "prospettive dei tirocinanti utilizzati presso gli uffici giudiziari della Calabria" proposto da Gianluca Gallo, capogruppo della Casa delle Sul punto è intervenuto il presidente della Giunta, Mario Oliverio, secondo il quale "dopo il protocollo d'intesa sottoscritto dalla Regione con il Ministero della Giustizia, l'organo centrale aveva posto alcune obiezioni sul rinnovo della convenzione". Oliverio, dichiarandosi "molto fiducioso sugli esiti della trattativa in corso", ha riferito che "c'è un'interlocuzione con gli organi centrali e periferici della giustizia e si sta riflettendo sulla soluzione da dare al problema. Che sicuramente avverrà entro pochi giorni - ha detto Oliverio - così da evitare che si riapra l'iter delle procedure selettive. Circostanza che determinerebbe non solo un danno per i soggetti interessati, ma anche per la stessa amministrazione della giustizia, che non potrebbe utilizzare questi lavoratori che sono necessari per il funzionamento degli uffici in cui sono impiegati".

      Al via odg su rischi politiche coesione

      Il Consiglio regionale della Calabria, nel corso della seduta odierna, ha dato il via libera all'unanimità a un ordine del giorno sui rischi per le politiche di coesione e la Pac (Politica agricola comune) dell'Unione europea per il periodo 2021-2027. Il testo che ha ottenuto il voto favorevole dell'Aula di Palazzo Campanella è lo stesso approvato, il 29 ottobre scorso, dalla Plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome in occasione della sessione che si è tenuta proprio a Reggio Calabria. "Diamo seguito con coerenza - ha commentato a margine della seduta il Presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto - a quanto deciso dalla Plenaria esattamente un mese fa. Con il voto di questa sera, il nostro Consiglio regionale, nel mantenere la linea politico-istituzionale condivisa in sede di Conferenza, contribuisce a dare forza a una battaglia che consideriamo giusta e irrinunciabile. Noi crediamo fortemente nell'Europa, nei suoi ideali e nelle sue istituzioni, ma vogliamo che sia soprattutto l'espressione delle diverse specificità dei territori". "Nel corposo documento votato dal Consiglio regionale - é detto in un comunicato - vengono espresse la preoccupazione per la riduzione del 10% dei fondi per la coesione e la contrarietà alla riduzione dei tassi di cofinanziamento dell'Unione europea. L'ordine del giorno esprime inoltre la necessità di escludere i cofinanziamenti nazionali e regionali dal Patto di stabilità, di rivedere le regole della condizionalità ex ante e di rafforzare le politiche giovanili in Europa. Con riferimento alla Politica agricola comune, il documento stigmatizza i tagli sul bilancio relativi alla Pac e boccia il modello di governance delineato nella nuova proposta legislativa della Commissione europea. Critiche infine alla 'macro condizionalità politica' relativa allo Stato di diritto, che risulta eccessivamente generica".

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