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      Consiglio regionale rinvia esame Defr alla seduta del 29

       

       

      Consiglio regionale rinvia esame Defr alla seduta del 29

      16 nov 18 È stato rinviato alla prossima seduta del Consiglio regionale, già programmata per il 29 novembre, il primo punto all'ordine del giorno di oggi riguardante il Documento di Economia e Finanza (Defr) della Regione per gli anni 2019-2021. Il testo ieri non era stato trattato dalla seconda Commissione consiliare per mancanza del numero legale. Ad informare l'Aula del rinvio che, in mattinata era stato concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo, è stato il presidente del Consiglio Nicola Irto. La seduta si è quindi sviluppata senza particolari scossoni. Grazie ad un'inversione dell'ordine dei lavori, e con l'approvazione di nuovi inserimenti, l'Assemblea ha quindi licenziato la proposta di legge recante "Misure di riduzione dei Costi della Politica. Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale) e alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 (Norme sulla dirigenza e sull'ordinamento degli Uffici del Consiglio regionale)". Via libera, dopo l'inserimento richiesto dal consigliere Giuseppe Aieta (Pd) anche al Bilancio consolidato dell'anno 2017 della Regione Calabria - art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. Con una inversione dell'ordine dei lavori è stato approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020 - Assestamento e conseguenti variazioni" del Consiglio regionale. A seguire un breve dibattito è stato dedicato alla Proposta di parziale modifica degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della regione Calabria quinquennio 2017/2018 - 2022/2023. Sul punto, l'assessore all'Istruzione ed alle Attività culturali, Maria Francesca Corigliano, ha precisato che la legge si prefigge e propone la modifica dei parametri per il mantenimento dei plessi scolastici all'interno dei comuni, alla luce delle grandi difficoltà registrate all'apertura dell'anno scolastico e della problematica legata allo spopolamento del territorio. E considerato, soprattutto, che la scuola, all'interno delle comunità, oltre al fine educativo è garanzia di democrazia. La proposta ha ricevuto l'apprezzamento di tutti i gruppi. Giuseppe Pedà (Casa delle Libertà) lo ha definito un provvedimento di giustizia sociale, mentre il capogruppo Pd Seby Romeo ha sottolineato l'importanza della "bella pagina che oggi si scrive in questo Consiglio. Una pagina unitaria, che segna una svolta rispetto alla tutela e la garanzia dei diritti, in questo caso - ha aggiunto - rispetto all'istruzione". Positivo anche il giudizio di Domenico Bevacqua (Pd), secondo cui si tratta di un "lavoro che dimostra attenzione per le esigenze dei territori" e di Gianluca Gallo (Cdl), che ha parlato di ""iniziativa tesa a colmare lacune, dovute anche al fatto che, trattandosi di materia concorrente, spesso la normativa è distante dalle esigenze del territorio".

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