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      Elezioni, dichiarazioni e commenti al voto

       

       

      Elezioni, dichiarazioni e commenti al voto

      06 mar 18 Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, dopo il voto di domenica, ha annunciato, e scritto sul suo profilo facebook, che “finisce dopo oltre 35 anni il suo impegno civile, di giustizia e umanitario per i calabresi e gli italiani e continuerà invece, con la solita passione, la sua missione per aiutare il povero e sfortunato popolo dei migranti (uomini, donne e bambini), che, dimenticato e criminalizzato, per ignobili calcoli elettorali, continua a morire nei tragici naufragi nel Mediterraneo”. “Domenica, hanno vinto l’odio e il razzismo sulla solidarietà. Sono stati premiati populisti e xenofobi. Come ha scritto ieri il quotidiano spagnolo El Pais, chiedendosi se “sono pazzi questi italiani?”, “impressiona e sconcerta” il successo di "populisti estremisti e xenofobi" alle elezioni italiane. Non e' questa la mia Calabria. Non è questo il Paese in cui mi riconosco e per il quale lotto da una vita. Finisce, dopo oltre 35 anni, mille battaglie civili e un migliaio di persone aiutate e salvate, il mio impegno civile, di giustizia e umanitario per i calabresi e gli italiani . Continuerà invece, con la solita passione, la mia missione per aiutare il povero e sfortunato popolo dei migranti, a cui avevo dedicato, con la foto di un bambino, il mio manifesto elettorale dell’accoglienza, afferma Corbelli. Quel popolo, che dimenticato e criminalizzato, da populisti e razzisti, per miserabili fini elettorali, continua a morire nel Mediterraneo, come è avvenuto anche nelle ultime ore, con l’ennesima strage al Largo della Libia, con 21 morti, tra cui anche una donna incinta. Solo per loro continuerò a lottare, dando dignità alla morte delle tante vittime dei tragici naufragi(tra cui tantissimi bambini innocenti) con la realizzazione(oramai imminente, oltre quattro anni dopo l’inizio della mia battaglia) a Tarsia del Cimitero internazionale dei Migranti, la grande opera umanitaria che il mondo conosce, apprezza e aspetta e di cui sono e sarò sempre orgoglioso, consapevole e felice di una scelta impopolare (e penalizzante elettoralmente) ma assolutamente giusta e profondamente umana. Ritornerò a combattere di nuovo per la nostra gente solo il giorno che, con il loro voto, diranno no ai populisti e ai razzisti”!

      "Il nuovo panorama che ci restituisce il voto nazionale e regionale del 4 marzo scorso è anzi tutto sociale e culturale più che politico ed elettorale in senso stretto. Del resto, della opportunità se non della necessità di approcciarsi in modo culturalmente diverso alle ragioni abbastanza evidenti di un diffuso sentimento di insofferenza e di protesta abbiamo parlato in più occasioni nel corso dell’intensa campagna elettorale alle spalle. Pur tuttavia abbiamo sempre sottolineato in tutte le circostanze che alla domanda reale di cambiamento ed alla urgenza di un'inversione di tendenza da parte di una classe dirigente e politica che si voleva rinnovata da più punti di vista, bisognava rispondere unendo alla passione più che alla sola rabbia, programmi, progetti, idee, creatività e competenza. Insomma, abbiamo preferito parlare di contenuti e di positività e solo su queste basi ci siamo confrontanti, incontrando ed approfondendo temi e questioni di sviluppo con tantissimi rappresentanti delle istituzioni, amministratori e cittadini, molti giovani, dai quali abbiamo attinto suggerimenti preziosi. È per queste ragioni che a tutti loro, insieme a quanti mi sono stati più vicini, rivolgo oggi il ringraziamento più sincero per averci ascoltato, per aver interagito con noi, per avermi arricchita, per avermi sostenuta in tutti i momenti e soprattutto per aver riposto in di me e nell’esperienza messa a servizio del territorio e della Calabria futura sostenibile, un autentico e libero consenso di opinione. Un risultato, certamente diverso da quello al quale tutti ambivamo e che fotografa in ogni caso una scelta omogenea e coerente dell’intero Paese rispetto a prospettive che esulano dalla portata e purtroppo dalla stessa qualità del nostro apporto elettorale; un risultato comunque importante, che costituisce per me e per la mia squadra uno stimolo importante a proseguire con rinnovato entusiasmo la campagna sociale e culturale avviata di ascolto e di dialogo con i territori e con le nuove generazioni per continuare ad offrire un contributo allo sviluppo eco-sostenibile e durevole della nostra regione, a prescindere da ruoli e posizioni istituzionali e politiche". Lo afferma Sonia Ferrari candidata del PD.

      "É stata certamente una campagna elettorale anomala, che non ha permesso a nessuno di rappresentare compiutamente un progetto di governo. Il valore della politica è diventato relativo e quasi insignificante". Lo afferma, in una nota, Rosario Aversa, coordinatore di Fratelli d'Italia per la provincia di Catanzaro. "In questo scenario - aggiunge - è stato certamente il dissenso, considerate le contingenze nazionali e regionali, ad orientare la scelte elettorali, dove ha vinto il voto di pancia, e dove la protesta che parte dal basso ci deve indurre a riflettere, ripensare, valutare i percorsi futuri, ma soprattutto come fare crescere il nostro partito sul territorio, stando attenti alle incursioni barbariche. C'è per converso la soddisfazione di tutti per il risultato raggiunto da Wanda Ferro nel collegio Vibo Valentia-Soverato alla Camera. Una sfida elettorale entusiasmante dove, grande rarità, si è riscoperto il valore dell'amicizia e della condivisione in tutto il centro destra e, i risultati raggiunti testimoniano che la politica è inscindibile dal valore amicizia".

      "Il coordinamento territoriale del Movimento 5 stelle, formato da attivisti del territorio tirrenico cosentino, che va da Paola a Tortora, plaude alla vittoria di Massimo Misiti all'uninominale alla Camera dei deputati e di Nicola Morra al Senato". Lo riferisce un comunicato del coordinamento. "Si tratta di un risultato - si aggiunge - raggiunto con non poche difficoltà e che colloca il movimento al centro del dibattito politico regionale e nazionale. Ora c'è da portare avanti un programma che la metà degli italiani ha scelto come proprio memorandum: dal sociale all'occupazione, dalla scuola al welfare. Tutti gli attivisti sono chiamati a dare il proprio contributo attraverso un'azione di coinvolgimento di tutte le espressioni sociali del paese. Il cambiamento è stato appena avviato: ora c'è da portarlo avanti. Il voto espresso non deve far dimenticare che il popolo italiano, e quello meridionale in particolare, vuole il cambiamento. E non certo ponendo delle pregiudiziali di carattere politico, ma stimolando quanto di meglio questa terra può offrire. Chiederemo in tempi brevi ai neo eletti un incontro per porre le basi e le strategie sul territorio. I dati raccolti sono più che confortanti: per cui ci sentiamo in dovere di mettere da parte le polemiche e i disagi provocati da una campagna elettorale caratterizzata da incomprensioni e di focalizzare la nostra attenzione sui reali problemi della nostra terra".

      "La drammatica sconfitta che noi democratici abbiamo subito è il risultato naturale di un'azione politica segnata da errori spiegabili solo con la distanza siderale che i nostri dirigenti di partito, tutti governanti in ambito nazionale e regionale, hanno interposto tra la politica e la società. Nei nostri programmi, ma ancor di più nell'agenda delle nostre azioni politiche là dove ancora governiamo (Calabria in primis), non trovano asilo i temi della povertà, del lavoro, della buona sanità. Era quindi addirittura impensabile ricercare il consenso con metodi superati ed escludentiche hanno probabilmente dato soddisfazione a pochi e deluso quanti, dopo la fallimentare esperienza della destra, speravano in un riscatto della politica e della Calabria". Lo sostengono, in una nota, gli esponenti del Pd Demetrio Naccari Carlizzi, Marco Vallone, Stefano Soriano, Clelio Gelsomino e Fabio Guerriero. "I segnali premonitori di una sconfitta senza precedenti, specie nel Sud - aggiungono - si erano già manifestati 5 anni addietro ma sino ad oggi nessuno ha voluto coglierli. Le primarie sostanzialmente vuote che sovente si svolgevano in Calabria sono state la foglia di fico dietro la quale nascondere l'inadeguatezza della nostra proposta. Tanto che, quando il risultato non era scontato (come per individuazione dei candidati alla Camera ed al Senato), si è deciso di rinunciarvi in barba allo Statuto ed ai tanti militanti che credevano in una democrazia partecipata. Effettività della democrazia dove in nome della necessaria lotta alla criminalità lo Stato di diritto agisce per stereotipi e cede il passo allo Stato di sicurezza, lasciando soli e senza risorse gli amministratori locali e rischiando una criminalizzazione di massa delle imprese. La Calabria è stata quindi mal rappresentata ad ogni livello e infatti l'assenza di una risposta in tempi accettabili ai bisogni di vita ha fatto esplodere i cinque stelle, bravi elencatori dei problemi e portatori di soluzioni semplicistiche, irrealizzabili ma comprensibili. Il PD, a questo punto, deve cambiare veramente. Il partito ha bisogno di riscoprire il modello di partecipazione originario e deve produrre una piattaforma programmatica che sia frutto dei reali bisogni dei cittadini e realizzarla con chi ha competenze amministrative.

      "L'elezione alla Camera dell'on. Nico Stumpo è motivo di profonda soddisfazione per Liberi e Uguali in Calabria. Al pari delle regioni in cui storicamente la sinistra ha trovato sempre terreno fertile, anche la nostra riesce a portare a Roma un proprio esponente targato Leu e lo fa nel collegio Sud, quello in cui il duello tra le destre e il Movimento 5 Stelle ha fatto vittime politiche eccellenti". Lo sostiene, in una nota, Arturo Bova, di Liberi e Uguali e presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale. "La Calabria, e in particolar modo la sua area centrale - aggiunge Bova - potrà contare sull'esperienza e la competenza di Stumpo. Il progetto Liberi e Uguali, nonostante i risultati elettorali siano stati al di sotto delle aspettative e delle speranze - numeri sui quali si è già avviata una riflessione politica interna -, ora avrà gambe più solide su cui camminare. Con l'on. Stumpo siamo già a lavoro perché la Calabria possa essere riconosciuta a breve come una delle regioni in cui in cui il progetto di rafforzamento della sinistra italiana trovi maggior accoglimento in Italia".

      "Nella mia frequentazione quotidiana dell'intera provincia cosentina, avevo percepito, l'umore dell'elettorato, ma il risultato uscito dalle urne, per il mio partito, è andato al di là delle più cupe previsioni. Il PD è stato identificato come simbolo e causa di tutti i mali e ne è uscito sconfitto in modo chiaro e netto". Così il consigliere regionale, Mimmo Bevacqua, fondatore del movimento Zonadem, commenta il risultato elettorale. "Non possiamo continuare - sostiene Bevacqua - a prendercela esclusivamente con il populismo e la demagogia: se i risultati sono questi, vuol dire che gli elettori sono andati a cercare altrove quelle risposte che nel nostro partito non hanno trovato. Gli errori commessi sono stati davvero tanti, troppi e reiterati. Il risultato del referendum costituzionale, per il quale rivendico un gran lavoro (ricordo che sul territorio abbiamo costituito 75 comitati) aveva dato già un segnale chiaro che abbiamo ignorato, perseverando negli stessi errori. Abbiamo sfidato la marea montante dello scontento, continuando con gli stessi metodi, la stessa leadership. Abbiamo governato il Paese bene, con risultati lusinghieri, ma la presenza del partito sui territori è stata pressoché nulla. Riguardo all'azione dei governi regionali, le comunità e i cittadini non hanno avvertito miglioramenti concreti nelle loro vite. Quando è arrivato il momento delle candidature, si sono utilizzati i soliti sistemi di sempre, rifiutando di dare ascolto a ciò che pulsava sui territori. Quello di domenica più che un voto antisistema è un voto contro la cattiva politica. La colpa della sconfitta non è del Governo che ha ottenuto risultati più che apprezzabili, ma è di chi ancora adesso, nel momento della sconfitta più cocente, continua a reiterare atteggiamenti arroganti e personalistici. É il tempo della responsabilità, più che quello della resa dei conti. Adesso ci aspettiamo che i vertici del partito, a livello nazionale e regionale, traggano le dovute e necessarie conseguenze. Solo così potrà aprirsi una fase congressuale vera, in grado di ripensare anche il ruolo tradizionale della forma-partito. Ciò non può che essere affidato ad una nuova classe dirigente forte ed autorevole. A tal proposito ho apprezzato la dichiarazione del segretario regionale Magorno e il suo annuncio relativo all' avvio dell'iter della fase congressuale".

      Con circa il 34% di preferenze e 41.208 voti si chiude la campagna elettorale di Andrea Gentile, candidato per la Camera per Forza Italia al Collegio Uninominale 01 Castrovillari-Paola. "Impegnativa, emozionante, stringente visti i tempi ridotti con i quali è stata condotta e certamente non è stato possibile arrivare in ogni posto, estenuante ma sempre ricca di momenti intensi, di ascolto di un territorio che soffre l'abbandono, l'allontanamento da quella politica che ha reso fragile anche le scelte ma in fondo è la realtà dell'intera regione e la disfatta di quel partito che la governa ne è la prova": queste le parole con cui Gentile ha chiuso la sua prima esperienza da politico. "L'avvocato Gentile - é detto in un comunicato - ha sempre ripetuto nei suoi vari incontri che sarebbe stato più facile accettare altre proposte di candidatura che il suo Partito gli aveva proposto, ma che ha chiesto di essere candidato nella sua regione e per un collegio Uninominale". "Sapevo - ha detto Gentile - che era difficile presentarsi nei territori della nostra regione perché tanti erano i cocci da raccogliere, difficile muoversi tra astensionismo e malcontento, ma personalmente ho accettato la sfida perché forte dei contenuti del nostro programma. Nei miei svariati incontri ho sempre fatto riferimento a dei capisaldi, che da una parte mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia, da un vivere la politica come agire, un'azione militante che mi ha sempre accompagnato e se è pur vero che questa è stata la mia prima candidatura e anche vero che la mia formazione è stata continua nel corso degli anni, dall'altra da un partito che ha mantenuto intatto il suo credo e il suo profilo e che certo non è uscito sconfitto ma solo provato, perché oggi a muovere la politica forse è più la pancia che la testa".

      "Quasi un calabrese su due ha dato fiducia al MoVimento 5 Stelle in Calabria, che ha triplicato la presenza dei portavoce pentastellati in Parlamento". É quanto si afferma in un comunicato del Movimento 5 Stelle della Calabria. "Una vittoria - si aggiunge - che ha visto l'affermazione dei candidati M5S in ben 12 collegi uninominali (6 su 8 alla Camera e 3 su 4 al Senato), con punte di consenso oltre il 50%. Saranno ora 17 gli eletti del M5S a rappresentare la Calabria il nostro territorio fra Camera e Senato. Un ottimo risultato frutto del duro lavoro, della presenza e la costanza con la quale si è operato dai banchi dell'opposizione ma anche sui territori, attraverso il lavoro dei consiglieri comunali e il supporto degli attivisti". "È doveroso ringraziare - affermano i 17 parlamentari calabresi M5s in una nota congiunta - i tantissimi elettori. Un'ondata di consensi che ci ha travolti e soprattutto ha spazzato via parte di quella cattiva politica responsabile del devastante declino a cui è stata relegata la Calabria. Il MoVimento 5 Stelle ha portato avanti una campagna elettorale con testa, cuore ed umiltà, presentando il proprio programma in maniera capillare su tutto il territorio calabrese, illustrandolo punto per punto. Abbiamo presentato ai calabresi i temi sui quali ci impegneremo durante la diciottesima legislatura: il lavoro, l'innalzamento della qualità della vita, la lotta alla povertà e agli sprechi, la sicurezza, il rilancio delle imprese, un'efficiente gestione dell'immigrazione, e una ripartizione tasse in maniera più equa. Abbiamo anche detto loro dove troveremo le risorse per poter realizzare quanto scritto nel programma". "L'impegno ora - conclude la nota - sarà totale affinché questa fiducia possa essere ripagata. Ci sono le idee, la passione e le competenze che metteremo a completa disposizione dei cittadini, così come già fatto nei cinque anni in cui il MoVimento è stato all'opposizione"

      "Quella che mi ha portato alla vittoria nel collegio di Vibo Valentia-Soverato è stata una campagna elettorale bella ed entusiasmante, che ha visto premiato il lavoro di squadra tra tutte le componenti della coalizione di centrodestra". Lo afferma, in una dichiarazione, Wanda Ferro, neo deputata di Fratelli d'Italia. "L'affetto con cui siamo stati accolti ad ogni manifestazione, le tante persone perbene che hanno deciso di sostenermi - aggiunge - mi hanno fatto percepire fin da subito che la sfida poteva essere vinta, nonostante fossi stata chiamata a confrontarmi con due deputati uscenti, che per motivi diversi erano in condizione di raccogliere molti consensi. La soddisfazione è ancora più forte se guardo al risultato di Fratelli d'Italia, che ottiene nel collegio un lusinghiero 5,29 per cento, superiore alla media nazionale". "Sono felice, inoltre - dice ancora Wanda Ferro - di poter dare un ulteriore contributo al femminile all'impegno in Parlamento dell'unica leader donna, Giorgia Meloni. E sono certa che la vittoria di oggi, che dimostra come Fratelli d'Italia sia ormai un partito forte e radicato, rappresenta soltanto il primo passo di un percorso di crescita del partito in tutta la Calabria, anche in vista della prossima sfida per il governo della Regione".

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