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      Crisi di Governo: reazioni e commenti della politica calabrese

       

      Crisi di Governo: reazioni e commenti della politica calabrese

      28 mag 18 "Non i poteri forti ma gli interessi dei deboli sono all'origine delle decisioni del Presidente della Repubblica". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del Pd, Antonio Viscomi. "Noi saremo con lui - aggiunge Viscomi - per l'Italia in Europa. Sempre"

      Pd manifestaizone pro Mattarella. Il segretario uscente del Pd calabrese Ernesto Magorno ha convocato per oggi pomeriggio un incontro urgente del partito "al fine di organizzare una manifestazione popolare a sostegno del Presidente Mattarella e del suo impegno per l'Italia a difesa degli interessi dei cittadini". L'incontro è stato convocato "considerato il momento storico e la condizione di grave allarme per la tenuta democratica delle istituzioni e del paese che stiamo vivendo". L'invito è stato rivolto ai parlamentari, ai componenti della Direzione nazionale Pd e della Commissione per il Congresso, ai segretari provinciali di Federazione, al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio regionale, al capogruppo Pd in Consiglio regionale, al Presidente della Provincia di Cosenza, al Presidente della Provincia di Catanzaro, al sindaco di Reggio Calabria, al Segretario regionale Gd. La riunione è fissata per le 18 nella sede del Pd.
      Il Partito Democratico della Calabria ha aderito alla manifestazione indetta dal Pd nazionale a Roma il 1 Giugno a difesa della Costituzione e delle istituzioni della Repubblica. "Sono ore di mobilitazione - è scritto in una nota - per tutto il nostro Partito considerato il momento straordinario, inedito e gravissimo che sta vivendo la Repubblica italiana. Per questo si stanno programmando iniziative in tutte le Province propedeutiche ad una grande iniziativa regionale da tenersi nei primi giorni di Giugno. Per questo costruiremo in queste ore un comitato promotore aperto a tutte le forze democratiche sociali, politiche, associative che vogliono stare in campo a difesa della Costituzione e che dovranno coordinare, organizzare e promuovere l'iniziativa predetta. Invitiamo inoltre tutti i Sindaci, gli amministratori, le rappresentanze istituzionali a partecipare il 2 Giugno alle iniziative ufficiali per la celebrazione della Festa della Repubblica dalle Prefetture su tutto il territorio regionale". Il senatore del Pd Ernesto Magorno, segretario regionale uscente, ha tenuto a sottolineare come "il 2giugno è la festa della Repubblica Italiana. Chi, come DiMaio e Salvini, ha usato un linguaggio eversivo per organizzare manifestazioni di contrasto sappia che è fuori strada. Anche i democratici calabresi saranno in piazza per il 2 giugno: la festa di tutti gli italiani". "In questi ultimi giorni - ha aggiunto - sono accaduti fatti gravissimi, e c'è l'esigenza di mettere in campo, anche in Calabria, una mobilitazione del Pd non solo in difesa e in solidarietà al presidente Mattarella per gli attacchi vergognosi che gli sono stati mossi, ma anche in difesa delle istituzioni democratiche del nostro Paese. Mi sembra evidente che il presidente Mattarella abbia dimostrato la volontà di far nascere il governo e invece le forze politiche che hanno vinto le elezioni vogliono condurre il Paese in un vicolo cieco, soprattutto Salvini che ha giocato questa partita in modo irresponsabile".

      Ferro: sovranità nazionale. "I cittadini fanno davvero fatica a comprendere le ragioni per cui è stato impedito prima alle forze politiche che hanno vinto le elezioni, e poi ad una maggioranza formatasi in Parlamento, di provare a dare un governo politico al Paese". E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro. "La sensazione - prosegue - è che la democrazia sia ridotta ad un mero esercizio formale, un gioco della politica che però non può in alcun modo travalicare il confine dettato non dalla Costituzione, ma da interessi e poteri sovranazionali che non vogliono cambiamenti strutturali nell'economia e nei rapporti tra l'economia, la politica e le istituzioni. Non è democrazia quella che non concede spazio a proposte politiche alternative ai modelli che hanno portato al disfacimento politico dell'Europa e trascinato in gravi situazioni di crisi le comunità nazionali. Fratelli d'Italia vuole che agli Italiani vengano restituite la sovranità sul proprio Paese e la possibilità di difendere i propri interessi nazionali. Come ha già anticipato la presidente Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia non voterà la fiducia a Cottarelli, che è espressione di politiche di governo sonoramente bocciate dagli italiani. E' davvero fuori da ogni logica che venga data l'opportunità di formare un esecutivo a chi ha perso le elezioni, e non a chi il 4 marzo ha avuto la fiducia dei cittadini. Sono certa che l'intero centrodestra sarà unito contro questo tentativo che sembra avere proprio l'obiettivo di mettere alla prova i rapporti tra le forza politiche che hanno vinto le elezioni".

      Furgiuele: in UE con schiena dritta. "Si può stare in Europa da protagonisti, con la schiena dritta, senza sudditanza o dobbiamo per forza rassegnarci a fare gli zerbini a vita? E' possibile richiamare con autorevolezza, e con spirito di responsabilità, l'attenzione delle istituzioni comunitarie sul dramma dell'emigrazione ,che pesa nei fatti solo su di noi o dobbiamo soggiacere all'attuale intollerabile stato di cose?". Lo afferma, in una nota, il deputato Domenico Furgiuele, segretario regionale della Lega in Calabria. "In sostanza - prosegue - mi chiedo: il rapporto Italia-Ue va bene così o dovremmo impegnarci tutti per cercare di cambiarlo in un senso più solidale e innovativo dal momento che i trattati fondamentale hanno più di un quarto di secolo? Sono solo alcuni degli interrogativi che la Lega, partito nazionale, da Nord a Sud, pone da anni, mica da ieri, legittimamente e con la consapevolezza di interpretare il sentire di non pochi milioni di italiani. Eppure c'è chi grida pretestuosamente allo scandalo, al populismo per nascondere la propria incapacità di rispondere; c'è chi si fa scudo della Costituzione per giustificare l'adesione acritica a tutto ciò che le cancellerie comandano. Non va bene. Stavamo realizzando il sogno di un esecutivo pienamente politico, e rappresentativo di istanze avvertite nella carne del Paese, ma evidentemente abbiamo impaurito le burocrazie comunitarie che hanno già definito per sempre (secondo loro) il ruolo subalterno dell'Italia. Loro volevano un cameriere, noi volevamo sederci ai tavoli che contano con una figura di riconosciuto prestigio internazionale come il professor Savona che ha quale suo unico difetto, appunto, quello di non essere un cameriere comunitario bensì una persona seria, che sa parlare al potere europeo guardandolo negli occhi, che sa portare avanti un'idea di Italia forte, senza la quale non ci sarà mai un'Europa forte, mettiamocelo bene in testa. Altro che uscite dall'euro, altro che derive populiste e tutte le castronerie che hanno condizionato, quelle sì, il Colle verso il no ad una nomina irrinunciabile". "Piacciano o meno ai salotti buoni - sostiene ancora Furgiuele - ci sono personalità che qualificano un governo e che per questo non possono essere sostituite. Quando un possibile ministro diventa anche un'idea, un sentire diffuso, non puoi sostituirlo senza snaturare anni di battaglie e di rivendicazioni legittime. Savona, per il suo europeismo convinto e critico allo stesso tempo, rispecchia un'idea di dignità internazionale dell'Italia che abbiamo sempre portato avanti". "Noi - prosegue - non abbiamo scoperto Savona ieri: la sua visione era e sarà un punto di riferimento importante per noi. Era inevitabile quindi rinunciare al varo del governo davanti ad un veto incomprensibile nei suoi confronti, peraltro giunto dopo non poche rassicurazioni che sia il presidente del Consiglio incaricato, sia lo stesso Savona si erano premurati di dare. La Lega era pronta a servire l'Italia e a farlo con passione e competenza, altro che ritiro strategico dalla partita per la formazione del governo per ragioni di marketing elettorale. Noi ci credevamo, ma qualcuno ha voluto sacrificare il contratto di governo democraticamente nato con il M5S sull'altare di un servilismo di cui ormai tutti hanno la prova lampante. E non basterà il continuo richiamo alla Costituzione per nasconderla. Tantissimi italiani, non solo quelli che votano Lega e Movimento 5 Stelle, hanno capito il segnale inquietante, per questo - conclude Furgiuele - ci daranno presto più forza".

      Oliverio: Solidarietà a Mattarella. "Esprimo pieno e convinto sostegno e solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggetto di ingiustificati attacchi che non hanno precedenti nella storia della Repubblica. Il Presidente Mattarella ha guidato questa difficile fase della politica italiana con grande equilibrio ed apertura verso le rappresentanze parlamentari". Lo afferma il presidente della Giunta regionale della Calabria Mario Oliverio. "La Lega ed il Movimento 5 Stelle - prosegue - non possono scaricare le loro contraddizioni programmatiche e di potere sulle scelte di Sergio Mattarella, finalizzate a difendere la collocazione dell'Italia in Europa ed il suo peso in qualità di soggetto fondatore, l'economia italiana, la salvaguardia dei risparmi e degli investimenti delle imprese e delle famiglie. Il Presidente Mattarella resta un sicuro garante del rispetto della Costituzione e dello svolgimento della vita democratica del Paese".

      Puccio: Da Salvini-Di Maio piano preordinato. "La manovra di Salvini e Di Maio sul governo fa parte di un copione che dà l'impressione netta di essere parte di un piano preordinato". Lo afferma in una nota Giovanni Puccio, coordinatore Pd Federazione Metropolitana di Reggio Calabria. "Se fosse andata in porto dopo aver goduto della benevolenza di Mattarella che ha accettato di dare un incarico politico ad un personaggio che non è nemmeno parlamentare - prosegue - il passo successivo di Paolo Savona al ministero dell'Economia avrebbe rappresentato la metafora di una operazione nella quale il nome di Savona (al di là delle sue opinioni che è libero di esprimere) veniva usato come 'deterrenza' per far valere le ragioni antieuropee. Savona è diventato lo strumento (non è dato di sapere e poco importa se ci fosse la sua complicità) per cominciare una lotta contro l'Europa e batter cassa per i propositi e le promesse elettorali di Lega e 5Stelle. Intanto lo spread è aumentato, tuttavia i conti pubblici rimangono sotto controllo. Se fosse passata l'operazione, quindi, avrebbero usato il governo 'del Cambiamento' come una clava contro l'Europa. Non è un caso che i populisti tedeschi abbiano subito lanciato il controcanto 'il piatto di spaghetti con sopra la pistola'. Mattarella ha compreso chiaramente i rischi e nella dichiarazione che ha fatto, con serenità e acume politico, ha preso atto delle dimissioni dell'incaricato il quale non contando nulla politicamente, non aveva il potere di proporsi come soggetto autonomo e istituzionalmente abilitato a farsi un governo secondo un principio di concertazione col Presidente della Repubblica. Cambiare un ministro non è la prima volta che accade e sta dentro il diritto costituzionale. Questo è il quadro e quello che è accaduto nelle ore successive era già tutto previsto. L'assemblea del movimento 5 stelle vicino a Roma, l'impazzare di Salvini sui social e su tutta le Televisioni a partire da Sky che dedica un canale intero al servizio dei due 'cavalieri dell'apocalisse'. In tutto questo c'è una componente elettoralistica. Si è aperta la campagna elettorale. Ma dire che si è aperta la campagna elettorale senza capire la posta in gioco significa dire nulla. Si è avviato un processo che ha una componente eversiva. Putin e Trump non assistono solamente, ma sono parte di un 'gioco' globale nel quale una Europa Unita pesta i piedi ai loro interessi. La miscela è antidemocratica e può unificare malessere e frustrazioni di destra e di sinistra. Noi non dobbiamo solo gridare al pericolo ma avanzare una nostra proposta a tutte le forze costituzionali. Quelli che facevano la parte dei difensori della Costituzione sono quelli che nei fatti la mettono in discussione e sorprendono i silenzi di una sinistra 'partigiana' che non capisce e né vuole capire. Noi dobbiamo unire tutte le forze democratiche che vogliono ragionare sulla democrazia dell'alternanza. E mettere in evidenza l'importanza dell'Europa, di una Europa che cambia e si riforma ma con un processo di coesione di tutte le forze democratiche ed europeiste. Il che non significa diminuire la potenzialità e l'urgenza della riforma dell'Europa ma renderla più credibile". "Tra l'altro - conclude Puccio - l'anno prossimo ci saranno le elezioni Europee e quale migliore occasione per legare i temi e arricchirli di proposte. Il tema è: quale Italia per quale Europa e, quindi, per noi, quale Mezzogiorno nel contesto europeo. Sul mediterraneo l'Europa deve avere una politica nuova che coniughi sicurezza, accoglienza e sviluppo".

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