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      A Carfizzi il primo maggio dei sindacati in Calabria

       

       

      A Carfizzi il primo maggio dei sindacati in Calabria

      01 mag 18 E' iniziata con una tappa a Melissa, per la deposizione di una corona da parte di Cgil, Cisl e Uil al cippo che ricorda i caduti della strage di Fragalà del 1949, la celebrazione del Primo Maggio in Calabria, che si sta svolgendo a pochi chilometri di distanza, a Carfizzi, e che ha per tema "Sicurezza, il cuore del lavoro. Alla manifestazione sono presenti il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini; il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra e il segretario generale della Feneal Uil, Fabrizio Pascucci. A seguire i rappresentanti nazionali dei sindacati e i segretari generali regionali Angelo Sposato (Cgil), Paolo Tramonti (Cisl) e Santo Biondo (Uil) hanno raggiunto Carfizzi per partecipare al corteo che si è snodato fino alla "Montagnola" luogo di ritrovo storico delle popolazioni locali che da un secolo esatto celebrano in questo luogo la festa del Primo Maggio. Tema centrale della giornata è quello della sicurezza sul lavoro. "Abbiamo scelto - ha detto Landini - di dedicare questa giornata alla denuncia delle morti sul lavoro. Un fenomeno in aumento come dimostrano i dati relativi ai primi quattro mesi di quest'anno e che ci danno la dimensione di una strage. Bisogna agire per creare lavoro di qualità e combattere la precarietà".

      "Il lavoro non c'è e quando c'è è precario e questo in genere mette paura tra le persone. Un qualcosa che, dal nostro punto di vista, è frutto delle politiche sbagliate che sono state attuate in questi anni". Lo ha detto Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil a Carfizzi, in Calabria, a margine di un'iniziativa per la festa del Primo Maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil. "In particolare - ha aggiunto Landini - c'è bisogno di rilanciare gli investimenti pubblici e di avere un'idea diversa del paese e del Mezzogiorno. Per parlare di grido d'allarme è già tardi perché i segnali sono già arrivati da tempo sia sul piano elettorale sia su quello del lavoro che non c'è più. Si pensi che sono più gli italiani che vanno a lavorare all'estero che gli stranieri che vengono a lavorare in Italia checché ne dica qualche esponente politico. E questo dovrebbe fare riflettere tutti".

      "Il problema della sicurezza è una grande emergenza nazionale che va affrontata con una strategia efficace e puntuale. Ci sono leggi che abbiamo voluto e conquistato in materia di salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro in questi anni che continuano a non essere attuate". Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, a margine della manifestazione unitaria sul tema 'Sicurezza, il cuore del lavoro', svoltasi a Carfizzi. "Noi chiediamo uno scatto in avanti - ha aggiunto Sbarra - un sussulto di responsabilità. Servono più ispettori, più controlli, più coordinamento tra le varie amministrazioni e gli enti preposti alla vigilanza sui luoghi di lavoro; e poi servono maggiori investimenti sulla prevenzione, sulla formazione, sulla protezione. Non si può morire di lavoro. Cinquant'anni fa le persone morivano per avere un pezzo di terra come a Melissa. Oggi invece le persone muoiono sui luoghi di lavoro e tutto questo è inaccettabile. Ecco perché abbiamo voluto lanciare questo segnale forte al Paese: trovare la forza per una grande alleanza nazionale che metta insieme le migliori forze, le migliori energie per arrestare questa lunga scia di sangue". "E poi c'è il lavoro che manca e quello che cambia - ha detto ancora Sbarra - il lavoro che si perde e che invece deve ritornare ad essere al centro delle priorità da affrontare e risolvere nel Paese, nel Mezzogiorno e soprattutto in Calabria. Bisogna rivendicare nuove politiche economiche per rimettere in moto un ciclo di investimenti pubblici e privati. Bisogna investire di più sulle infrastrutture materiali e immateriali e poi bisogna fare una grande, grande battaglia di riduzione delle tasse sui redditi da lavoro dipendente e da pensione. E' questa la condizione per rimettere in moto la dinamica dei consumi, alzare la domanda interna e creare opportunità per la nascita di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani disoccupati"

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