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      Vicepremier Di Maio in Calabria da azienda De Masi. Sud mai più indietro

       

       

      Vicepremier Di Maio in Calabria da azienda De Masi. Sud mai più indietro

      17 lug 18 "Io non chiedo niente al Governo, chiedo solo giustizia, che chi ha violato le regole del gioco la paghi". A dirlo è stato l'imprenditore Nino De Masi, che da anni vive sotto scorta dopo le denunce del racket delle estorsioni e protagonista della denuncia per usura di alcune banche. De Masi ha incontrato oggi il vice premier Luigi Di Maio ed il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che hanno visitato la sua azienda a Gioia Tauro per poi partecipare ad una tavola rotonda con gli imprenditori Gaetano Saffioti, anche lui sotto scorta, e Pippo Callipo, ed i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Calabria Angelo Sposato, Paolo Tramonti e Santo Biondo. "Questo governo - ha aggiunto De Masi - ci fa capire che la normalità è altro rispetto a quello che abbiamo visto fino ad oggi. Sono qua da 18 anni e nessuno mi ha mai calcolato. Ho scritto un mese fa al nuovo Governo e dopo due giorni sono stato convocato a Roma". Rivolgendosi a Di Maio, De Masi ha poi sottolineato come la Calabria sia terra di "gente che emana dignità, anche se licenziata. Gioia Tauro è una bella scommessa ma se il Governo la gioca bene può darsi che le cose cambino. E' necessario bonificare il territorio e dare prospettive a questa terra". L'imprenditore ha anche annunciato l'intenzione di trasformare la sua azienda in una società per azioni con parte degli utili che andranno ai lavoratori. "La mia idea - ha aggiunto - è creare una public company, una follia che mi sono inventato con la finalità di fare diventare l'azienda collettiva, figlia del territorio con migliaia di persone che vi partecipano e che la rendono anche più difficilmente attaccabile dalla criminalità". Sposato, dal canto suo, ha chiesto investimenti sul porto, principale strutturata su "un'area - ha detto - che doveva essere e non è stata. Serve un rilancio strategico a livello nazionale sulle politiche industriali tenendo conto delle necessità del sud". Un argomento ripreso da Biondo che ha sottolineato il deficit di competitività del meridione. "Quindi - ha detto - servono incentivi ma non per questioni di preferenze ma per porre tutto il Paese sullo stesso piano". Una richiesta giunta anche da Tramonti che ha evidenziato la necessità di "politiche di riequilibrio da parte del Governo ed un impiego reale delle risorse europee, oltre a forme di protezione sociale per la regione con il più alto tasso di povertà". In Calabria, ha poi detto Saffioti, "siamo in guerra e le guerre si combattono in trincea, non scappando. Dobbiamo avere certezze, non solo speranze". Callipo, infine, ha evidenziato come gli imprenditori siano penalizzati dagli oneri accessori sul costo del lavoro a fonte di una importazioni di prodotti di scarsa qualità provenienti da Paesi in cui la mano d'opera costa molto meno. "Gioia Tauro - ha poi detto rivolgendosi a Di Maio - avrebbe bisogno di un ristretto numero di persone che rispondano solo a lei sui bisogni e su quello che viene fatto".

      Di Maio: Stato deve restituire la sua vita a De Masi. "Lo Stato deve restituire la sua vita a Nino De Masi. Fa effetto vedere una camionetta dell'Esercito davanti alla sua impresa. E deve ridargli la possibilità di accesso al credito. La criminalità deve sapere che chi tocca De Masi tocca il Governo e lo Stato e avrà pesanti conseguenze". A dirlo il vicepremier Luigi Di Maio a conclusione della visita nello stabilimento dell'imprenditore calabrese da anni minacciato dalla 'ndrangheta.

      Di Maio: Stato con imprenditori. "Noi stiamo con gli imprenditori. Coloro che hanno preso soldi e poi sono scappati non sono amici di questo Governo". A dirlo il vicepremier Luigi Di Maio. "Noi siamo con imprenditori come De Masi - ha aggiunto - che si sono scontrati prima con la 'ndrangheta e sono sotto scorta e poi con l'atteggiamento mafioso di alcune banche. Questi non solo vanno difesi ma sono nostri amici. L'area di Gioia Tauro è tra le più depresse d'Italia nonostante un porto tra i più importanti d'Europa. Dobbiamo investire su questo, sulle eccellenze enogastronomiche, sull'Autorità portuale, eliminando il commissariamento".

      Di Maio: Sud mai più indietro. "Ai calabresi dico che mai più il Sud sarà lasciato indietro". A dirlo il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a conclusione della giornata trascorsa, insieme al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, nell'impresa di Nino De Masi a Gioia Tauro. "Il Sud - ha aggiunto Di Maio - dovrà avere pari dignità e colmare il gap. Lo faremo con il reddito di cittadinanza, con investimenti in infrastrutture, con aiuti alle imprese, la mobilità sostenibile, l'energia".

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