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      I 5 stelle pronti alla scelta del nuovo Commissario sanità, Oliverio "Ne prendo atto"

       

       

      I 5 stelle pronti alla scelta del nuovo Commissario sanità, Oliverio "Ne prendo atto"

      15 giu 18 "Oggi c'è un nuovo Governo che dovrà scegliere un nuovo commissario per la sanità calabrese. Ritengo però che questa volta il prescelto debba conoscere tutti gli aspetti della sanità calabrese". Lo ha detto il deputato 5stelle Paolo Parentela intervenendo nel corso del Consiglio comunale straordinario per la firma dell'accordo di programma quadro per la metropolitana di Catanzaro. "Prima della nomina del commissario - ha aggiunto Parentela - c'era un disavanzo molto grave che oggi è addirittura quintuplicato. Bisogna ricordare che i commissari vengano nominati dai Governi nazionali. Il nuovo Governo dovrà scegliere un nuovo commissario che conosca l'ambiente e tutte le vicende della sanità calabrese. Non solo quelle economiche e finanziarie, ma anche quelle che abbiamo sempre denunciato sul malaffare e sulle pratiche illegali".

      Nel mirino del ministro Grillo le liste d'attesa. Prima azione politica del neo ministro della Salute Giulia Grillo su una delle note più dolenti del servizio sanitario pubblico, la gestione delle liste d'attesa e dell'intramoenia. Il primo incontro fra il ministro e gli assessori regionali è previsto per il 20 giugno e le liste d'attesa sono fra i temi sul tavolo, con il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, indicato come prioritario dal nuovo capo del dicastero. In vista del Piano nazionale del governo per tagliare i tempi il ministero ha inviato una circolare a Regioni e Province autonome - che dovranno rispondere entro 15 giorni - chiedendo in particolare informazioni sulle modalità di funzionamento delle "agende" delle strutture sanitarie pubbliche e di quelle private accreditate. E di spiegare quali siano i criteri individuati per la determinazione dei volumi di attività istituzionale e di quelli di attività libero professionale intramuraria. Non solo: se con l'offerta aziendale istituzionale non vengono garantite le prestazioni nei tempi massimi di attesa individuati dal Piano regionale, le Regioni dovranno spiegare quali misure siano previste, senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti, e se queste misure vengano effettivamente applicate. "Basta con la vergogna di ottenere una mammografia dopo 13 mesi, di aspettare fino a un anno una colonscopia, una visita oncologica o neurologica, salvo pagare di tasca propria, impoverendosi sempre di più e facilitando gli affari ai privati", ha scritto il ministro in un post su facebook in mattinata. E ancora: "Cercheremo di adottare un'adeguata strategia di cambiamento per debellare un fenomeno odioso, che mina l'equità, l'uniformità di trattamento sanitario in tutta Italia, che fa carta straccia della trasparenza, dell'informazione ai cittadini e che attacca alla radice l'universalità del Servizio sanitario pubblico". Nella circolare a Regioni e province si chiede prima di tutto se le prestazioni vengano effettivamente prenotate attraverso il Centro Unico di Prenotazione (Cup) e se vi facciano capo tutte le "agende" delle strutture sanitarie pubbliche e quelle private accreditate. In caso contrario, dovrà essere comunicato il numero delle prestazioni prenotate tramite Cup e il numero complessivo delle prestazioni erogate. Le amministrazioni locali dovranno spiegare quali misure abbiano previsto, senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti, nel caso in cui le prestazioni non vengano garantite nei tempi massimi di attesa previsti dal Piano regionale. L'iniziativa del ministro intanto ha sollevato qualche preoccupazione. Il governatore della Toscana Enrico Rossi, pur plaudendo l'azione contro le liste di attesa, ha sottolineato l'importanza di spiegare quali risorse si intenda impegnare. Indirettamente la risposta è arrivata dal coordinatore del Tribunale dei diritti del malato Tonino Aceti: "Le risorse sono importanti, ma alcune cose sulle liste d'attesa si possono già fare", ha detto. Insomma, quello del ministero è il primo passo per mettere mano al secondo motivo, dopo quello economico, che spinge 13 milioni di italiani a rinunciare alle cure, come è emerso dall'Indice di Performance Sanitaria realizzato dall'Istituto Demoskopika. Sull'argomento parla ancor più chiaro la prima ricerca su tempi e costi delle prestazioni sanitarie nei Sistemi Sanitari Regionali, nell'arco di 3 anni (2014-2017), commissionata dalla Funzione Pubblica Cgil: la media di attesa per una visita è di 65 giorni, contro i 7 nel privato e 6 in intramoenia. La ricerca, uscita in marzo, è stata fatta su un campione di oltre 26 milioni di cittadini in Lombardia, Veneto, Lazio e Campania.

      Oliverio: Ne prendo atto. "Prendo atto che il Movimento 5 Stelle lavorerà per un nuovo commissario della sanità calabrese. Mi auguro che questo avvenga". Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, commentando la dichiarazione con la quale il deputato Paolo Parentela ha annunciato la nomina di un nuovo commissario per la sanità calabrese. "La mia parte politica, quando era al Governo - ha aggiunto Oliverio - non ha fatto questo, malgrado le mie forti e ben note proteste. Spero che la Calabria sia messa sulla stessa linea delle altre Regioni: se questo dovesse avvenire, so che sulle mie spalle verrebbe caricato un peso enorme, ma quando ci si assume le responsabilità, in virtù di un consenso dei cittadini, non ci si può tirare indietro". "Per quanto mi riguarda - ha detto ancora il presidente Oliverio - non ho fatto sconti a nessuno, né intendo farne all'attuale compagine governativa, perché sono convinto che la gestione commissariale della sanità è stata ed è una iattura. Dico questo perchè parto dall'assunto che è mille volte meglio affidare la gestione di un settore così delicato alla peggiore amministrazione eletta dal popolo che ad un commissario nominato dall'alto. Lo dico perché sono convinto che le istanze provenienti dai territori trovano comunque un ascolto negli amministratori eletti. Anche nei peggiori, in quelli più insensibili e più sordi. La stessa cosa non si può dire per il Commissario. I fatti, d'altronde, ci danno pienamente ragione". "L'istituto commissariale, nominato nel 2010, che doveva supplire alle inefficienze della Regione per risanare dal punto di vista finanziario, per riqualificare e rendere più efficiente il sistema sanitario in Calabria - ha proseguito Oliverio - ha prodotto solo danni. L'ultimo riguarda il provvedimento assunto nei confronti dei laboratori privati. Un provvedimento assurdo che, proprio oggi, ha costretto oltre mille lavoratori del settore a scendere in piazza e a protestare a Reggio Calabria, davanti alla sede del Consiglio regionale. I laboratori privati spesso suppliscono sul territorio a servizi che non vengono assicurati dal servizio pubblico. Nei piccoli comuni, dove non esistono strutture ospedaliere o ambulatori pubblici, sono proprio queste strutture a rispondere alle richieste e ai bisogni dei cittadini. Avere assunto questo provvedimento che taglia le risorse destinate a questo servizio, è veramente assurdo. Per questo motivo mi appello, ancora una volta, alle rappresentanze parlamentari che oggi svolgono funzioni di governo e con le quali vogliamo interloquire senza pregiudiziali sulla soluzione dei problemi e sulle risposte che da dare ai bisogni della nostra gente e della nostra terra, affinchè questa problematica venga definitivamente superata e risolta. Lo stesso appello rivolgerò al nuovo Ministro alla Salute nel corso della Conferenza delle Regioni convocata per martedì prossimo a Roma".

      Il 20 incontro con assessori regionali. Primo faccia a faccia fra il neo ministro della Salute Giulia Grillo e gli assessori regionali il prossimo 20 giugno. Tanti i temi sul tavolo, dal finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, indicato come prioritario dal nuovo capo del dicastero, alle liste di attesa al centro della circolare inviata oggi. Il ministro, si e' appreso, ha accolto la richiesta arrivata dalle regioni.

       

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