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      Operazione Stige: i commenti della politica

       

       

      Operazione Stige: i commenti della politica

      09 gen 18 "A nome del Pd Calabria esprimo un sincero ringraziamento ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidati dal procuratore Nicola Gratteri, e a tutti gli agenti delle forze dell'ordine che sono stati impegnati nell'operazione 'Stige' che nella giornata odierna ha permesso di assestare un colpo importante alla violenza della criminalità organizzata e a svelare, ancora una volta, il suo radicamento in Calabria e nel resto d'Europa". Lo afferma, in una nota, il segretario regionale della Calabria del PD, il deputato Ernesto Magorno. "Lo straordinario lavoro degli inquirenti - aggiunge - rafforza la consapevolezza che la battaglia contro la criminalità organizzata sia dura, ma occorre perseguirla con coraggio, determinazione e senza chinare la testa, perché il nostro obiettivo è affermare in ogni luogo i principi indiscutibili della legalità. L'operazione odierna, infatti, dimostra come tra tutte le mafie nel mondo nessuna è più globalizzata della 'ndrangheta, non solo come forza criminale o economica, ma di estensione e radicamento in diverse parti del mondo". "Non è possibile, dunque - dice ancora Magorno - affrontare questo impegno decisivo, se non consideriamo il contrasto alle mafie come urgenza nazionale, e non mi riferisco soltanto al contrasto giudiziario, che sul campo produce pregevoli risultati, ma a un ben più complessivo impegno di tutte le articolazioni delle nostre comunità, economia, parti sociali, centri formativi, mondo culturale: ogni segmento deve sentirsi a pieno titolo coinvolto, senza latitudini e senza recinti geografici. E su questo terreno il Pd Calabria farà la sua parte".

      "È ora di finirla con la retorica dell'accoglienza e dello spirito umanitario che in realtà nascondono ambigui se non criminali affari. Diciamo basta a questo andazzo che ha portato solo danni all'Italia. Più manette, meno sbarchi". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI). "Grazie all'indagine della Dda di Catanzaro coordinata dal procuratore Gratteri e alle forze dell'ordine impegnate nell' operazione 'Stige', che ha segnato un colpo durissimo alla ndrangheta - aggiunge - si sono scoperti ancora una volta gli intrecci della criminalità organizzata con amministratori locali per gestire il business degli immigrati. Nel mirino ci sarebbe una volta di più l'accoglienza dei clandestini interamente gestita da una cooperativa compiacente che, secondo l'accusa, era legata con gli enti pubblici per ottenere finanziamenti e autorizzazioni. Un vero e proprio sodalizio criminale quello tra gli esponenti della cosca e gli amministratori di sinistra sottoposti a misure cautelari. Lo schema, sempre lo stesso. Quello già emerso in altre circostanze e che vede le cooperative responsabili dei servizi di accoglienza lucrare sui clandestini attraverso un sistematico ricorso a fatturazioni false. È evidente che i governi e le amministrazioni di sinistra e a guida Pd non hanno saputo gestire la situazione immigrati. Piuttosto che pensare agli italiani hanno buttato anche lo scorso anno 5 miliardi di euro per gli immigrati alimentando solo le mire affaristiche di cooperative e finti misericordiosi".

      "Un plauso unanime e molto sentito agli inquirenti e a tutte le forze dell'ordine che hanno portato a termine la maxi operazione tra Italia e Germania: 169 arresti e 50 milioni di euro di beni sequestrati sono un risultato storico contro la 'ndrangheta". Lo afferma, in una dichiarazione, Gianni Sammarco, deputato di Forza Italia. "La cosca Farao-Marincola - aggiunge - aveva messo in piedi una vera a propria holding criminale capace di gestire affari per milioni di euro, con infiltrazioni in tutta Italia e in Germania. Coinvolti anche amministratori locali e sindaci, cosa che ci lascia particolarmente avviliti. In ogni caso, oggi abbiamo inferto un duro colpo alla criminalità organizzata e non abbiamo intenzione di fermarci qua".

      "Grazie ai carabinieri ed alla Dda di Catanzaro per la brillante operazione di quest'oggi che ha permesso di smembrare la cosca Farao-Marincola, attiva nel crotonese e ramificata in tutta Italia e all'estero". Così il sottosegretario al Mibact Dorina Bianchi. "Con questa ennesima operazione anti 'ndrangheta, che mette alla sbarra una potente organizzazione mafiosa - aggiunge - ha vinto lo Stato, ha vinto la legalità, ed è stato inferto un duro colpo al sistema 'ndranghetistico che impedisce lo sviluppo e la vera crescita al Sud".

      "Quanto emerge dai primi dettagli della maxi operazione 'Stige' portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ci pone di fronte a uno scenario inquietante che ricollega inesorabilmente i fili della 'ndrangheta a quelli di una politica marcia e corrotta che va assolutamente isolata e riformata". È quanto afferma in una nota Arturo Bova, presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale. "Tra i 169 arresti tra Calabria e Germania - prosegue - a colpire è soprattutto la presenza di amministratori locali coinvolti. Tra questi, l'eco maggiore la produce il nome del presidente della Provincia di Crotone Nicodemo Parrilla. Da operatore del diritto, prima ancora che da consigliere regionale, so bene come un arresto non sia inequivocabilmente affermazione di colpevolezza e la verità processuale sarà l'unica base su cui tirare le somme. Ma quanto emerge oggi non può non colpire e non può esimerci da una riflessione: se confermato, l'impianto accusatorio restituirebbe l'ennesimo spaccato di una Calabria ancora pericolosamente sotto scacco delle 'ndrine che, per l'ennesima volta, sono riuscite ad avere pieno controllo di un pezzo di politica e delle istituzioni attraverso i suoi uomini. Ancor di più, di una Calabria in cui c'è chi non si fa scrupolo ad utilizzare le leve della criminalità organizzata per farsi eleggere ad una carica politica". "È questo - conclude Bova - l'aspetto che merita maggiore attenzione: ancora una volta un'inchiesta tratteggia tutto ciò che i calabresi perbene sono quotidianamente impegnati a combattere".

      "L'imponente operazione della Dda di Catanzaro ha dato un colpo significativo al clan Farao-Marincola di Cirò Marina. Un plauso e un sincero ringraziamento vanno al procuratore Gratteri e ai Ros dei Carabinieri". E' quanto afferma, in una dichiarazione, la deputata di Ap Rosanna Scopelliti. "Una notizia che rappresenta, allo stesso tempo - prosegue Scopelliti - l'occasione per una riflessione in vista della campagna elettorale. Premesso il principio di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio, il fatto che tra gli arrestati ci siano alcuni amministratori attuali o passati di quel territorio chiama in causa anche noi. Noi, cittadini, nessuno escluso, e chi come me ha avuto in questi anni responsabilità politiche. I cittadini, in quanto va superata una volta per tutte la logica delle raccomandazioni, del pretendere qualcosa in cambio del voto, perché anche così si alimenta il malaffare e la mala politica". "Adesso, con il nome del candidato stampato sulla scheda elettorale - sostiene ancora la parlamentare - abbiamo la possibilità di scegliere persone capaci e oneste. E la politica, da parte sua, non deve cedere al ricatto del consenso facile. Deve avere invece la forza di candidare solo persone oneste e competenti. Deve fare pulizia al proprio interno prima che intervenga la magistratura. I candidati alle prossime elezioni politiche, quindi, saranno un banco di prova importante per verificare chi avrà fatto scelte coraggiose. Personalmente non ho ancora deciso se mi ricandiderò, ma se ci metterò la faccia sarà la mia, non quella di altri".

      "La politica calabrese deve raccogliere all'istante l'allarme lanciato dalla Dda di Catanzaro a commento dei 169 arresti dell'operazione 'Stige', tra cui amministratori locali vicini a Enzo Sculco, alleato politico di ferro del governatore Mario Oliverio, esponenti attuali e passati del Pd e un dirigente nazionale di Fratelli d'Italia". Lo sostengono in una nota i parlamentari ed i consiglieri comunali calabresi del MoVimento 5 stelle. "'Stiamo rischiando la nostra stessa libertà di voto, cerchiamo di reagire': questo l'allarmante commento del Procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto agli arresti di oggi. Le ricostruzioni della Dda di Catanzaro - aggiungono gli esponenti M5s - confermano che in Calabria 'ndrangheta e politica camminano a braccetto, che esiste un sistema di controllo delle scelte e dei fondi pubblici per favorire la criminalità e fabbricare il consenso elettorale, anche attraverso lo sfruttamento illecito dei boschi della Sila, così come stiamo denunciando da anni in Parlamento ed alle Procure. Un'inchiesta che mostra ancora una volta l'internazionalità della 'ndrangheta, che all'estero fa riciclaggio, crea basi logistiche locali, si impossessa del mercato della droga, sfrutta l'immigrazione clandestina, usa il traffico di esseri umani per fare business. La mafia agisce come una vera e propria impresa. La 'ndrangheta fa affari anche sull'agroalimentare e sui rifiuti. Attualmente secondo la Dda nazionale sta riciclando denaro sporco in Canada dove è ben radicata". "L'inchiesta in questione - dicono ancora parlamentari e consiglieri M5s - sconfessa i vecchi, immobili partiti e rivela il condizionamento del voto nei Comuni calabresi, negato ogni volta da 'soloni' e analisti di regime, che hanno accusato il Movimento 5stelle di non avere presa nei territori. Anche la politica nazionale deve trarre le giuste conseguenze da questa ennesima vicenda sul connubio tra 'ndrangheta e politica, legame che determina l'emigrazione dalla Calabria, lo spopolamento dalla regione e l'aumento della povertà, dei disservizi, delle ingiustizie, dei disastri ambientali e delle diseguaglianze sociali".

      "Ringrazio i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, il procuratore Nicola Gratteri, le Forze dell'ordine che sono stati impegnati nell'operazione Stige che ha permesso di assestare un colpo importante alla 'ndrangheta portando alla luce, ancora una volta, il suo radicamento in Calabria, in molte regioni italiane e in Europa, ma anche i suoi collegamenti con settori del mondo politico e istituzionale". É quanto afferma, in una nota, il presidente della Giunta regionale della Calabria, Mario Oliverio. "La battaglia contro la 'ndrangheta è, come sapevamo - prosegue Oliverio - dura e irta di difficoltà, ma occorre perseguirla con coraggio e determinazione per il rispetto dei principi della legalità. L'operazione di oggi dimostra come tra tutte le mafie nel mondo nessuna appare più globalizzata della 'ndrangheta, non solo come forza criminale o economica, ma per estensione e radicamento in diverse parti del mondo"

      "L'operazione Stige merita un plauso straordinario da tutti noi. Aver inferto un colpo così duro alla criminalità organizzata, con 169 arresti tra Italia e Germania, è frutto di un lungo lavoro della magistratura e delle nostre forze dell'ordine in sinergia con la polizia tedesca". Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario nazionale del Nuovo Cdu, Mario Tassone. "Sembra che la cosca, oltre ad imporre ai ristoratori di Stoccarda l'acquisto di prodotti di aziende conniventi - aggiunge Tassone - si fosse infiltrata anche nel business dell'immigrazione, a dimostrazione del fatto che l'accoglienza molto spesso si rivela una miniera d'oro per la criminalità. Grazie a chi ha permesso che la legalità ancora una volta avesse la meglio, convinti che chi agisce alle spalle dello Stato non avrà vita facile".

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