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Commissariamento sanità calabrese, reazioni e commenti
Commissariamento sanità calabrese, reazioni e commenti 12 dic 18 "I commenti del presidente della Giunta regionale della Calabria sulla nomina del nuovo commissario della sanità sono scandalosi. Esprimersi contro la gestione commissariale della sanità, è provocatorio". Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario nazionale del Nuovo Cdu, Mario Tassone. "E' stato proprio Oliverio - prosegue Tassone - a legittimare la gestione straordinaria quando fece i pellegrinaggi al Nazzareno, sede del suo partito, per implorare la nomina a commissario. Quello era il momento di superare la fase dell'emergenza evitando confusioni e disservizi in un settore fondamentale per la vita dei cittadini". "Sono pienamente d'accordo con le ragioni che hanno condotto il presidente Oliverio a ricorrere alla Corte Costituzionale rispetto alla deliberazione del Consiglio dei Ministri che ha disposto l'ulteriore prosecuzione del commissariamento per la sanità calabrese". È quanto afferma il consigliere regionale Mimmo Bevacqua. "Il M5s e questo Governo - prosegue Bevacqua - hanno perso un'occasione storica per dimostrare il rispetto dovuto ai cittadini calabresi: li hanno considerati incapaci di porre mano in piena autonomia alle difficoltà del pianeta sanità. Evidentemente, era più importante occupare le postazioni di potere, ignorando le professionalità e le competenze presenti nella nostra regione. L'affermazione, poi, del ministro Grillo che rinviene la motivazione della nuova nomina nell'essere stato il generale campano Cotticelli già responsabile Nas, appare davvero surreale e sottende una malcelata logica punitiva e di controllo dall'esterno. Soprattutto il mancato ripristino di una democrazia ordinaria rischia di vanificare quei pochi ma significativi processi virtuosi avviati e affossare definitivamente il sistema sanitario calabrese". "Il ruolo di deliberare l'impalcatura legislativa in grado di declinare al meglio il diritto alla salute dei calabresi e operare le scelte più appropriate alla domanda di servizi e presidi sanitari - sostiene ancora Bevacqua - deve essere ricondotto al Consiglio regionale; così come al presidente della Giunta spettano, in materia, le funzioni proprie di un organo che poggia sulla legittimazione dell'elezione diretta. È una questione di civiltà, di riconoscimento dell'uguaglianza sostanziale dei cittadini calabresi rispetto a tutti gli altri cittadini italiani. Ma il governo giallo-verde ha ritenuto molto più comodo decidere che i calabresi sono affetti da una minorità congenita e strutturalmente non idonei a camminare sulle proprie gambe".
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