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      Sappe "In Calabria carceri sotto organico"

       

       

      Sappe "In Calabria carceri sotto organico"

      14 set 17 I rappresentanti del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) per protestare per la carenza di uomini, mezzi, risorse e sulle condizioni di lavoro del personale di Catanzaro e di tutte le strutture della regione Calabria, non hanno partecipato, alla casa circondariale di Catanzaro, alla cerimonia di apertura del nuovo reparto del Servizio multifunzionale integrato di assistenza intensiva (Sai) destinato all'assistenza sanitaria specialistica dei detenuti". E' quanto affermano, in una nota, Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e il segretario nazionale Damiano Bellucci. "Per rendersi conto della situazione in cui è tenuta la regione - affermano Durante e Bellucci - basti pensare che il rapporto medio nazionale agenti/detenuti si attesta sullo 0,75% (dato rilevato al 30 ottobre 2015), mentre quello della Calabria è appena dello 0,65%. Tale situazione si è ulteriormente aggravata a causa della mancanza di assunzioni e dei molti pensionamenti (oltre 1000 a livello nazionale) avvenuti nel corso del 2016. Il dato relativo ad aprile 2017 dimostra come la percentuale derivante dal rapporto agenti detenuti sia scesa, in Calabria, allo 0,58%, rispetto alla media nazionale dello 0,74%. Secondo la pianta organica del Ministero della Giustizia la previsione della dotazione della Calabria dovrebbe essere di 1.531 unità per tutti i ruoli, a fronte di una forza presente attualmente di poco inferiore". "In realtà, per riportare gli organici calabresi nella media nazionale - sostengono Durante e Bellucci - bisognerebbe avere un organico di circa 1.900 unità, quindi, oltre 350 in più rispetto a quello previsto dall'Amministrazione penitenziaria che, in questi anni, ha aperto nuovi reparti detentivi, come a Catanzaro e Rossano (reparto dedicato agli AS2, detenuti per reati di terrorismo), nuovi istituti, come ad Arghillà e Laureana di Borrello, ha aumentato i posti detentivi ma non il personale di polizia penitenziaria. In Calabria, cosa di non poco conto, ci sono circa 950 detenuti appartenenti al circuito Alta Sicurezza, i quali necessitano di maggiori controlli e spostamenti in diversi istituti, a causa dei tanti processi cui sono imputati. Nonostante tale situazione a Crotone, Rossano e Cosenza manca anche il funzionario comandante di reparto eppure, nonostante ciò si continuano ad aprire reparti e ad attivare servizi"

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